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Coldiretti Calabria: Un mostro a due teste per l’agricoltura calabrese

Ha spento le otto candeline  (ma non c’è niente da festeggiare) la soppressione dell’ARSSA (l’Azienda Regionale Servizi Sviluppo Agricolo) in buona compagnia (si fa per dire!), negli ultimi due anni e mezzo, dell’Arsac (Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese ). Un mostro a due teste imbalsamato, più unCOLDIRETTIico che raro, costruito dal legislatore regionale che drena ben 124mila €uro al giorno e tra l’altro ha distrutto quello che di buono era sopravvissuto come ad esempio i servizi di assistenza tecnica e di supporto alle imprese e la divulgazione agricola. La soppressione e conseguente messa liquidazione dell’Arssa, come si ricorderà  fu disposta dalla L.R. n. 9 dell’11 maggio 2007 art. 5 mentre  con la L.R. 66 del 20 dicembre 2012, cambiando solo il nome,  è nata la nuova azienda Arsac. “Questo sistema che distrugge risorse finanziarie non serve all’agricoltura e non ce lo possiamo più permettere – afferma categorico Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria.  In questi otto anni – continua –  sono stati spesi inutilmente più di 362 milioni di €uro, oltre i corrispettivi delle dismissioni, sottratti di fatto alla crescita dell’agricoltura. Ha fatto bene il Presidente Oliverio, con l’ultima Legge di Bilancio, a fissare al 31 luglio 2015, la definitiva liquidazione. “E’ un atto politico che tende a recuperare la vergognosa responsabilità di troppi soggetti che hanno avallato questo spreco; Coldiretti chiede di tagliare definitivamente entrambe le teste di questo mostro”. Non ha dubbi Molinaro quando afferma che “le riforme sono la sfida del Governo e del Consiglio Regionale nonché dei soggetti di rappresentanza di interessi che con coerenza, responsabilità e trasparenza devono dire “no” agli sprechi e alle rendite che soffocano la speranza e sacrificano gli interessi di cittadini, lavoratori e imprese. Bisogna prendere atto – prosegue – che questo Ente Strumentale  ha esaurito il compito storico e non è stato in grado di rigenerarsi. th (12)Un appello: non perdiamo tempo il tema dei tagli alla spesa pubblica sono sempre di grande attualità  – sottolinea – e  questi sperperi denotano una crescente insostenibilità che non possiamo più permetterci. Si è giunti ad una fase decisiva, di tenuta dell’architettura finanziaria del bilancio regionale che mentre non finanzia e anzi azzera servizi reali al territorio e alle imprese agricole, al contrario attingendo dalle risorse dell’Agricoltura, ha “garantito” a piè di lista” il finanziamento all’Arssa e all’Arsac. Tenere in piedi tutto questo – rimarca – non è più accettabile da parte di nessuno! Uno stallo voluto in questi duemilanovecentoventi giorni eloquente  che ha portato alla paralisi assoluta dell’Arssa e dell’Arsac. Hanno funzionato (anche qui si fa per dire!!)  solo le sontuose (in tutti i sensi) strutture di vertice, che evidentemente nessuno ha controllato. Autoreferenzialità è stata la parola chiave più volte usata dalla Sezione di Controllo della Corte dei Conti per la Regione Calabria parlando degli Enti strumentali che continuano ad esistere  e che sono funzionali a se stessi. “Insomma una serie di conferme – ribadisce Molinaro –  che non fanno il bene della Calabria.  Bisogna inaugurare  un new deal, a rapido impatto e in grado di abbattere  questa spesa improduttiva in modo da liberare risorse per sostenere la crescita dell’agroalimentare a partire dalla prossima manovra di assestamento del bilancio regionale.  Se tutto questo viene fatto varrebbe il “quadruplo” in termini occupazionali e di competitività sui mercati. Nel rispetto dei ruoli – conclude – la politica è chiamata a decidere velocemente per fare in modo che si esca da questa palude. Coldiretti è pronta a fare la sua parte.   

 

                                                                       

Nominati commissario e sub commissario liquidatori dell’Arssa

Catanzaro – La Giunta regionale si è riunita, ieri sera, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Scopelliti.

Su proposta dell’Assessore all’Agricoltura Michele Trematerra è stata deliberata la nomina del Commissario e del sub commissario liquidatori dell’Arssa (Agenzia regionale per lo sviluppo e per i servizi in agricoltura). Commissario è stato nominato Flavio Francesco Cedomia, laureato in scienze economiche, Sub commissario è Giuseppe Musco, perito agrario.

Trematerra replica a Guccione sulla vicenda dei dirigenti Arssa

CATANZARO – Sulla vicenda del riconoscimento delle indennità di posizione e di risultato ai dirigenti Arssa, sollevata dal consigliere regionale del Pd Carlo Guccione, l’assessore all’agricoltura Michele Trematerra dichiara: “È imbarazzante verificare la profonda ignoranza in materia amministrativa di chi si è candidato alla guida di una Istituzione Pubblica quale quella regionale. Ma ancora di più lo è se volta, per mera miopia di speculazione politica, ad intaccare diritti costituzionalmente tutelati quali quelli del lavoro. Il consigliere Guccione dovrebbe sapere che si sta parlando di diritti tutelati dalle norme sul pubblico impiego, che prevedono per i dirigenti tre voci tabellari, una riferita allo stipendio base, che viene versato in 13 mensilità, una riferita all’indennità di posizione, che viene versata in 13 mensilità e una, definita indennità di risultato, che viene versata una volta nell’anno. È chiaro che tutte queste voci debbono trovare copertura nelle previsioni di bilancio, che per l’Arssa si circostanziano in delibere commissariali, avendo il centrosinistra posto in liquidazione l’Ente per poi abbandonarlo in riva al fiume. Ma sul bilancio dell’Arssa tornerò prima della fine di questa nota.

