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Balneazione, Arpacal: «Valore eccessivo di Escherichia coli nel crotonese»

CROTONE – A seguito delle ultime attività di monitoraggio delle acque di balneazione, il Dipartimento provinciale Arpacal di Crotone ha comunicato questa mattina al sindaco di Crotone che «a seguito delle analisi eseguite sul campione di acqua di mare prelevato in data 21 Maggio u.s. presso la stazione di campionamento denominata “500 m a sud fiume Neto” ed identificata con ID IT018101010001, è stato rilevato un esito sfavorevole per il parametro microbiologico “Escherichia coli”, con valore superiore a quello imposto dalla normativa vigente: 620 UFC/100  ml  (valore limite 500)».

Balneazione 2018, punto critico ad Amantea con presenza di Escherichia

AMANTEA (CS) – Con una nota inviata questa mattina al Sindaco di Amantea(CS), e contestualmente al Ministero della Salute ed al Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, il Servizio Acque del Dipartimento provinciale Arpacal di Cosenza ha comunicato che le analisi relative al campionamento prelevato ai sensi dell’allegato IV – art 6 D.lgs. n.116/08 in data 08/05/18 delle acque destinate alla balneazione aventi codice univoco IT 018078010005 e denominato: ZONA LIDI è stato riscontrato un valore di Escherichia coli superiore ai limiti del D.lgs. n.116/08.

Pertanto l ‘area corrispondente non è al momento idonea alla balneazione

«Sarà compito del Comune avvisare la cittadinanza, identificare e rimuovere la causa dell’inquinamento, dandone comunicazione al Servizio tematico Acque del Dipartimento Arpacal di Cosenza, al Ministero della Salute e alla Direzione Scientifica di Arpacal».

Foto di repertorio

Arpacal informa, «Paola e Belvedere tornano balneabili»

COSENZA – Rientrano nella norma i valori di Escherichia Coli ed Enterococchi intestinali nelle acque di Paola e Belvedere Marittimo. Lo ha comunicato L’Arpacal.

In una comunicazione  inviata contestualmente alla Regione Calabria ed al Ministero della Salute, l’Arpacal informa attraverso una nota stampa indirizzata al primo cittadino di Paola, che i prelievi suppletivi sono stati eseguiti e che nei campioni di acqua di mare prelevati, il valore di Escherichia Coli ed Enterococchi intestinali sono ritornati conforme ai limiti del D.Lgs.116/08 e pertanto le suddette aree sono ritornati idonei alla balneazione. «Sarà compito del Comune – si legge poi – avvisare la cittadinanza con apposita ordinanza del Sindaco di revoca della precedente in cui si vietava temporaneamente la balneazione».

Balneazione idonea anche a Belvedere Marittimo

Stessa comunicazione,  inviata contestualmente alla Regione Calabria ed al Ministero della Salute, l’Arpacal ha inviato al sindaco di Belvedere Marittimo, informando che i prelievi suppletivi sono stati eseguiti e che nei campioni di acqua di mare prelevati il valore di Enterococchi intestinali è ritornato conforme ai limiti del D.Lgs.116/08 e pertanto la suddetta area è ritornata idonea alla balneazione.

 

Chiazze giallastre sul litorale di Paola, Arpacal: «E’ polline di conifere»

COSENZA – All’alba di una nuova stagione balneare non sono di certo confortanti i primi rilievi comunicati dall’Arpacal per quanto riguarda le spiagge cosentine. Di seguito il bollettino:

Chiazze giallastre sul litorale di Paola: è polline di Conifere

L’esame microscopico eseguito sui campioni di acqua prelevata dalla Guardia Costiera sabato mattina a Paola, avvisata da numerose segnalazioni di cittadini presenti sul litorale,  hanno dato esito negativo per ciò che riguarda i due parametri microbiologici che si misurano in occasione del monitoraggio della balneabilità delle coste. Nei campioni, però, è stata riscontrata “un’elevata quantità di polline di Conifere, famiglia delle Pinacee”.

