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Omicidio di Giuseppe Canale, arrestati mandanti ed esecutori

REGGIO CALABRIA- Operazione dei Carabinieri dei Comandi provinciali di Reggio Calabria e Vibo Valentia in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso nei confronti di esponenti della cosca di ‘ndrangheta Chirico-Condello e di una un’altra consorteria delle Preserre vibonesi. Le persone coinvolte nell’operazione, sei in tutto, sono accusate, tra l’altro, dell’omicidio di Giuseppe Canale, avvenuto a Reggio Calabria il 12 agosto 2011 ed eseguito in pieno giorno da due killer vibonesi ventenni assoldati dalla cosca reggina. Canale, 33 anni, ritenuto vicino alla cosca Serraino, fu ucciso con alcuni colpi di pistola mentre si trovava nei pressi di un bar. L’uomo tentò di sfuggire all’agguato allontanandosi a piedi, ma fu inseguito dai sicari, che gli spararono più volte finendolo poi con un colpo di pistola alla testa. Nell’agguato contro Canale rimase ferito in modo non grave un passante, raggiunto accidentalmente da uno dei colpi di pistola sparati contro il pregiudicato.

 

Operazione Banco Nuovo, 50 misure cautelari in tutto il reggino

REGGIO CALABRIA – Sono 50 le misure cautelari emesse dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria nei confronti di altrettante persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, illecita concorrenza con violenza e minaccia, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi clandestine e munizionamento, ricettazione, commessi con l’aggravante del ricorso al metodo mafioso, ovvero al fine di agevolare la ‘ndrangheta. Sono in corso anche diverse perquisizioni e alcuni sequestri di beni. L’operazione, denominata Banco Nuovo è iniziata alle prime luci del’alba ed ha impegnato carabinieri e polizia di stato. L’inchiesta infligge un duro colpo nei confronti dei clan egemoni del mandamento jonico reggino, in particolare operante tra Brancaleone, Africo e Bruzzano Zeffirio. Le indagini hanno portato inoltre alla scoperta della esistenza di una pericolosa cellulare di ‘ndrangheta, di nuova generazione, definita “Cumps”, i cui affiliati si ritengono dominatori incontrastati del territorio, pronti ad effettuare azioni eclatanti pur di affermare il loro predominio, disponendo di armi ad elevato potenziale offensivo.

Controllo del territorio, due segnalazioni, nove denunce e tre arresti nel Cosentino

RENDE (CS) – Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Compagnia di Rende hanno proseguito l’attenta azione di controllo del territorio mettendo in campo servizi finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati.

Nella nottata, i militari della Compagnia di Rende traevano in arresto un 21enne residente a Pedace, per violenza, resistenza a pubblico ufficiale e minaccia. I militari, dopo aver controllato il giovane, a averlo sottoposto ad accertamento etilometrico ,risultato positivo, lo hanno deferito in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza. Appresa la notizia che gli sarebbe stata ritirata la patente il giovane, dapprima minacciava i militari e successivamente, nel tentativo di strappare il verbale, si scagliava contro gli stessi spingendoli e colpendoli al braccio. L’arrestato veniva tradotto presso le camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Rende in attesa di udienza fissata per la mattinata odierna.

In Acri, i militari  arrestavano un 51enne in esecuzione di un ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesso dal Tribunale di Cosenza. I militari operanti rintracciavano e arrestavano l’uomo il quale, nel mese di giugno, aveva aggredito per futili motivi legati al parcheggio dell’autovettura, un 71enne di Acri cagionandogli traumi al volto giudicati guaribili in 20 giorni.

In Montalto Uffugo, i militari rintracciavano e traevano in arresto un 35enne sul quale pendeva un ordine di espiazione di pena emesso dal Tribunale di Catanzaro, di anni 4 e mesi 4 di reclusione per un’estorsione aggravata commessa in Cosenza nel mese di agosto 2012.

Sul piano del contrasto alle violazioni al codice della strada nei Comuni di Rende, Acri Luzzi e Rose, i militari della Compagnia Carabinieri di Rende hanno deferito in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza un 50enne, una 19enne e un 27enne residenti a Cosenza;
un 34enne residente a Rose, un 26enne residente a Luzzi e un 20enne residente a Villapiana. Quest’ultimo in particolare, nella notte del 2 novembre 2017, in Rende , via Marconi, aveva investito una giovane studentessa 23enne cagionandole lesioni giudicate guaribili in gg. 7 di prognosi.
I militari operanti, durante i controlli, hanno sottoposto gli automobilisti ad accertamento con apparato etilometrico, rilevando un tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti dalla legge. Le patenti venivano ritirate e le autovetture affidate a persone idonee alla guida.
Hanno deferito in stato di libertà per rifiuto di sottoporsi ad accertamento etilometrico
un 52enne di Montalto Uffugo il quale, controllato dai militari alla guida della propria autovettura in evidente stato di alterazione psicofisica dall’uso di alcol, si rifiutava di sottoporsi ad accertamento etilometrico. Le patente venivano immediatamente ritirate e l’autovettura affidata a persona idonea alla guida.

