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Vicenda Mario Campanella, Iole Santelli:«È assurdo che un professionista debba vedersi negato il diritto alla immissione in servizio»

13/06/2012 Roma, discussione e voto di fiducia sui maxi emendamenti al disegno di legge anti corruzione. Nella foto la relatrice del testo Iole SantelliROMA – «È assurdo che un professionista debba vedersi negato il diritto alla immissione in servizio ed alla stabilizzazione nonostante due giudici penali abbiano già validato la bontà di una conciliazione.»Lo afferma l’On. Jole Santelli in merito alla vicenda del giornalista Mario Campanella. «Dopo che l’ex commissario Asp è stato rinviato a giudizio per la revoca della conciliazione che riconosce a Campanella un diritto sacrosanto e dopo che un altro Gip ha archiviato la denuncia dello stesso ex commissario proprio sulla genesi dell’atto conciliativo, l’Asp avrebbe dovuto porre fine a questo stillicidio. Invece  la stessa azienda si è costituita con una riconvenzionale dinanzi al giudice del lavoro affidando l’incarico allo stesso legale interno che aveva siglato la conciliazione di cui si chiede oggi l’invalidità. In una Regione che tollera sprechi e abusi gravissimi nel settore sanitario è intollerabile che la pubblica amministrazione non solo neghi a un professionista un diritto basilare ma addirittura si impegni con pareri vari a spendere risorse pubbliche pur di impedirgli di esercitare questo diritto. È un fatto gravissimo che mortifica la civiltà e l’autorevolezza delle istituzioni».