Lo dichiara a conclusione delle analisi il Dipartimento provinciale di Cosenza dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) che proprio sabato mattina era stato allertato dalla Capitaneria di Porto per la presenza di una vasta chiazza di colore giallastro che galleggiava sul litorale di Paola.
 

Punto non conforme a San Lucido

 Con una nota inviata questa mattina al Sindaco di San Lucido (CS), e per conoscenza al Ministero della Salute, il dirigente del servizio tematico Acque del Dipartimento provinciale Arpacal di Cosenza ha comunicato che “nei campioni di acqua di mare prelevati in data 16.04.2018 lungo il litorale di San Lucido è stato riscontrato un valore di Escherichia coli pari a 1500 UFC/100ml, non conforme ai limiti del D.lgs. 116/08 nel punto: 150 mt sx torrente San Cono (Numind ITO18O78122OO7). Pertanto la suddetta area non è idonea alla balneazione”.

«Sarà compito del Comune – prosegue la nota – avvisare la cittadinanza, identificare e rimuovere la causa dell’inquinamento, dandone comunicazione allo scrivente Servizio, al Ministero della Salute e alla Direzione Scientifica di ARPACAL». Saranno effettuati campionamenti suppletivi e, in caso di esito positivo, sarà data tempestiva comunicazione al Comune per poter rimuovere il divieto temporaneo per come previsto dal D.lgs. 116/08.
 

Un punto non conforme anche a Belvedere Marittimo 

Comunicazione di non conformità questa volta al Sindaco di Belvedere Marittimo, è stata trasmessa questa mattina dal Dipartmento di Cosenza dell’Arpacal, indicando che “in data 18.04.2018 lungo il litorale di Belvedere M è stato riscontrato un valore di Enterococchi intestinali non conforme ai limiti del D.Lgs.116/08 nel punto: Hotel Belvedere (Numind ITO18O78O152OO4)”.Anche questo tratto di costa è stato dichiarato non idoneo alla balneazione. Seguiranno campionamenti suppletivi.
 

Due punti non conformi a Paola

Il Comune di Paola, nella persona del Sindaco, ha ricevuto questa mattina una comunicazione di non conformità di due punti della costa per ciò che riguarda il monitoraggio delle acque di balneazione. Il dirigente del servizio tematico Acque del Dipartimento provinciale Arpacal di Cosenza ha informato che «nei campioni di acqua di mare prelevati in data 16.04.2018 lungo il litorale di Paola è stato riscontrato un valore di Escherichia coli superiore ai limiti del D.lgs. 116/08 nei punti 100 mt dx Canale Fiumarella (Numind ITOL8O78O9lOO5) e 100 mt sx Canale Fiumarella (Numind ITO18O78O91O11)» che sono stati, quindi, dichiarati non idonei alla balneazione. Anche per questi punti, infine, è previsto un campionamento suppletivo a breve.

Giornata del Polline, l’Arpacal pubblica il report sulla situazione in Calabria

CATANZARO, In occasione della XII giornata nazionale del polline, che si  svolge oggi in tutte le piazze d’Italia, e che interessa sempre più persone affette da patologie allergiche nonché studiosi della materia, l’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) ha pubblicato questa mattina sul proprio sito web istituzionale (www.arpacal.it) il report del monitoraggio aerobiologico dei pollini in Calabria riferito all’annualità 2017.

I campionamenti pollinici in Calabria

Arpacal, con una stazione di campionamento collocata a Reggio Calabria, di cui è referente la dott.ssa Elisabetta Pellegrini, partecipa alla Rete Italiana di Monitoraggio Aerobiologico del Sistema delle Agenzie Ambientali, denominata POLLnet. I dati sulla concentrazione media giornaliera dei pollini e delle spore aerodisperse, insieme ai dati relativi alle altre regioni, sono messi a disposizione tramite bollettino settimanale consultabile dalla home-page del sito Arpacal, sul sito www.pollnet.it A motivare il crescente interesse ai bollettini pollinici è sicuramente la diffusione delle allergie ai pollini che ha il suo picco nella stagione primaverile, proprio per la fioritura e la presenza dei pollini nell’aria. La stagione primaverile, infatti, con l’incremento improvviso delle temperature, determina una maggiore produzione di pollini che, trasportati dal vento, aumentano la concentrazione nell’aria.