Caro Guccione, chi fissa questi importi? Come funziona il meccanismo di aggancio della dirigenza Arssa ai valori tabellari? Sono valori negoziati a livello centrale per tutta la dirigenza del comparto Enti Locali, cui anche l’Arssa, in quanto Agenzia Regionale, deve adeguarsi. Ma vorrei ricordare che è così da sempre, è la legge, quella della Repubblica Italiana, non quella dell’assessore Trematerra.

Detto questo mi preme rilevare come chi mente, sia il consigliere Guccione, essendo sacrosanta verità che nessun dirigente dell’agenzia ha percepito l’indennità di risultato per gli anni 2011 e 2012. Indennità di cui, però, non si nega il diritto, e che il centrosinistra ha sempre regolarmente versato. Pur essendo in liquidazione!

Negarlo sulla scorta dell’infantile e populista ragionamento che l’agenzia è in liquidazione porterebbe a conseguenze di difficile previsione, se non si conoscono i meccanismi amministrativi dell’agenzia.

Di base posso condividere il ragionamento che l’Arssa era in liquidazione e che, quindi, non bisognava attribuire indennità di risultato, ma questa questione porterebbe alle estreme conseguenze che bisognerebbe annullare anche le indennità di produttività riconosciute all’intero monte dei dipendenti Arssa, essendo anch’essi in liquidazione. Per me si può discutere, ma sarebbe bene che il consigliere Guccione facesse un passaggio preventivo con le forze sindacali, e provare lui a capire da queste se è possibile azzerare un diritto contrattualmente previsto.

Tornando sul bilancio dell’Agenzia non posso sottacere che al mio insediamento l’Arssa aveva dotazioni finanziarie oscillanti tra 52 e 44 milioni di euro. Per il 2013 in bilancio sono previsti 32,5 milioni.

Caro Guccione, come sa bene, è difficilissimo fare voti tagliando circa 20 milioni di euro ad un Ente; proprio in quell’ottica di razionalizzazione e contenimento delle spese sulla quale non possiamo accettare lezioni proprio da quella parte politica che queste spese aveva creato”.

 

 

Erogati stipendi Arssa: lo comunicano Mancini e Trematerra

CATANZARO – L’Assessore all’Agricoltura, Foreste e Forestazione della Regione Calabria, Michele Trematerra, unitamente all’Assessore al Bilancio e Programmazione, Giacomo Mancini hanno rassicurato tutto il personale dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e i Servizi in Agricoltura e dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese, in ordine alle procedure amministrative per la corresponsione delle spettanze pregresse dell’annualita’ 2012; nel corso della giornata odierna, infatti, saranno erogate la mensilita’ di dicembre e la tredicesima.

Niente cassa integrazione per i forestali calabresi

Catanzaro – Trenta milioni di euro. Questa la cifra proveniente dai fondi Cipe e destinata a far fronte all’emergenza dei forestali calabresi a rischio cassa integrazione e con tre mesi di stipendio arretrato.

La conferma del dietrofront sulla cassa integrazione annunciata nei giorni scorsi, si è avuto al termine di un incontro tenutosi ieri mercoledì 22 agosto, a Palazzo Alemanni tra i rappresentanti sindacali, il governatore Peppe Scopelliti e gli assessori regionali Michele Trematerra e Giacomi Mancini.

I lavoratori attendono intanto la riforma dell’Afor, oggetto di discussione del consiglio regionale per il mese di ottobre.

Per la giornata di giovedì è in programma un’altra riunione con i sindacati per affrontare i nodi irrisolti relativi alla riforma dell’Arssa.

Lavoratori Esac in mobilitazione contro la riforma di Afor e Arssa

COSENZA – I lavoratori dell’ex Esac impresa e delle cosiddette attività non connesse hanno iniziato ieri la mobilitazione contro la riforma dell’Arssa con un’assemblea partecipata e ricca di spunti. Dai lavoratori è arrivato un forte appello alla politica affinché metta da parte gli interessi particolari e le clientele, congeli la contro-riforma che sarà discussa domani in consiglio regionale e si impegni per una riforma organica degli enti strumentali, mettendo al centro il lavoro e il rilancio delle aree interne.

I lavoratori hanno ribadito le loro preoccupazioni e si sono rivolti ai consiglieri regionali di centrosinistra, chiedendo loro di fare chiarezza sulle loro intenzioni di voto rispetto alla contro-riforma dell’Arrsa e dell’Afor e invitandoli a dire no al provvedimento. Un appello esteso anche ai consiglieri regionali di centrodestra che hanno a cuore le sorti dei lavoratori e della provincia di Cosenza.

“La contro-riforma messa in campo dall’amministrazione Scopelliti contiene molti elementi che ci lasciano a dir poco perplessi – ha detto Giovanni Donato, segretario generale della Cgil di Cosenza -. Basti pensare alla norma anticostituzionale sulla pianta organica dell’Agenzia, che consente al direttore generale di proporre in maniera discrezionale alla giunta regionale il trasferimento di altro personale dell’Arssa in liquidazione’”.

Donato ha concluso ricordando i dubbi sulla copertura finanziaria della contro-riforma espressi da molte forze politiche e persino dal dirigente del settore bilancio Pietro Manna.

La mobilitazione dei dipendenti di Arssa e Afor proseguirà domani con un presidio in consiglio regionale. Da Cosenza partiranno circa cinquecento lavoratori.