Sanità, riunione tra il presidente Bruno e i vertici di ASP e Pugliese-Ciaccio

CATANZARO – I contenuti dell’atto aziendale dell’Azienda provinciale di Catanzaro, la situazione del presidio ospedaliero “Pugliese-Ciaccio”, la riorganizzazione della rete territoriale sanitaria ed un impegno per la modifica del decreto commissariale numero 30 volto ad intervenire sul ridimensionamento delle unità interessate che tenga conto delle esigenze del territorio.  Sono questi alcuni degli argomenti affrontati nel corso del proficuo confronto, sollecitato dal presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, al commissario straordinario dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio, Giuseppe Panella, al direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Giuseppe Perri, e al direttore sanitario dell’Asp, Carmine Dell’Isola. Nella riunione che si è tenuta nella sede della Provincia di Catanzaro, nella sua relazione il presidente Bruno ha evidenziato la necessità di mantenere elevata la qualità dei livelli essenziali di assistenza, attraverso riorganizzazione, razionalizzazione e potenziamento delle strutture esistenti sul territorio, senza penalizzare le aree interne, nel quadro della difficile situazione della sanità calabrese determinata dall’attuazione del Piano di rientro.
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Bruno ha anche suggerito l’opportunità di rilanciare l’assistenza domiciliare nel quadro di una riorganizzazione dei servizi che punti alla deospedalizzazione, attenzionando i territori. In particolare, secondo il presidente della Provincia di Catanzaro, è necessario puntare sulla medicina del territorio, che si articola attraverso strutture fondamentali come le Case della Salute, e garantisce una continuità assistenziale che favorisce i processi di de-ospedalizzazione. «E’ necessario arrivare a al superamento di ricoveri impropri, che possono essere contenuti anche dal buon funzionamento del Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza Medica: il 118 nel nostro territorio mantiene lo standard richiesto a livello nazionale – ha detto ancora il presidente Bruno -. Il contenimento della spesa laddove opportuno deve permettere di investire sul mantenimento degli ospedali aziendali come quello di Lamezia Terme, di Soverato e Soveria Mannelli e non già su un ridimensionamento che risulterebbe dannoso per molti territori. Se non si interviene immediatamente si rischia la chiusura di una struttura importante come il punto nascite di Lamezia, e la penalizzazione di un territorio che va dalla Locride alle Preserre, servito dall’ospedale di Soverato: si tratta di realtà su cui investire.».
In merito alla situazione dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, si è preso atto di una riflessione delle istituzioni in atto sul percorso di integrazione in Azienda Unica con il Mater Domini. Da scongiurare la riduzione delle unità operative fondamentali, dei posti letto, e dell’offerta sanitaria dello stesso, portando così alla perdita dei requisiti di Azienda Ospedaliera di II livello. Il commissario straordinario Panella ha ribadito che il percorso dell’integrazione su tre poli sembra essere ormai acquisito, e che comunque nel prossimo Atto Aziendale tali unità operative saranno mantenute all’interno dell’Azienda, nonostante sia in contrasto con il decreto 30 del commissario Scura, a tutela dei servizi e dell’offerta sanitaria che il nosocomio regionale potrà erogare ai cittadini della regione Calabria.
In merito all’atto aziendale dell’Asp di Catanzaro, sulla quale nei giorni scorsi sono state alimentate polemiche che hanno allarmato inutilmente la collettività, il direttore generale Perri e il direttore sanitario Dell’Isola hanno ribadito che non è stata ridotta alcuna attività assistenziale nella città di Catanzaro e che l’unica riduzione è di qualche incarico dirigenziale.
La funzione propria dell’atto aziendale è quella di delineare l’organizzazione ed il funzionamento delle Aziende. L’atto aziendale, infatti, è espressione di autogoverno imprenditoriale, che deve essere inteso secondo i criteri, principi e logica di diritto comune, che delinea il percorso organizzativo e funzionale della stessa azienda, in conformità ai nuovi processi delineati dalle apposite normazioni in materia tutte richiamate nei Decreti del Commissario ad Acta al piano di rientro. Uno dei principi ai la direzione dell’Asp si è attenuta è stato quello della classificazione delle unità operative nel rispetto della corrispondenza nel “peso” che le stesse unità operative hanno nell’organizzazione in termini di attività, di risorse gestite, di valore strategico. “Altro criterio al quale ci si è doverosamente ispirati – hanno ribadito Perri e Dell’Isola – è stato quello di attribuire ad ogni disciplina una autonomia organizzativa e clinico assistenziale evitando, ove possibile, l’istituzione di strutture semplici sotto-ordinate a strutture complesse dirette da dirigenti di diversa disciplina o situate in presidi o distretti diversi”. Perri e Dell’Isola hanno rassicurato il presidente Bruno in merito alla paventata chiusura di servizi ed attività: l’atto aziendale non indica le attività da svolgere nelle diverse sedi aziendali, ma individua le strutture organizzative per le quali è individuato un incarico dirigenziale di struttura semplice o complessa. Non è prevista, ad esempio, alcuna chiusura dell’Umberto I e dei poli sanitari dell’azienda, come veicolato negli ultimi giorni, ma solo una diversa afferenza gerarchica degli stessi a unità operative distrettuali denominate Cure Primarie e che a differenza del precedente assetto sono individuate come strutture complesse. Il presidente Bruno si è dichiarato soddisfatto dell’esito del confronto, rimarcando il proprio sostegno all’azione dei vertici delle due Aziende.