Le analisi dei dati raccolti

Oltre all’analisi della componente biologica vegetale, vengono acquisite informazioni preziose anche per la lotta ai cambiamenti climatici, dal momento che è possibile ricostruire anche la composizione chimica dell’atmosfera e la sua variazione nel tempo, con particolare attenzione alle emissioni antropiche e l’individuazione di eventuali inquinanti. Il prezioso materiale costituito dai campionamenti pollinici costituisce nel corso degli anni sicuramente uno scrigno di informazioni utili a ricostruire la storia climatica e ad indagare la conoscenza sulle sostanze di origine vegetale importanti per l’alimentazione e la salute; sul ruolo delle piante come organismi in grado di monitorare la qualità ambientale e di influenzarla attraverso il rilascio di materiale biologico aerodisperso come i pollini; sul possibile utilizzo delle piante nel biorisanamento. Obiettivo dell’Arpacal è, inoltre, quello di valorizzare l’attività di laboratorio nell’ambito dei percorsi di educazione alla sostenibilità ambientale, nei quali gli studenti possono apprendere le tecniche di estrazione di molecole e osservare tutti gli aspetti inerenti la ricerca ambientale.

Il report:  http://www.arpacal.it/allegati/ReportPollini2017.pdf

Arpacal , aumenta la percentuale di raccolta differenziata in Calabria

CATANZARO – Ufficialmente concluso il periodo concesso ai Comuni calabresi per integrare, o comunicare per la prima volta se assenti, i dati sull’andamento della raccolta differenziata, il Catasto regionale rifiuti dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) ha pubblicato oggi sul sito web dell’Agenzia (www.arpacal.it) il definitivo Report regionale per la raccolta differenziata 2017 (riferito a dati 2016) .
Sono stati 57, su un totale di 409, i Comuni calabresi che hanno usufruito di questi “tempi supplementari”, previsti dal Regolamento sull’acquisizione dei dati approvato con Delibera di Giunta Regionale 226/2017, determinando un incremento percentuale della base dati utile del 14% e, ovviamente, anche del valore totale della raccolta differenziata: si è passati, infatti, dal 27% del report “provvisorio”, al 31,20% di quello definitivo ( +4,2 %).
Anche le province hanno potuto godere di questa fase di integrazione, determinando un aumento dei Comuni che hanno provveduto ad inviare i dati, ed anche un incremento del totale della differenziata.
La provincia di Catanzaro passa dal 30,46% al 38,13% di raccolta differenziata, grazie all’integrazione di 15 Comuni. La provincia di Cosenza passa dal 37,40% al 41,58% di raccolta differenziata, grazie all’integrazione di 23 Comuni. La provincia di Crotone passa dal 9,87% al 12,56% con 5 Comuni che hanno integrato i dati. La provincia di Reggio Calabria aumenta la differenziata dal 19,01% al 21,63%, con 10 Comuni che hanno integrato i dati. La provincia di Vibo Valentia, con 4 Comuni che hanno integrato i dati, passa dal 21,69% al 22,62% .
Catanzaro, 2 marzo 2018

 

 

 

 

