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Pentone, assemblea promossa dal gruppo “Rinascita per Pentone”

pentonePENTONE(CZ) -Un’assemblea partecipata che ha messo i cittadini al centro, è stata promossa dal gruppo di minoranza del Comune di Pentone, ‘Rinascita per Pentone’. Nei giorni scorsi, presso la sala consiliare, i due consiglieri Vincenzo Marino e Domenico D’Agostino hanno incontrato la cittadinanza. Dati alla mano, la minoranza ha sollevato problemi e ha dato informazioni a partire dalle domande degli stessi cittadini. A circa 30 mesi dalle elezioni amministrative, il gruppo di minoranza ‘Rinascita per Pentone’ continua a monitorare tutto il territorio (da Pentone a Bonaventura) e ad ascoltare le istanze dei cittadini. Tuttavia, denuncia la scarsa considerazione, da parte della maggioranza, per i quesiti, le proposte di collaborazione e le richieste di informative. E invita i cittadini a essere attivi e a farsi sentire. Molte le questioni toccate nell’assemblea pubblica. Vincenzo Marino ha esposto le preoccupazioni per l’avvio e la gestione della raccolta differenziata e ha ricordato lo scoperto di parecchie mensilità per gli operai. Timori anche per il Palazzetto dello Sport, al momento fonte solo di costi a zero entrate. Marino, inoltre, ha rilevato che la pala meccanica, utile per la pulizia delle strade interpoderali, ancora non è stata riparata e che l’amministrazione non ha pubblicizzato il sostegno nazionale per la povertà (SIA). Menzionati anche l’acqua, che da luglio 2014 ufficialmente risulta non potabile, e gli interventi sul campo sportivo. Quanto alle modifiche apportate al regolamento delle strutture comunali, il gruppo chiederà l’annullamento della delibera approvata dalla Giunta. Perché, spiega il capogruppo, l’associazionismo è un valore aggiunto per Pentone e, per buon senso, un provvedimento che incide sulle associazioni dovrebbe essere discusso in Consiglio. L’importanza delle associazioni e la necessità della partecipazione attiva dei cittadini sono state ribadite anche da Domenico D’Agostino. Il consigliere fa parte della Commissione elettorale: in vista del Referendum del 4 dicembre, proporrà di nuovo che gli scrutatori non siano scelti a discrezione dei consiglieri, ma siano sorteggiati.

Tagli alle Province, l’Assemblea dei sindaci si riunisce nonostante la mancanza del numero legale

CATANZARO – Il grido dall’allarme sulla tenuta finanziaria e, quindi, la preoccupazione relativa al mantenimento di servizi fondamentali come la sicurezza di strade e scuole, approda in consiglio provinciale dove sono stati convocati gli 80 sindaci della provincia che fanno parte dell’Assemblea, organismo fondamentale della Nuova Area Vasta. All’appello, però, rispondono solo in 29: non bastano per considerare aperta la seduta che, proprio per l’importanza del primo argomento all’ordine del giorno – vale a dire l’informativa sul futuro dell’Ente intermedio a seguito dei tagli previsti dal Decreto Enti locali in conversione – di fatto si tiene lo stesso. Il presidente della Provincia, nonché presidente dell’Upi Calabria, Enzo Bruno, ha relazionato su quanto accade in queste settimane e del rischio che corre l’Ente di non approvare i bilanci di previsione entro il 31 luglio, e quindi aprire le porte al commissariamento con il conseguente blocco dei servizi. La conferma dei 55 milioni di euro di tagli alle Province calabresi – di cui 22 all’Ente intermedio di Catanzaro – aprirebbe le porte al fallimento di tutti gli Enti intermedi, con conseguenze dirette sui cittadini e sui Comuni. Da qui l’invito ai sindaci a prendere coscienza dell’autentico dramma che potrebbe abbattersi sul nostro territorio e sollecitare una presa di coscienza anche della Regione Calabria.