ASP Catanzaro, il DG Perri replica all’avvocato Pitaro

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CATANZARO  – Il Direttore generale dell’ASP di Catanzaro, dott. Giuseppe Perri, nel far valere il diritto di replica, interviene a seguito della ennesima nota riguardante la “Casa della Salute di Chiaravalle”, a firma dell’avvocato Giuseppe Pitaro, nella qualità di Presidente del Consorzio di Metanizzazione delle Preserre, nonché sindaco di Torre Di Ruggiero, diffusa dagli organi di stampa. Il dott. Perri così contro replica:
«In ragione di quanto apparso sugli organi di stampa il 27 u.s., si è costretti, nostro malgrado, a dover ancora replicare a notizie ben lontane dalla verità e che, purtroppo, hanno quale unico effetto quello di generare sfiducia ed insicurezza nella popolazione.
Innanzitutto, alla luce peraltro dei contenuti della nostra precedente replica, incomprensibile risulta il lessico utilizzato dall’estensore del pezzo che parla di pantano. A nulla è valsa, evidentemente, l’elencazione dei servizi già attivati presso la Casa della salute di Chiaravalle che non ci pare siano espressive di una condizione di stagnazione assistenziale, quanto, piuttosto, di un estremo, e senza uguali nel panorama regionale, attivismo programmatorio che si connota, altresì, per essere estremamente innovativo.
Si fa appello al dovere di servizio (nei confronti dei cittadini) che gli organi di informazione, in ragione del delicato ruolo di ricerca di verità oggettive, dovrebbero declinare e soprattutto in tema di sanità, enfatizzando non solo le notizie negative e gli errori, ma anche le positività, e la Casa della salute di Chiaravalle ne è certamente un esempio, che il nostro servizio regionale riesce ad esprimere.
Ma veniamo alle questioni sollevate. Il “caso Chiaravalle”, ci si passi l’enfasi, ha in sé due diversi filoni che sono riconducibili: 1) Ai contenuti di natura più propriamente organizzativo – assistenziali; 2) Ai lavori di ristrutturazione dell’immobile. Rispetto ai primi, abbiamo già ampiamente detto in occasione del nostro precedente intervento, dovendosi comunque ribadire della straordinaria caratterizzazione innovativa, che non ha precedenti in tutto il Paese, posta in essere. Deve smentirsi, comunque, la notizia della paventata chiusura del servizio di Radiologia che, nonostante le gravi carenze d’organico venutesi a determinare presso il Presidio Ospedaliero di Soverato ed il correlato blocco del turnover del personale, verrà garantito grazie ad una rimodulazione organizzativa dei servizi radiologici territoriali. Deve, ancora, sottolinearsi che, proprio nella giornata di venerdì, si è provveduto ad aggiudicare la gara per l’allestimento del Point of care di Chiaravalle (servizio ulteriore !!!) che garantirà l’esecuzione in urgenza di alcuni esami ematochimici (quali ad esempio gli enzimi cardiaci) di grande ausilio al Punto di Primo Intervento e dei medici che operano all’interno della Casa della Salute.
Al Presidente del Consorzio per la metanizzazione delle Preserre dobbiamo sottolineare: 1) che i servizi a cui si fa riferimento non sono sulla carta ma già fruibili da parte dei cittadini; 2) che forse ha dimenticato che la sanità calabrese è commissariata e che il turnover del personale è bloccato per effetto delle norme che presidiano la realizzazione del piano di rientro (purtroppo la realtà e ben diversa dai sogni dell’Avvocato Pitaro).
Per quanto attiene al secondo filone, quello relativo alla realizzazione dei lavori di ristrutturazione, si rinviano ai mittenti le accuse di immobilismo. L’Azienda Sanitaria di Catanzaro ha esperito nei termini tutte le procedure previste dall’apposita convenzione stipulata con la Regione Calabria e proprio il 26 maggio u.s. ha partecipato ad apposita riunione indetta dal competente settore del Dipartimento Regionale Tutela della Salute.
Rispetto al silenzio assordante lamentato dall’ex sindaco Gregorio Tino, cui va riconosciuto il merito di aver instaurato un dialogo fitto, costruttivo e partecipativo con l’ASP, si segnala come, a seguito dello scioglimento del consiglio comunale di Chiaravalle, l’azienda abbia provveduto, sin da subito, ad interloquire, nel pieno rispetto dei ruoli istituzionali, con i commissari prefettizi. Deve, comunque, chiarirsi come, proprio nel corso del richiamato incontro del 26 maggio, è stata condivisa la strategia più opportuna per procedere alla realizzazione dei lavori oggetto del finanziamento definito con la convenzione stipulata.
Conclusivamente, quindi, nessuna riduzione dei servizi (anzi attivazione del Point of care) e definizione della migliore strategia per quanto attiene agli interventi strutturali che devono essere comunque condivisi con il Dipartimento Regionale.
Da ultimo, ci si consenta di chiedere al Presidente del consorzio per la metanizzazione delle Preserre, come mai non sia ancora possibile, grazie all’arrivo del metano, provvedere all’efficientamento energetico della casa della salute con conseguenti, ovvi risparmi e riduzione delle fonti di inquinamento ambientale.»

