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Minacce alla moglie, arrestato 38enne

CATANZARO – I carabinieri di Catanzaro hanno arrestato nel quartiere Lido e posto ai domiciliari un uomo di 38 anni, C.S.D., con l’accusa di avere messo in atto una serie di condotte improntate a violenza, minacce e molestie ai danni della moglie.

L’ultimo episodio risale allo scorso 31 dicembre, giorno in cui ha “bombardato” la donna, secondo quanto riferiscono i carabinieri, con chiamate, sms e messaggi vocali dal contenuto minaccioso e vessatorio, oltre che gravemente offensivo della dignità e del decoro della persona.

I contatti avrebbero avuto lo scopo di controllare i movimenti della donna. Chiamate e messaggi non hanno risparmiato neppure il figlio minore, utilizzato dall’uomo per avere informazioni sugli spostamenti e le frequentazioni della vittima. Durante alcune conversazioni il 38enne ha anche rivolto alla moglie minacce di morte.

L’arresto è stato eseguito per via dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica.

Minaccia moglie e figlia, arrestato 57enne

CORIGLIANO-ROSSANO  (CS) – Nel corso della tarda serata di ieri, i carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Rossano,unitamente agli agenti della Squadra Volante del Commissariato di P.S. di Corigliano Rossano, hanno tratto in arresto, per il reato di maltrattamenti in famiglia, S. P., rossanese classe 1962 già noto alle forze dell’ordine.
La vicenda nasce intorno alle 23,30 quando l’uomo inizia un litigio per futili motivi con la propria consorte all’interno dell’abitazione, nel centro storico di Rossano. La discussione, da quanto ricostruito dagli operanti grazie alla denuncia della donna ed alle informazioni raccolte da persone informate sui fatti, si sarebbe animata ulteriormente al diniego della donna di consegnare una somma di denaro all’uomo: a quel punto, lo stesso si sarebbe scagliato contro la moglie e contro la figlia che, nel frattempo era stata contattata telefonicamente dalla donna e si era recata presso l’abitazione per fornire aiuto. Agli improperi si sarebbero susseguite le minacce con un coltello e, con un ferro incandescente, l’uomo avrebbe causato delle ustioni sulla mano della consorte.
I carabinieri ed i poliziotti, giunti prontamente presso l’abitazione, hanno trovato le due donne lungo la strada che si erano allontanate dall’abitazione, mentre l’uomo è stato trovato all’interno del proprio appartamento. Alle due donne sono state fornite le cure del caso presso l’Ospedale di Rossano, mentre l’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Castrovillari così per come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

 

 

Bloccato mentre accompagnava prostitute, arrestato un 60enne

LAMEZIA TERME (CZ) – Lo hanno blocccato mentre, con la propria auto, stava accompagnando delle donne di nazionalità bulgara nei luoghi dove abitualmente si prostituivano. Un uomo di 60 anni, Salvatore Tornese, è stato arrestato in flagranza di reato dalla Polizia locale di Lamezia Terme con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L’uomo, dopo avere caricato in auto le ragazze alla stazione ferroviaria di Lamezia Terme le ha accompagnate nei diversi luoghi scelti per esercitare la prostituzione. Proprio dopo che aveva fatto scendere in strada l’ultima donna, nei pressi di un albergo, Tornese è stato bloccato dagli agenti che lo stavano pedinando e osservando da circa dieci giorni. L’auto utilizzata dall’uomo per accompagnare le ragazze è stata posta sotto sequestro.

Fonte Ansa

Maltratta la moglie e la caccia di casa con la figlioletta, arrestato

LAMEZIA TERME (Cz) – Un 32enne di origine marocchina è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia dagli agenti del Commissariato di Lamezia Terme della Polizia di Stato.

L’uomo ha aggredito la moglie, poi l’ha cacciata di casa insieme alla figlia di appena 11 mesi.

Gli agenti sono intervenuti dopo una richiesta di soccorso ed hanno trovato la donna, anche lei di origine marocchina, con la figlia in braccio, al freddo, riparata sotto la tettoia di un supermercato. Soccorse da un’ambulanza, sono così state portate in ospedale. Gli agenti hanno invece trovato l’uomo nella sua casa che dormiva, e avvertito un forte odore di alcool.