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«Sono passati quasi due anni da quando ci siamo assunti la responsabilità di guidare l’Ente. Fino ad ora lo abbiamo fatto con coraggio, con determinazione, nell’interesse esclusivo dei territori e delle comunità amministrate – afferma il presidente Bruno -. Da quando nel 2015 la Legge finanziaria ci ha imposto tagli insostenibili, abbiamo lavorato duramente, assieme e singolarmente, ciascuno di noi, per comprimere al massimo le spese in modo da far pesare il meno possibile la riduzione delle risorse sui servizi essenziali per i nostri cittadini. La riforma avviata dalla legge Delrio (n.56/2014) e completata dalla legge n. 190/2014 (finanziaria 2015), quindi, ha sortito l’effetto di mettere finanziariamente in ginocchio molti Enti di Area Vasta, riducendo drasticamente la possibilità di erogare i servizi ai cittadini. Grazie ad una oculata gestione amministrativa, che ha puntato su una accorta politica di spending review con tagli mirati e contenimento delle spese, la Provincia di Catanzaro finora ha affrontato le difficoltà con determinazione e lungimiranza, mantenendo elevata la qualità dei servizi al territorio e tutelando la serenità dei propri dipendenti, garantendo non solo il pagamento degli stipendi ma anche il salario accessorio, anche ai dipendenti impiegati in servizi non più di competenza della Provincia, come i Centri per l’impiego e la Polizia provinciale. Un risultato che, finora, ha premiato i tanti sforzi messi in campo per non penalizzare le nostre comunità, garantendo l’esercizio delle funzioni fondamentali a partire dalla sicurezza degli edifici scolastici e dalla manutenzione ordinaria e straordinaria sulle strade provinciali – continua il presidente Bruno – . Siamo riusciti anche a sostenere le spese relative alla gestione ottimale delle funzioni residuali, come ad esempio cultura e gestione dei Parchi che, con l’applicazione della riforma Delrio, non sono più di competenza esclusiva della Provincia».

«La Provincia di Catanzaro ha dimostrato di essere un punto di riferimento istituzionale ed amministrativo fermo ed importante, proprio grazie al personale motivato, allo sforzo della struttura nella sua interezza, al buon rapporto con i sindacati. La drammaticità della situazione – spiega ancora Bruno – non è stata avvertita nella sua consistenza perché siamo riusciti ad erogare servizi di qualità, lavorando su una buona eredità e interloquendo con tutti i sindaci, da Albi a Zagarise. Non siamo più nelle condizioni di farlo. Se i tagli previsti dal citato D.L. n.113/2106 articolo 8 venissero confermati, anche la Provincia di Catanzaro che oggi rappresenta un Ente virtuoso, che con sforzi e impegno, grazie anche alla preziosa collaborazione dei sindaci, è riuscita a garantire efficienza organizzativa e servizi, dando pronte risposte al territorio, non riuscirebbe a redigere ed approvare il bilancio di previsione 2016 e quindi, di fatto, si troverà in dissesto. Questo avrà come conseguenza non poter procedere alla manutenzione delle strade provinciali, per taglio erba, rifacimento manto stradale, interventi strutturali: sollecitazioni che ci continuano a pervenire dal territorio ed a cui finora abbiamo sempre dato pronta risposta. Ma questo significa anche non poter più garantire la sicurezza dei 36 edifici scolastici di nostra competenza, tanto da non poter nemmeno pensare di poter accendere i riscaldamenti e di garantire la copertura delle spese per la gestione ordinaria delle attività scolastiche”. Al momento, ha spiegato ancora il presidente della Provincia, la manutenzione delle strade riesce ad essere garantita grazie allo sforzo di cantonieri e geometri, e all’investimento di cento mila euro (frutto dell’avanzo d’amministrazione) che sono il risultato della buona gestione finanziaria dell’Ente che non ha sforato il Patto di stabilità. Ma se continuiamo così, non riusciremo ad approvare il bilancio”. Dal Governo le Province calabresi, che in questi mesi si sono mobilitate in maniera compatta come Upi, si attendono una risposta chiara sulla idea di sistema istituzionale e di amministrazione del territorio che vuole dare al Paese. Dal fallimento annunciato delle Province, infatti, non può discendere altro se non nuovi oneri e responsabilità a carico dei Comuni, della Regione e la deriva funzionale degli istituti scolastici di competenza. “Ecco perché anche la Regione deve prendere coscienza della situazione e farsi carico della responsabilità politica che dovrà portare all’approvazione in tempi brevi della legge di riordino degli Enti locali – evidenzia ancora il presidente Bruno – che con la definizione delle Aree vaste attuerà un nuovo regionalismo, lasciando alla Regione le competenze di legiferare e programmare, e la gestione a quegli Enti intermedi, fondamentale anello di congiunzione nella catena della sussidiarietà con i Comuni».