Rinviato a giudizio ex commissario Asp per abuso di ufficio

COSENZA – Il gip di Cosenza, Francesco Branda, ha rinviato a giudizio l’ex commissario dell’Asp, Gianfranco Filippelli, accusato di abuso d’ufficio. La vicenda riguarda l’assunzione del giornalista Mario Campanella. Il processo per Filippelli inizierà a dicembre. Le indagini sono partite da un esposto presentato dal giornalista Campanella in attesa di stabilizzazione da parte dell’Asp di Cosenza dopo la vittoria in diversi contenziosi. In particolare, secondo l’accusa in una delibera dello scorso 7 ottobre Filippelli revocò la conciliazione giudiziaria firmata davanti al giudice del lavoro di Cosenza tra il giornalista e il direttore facente funzioni dell’Asp, Luigi Palumbo, nella quale si riconosceva a Campanella il diritto alla stabilizzazione in cambio della rinuncia a ogni pretesa economica per decine di migliaia di euro. Campanella ha impugnato l’atto e ha presentato denuncia in Procura. La conciliazione era stata decisa dopo che il Tribunale di Roma aveva dato ragione all’Inpgi, in un contenzioso contro l’Asp, condannando l’azienda al pagamento di circa 30mila euro di contributi poiché le prestazioni di Campanella erano state riconosciute come subordinate. Una conciliazione che Filippelli avrebbe confermato con un altro documento emesso il 24 giugno, come si evince dalla delibera che ha poi revocato. Per il giudice la transazione non poteva essere revocata in autotutela con la delibera incriminata.

Al via processo a furbetti del cartellino dell’Asp

COSENZA – Ha preso il via il processo scaturito dall’inchiesta “Camice bianco” che coinvolge medici, infermieri, dirigenti e dipendenti dell’Asp di Cosenza. Sul banco degli imputati ci sono Mario Avellino, Anna Maria Conforti, Francesca Zinno, Angela Campolongo, Romeo Perri, Anna Turano, Ippolito Spagnuolo, Pasquale Morrone, Marina Sammarra, Giulia Manna, Pia Pignataro, Katja De Rose, Isabella Polillo, Rosalia Cianflone, Annarita Salvo, Carla Caputo, Giovanna Trimarchi, Maria Naccarato, Pieraldo Russo, Gisella Rizzuti, Vincenzo Reda, Asclepiade Felicioli, Alberto Bevilacqua, Elvira Vigna, Claudio Naccarato, Eugenio Presta, Luigi Carelli, Bice Cassazone, Orlando Spizzirri. Si tratta di dipendenti, alcuni anche con ruolo dirigenziale, dell’azienda sanitaria provinciale, accusati del reato di truffa aggravata e continuata perpetrata ai danni della stessa azienda sanitaria. Il giudice Bilotta ha accolto tutte le prove documentali presentate da accusa e difesa, riservandosi di decidere nella prossima udienza. Il processo è stato aggiornato al prossimo 13 giugno per ascoltare i primi testimoni. Secondo l’accusa, gli indagati, in servizio all’ospedale civile o nelle varie sedi dell’Asp, durante l’orario di servizio, regolarmente retribuito, anche con prestazioni extra di straordinario, “con sistematicità e abitualità”, avrebbero posto in essere condotte di truffa in danno dell’amministrazione di appartenenza attraverso la falsificazione degli orari di presenza e di uscita, mediante l’infedele timbratura del cartellino marcatempo. In una circostanza sarebbe stata accertata l’effrazione di un distributore automatico di alimenti e bevande con la conseguente asportazione del denaro contenuto da parte di due indagati.

Lamezia Terme, importante incontro sull’anti-corruzione nella PA

LAMEZIA (CZ)- Dopo la prima edizione del 2015, anche quest’anno si è tenuto a Lamezia Terme il corso di formazione sulla disciplina per la prevenzione e repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione, che ha impegnato per due giorni i dirigenti e i responsabili amministrativi e sanitari delle varie strutture dell’ASP di Catanzaro coinvolte.

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L’iniziativa, che ha consentito di approfondire ulteriormente un argomento di grande attualità, è stata fortemente voluta dal direttore generale, dott. Giuseppe Perri ed è stata pianificata e organizzata dall’unità operativa Formazione e Qualità diretta dalla dott.ssa Clementina Fittante. L’obiettivo è di favorire il percorso intrapreso dall’ASP, che ha recentemente riorganizzato l’unità operativa Prevenzione della corruzione, dando rilievo alle attività finalizzate all’adozione di corretti comportamenti, nonché alla diffusione e affermazione della cultura della legalità, per lottare e prevenire i fenomeni corruttivi.
Prezioso il contributo del magistrato Stefano Toschei, del TAR di Roma, già intervenuto nella precedente edizione, che ha offerto ai presenti l’opportunità di acquisire adeguate conoscenze culturali, economiche e giuridiche ai fini di un efficace controllo dei rischi e contrasto al fenomeno della corruzione, ma anche di confrontarsi sulle tematiche sia di carattere generale (contratti pubblici; incarichi e nomine; gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio; controlli; verifiche; ispezioni) che più specifiche (attività libero professionale e liste di attesa; rapporti contrattuali con privati accreditati; farmaceutica e altro ancora).
Sul medesimo tema, di grande rilievo e riconducibile al percorso più complessivo che la Nazione ha avviato nella lotta concreta al fenomeno della corruzione, sono state programmate altre due giornate formative che si terranno tra settembre e dicembre prossimi.

