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Perplessità di Molinari sulla vicende delle armi chimiche

ROMA – Le notizie relative al caso delle navi contenenti armi chimiche che transiteranno nel Porto di Gioia Tauro si fanno sempre più confuse e contraddittorie. Anche il Movimento 5 Stelle interviene attraverso le parole del senatore Francesco Molinari.

“Nonostante le rassicurazioni da parte del ministro degli Esteri Emma Bonino, che ha garantito la “massima sicurezza” sull’intera operazione di trasbordo delle sostanze tossiche, i portavoce Bartolomeo Pepe e Mario Giarrusso hanno fatto visita al Centro Comandi ed Enti Militari Stabilimento Militare Materiali Difesa N.B.C (Nucleare Biologica Chimica) di Civitavecchia che avrebbe dovuto essere coinvolto nell’intera vicenda. Al contrario, i fatti dei quali l’interrogazione presentata da Pepe – e da me cofirmata – ai ministri competenti testimonia, dimostra che il Comandante del prestigioso organismo internazionale ha negato ogni interessamento da parte del Governo : a seguito di visita ispettiva, infatti, è risultato che il Centro di Civitavecchia non è stato allertato riguardo l’operazione in corso a Gioia Tauro.

Una scoperta sconcertante in quanto, da una parte smentisce, oggettivamente, le parole del ministro Bonino e, dall’altra, getta delle gravi ombre sulla sicurezza dell’intera operazione : ma visto che – a detta di Lupi e del suo amico Scopelliti – queste operazioni avvengono “normalmente” nel porto di Gioia Tauro a cosa è dovuta la scorta di navi da guerra e la militarizzazione di un porto civile?

Ad oggi, nel nostro Paese non ci sono alternative al Centro di Civitavecchia, l’unico organo in Italia ad avere competenze e capacità tecniche per gestire questo tipo di operazioni : chiediamo, pertanto, ai ministri competenti di fare definitivamente luce intorno a questa vicenda”.

E’ doveroso, in quanto calabresi, chiedere spiegazioni direttamente al Governo, visto che non possiamo contare sulla classe politica locale, equamente sospesa tra incapacità e bizantinismo d’accatto. Possiamo permetterci, sulla base della sfiducia più totale di questi personaggi e di questo Governo, di dire che quest’operazione – che appare sempre più condotta all’oscuro del popolo calabrese e come l’ennesima presa in giro nei suoi riguardi – non si ha da fare ?

Sicurezza e armi chimiche siriane nelle linee di strategia europea per la cooperazione

BRUXELLES – Nel corso delle riunioni collaterali e preparatorie della Strategia europea di cooperazione territoriale Adriatico-Jonio e della seduta plenaria del Comitato delle Regioni che si sono svolte in questi giorni a Bruxelles, il sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli, è intervenuto sulla disinformazione e sui rischi per l’ambiente e la salute derivanti dalle operazioni internazionali di stoccaggio, trattamento e smaltimento delle armi chimiche siriane che avverranno nel porto di Gioia Tauro e nello Jonio, ossia nel cuore del Mediterraneo.

La questione è di rilevanza europea in quanto tali attività impattano sulle regioni e sulle autorità locali italiane, greche, cipriote e maltesi.

È stata inoltre rilevata l’assenza del coinvolgimento delle regioni e delle autorità locali europee proprio nello stesso periodo in cui le stesse sono chiamate a cooperare tra loro per la costruzione della strategia europea adriatico-jonica.

L’ambasciatore italiano presso le Istituzioni Europee, Stefano Sannino, ha rassicurato in merito alle altissime prestazioni internazionali riconducibili alla capacità tecnica del porto di Gioia Tauro per le operazioni di stoccaggio e trasbordo, mentre non ha fornito analoghe risposte sulle questioni del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti derivanti dalle armi chimiche siriane.

«Il mancato coinvolgimento delle autorità locali e regionali europee su operazioni così delicate – ha evidenziato Varacalli – non giova alla faticosa riconquista della fiducia da parte dei cittadini verso le istituzioni in generale e in particolare verso quelle europee».

Alle riunioni hanno partecipato i più alti rappresentanti delle istituzioni presenti a Bruxelles, come la Direzione Generale Affari Marittimi e Pesca della Commissione Europea, il governatore della Regione Marche Gian Mario Spacca, coordinatore della delegazione italiana, l’ambasciatore greco presso le Istituzioni Europee, il parlamentare europeo Guido Milana ed altri autorevoli esponenti.

