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[#LeagueofLegends] Mundo và dove vuole

Appartiene alla schiera dei personaggi rilasciati durante la closed beta eppure mai passati di moda, stiamo parlando dello scienziato serial killer Dr.Mundo, il folle di Zaun.

Le sue abilità non sono mai state reworkate, anche se sono state spesso soggette a nerf durante questi anni. L’unico buff risale a qualche patch dopo il famoso rework dei juggernauts: il danno bonus sulla E.

Nonostante Mundo sia un campione dalle meccaniche di gioco abbastanza semplici, è bene ricordare che le sue abilità non hanno costo in mana, bensì in salute, per cui è sempre bene controllare la propria barra della salute e cercare di non usare invano le abilità.

Guardiamo ora in dettaglio le sue abilità:

Botta di adrenalina (P)= ogni secondo Mundo rigenera salute in base ad una percentuale della sua vita massima;

Mannaia infetta (Q)= è la principale fonte di danno di Mundo, lancia una mannaia infliggendo danni in base alla salute attuale del bersaglio colpito. Se il bersaglio muore viene rimborsato il costo in vita dell’abilità;

Agonia di fuoco (W)= Mundo infligge danni continui ai nemici adiacenti e riduce la durata degli impedimenti subiti;

Masochismo (E)= Mundo guadagna attacco fisico bonus in base alla sua salute mancante, inoltre il suo prossimo attacco base infligge danni bonus in base alla sua salute massima;

Sadismo (R)= al costo di una parte della sua vita attuale, Mundo ottiene un aumento notevole della rigenerazione salute e del movimento per qualche secondo.risolutezza 2

Per le maestrie consigliamo il ramo della risolutezza, privilegiando la maestria chiave “Presa dell’immortale”, in modo da avere un buon sostentamento durante la fase di laning. Ricordiamo che la cura e i danni bonus dipendono dalla vita massima, il top per Mundo.

Per le rune invece:

1
-9 marchi della penetrazione ibrida

2
-9 sigilli dell’armatura

3
-9 glifi della resistenza magica crescente
4
-3 quintessenze della salute crescente

 

Può essere fastidioso giocare contro Dr.Mundo a causa dei suoi ingenti danni, nonostante come equipaggiamento abbia solo armature e corazze, per cui in caso ce ne sia uno nel team nemico è essenziale che i maghi comprino il “morellonomicon” e che i carry ad comprino la “chiamata del carnefice”, rimane comunque un personaggio privo di “gap closer” per cui se ci si posiziona bene si è già in vantaggio.

Vi consigliamo di giocarlo top lane, anche se grazie alla sua mannaia pulisce velocemente i campi in giungla, ma in fondo è Mundo…giocatelo dove volete!

Giulio Ciambrone

Omicidio Mustara, arrestato il presunto assassino

SELLIA MARINA (CZ) – Un pensionato di 75 anni, Antonio Verrino, è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Sellia Marina e da quelli di Zagarise per l’omicidio di Michele Mustara, l’operaio forestale ucciso il 18 luglio 2012 lungo la strada provinciale tra Zagarise a Magisano. Contro di lui furono sparati 6 colpi di pistola 5 dei quali andati a segno. Mustara morì dopo 2 giorni nell’ospedale di Catanzaro. Al pensionato i carabinieri sono giunti dopo un’analisi del luogo in cui venne trovato Mustara e grazie a testimonianze e alle immagini di alcune telecamere. A Verrino è stata trovata una pistola Velodog calibro 5,75 di cui i tecnici del Ris di Messina hanno riscontrato “identità balistica” con quella usata per il delitto. Verrino, secondo quanto è stato riferito, ha detto di avere ucciso Mustara ritenendolo l’autore di furti di bestiame e per un debito di 5.000 euro non onorato. L’uomo è stato arrestato per un’ordinanza del gip Giuseppe Perri su richiesta del pm Domenico Assumma.

Omicidio Taranto, arrestato il presunto assassino

pattuglia carabinieri controlli notturni CcCOSENZA I carabinieri del comando provinciale di Cosenza hanno arrestato Domenico Mignolo, 28 anni, pluripregidicato contiguo alla potente cosca di ‘ndrangheta “Rango-Zingari”. L’uomo è accusato di aver ucciso il 29 marzo scorso, nel giorno della domenica delle Palme, Antonio Taranto, 26 anni, cosentino, con un colpo di pistola calibro 38. L’arresto è stato eseguito in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta della Procura della Repubblca del tribunale di Cosenza. Le indagini, condotte dal reparto operativo dei carabinieri, coordinate dai magistrati Antonio Tridico e Donatella Donato e dirette dal procuratore capo Dario Granieri e dall’aggiunto Marisa Manzini, hanno consentito di accertare il movente dell’omicidio. Domenico Mignolo era in preda all’ira poiché non aveva ricevuto lo stipendio dal proprio clan nel periodo in cui era stato detenuto. Mentre era affacciato al balcone della propria abitazione, alla vista della persona che riteneva responsabile del mancato pagamento, non ha esitato ad esplodere due colpi di pistola, che poi si è fortunatamente inceppata, uccidendo però la persona sbagliata, Antonio Taranto. L’episodio si è verificato in Via Popilia. I particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa. L’indagine è stata portata a compimento grazie ad intercettazioni, dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia, attività compiuta dalla polizia giudiziaria nell’immediatezza dei fatti e consulenza balistica. “Sappiamo – ha detto il procuratore aggiunto di Cosenza, Marisa Manzini – che tutto origina da una lite avvenuta in discoteca, lite degenerata sino all’omicidio avvenuto in altro luogo. In questa fase possiamo formulare solo ipotesi, ma sicuramente Domenico Mignolo aveva avuto dei dissapori con Taranto e con un’altra persona presente ai fatti. Di certo c’era la volontà di uccidere quel soggetto o quei soggetti con cui era entrato in contrasto. Siamo in fase di indagine e tutto l’aspetto del movente dovrà essere sviluppato”. La lite tra il gruppo di Mignolo e quello di Taranto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, iniziata in un locale, sarebbe continuata in via Popilia dove poi è degenerata. Mignolo sarebbe rientrato nella propria abitazione e affacciatosi dal balcone avrebbe sparato nel gruppo, colpendo Taranto. L’arma del delitto, probabilmente un revolver calibro 38, non è stato ritrovata.