Hanno  deferito in stato di libertà per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti una 22enne di Bisignano la quale, dopo aver provocato un sinistro stradale con feriti, veniva controllata dai militari operanti e sottoposta ad accertamento tossicologico, presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Acri, ove risultava positiva a sostanze cannabinoidi.

Sul piano dell’azione di contrasto all’abusivismo commerciale e al gioco d’azzardo , i militari della Stazione Carabinieri di Luzzi denunciavano, per esposizione della tabella dei giochi proibiti in modo non visibile, il titolare di un bar sito in Rende, poiché all’interno del citato bar, la tabella dei giochi proibiti era esposta in modo non visibile. Inoltre elevavano una sanzione amministrativa di euro 20.000 poiché venivano rinvenute 3 slot-machines illecitamente detenute che sono poi state sottoposte a sequestro. Il bar veniva inoltre segnalato al comune di Rende per l’eventuale cessazione o sospensione dell’attività.

I militari della Stazione Carabinieri di Acri contestavano la violazione amministrativa di mancanza di collegamento alla rete Aams al legale rappresentante e al titolare di un circolo di Acri poiché, all’interno del citato circolo, mettevano a disposizione dei clienti nr. 1 postazione notebook e 1 slot-machine prive di collegamento alla rete Aams, che venivano sottoposte a sequestro. Veniva elevata una sanzione amministrativa di euro 24.000.

Sul piano dell’azione di contrasto alla diffusione di sostanze stupefacenti, sono stati segnalati alla Prefettura di Cosenza quali assuntori di sostanze stupefacenti, un 52enne ed un 43enne entrambi di Montalto Uffugo , ai quali sono stati complessivamente rinvenuti e sottoposti a sequestro 2 spinelli e 1 grammo di marijuana.

 

 

Rubavano materiale inerte, due persone arrestate

ROCCA DI NETO (KR) – Due persone, rispettivamente di 25 e 32 anni, sono state arrestate e poste ai domiciliari dai carabinieri, a Rocca di Neto, con l’accusa di furto di inerti. I due operai, il più giovane di Rocca di Neto e l’altro di Crotone, sono stati sorpresi in flagranza di reato dai militari del comando provinciale di Crotone, a seguito di un servizio di appostamento, in località Setteporte mentre, al margine del fiume Neto, prelevavano materiale inerte che era stato sistemato in un’area adiacente per poi essere trasportato. Il materiale inerte è stato posto sotto sequestro.

Quattro arresti per estorsione a Corigliano. C’è anche un ex carabiniere

CORIGLIANO (CS) – I carabinieri hanno effettuato quattro arresti per estorsione a Corigliano su disposizione del procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla. Tra loro vi è anche un ex carabinieri, Natale Taib, di origine marocchina. L’uomo vestiva la divisa all’epoca dei fatti. L’indagine è partita nel luglio del 2016, quando la vittima dell’estorsione ha sporto denuncia. Per iniziare un’attività imprenditoriale aveva chiesto un prestito di 90mila euro nel 2009 ad una donna finita ai domiciliari. La donna, per riottenere i soldi, ha chiesto all’uomo di firmare cambiali per 253mila euro e per convincerlo ad accettare gli interessi è stato minacciato e sequestrato dal compagno di donna e da altre due persone, tra cui l’ex carabiniere.

Operazione “Aemilia 1992” , arrestati 3 esponenti della ‘ndrangheta

REGGIO EMILIA-  La polizia di Reggio Emilia ha eseguito una misura cautelare emessa dal Gip di Bologna per tre esponenti di spicco della ‘ndrangheta. L’indagine è su due omidici commessi nel 1992 nel Reggiano, in cui rimasero vittime il 33enne Nicola Vasapollo e il 35enne Giuseppe Ruggiero, nell’ambito di una feroce guerra di mafia combattuta tra Calabria e Nord Italia. L’operazione ‘Aemilia 1992’, coordinata dalla Dda di Reggio Emilia e la squadra mobile reggiana, sta perquisendo anche altre persone coinvolte nelle indagini. L’inchiesta ha ricostruito la contrapposizione tra la cosca Grande Aracri-Dragone-Giampà e il sodalizio Vasapollo-Ruggiero in lotta per l’egemonia delle attività illecite tra le province di Crotone e Reggio Emilia. Entrambe le vittime furono uccise nelle loro case, mentre si trovavano ai domiciliari. Per costringere Ruggiero ad aprire la porta, i killer simularono un controllo delle forze dell’ordine in divisa, con auto di servizio camuffata.