Vaccini, domani importante convegno e presentazione del calendario vaccinale

LAMEZIA TERME (CZ)- “Nuove acquisizioni in ambito vaccinale in Regione Calabria: le vaccinazioni nell’adulto e nell’anziano” è il tema del convegno che si terrà a Lamezia Terme domani sabato 14 maggio, con inizio alle ore 8:45, nella sala convegni del T-Hotel. Vi prenderanno parte il Direttore Generale Prevenzione Regionale, dott. Riccardo Fatarella, il Direttore Generale dell’ASP di Catanzaro, dott. Giuseppe Perri, il Presidente SITI e direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Catanzaro, dott. Giuseppe De Vito.
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Nel corso dell’evento, che darà l’opportunità di approfondire alcuni aspetti connessi alle vaccinazioni, con il contributo di relatori provenienti dalle ASP e AO della regione, sarà presentato a medici e infermieri il nuovo calendario vaccinale della Regione Calabria, recentemente emanato, che ha messo a disposizione della classe medica e della popolazione nuovi vaccini somministrabili gratuitamente ad adulti e anziani. Gli organi di stampa sono invitati a partecipare per consentire al cittadino la piu’ ampia e puntuale  informazione.

Progetto “Domani”, presentazione dei risultati emersi

CATANZARO- Giovedì 5 maggio 2016, alle ore 10,30, presso la Cittadella Regionale in Germaneto di Catanzaro (Sala Oro – piano terra), si terrà un evento divulgativo, nel quale gli esperti del Progetto Tematico Settoriale ‘Domani’ (Diritti ed Opportunità per Minori ed Adolescenti nelle Istituzioni), in ambito POR FSE 2007/2013 – asse relativo alla Capacità Istituzionale, a conclusione delle attività progettuali e su incarico del Dipartimento 7 della Regione Calabria, illustreranno i dati emersi dalle indagini conoscitive svolte presso i Distretti territoriali calabresi in riferimento alla presa in carico dei minori in difficoltà, alle procedure di affido minorile, così come presso le istituzioni scolastiche, di primo e secondo grado, relativamente alla dispersione scolastica. I dati presentati avranno lo scopo di evidenziare difficoltà e buone prassi riscontrate, anche al fine dell’imminente riorganizzazione del sistema dell’offerta per la gestione dei servizi socio-assistenziali, così come previsto dalle delibere di Giunta regionale n. 210/2015 e 32/2016 che fissa, quest’ultima, al 30 giugno 2016 tale processo riorganizzativo con la ripartizione, in capo ai Comuni capofila degli Ambiti territoriali, del Fondo Sociale Regionale e Nazionale.

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All’evento sono state invitate le Asp, i Servizi sociali degli Ambiti territoriali, le Istituzioni scolastiche e vi presenzieranno: il Presidente della Regione Calabria, dott. Gerardo Mario Oliverio, l’Assessore regionale Scuola, Lavoro, Welfare e Politiche Giovanili, dott.ssa Federica Roccisano, il Direttore generale del Dipartimento Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione e Politiche Sociali, dott. Nicola De Marco, il Presidente dell’ANCI Calabria, Avv. Peppino Vallone, il Coordinatore dello Staff del Presidente della regione, dott. Franco Iacucci.

Previsto per il 3 maggio sciopero regionale dei lavoratori della sanità pubblica e privata

CATANZARO – È previsto per il prossimo 3 maggio uno sciopero regionale dei lavoratori del Pubblico Impiego e della sanità privata, proclamato dalle Organizzazioni Sindacali FP CGIL, CISL FP, UIL FPL e UIL PA, pertanto, si avvisa, potrebbero verificarsi disagi per gli utenti delle strutture sanitarie della regione.