Applicando il protocollo operativo Eva, predisposto dalla Polizia a tutela delle vittime di violenze familiari, l’uomo è stato arrestato.

Gli agenti hanno infatti accertato che la donna aveva più volte denunciato i comportamenti violenti dell’uomo che in passato l’aveva anche minacciata con una mannaia e le aveva rotto il naso con un pugno.
   

Nascondeva pistola clandestina nel materasso, arrestato un 72enne

CESSANITI (VV) – Nascondeva in casa una pistola clandestina e 50 cartucce. Un uomo di 72 anni, con precedenti di polizia, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri a Cessaniti con l’accusa di detenzione illegale di armi e munizioni.

La pistola e le cartucce, contenute all’interno di una scatola nascosta in un materasso a sua volta riposto in un armadio dell’abitazione, sono state scoperte dai militari della locale stazione, coadiuvati dalle unità cinofile dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, nel corso di una perquisizione domiciliare.
Tutto il materiale è stato sequestrato e sarà sottoposto agli accertamenti del caso.

Minaccia i passeggeri di un autobus con la pistola, arrestato un 20enne

REGGIO CALABRIA- Un 20enne di nazionalità marocchina è stato arrestato dalla Polizia di Stato dopo che su un autobus ha minacciato con una pistola, risultata poi a salve, un cittadino indiano. E’ accaduto a Reggio Calabria. Gli agenti delle volanti sono stati chiamati da personale dell’Atam, l’azienda di trasporto pubblico cittadino, che segnalava la presenza di un uomo armato a bordo di un bus della linea 115. Dopo che tutti i passeggeri, impauriti, sono scesi, sul mezzo sono saliti gli agenti contro i quali il giovane ha puntato la pistola, tentando poi di uscire dalla porta posteriore. I poliziotti sono comunque riusciti a bloccarlo e disarmarlo. Perquisito, è stato trovato in possesso di tre munizioni a salve e 0,073 grammi di cocaina. Il giovane è stato arrestato per resistenza e denunciato in stato di libertà minaccia a mano armata ed interruzione di servizio pubblico, nonché segnalato all’autorità amministrativa per la sostanza stupefacente.

Foto e fonte Ansa

 

 

Incendia garage ex moglie, arrestato 42enne

REGGIO CALABRIA – Un uomo di 42 anni è stato arrestato a Reggio Calabria dagli agenti della Squadra mobile con l’accusa di atti persecutori e danneggiamento. 

L’uomo è accusato di avere dato fuoco ad una moto provocando di conseguenza l’incendio del garage in uso alla famiglia dell’ex moglie.

L’arresto dell’uomo, che è stato condotto in carcere, è stato fatto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica.

L’uomo, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, si sarebbe reso responsabile dell’incendio proprio nel giorno in cui il Tribunale di Reggio lo aveva condannato a tre anni e sei mesi di reclusione per atti persecutori ai danni dell’ex coniuge.

La Squadra mobile reggina era giunta all’identificazione del presunto responsabile del danneggiamento grazie anche alle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza della zona.

Tenta di aggredire i carabinieri che gli sequestrano il furgone, arrestato 56enne

Estorsione, minacce, violenze e danneggiamenti, arrestato un cosentino

COSENZA Nel pomeriggio di ieri,  a conclusione di una serrata attività di indagine, personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione della Misura Cautelare degli arresti domiciliari,  dal G.I.P. presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un giovane, F.R., 29enne di Cosenza, per i reati p. e p. dagli artt. 56, 629 co.2 (tentata estorsione), 110, 513 c.p. (illecita concorrenza con minaccia o violenza) nonché 110 e 424 c.p. (danneggiamento seguito da incendio).