Armi chimiche al porto di Gioia. L’Assessore Fedele ha incontrato il Presidente del Consiglio Letta

CATANZARO – L’Assessore regionale ai trasporti Luigi Fedele ha partecipato, insieme al Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti, all’incontro di ieri con il Presidente del Consiglio Enrico Letta sull’arrivo – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – al porto di Gioia Tauro della nave con le armi chimiche siriane. “Nel corso del vertice, che ha visto riuniti tutti i rappresentanti istituzionali coinvolti, il Premier – ha dichiarato l’assessore Fedele – ha fornito ampie rassicurazioni sullo sbarco dei container, definendo le operazioni previste dai protocolli di sicurezza una vera e propria opportunità storica per il rilancio del porto e dell’intera area di Gioia Tauro. Oltre ad attirare, infatti, l’attenzione di tutti i media internazionali che faranno conoscere l’enorme potenzialità dello scalo al mondo intero, il Presidente del Consiglio ha motivato la scelta con il fatto che il porto di Gioia Tauro viene considerato uno tra i più sicuri a livello nazionale e tra i più strategici del bacino del Mediterraneo. Tra l’altro, il capo del Governo si é impegnato, da qui in avanti, a seguire personalmente il rilancio dello scalo portuale calabrese. D’altro canto, i ministri Lupi e Orlando hanno tranquillizzato i partecipanti all’incontro, spiegando che le sostanze chimiche sulla nave siriana sono della stessa categoria di quelle che transitano solitamente nel mare Mediterraneo, lavorate già da anni nel porto di Gioia, senza provocare alcun rischio o pericolo per la salute dei cittadini.  Dello stesso avviso è stato il terminalista, riconosciuto come uno dei più competenti a livello mondiale, che ha parlato di operazioni che si svolgeranno nella massima sicurezza, impegnandosi a fornire le più ampie delucidazioni sul trasbordo dei container.

A tal proposito, da parte del Governo verrà distribuito alle popolazioni del territorio coinvolte un opuscolo divulgativo contenente tutte le informazioni sull’operazione. A testimonianza, inoltre, della massima sicurezza in cui verranno svolti gli interventi, il ministro Maurizio Lupi sarà presente nel comprensorio gioiese per rassicurare i cittadini e seguire personalmente le manovre di trasbordo dei container. Il presidente Scopelliti, nel corso della riunione, ha nuovamente ribadito di non essere stato preventivamente informato, battendosi con forza per ricevere le più ampie garanzie sul caso, chiedendo tra l’altro il coinvolgimento dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, oltre ad esigere un impegno maggiore del Governo per il rilancio del porto. Del resto, soltanto dopo avere ricevuto tutte le rassicurazioni in merito, e dopo aver verificato che i cittadini del comprensorio pianigiano e l’intero territorio gioiese non avrebbero subito alcun effetto a seguito delle operazioni, il governatore Scopelliti ha rivendicato, di fronte ai vertici del governo, l’istituzione della Zes, imponendosi affinchè il premier si spendesse per il rilancio del Porto. Altro che baratto! Perfino il Partito Democratico ha riconosciuto, nelle dichiarazioni dell’ultima ora, l’importanza della Zes per i nostri territori, invocandone la sua istituzione. D’altro canto – ha proseguito Fedele – i Sindaci di Gioia Tauro e San Ferdinando, pur esprimendo alcune perplessità, anche a seguito dell’assemblea che si è tenuta nei giorni scorsi, hanno ascoltato attentamente le rassicurazioni del presidente del Consiglio Letta e, pur mantenendo delle legittime riserve supportate anche dal documento sottoscritto dagli amministratori locali della zona, in quella sede, hanno accettato loro malgrado la scelta del Governo di dare il via allo svolgimento dell’operazione, senza alzare alcuna barricata. Quando si ricoprono ruoli dirigenziali, e in questo caso di amministratori comunali di realtà complesse come i due comuni pianigiani, è necessario assumersi le proprie responsabilità e alcune volte prendere decisioni difficili. In questo dibattito occorre munirsi di maggiore chiarezza e soprattutto di coraggio per affrontare una questione che non può essere vista solo da un punto di vista prettamente territoriale. Oggi, ma soprattutto nei prossimi giorni, è necessario fare fronte comune, nell’interesse del porto, e soprattutto dei due comuni di San Ferdinando e di Gioia Tauro, evitando scontri e divisioni, per porre l’attenzione su un’area che ha bisogno di un forte sostegno da parte del Governo centrale per potersi risollevare. E’ bene che ci sia la massima attenzione nei confronti di un’ operazione che si deve svolgere in sicurezza ed è bene che vengano ascoltate le istanze dei cittadini. Ma allo stesso tempo è fondamentale evitare facili strumentalizzazioni ed inutili allarmismi. Il presidente Scopelliti conosce perfettamente le difficoltà con cui gli amministratori locali sono quotidianamente chiamati a scontrarsi e per questo ha sempre avuto il massimo rispetto per il delicato incarico di primo cittadino. Ma il presidente della Giunta sa bene che occorre utilizzare questo momento di grande visibilità internazionale come una possibilità concreta per rilanciare lo scalo portuale calabrese. Non possiamo, infine, mettere in dubbio le parole del presidente Letta – ha concluso l’Assessore Fedele – perché significherebbe non credere alle Istituzioni che ci rappresentano e che in questo momento ci chiedono di collaborare ad un’operazione inserita all’interno di una missione di pace a cui responsabilmente non possiamo sottrarci”.