Fusti sospetti a Sorianello, l’Arpacal ha eseguito il campionamento

SORIANELLO (VV) – Coordinati dal direttore del Dipartimento provinciale di Vibo Valentia, Dr.ssa Francesca Pedullà, questa mattina i tecnici dell’Arpacal hanno eseguito i campionamenti del materiale sospetto rinvenuto alcuni giorni fa a Sorianello.
Congiuntamente al personale dell’Arma dei Carabinieri di Soriano e della Procura di Vibo Valentia, con l’ ausilio dei Vigili del Fuoco di Vibo Valentia, i tecnici Arpacal hanno proceduto al prelievo del materiale rinvenuto nelle campagne di Sorianello e fuoriuscito da alcuni fusti abbandonati da tempo.
Dopo una bonifica radiometrica del sito, che ha scongiurato la presenza di radioattività artificiale, si è provveduto al prelievo di specifiche aliquote del materiale sospetto e del terreno intorno, al fine di valutare eventuali contaminazioni di tipo chimico.
Del personale del Dipartimento di Vibo Valentia interessato dalle operazioni di questa mattina, sono intervenuti i tecnici Concetta Mancuso, Dario Franco Giuliano e Fortunato Borrello per il Servizio Suolo e Rifiuti; per il Servizio Radiazioni non ionizzanti, Pietro Capone. Vi è stato anche il supporto tecnico del Laboratorio Agenti fisici del Dipartimento di Catanzaro, con il fisico Salvatore Procopio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Arpacal rassicura: «In Calabria nessun allarme Rutenio 106»

CATANZARO – Nessuna presenza di Rutenio 106, radioisotopo di origine artificiale rilevato in diversi stati europei nel mese di ottobre,  nell’aria calabrese. Lo certificano i laboratori fisici di dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) che fanno parte della Rete nazionale RESORAD (REte nazionale di SOrveglianza sulla RADioattività ambientale) di ISPRA; RESORAD, infatti, esegue un monitoraggio permanente sulla concentrazione di radioattività in campioni ambientali e alimentari, secondo un piano di campionamento che garantisce la rappresentatività dei dati sul territorio nazionale.

Dagli inizi del mese di ottobre alcuni istituti internazionali di sicurezza nucleare e rappresentanti nazionali (IRSN – Istitut de radioprotection et de surete Nationale- France – Norwegian Nuclear Safety Authority (NRPA), Swiss Federal Office of Public Health (FOPH), Austrian Ministry of the Environment – Austria) hanno infatti divulgato informazioni circa la rilevazione nei rispettivi Stati, di Rutenio 106 in aria. Tale radioisotopo è di tipo artificiale con tempo di decadimento di circa un anno, utilizzato soprattutto in medicina in forma di sorgenti sigillate per applicazioni di brachiterapia oftalmica. Esso è presente anche in impianti del ciclo del combustibile nucleare e in installazioni industriali per la produzione di radioisotopi.

A seguito di tali notizie anche i laboratori italiani appartenenti alla RESORAD sono stati allertati e hanno iniziato monitoraggi mirati per la eventuale rilevazione del Rutenio in aria.

Il Laboratorio Fisico di Cosenza, diretto dalla Dott.ssa Trozzo, in collaborazione con il Servizio Tematico Aria di Cosenza, diretto dalla Dott.ssa Tuoto, ha effettuato, attraverso un campionatore ad alto volume per polveri totali, una serie di campionamenti su filtro che sono stati poi analizzati dal Laboratorio Fisico di Reggio Calabria, diretto dalla Dott.ssa Belmusto. Quest’ ultimo, a sua volta, ha effettuato campionamenti a Reggio Calabria in maniera tale da monitorare sull’intera regione Calabria un’eventuale anomalia radiometrica legata a tale radionuclide.

«Dalle analisi si evince – dicono dai laboratori – che i dati misurati del Rutenio 106 sono sotto il limite di rilevabilità strumentale (misure effettuate con stazione di spettrometria Gamma al Germanio Iperpuro)».

Le misurazioni effettuate nelle altre regioni italiane confermano inoltre che i valori di concentrazione di radioattività misurati non hanno rilevanza dal punto di vista radiologico e sono tali da non costituire alcun rischio di tipo sanitario.