La ricostruzione dei fatti

Da un mese a questa parte, due fratelli commercianti nel settore dell’abbigliamento specialistico sono stati ripetutamente vittima di gravi episodi di danneggiamento e di incendio: il primo episodio è avvenuto la sera del 18 novembre in  Via Padre Giglio quando ignoti dopo aver effettuato un buco nella parete esterna di un box di proprietà di uno dei due fratelli lo hanno dato alle fiamme con liquido infiammabile causandone la completa distruzione.

Il danno cagionato ammontava a oltre euro 40.000

Successivamente, la mattina del giorno 28 novembre, il fratello del proprietario del box di cui sopra, anch’egli commerciante, all’atto di prendere la propria autovettura, carica di indumenti e merce da lavoro, ha constatato come ignoti avessero tentato di darla alle fiamme senza però riuscirci. Il giorno dopo, il 29 novembre, questo stesso commerciante ha subito il tentativo di incendio del proprio box adibito alla vendita di prodotti commerciali anch’esso ubicato in Via Padre Giglio. La notte tra il giorno 10 e l’11 dicembre u.s. lo stesso box era oggetto di un ulteriore tentativo di incendio domato però dai VV.FF.

Infine, in una escalation di azioni delittuose, la mattina del giorno 12 dicembre, il proprietario dello stesso box all’atto di aprirlo ha constatato come ignoti avessero lasciato dei materiali in stoffa verosimilmente per darlo nuovamente alle fiamme.

La conseguente attività di p.g. subito effettuata dalla Squadra Mobile  attraverso una complessa ricostruzione di immagini provenienti da servizi di videosorveglianza si è concentrata sul settore lavorativo delle vittime, quello del commercio di abbigliamento specialistico, e ha consentito in breve di accertare come nelle vicinanze dei box delle vittime insistesse un altro box adibito alla vendita di medesimi prodotti, concorrente agli stessi.

E proprio il figlio del proprietario di quest’ultimo box, il soggetto di cui sopra, veniva immortalato dalle telecamere e riconosciuto dagli uomini della Squadra Mobile come l’autore dell’incendio perpetrato la notte tra il 10 e l’11 dicembre scorso.

Le fonti di prova sono state così raccolte e compendiate in un’informativa di reato alla locale Procura della Repubblica, guidata dal Procuratore Capo dott. Mario Spagnuolo, che dopo averle attentamente valutate ha qualificato l’evento dell’11 dicembre come tentata estorsione e illecita concorrenza con violenza o minaccia, atteso che dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile si rilevava in modo inequivocabile come l’azione delittuosa fosse mossa proprio dall’invidia e dal proposito di impedire la regolare attività di commercio alle due vittime in un atto di concorrenza sleale.

Questo, unitamente agli altri riscontri raccolti nel corso delle investigazioni, ha costituito a carico dell’indagato un quadro indiziario grave ed univoco in ordine alla sua responsabilità per i reati perpetrati, per cui la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza ha richiesto ed ottenuto al Giudice per le Indagini Preliminari un provvedimento di applicazione di misura cautelare che è stato eseguito nel pomeriggio odierno mediante sottoposizione dell’uomo al regime degli arresti domiciliari.

Sono in corso indagini per risalire agli altri compici.

Minacce ed estorsioni ai danni dell’ex convivente, arrestato un 54enne

COSENZA – Stamattina, il personale della Squadra Mobile della Questura di Cosenza ha eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza diretta dal Procuratore Capo dott. Mario Spagnuolo, nei confronti di R.P. di anni 54, disoccupato, di Cosenza.
La misura cautelare trae origine dalle attività investigative condotte dal personale della Squadra Mobile a seguito della denuncia di una donna con la quale R.P. aveva intrattenuto una relazione sentimentale.
In particolare, le indagini hanno accertato che l’uomo, per un arco temporale di quasi due anni, minacciando ripetutamente di morte la donna ed i suoi familiari, riusciva ad estorcere numerose somme di denaro alla donna ormai terrorizzata dalle sue minacce.
L’aguzzino, inoltre, poneva in essere una serie di reiterate condotte finalizzate a atterrire la vittima, fra cui gravi epiteti ingiuriosi e diffamatori con scritte anche presso l’abitazione della donna.