Tuttavia, al fine di contemperare l’esercizio del diritto di sciopero col godimento dei diritti della persona costituzionalmente tutelati, nel corso dello sciopero, per quel che riguarda la provincia di Catanzaro, l’ASP locale assicura adeguati livelli di funzionamento dei servizi pubblici essenziali di cui all’art. 1 della legge 12 giugno 1990, n. 146 e successive modificazioni e integrazioni, mediante l’erogazione delle prestazioni necessarie individuate dai Contratti Collettivi di Lavoro. Dunque, verranno garantiti i servizi pubblici indispensabili, quali l’assistenza d’urgenza e il supporto attivo alle prestazioni specialistiche, diagnostiche e di laboratorio, compresi i servizi trasfusionali. In ogni caso, è bene contattare i diversi reparti per verificarne il funzionamento.

 

Asp Catanzaro: “Prevenzione e Sanità Pubblica, le nuove sfide per presente e futuro”

Lamezia Terme ( Cz) – Sul tema “La Prevenzione e la Sanità Pubblica: sfide per il futuro ma già per il presente”, si è tenuto a Lamezia Terme la IV Convention Nazionale dei Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie d’Italia, organizzata dalla SItI (Società Italiana d’Igiene e Medicina Preventiva), in collaborazione con SIMeVeP (Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva), SNOP (Società Nazionale Operatori della Prevenzione) e con l’importante contributo della Fondazione Smith Kline. L’evento, che ha avuto luogo per la prima volta in Calabria, ha visto una grande partecipazione di tutti gli operatori di Settore, presenti, inoltre Carlo Signorelli, Presidente della SItI, Antonio Sorice,  Presidente della SIMeVeP., Giorgio di Leone, Presidente SNOP – Società italiana operatori della prevenzione, Aldo Grasselli, Segretario Nazionale SIMeVeP, nonché Anna Lisa Nicelli, Segretario Generale della Fondazione. Alla manifestazione hanno preso parte anche tutti i Direttori dei Dipartimenti delle cinque provincie regionali. Accanto a Marcello Perrelli, Cesare Pasqua, Guido Sansotta e Mimmo Tedesco, anche i Padri della Sanità Pubblica calabrese a cominciare da Bernardo Cirillo, Peppino Fabiano, Enzo Barillari e Nicola Bisceglia. Nel corso della Convention, i relatori hanno messo in evidenza il ruolo strategico dei Dipartimenti di Prevenzione nel SSN nella difesa e promozione del benessere dei cittadini e dei lavoratori, con la trattazione di svariati argomenti concernenti l’individuazione degli standard minimi per garantire il sistema di governo e i servizi essenziali, dopo che la costituzione delle mega Asl, a causa della crisi economica, ha reso difficile intervenire in maniera capillare per svolgere il ruolo assegnato ai Dipartimenti. Il Direttore generale dell’ASP di Catanzaro, Giuseppe Perri, già membro del Direttivo Nazionale e Presidente della SItI locale, nel manifestare il compiacimento dei vertici aziendali per il grande successo dell’iniziativa, ha precisato “Stiamo sviluppando politiche di potenziamento del dipartimento, abbiamo avuto delle difficoltà. Adesso il problema è quello di accorpare servizi provenienti dalle due aziende che si sono unite per formare l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, a giorni presenteremo il nuovo atto aziendale nel quale definiremo l’organizzazione e le strategie del nostro dipartimento di prevenzione”. “Dichiaro la mia soddisfazione – ha poi aggiunto – e mi complimento con il presidente e il direttivo della SITI, che sono riusciti a portare un evento così importante a Lamezia Terme e non è una cosa da poco perche è la prima volta che un evento di livello nazionale si svolge nella nostra Regione”. Ha, infine, rivolto i ringraziamenti “al Presidente della SItI, Carlo Signorelli, alla Fondazione Smith Kline e alle altre società scientifiche che ci hanno dato tanto onore e che per noi costituiscono un momento di stimolo a impegnarci sempre più nello sviluppo delle politiche di prevenzione di sanità pubblica insieme ad operatori e università per il miglioramento della qualità delle prestazioni.” Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, nonché presidente della Sezione Calabra della SItI, Giuseppe De Vito, nel fare gli onori di casa e ringraziare i massimi vertici nazionali delle Società Scientifiche e tutti i numerosissimi Direttori delle Aziende Sanitarie italiane presenti, ha asserito che “la prevenzione sanitaria è un elemento distintivo e vitale del Servizio Sanitario Nazionale; mentre la diagnosi, la cura e la riabilitazione, possono, in teoria, essere oggetto di percorsi di privatizzazione, il controllo delle fonti di rischio e l’empowerment dei cittadini, sono funzioni pubbliche non delegabili; dalla loro crescita dipende la credibilità, l’eticità e l’equilibrio economico del sistema. Vanno pertanto garantiti gli standard di personale ed investimenti proposti dalle Società scientifiche per assicurare i Livelli Essenziali di Assistenza e l’implementazione, nelle varie Regioni italiane, del Piano Nazionale della Prevenzione, di cui il Dipartimento  è nel contempo elemento di realizzazione e governante.” Per il vice presidente nazionale della SItI, Fausto Francia, “Anche se le Asl si fondono, devono comunque mantenere i servizi decentrati sul territorio, e i servizi devono comunque essere in grado di rendicontare a livello nazionale per costruire dei livelli standard minimi per garantire il sistema di governo e i servizi essenziali; il ministero della Salute definisce i Livelli essenziali di assistenza (Lea), ma non ci indica le risorse. Quindi, dobbiamo valutare le nostre capacità di risposta per capire se sono sufficienti a garantire i Lea. Infine, le tre discipline della prevenzione: Medicina del lavoro, Veterinaria e Igiene e sanità pubblica, che vanno mantenute nell’Azienda sanitaria, sono complementari e devono lavorare insieme per un migliore utilizzo delle risorse”. “Il rischio che si corre fondendo le Aziende sanitarie della regione – commenta Francia – è che i dipartimenti di Prevenzione non potranno svolgere il loro ruolo. È un processo inevitabile, ma la prevenzione è un intervento che va fatto sul territorio. Non si pensi che accorpando si possano centralizzare attività che devono restare a contatto con sindaci e cittadini. Attività che altrimenti diventano inefficaci. Se si perde il contatto diretto con la gente, gli interventi di prevenzione saranno inefficaci, così come non si potrà garantire un adeguato livello di governo”. Altro importante argomento di cui si è discusso nel convegno, è stato quello relativo al valore intrinseco dei controlli sulla sicurezza alimentare e sulla sicurezza del lavoro, affidati ai Dipartimenti di Prevenzione dal SSN. Si sono ricordati con orgoglio gli straordinari risultati  ottenuti  con la rete dei controlli alimentari multidisciplinari che rappresentano elemento decisivo per l’immagine del cibo italiano nel mondo ed il crollo delle morti bianche, ridottesi dell’80% dall’entrata in vigore della legge n. 833 del 1978.Infine, è apparsa strategicamente vincente la rinnovata collaborazione tra Dipartimenti, Università ed Istituti zooprofilattici, sia in termini di addestramento che di potenziamento della durata dei tirocini territoriali. I lavori sono stati preceduti dai saluti del sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro e dagli interventi della vicepresidente e segretario generale della Fondazione “Smith Kline”, Anna Lisa Nicelli, che ha richiamato “l’importanza del gioco di squadra nella prevenzione”, del presidente SItI, Carlo Signorelli, il quale ha messo in risalto “alla luce della riscrittura della Costituzione, l’imprescindibilità da parte dei dipartimenti di proporre un nuovo modello per la prevenzione e la sanità pubblica” e del dirigente del dipartimento regionale Tutela della Salute e Politiche Sanitarie, Giacomino Brancati, per il quale “la prevenzione è la chiave di volta per l’uscita dal Piano di rientro”. La professoressa Maria Pavia, Ordinario della Cattedra d’Igiene dell’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro, moderata dal Direttore del Servizio Veterinario Sanità Animale “Area A” dell’ASP di Catanzaro, Francesco Corapi, ha concluso il convegno con una brillante relazione su “Quale formazione per i nuovi operatori di Sanità Pubblica?” . Dalle considerazioni emerse nel corso dei lavori è scaturito un documento inviato al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, e pubblicato sui siti della Società italiana di igiene (SItI) e della Fondazione “Smith Kline”.