Per quanto riguarda l’origine del fenomeno, ISPRA continua a seguire la problematica, anche se attualmente non ci sono informazioni, attraverso i canali internazionali di notifica, di eventuali incidenti che abbiano comportato rilascio di radioattività nell’ambiente. Da valutazioni e calcoli basati sull’andamento delle condizioni meteorologiche dei giorni scorsi e sui dati di concentrazione in aria rilevati in alcuni Paesi europei, svolte da Istituti specializzati, in particolare l’IRSN francese, si ipotizza che la sorgente della contaminazione possa essere localizzata a sud della regione degli Urali.

 

Inquinamento atmosferico in Calabria, i dati Arpacal non destano allarme

CATANZARO – L’Arpacal ha reso noti i dati relativi all’inquinamento atmosferico, dati che non sembrano destare al momento forti preoccupazioni. Stando al Report, sono il traffico veicolare, in particolare lungo l’asse autostradale dell’A2 e sulla Sila, e le sorgenti di riscaldamento, nelle aree urbane con più di 15 mila abitanti, i principali settori nei quali gli inquinanti atmosferici sono più presenti in Calabria. Tali conclusioni sono evidenziate nel report sugli inquinanti atmosferici, relativo al biennio 2015-2016, che l’Arpacal (Agenzia regionale per la Protezione dell’ambiente della Calabria) ha trasmesso alla Regione come contributo specialistico per l’Osservatorio regionale sulla Mobilità. Quest’ultimo organismo, infatti, previsto dalla legge regionale 35 del 2015 – Norme per i servizi di trasporto pubblico locale, ha il compito di migliorare l’organizzazione dei servizi di trasporto pubblico locale e l’informazione all’utenza, acquisendo i dati relativi al monitoraggio dei parametri di inquinamento atmosferico, che l’Arpacal (a ciò delegata dalla Regione) effettua con stazioni fisse almeno per i comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti. Il Report, la cui sintesi tecnica è consultabile sul sito dell’Arpacal (www.arpacal.it), è stato realizzato dai tecnici Emilio Centorrino e Pasquale Crea. I risultati ottenuti dall’elaborazione dei dati provenienti dalle Stazioni di Monitoraggio hanno evidenziato come l’apporto del traffico veicolare all’inquinamento atmosferico sia chiaramente riscontrabile nei dati osservati. Questi ultimi hanno evidenziato anche come, in zone tra loro simili, si registrino per gli inquinanti concentrazioni equivalenti, come conseguenza di una corretta strutturazione della rete di monitoraggio. Nel complesso, per tutti i comuni di interesse ai fini della L.R. 35/2015, non sono emersi stati di criticità. Ciò nonostante, l’Arpacal, ha fatto sapere il Commissario dell’Agenzia Maria Francesca Gatto, continuerà a operare per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica in stretta sinergia con la Regione Calabria, alle attività più complesse condotte dalle altre Arpa italiane nel campo della qualità dell’aria.

Controlli Arpacal, punti critici a Isola Capo Rizzuto

ISOLA DI CAPO RIZZUTO (KR) – Il Servizio tematico Acque del Dipartimento provinciale di Crotone dell’Arpacal ha comunicato ieri pomeriggio al Sindaco di Isola Capo Rizzuto, e contestualmente a Regione Calabria e Ministero della Salute, la non conformità su due punti di campionamento programmati nella campagna di balneazione 2017. In entrambi i punti è il valore del parametro Escherichia coli ad avere superato i limiti imposti dal D.lgs n. 116/08.
I punti sono “Villaggio Seleno” – con Escherichia coli a 870 UFC/100 ml mentre il valore limite è di 500 UFC/100 ml – e “Capo Piccolo” con Escherichia coli riscontrato a 2000 UFC/100 ml. Adesso spetta al Sindaco del Comune fare individuare e rimuovere le cause di questo inquinamento, comunicando all’Agenzia le misure di gestione intraprese, ai sensi dell’art. 5 comma b del D.Lgs. 116/08.