2/ASSEMBLEA DEI SINDACI, GLI INTERVENTI
Ad intervenire anche il sindaco di Sellia, e consigliere provinciale Davide Zicchinella (presidente della commissione consiliare Affari generali), il sindaco di Soveria Simeri Amedeo Mormile e il consigliere provinciale Emilio Verrengia.
«Il presidente ha chiarito il destino dell’Ente che se non ci sono ripensamento è segnato – afferma Davide Zicchinella –. Non condivido il furore ideologico che ha portato a questa trasformazione che mantiene le funzioni ma fa morire le Province per mancanza di risorse”. Difendere le Province, in sostanza, significa sostenere anche i piccoli Comuni su cui ricadrebbero responsabilità e servizi come la pulizia delle strade. L’invito rivolto da Zicchinella ai colleghi sindaci è quello di partecipare all’assemblea “per essere parte attiva del funzionamento di un organismo che senza numero legale non potrà mai di fatto essere operativo, come prevede lo statuto dove, proprio per dare opportunità ai piccoli comuni, ogni il sindaco esprime un voto”. Il sindaco Mormile ha espresso “amarezza per questa vicenda che di fatto rappresenta la morte annunciata della Provincia. Avremmo dovuto fare di più prima di arrivare a questo punto. L’assenza dei sindaci – sostiene il primo cittadino di Simeri Crichi – è anche sintomo di sfiducia nel sistema che si è creato. Comunque, siamo consapevoli delle difficoltà finanziarie esistenti ma dimostriamoci consapevoli e battiamo i pugni contro le mortificazioni subite dalle autonomie locali”. Un saluto ai sindaci arriva anche da Emilio Verrengia che ha sollecitato i parlamentari calabresi a prendersi in carico la difficile situazione finanziaria degli Enti locali, visto che “la Provincia rischia di non approvare il bilancio con quello che ne consegue, dovrebbero occuparsi del territorio che li elegge ma non solo in campagna elettorale».

3/RIUNIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE, APPROVATI 12 DEI 14 PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO
Prima dell’assemblea dei sindaci convocata per una informativa sulla drammatica situazione finanziaria delle Province, convocato dal presidente Bruno, si è riunito il consiglio provinciale per discutere di 14 punti all’ordine del giorno. Dopo l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti, su proposta del presidente è stata rinviata la discussione sia del secondo punto, vale a dire il Piano delle alienazioni 2016, sia l’ultimo, vale a dire la richiesta di variante alla complanare ovest per la realizzazione degli accessi alla Strada provinciale 48 a servizio della stazione “Esso”. Approvate all’unanimità le rimanenti pratiche relative a prese d’atto e adempimenti consequenziali di sentenze passate in giudicato.

Castrovillari, Piero Vico convoca il Parlamento cittadino per il Bilancio previsionale

CASTROVILLARI (CS)- Sette punti in tutto l’ordine del giorno. Il bilancio di previsione sarà affrontato dal Consiglio comunale di Castrovillari nella prossima seduta convocata, in prima, per venerdì 20 maggio, alle ore 13 , nella Sala Giunta di palazzo Gallo, ed in seconda, per lunedì 23 maggio, a partire dalle ore 17, nella Sala consiliare del Palazzo di Città. L’ha indetta il presidente, Piero Vico, su determinazione della conferenza dei capigruppo. Oltre le interrogazioni ed interpellanze, l’Assemblea cittadina affronterà 6 punti con  il Bilancio  di previsione 2016/2018, comprendente  il piano triennale delle opere pubbliche  e l’elenco annuale dei lavori.

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Gli altri riguardano: il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari; la verifica delle quantità e qualità delle aree e fabbricati da destinarsi alla residenza o attività produttive e terziario che potranno essere cedute in proprietà o in diritto di superficie; gli incarichi di collaborazione autonoma; l’aggiornamento del documento unico di programmazione ed il regolamento per il baratto amministrativo.

Quest’ultimo verrà illustrato dalla consigliera e presidente della terza Commissione “Igiene, Sanità e Servizi Socio Assistenziali”, Era Rocco, mentre tutti gli altri dall’Assessore alle Finanze e Pianificazione Economica, Giovanna Leonetti, che condividerà la relazione sul bilancio, nella parte riguardante il piano triennale delle opere pubbliche, con l’Assessore ai Lavori Pubblici e Pianificazione Territoriale, Aldo Visciglia.

