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Cassano allo Ionio, lettura interdisciplinare di Natuzza Evolo

CASSANO (CS) – Il prossimo 26 aprile, alle ore 17:30, presso il teatro comunale di Cassano Allo Ionio si potrà assistere alla proiezione del documentario RAI  “Natuzza Evolo” di Mariella Boggio e con Luigi M. Lombardi Satriani. Dopo i  saluti istituzionali del commissario straordinario del comune di Cassano, Emanuela Greco, interverranno Ottavio Cavalcanti, antropologo culturale già Ordinario Università della Calabria, il Mons. Luigi Renzo, il segretario della C.E.C. e infine il Mons. Francesco Savino, Vescovo di Cassano Allo Ionio. Presiederà il prof. Leonardo Alario al quale seguiranno le letture poetiche  della scrittrice Giusy Staropoli Calafati. La proiezione è stata patrocinata dal Comune di Cassano e dall’Associazione I.R.S.D.D.  Diverse testimonianze hanno mostrato come la vita di Natuzza sia stata oggetto di situazioni eccezionali: apparizioni e colloqui con Gesù Cristo ed altre icone sacre, la comparsa di stimmate ed effusioni ematiche durante il periodo Pasquale e momenti di estasi. Le si attribuisce anche il “dono dell’illuminazione diagnostica“, ovvero la capacità di diagnosticare con esattezza una malattia e suggerirne la cura migliore. Per decine di anni, la donna, ricevette presso la sua abitazione migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, tutte accomunate dalla speranza di avere notizie dall’aldilà da parte dei propri defunti o indicazioni sui propri malesseri. La morte di Natuzza, all’età di 85 anni, è avvenuta in data 1 novembre 2009 nel centro per anziani che lei stessa aveva fondato grazie alle cospicue offerte dei fedeli.

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Tra i figli spirituali di Natuzza c’è un forte desiderio di vederla presto santa nonostante il vescovo di Paravati abbia spiegato con estrema chiarezza il bisogno di attendere. «È il momento – ha ribadito – del silenzio. Fra qualche  mese, dopo che avremo chiesto l’autorizzazione alla conferenza episcopale Calabra, avvieremo la procedura complessa della beatificazione. Saranno raccolte testimonianze e messi nella giusta luce gli aspetti più complessi della sua vita. Non c’è nessuna fretta. Non ce l’ha neanche Natuzza che ora vive in paradiso contemplando la luce di Dio padre. I frutti che ha lasciato – ha evidenziato – sono sotto gli occhi di tutti. Quelli che verranno saranno molti di più. Una cosa è certa. Ha fatto una morte da santa. La gente che sta arrivando a Paravati è la testimonianza più alta della sua generosità e del suo altruismo».

Anna Maria Schifino