 

Aggredirono e rapinarono un giovane, arrestate due persone

VILLA SAN GIOVANNI (RC)  – Due 21enni, uno di Scilla e l’altro della Repubblica Domenicana, sono stati arrestati da personale del Commissariato di Villa San Giovanni della Polizia di Stato e della Squadra mobile di Reggio Calabria in esecuzione di un’ordinanza del gip con l’accusa di rapina aggravata, ricettazione e lesioni personali. I due sono ritenuti tra i responsabili di un’aggressione compiuta ai danni di un giovane il 25 settembre scorso sulla spiaggia in località Bolano, tra Catona e Villa San Giovanni. Nell’occasione, la vittima era stata avvicinata da un gruppo di persone che lo avevano aggredito con calci e pugni in varie parti del corpo procurandogli contusioni e fratture guaribili in 15 giorni. Alla vittima erano stati rubati il telefono cellulare, le chiavi di casa, gli occhiali e la patente di guida. Gli investigatori, grazie alle descrizioni degli aggressori ed al ritrovamento del cellulare nel vano sella dello scooter del 21enne di Scilla, sono risaliti ai due.

‘ndrangheta, traffico internazionale di stupefacenti. 19 arresti (Video)

ROMA – Dalle prime ore dell’alba, il personale della Questura di Roma e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza della Capitale sta eseguendo, sull’intero territorio nazionale, una misura cautelare personale emessa dal G.I.P. del Tribunale capitolino nei confronti di 19 soggetti appartenenti ad un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti con base a Roma e ramificazioni all’estero.
Coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, i Finanzieri del Nucleo di
Polizia Tributaria di Roma – Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata – e i Poliziotti
della Sezione Narcotici della locale Squadra Mobile, unitamente a militari del Gruppo della
Guardia di Finanza di Malpensa e ad agenti del Commissariato di Fidene Serpentara, hanno
condotto indagini, anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, all’esito delle
quali è stata accertata l’operatività, nella Capitale, di un agguerrito gruppo criminale,
responsabile di plurime importazioni di droga, in parte destinate alla ‘ndrangheta e, in
particolare, alla cosca Alvaro di Sinopoli.

 

Pane e droga nell’Antico Forno di San Demetrio Corone. I NOMI. (VIDEO)

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Dalle prime luci dell’alba è in corso una operazione dei carabinieri di Corigliano Calabro per l’esecuzioni di alcune misure cautelari in carcere e agli arresti domiciliari, emesse dal Gip di Castrovillari Carmen Ciarcia su richiesta del procuratore della Repubblica Eugenio Facciolla e del Pm Simona Manera. Nei confronti degli arrestati le accuse sono di spaccio di marijuana in concorso. Le indagini, condotte dai carabinieri di San Demetrio Corone, si sono articolate per circa un anno consentendo di acquisire elementi tali da dimostrare come l’Antico Forno, sito nel piccolo centro dell’entroterra cosentino, fosse stato in realtà riconvertito a luogo di deposito e confezionamento della droga. In corso anche un approfondito controllo dei Nas per le gravi violazioni igienico sanitarie emerse nel corso dell’inchiesta.

Il forno era stato rilevato dalla famiglia che attualmente lo aveva in gestione, alcuni anni fa, per consentire al figlio 41enne, tra i destinatari di uno dei provvedimenti restrittivi emessi, che ha elaborato un articolato sistema di confezionamento e custodia della marijuana, nascosta in nicchie nelle pareti interne al forno e alle spalle della struttura.

Le investigazioni svolte hanno fatto anche emergere la volontà, da parte degli arrestati, di voler incendiare le auto di alcuni carabinieri, “colpevoli” di aver effettuato diversi arresti in flagranza che avevano portato al recupero di circa un chilo e quattrocento grammi della sostanza stupefacente.

I NOMI:

Pasqualino Rotondaro, Giuseppe Lavorato, Fiore Abruzzese, Kodri Mona, Francesco Straface, Walter Baffa, Demetrio Gabriele. Ai domiciliari Straface e Abbruzzese. Gli altri restano in carcere.

Ordinanze del tribunale di Roma e Cosenza, due arresti a Montalto Uffugo

MONTALTO UFFUGO (CS) – Un uomo di 37 anni di Latina, destinatario di un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal tribunale di Roma per il reato di rapina aggravata, commessa nel marzo del 2015, è stato rintracciato ed arrestato dai carabinieri della stazione di Montalto Uffugo, nel cosentino. Gli stessi militari, nel corso di un’altra operazione, hanno arrestato un 38enne di Rogliano sul quale pendeva un provvedimento di esecuzione pena del tribunale di Cosenza per ricettazione, evasione, rapina aggravata e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Entrambi sono stati condotti nel carcere di Cosenza.