Il Conservatorio Cilea di Reggio Calabria aderisce alla “Giornata di Alta Formazione”

Reggio Calabria ( Cs) – Il mondo della formazione accademica musicale “scende in campo” e fa fronte comune per chiedere il riconoscimento del valore sociale e culturale dell’alta formazione musicale nel nostro Paese. Infatti, i 54 Conservatori di Musica statali e i 19 non statali hanno indetto per sabato 13 febbraio una “Giornata nazionale dell’alta formazione”, organizzando a partire da sabato e, per tutto il mese di febbraio, concerti e momenti di riflessione e sensibilizzazione sullo stato dell’AFAM (il sistema nazionale dell’Alta Formazione Artistica e Musicale, costituito da Conservatori, Accademie e Istituti superiori di industrie artistiche).La giornata di protesta ma soprattutto di proposta, è stata decisa dall’assemblea congiunta dalle Conferenze nazionali dei Presidenti, dei Direttori e dei Presidenti delle Consulte degli studenti dei Conservatori statali e non statali che nei giorni scorsi si è riunita a Roma nella sede del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.  In quell’occasione per la prima volta insieme, i Presidenti, i Direttori e gli studenti dei Conservatori statali e non statali italiani hanno votato all’unanimità una mozione per chiedere maggiore attenzione verso il sistema AFAM che è in sintesi il settore del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca, cui afferisce l’alta formazione artistica, musicale e coreutica e si compone di: 54 conservatori statali; 19 non statali; 4 istituti accreditati. Gran parte di essi hanno una lunga storia e tradizione alle spalle, considerando che alcuni di essi sono stati istituiti nel XVI secolo. Inoltre il sistema coinvolge circa 50.000 studenti di cui il 10% stranieri (il doppio che nelle Università) con una media di oltre 6000 diplomati all’anno, impegnando nell’opera formativa 6000 docenti e 1500 unità di personale amministrativo ausiliario. La richiesta congiunta è quella di maggiori garanzie per i giovani studenti affinchè ricevano la necessaria qualità formativa per realizzare un ulteriore sviluppo del sistema e viene sollecitata la completa attuazione della riforma del sistema di alta formazione artistico-musicale, attesa ormai da oltre 16 anni (la legge di riforma del settore del 1999 è difatti ancora in itinere), e vengono richiesti in particolare, entro il 2016, un nuovo sistema di reclutamento, l’ordinamento di tutti i corsi di studio, la statalizzazione degli istituti musicali, l’incremento delle risorse. Pertanto, anche il Conservatorio di Musica “Francesco Cilea” di Reggio Calabria scende in campo al fianco degli altri Istituti Superiori Musicali Italiani per questo doveroso riconoscimento, aderendo alla giornata di protesta. A riferirlo è il Presidente Daniela De Blasio congiuntamente al Direttore Franco Barillà che con l’occasione invitano la cittadinanza ad assistere al concerto per la “Giornata Nazionale dell’Alta Formazione” che si terrà sabato 13 febbraio alle ore 17.30 presso la sede del Conservatorio reggino. Inoltre l’invito ad aderire all’iniziativa è esteso anche alle Autorità politiche e istituzionali al fine di veicolare le legittime istanze dei Conservatori d’Italia.

Squillace, assemblea annuale della Domus Pacis

SQUILLACE (CZ) “I giovani sono il futuro del mondo”, questa frase, che ricorre in innumerevoli discorsi, è ancora più vera se si guarda alla Calabria e all’impegno che i ragazzi ci mettono ogni giorno per far rivivere la nostra terra. E’ questo lo spirito che, ormai da alcuni anni, muove una piccola associazione nel cuore di Catanzaro, la Domus Pacis. Iniziative come viaggi organizzati, Presepe vivente ed altro ancora sono stati fatti con l’intento di poter contribuire al benessere del paese e dare un apporto affinché i giovani possano trovare nuovi stimoli. Prima di poter cominciare con le iniziative del nuovo anno è stato però opportuno, come di consueto, tirare le fila dell’anno precedente per poter migliorare ciò che di buono c’è stato e cambiare quello che non ha funzionato. Il 30 dicembre alle ore 18 si è perciò tenuta l’assemblea annuale che ha visto la partecipazione di quasi trenta persone. Il Presidente Davide Samà si è dichiarato soddisfatto dell’anno da poco trascorso, convinto che l’Associazione possa fare ancora tanto per migliorarsi. Successivo all’intervento del giovane Presidente l’approvazione del bilancio consuntivo che, nel 2015, si è chiuso con un utile.

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I soci, anch’essi soddisfatti degli sforzi prodotti, hanno avanzato le prime proposte per il 2016. Tra le iniziative di carattere culturale, sociale e ludico, quella di realizzare un’altra volta il Presente Vivente all’interno del Castello di Squillace.

Concetta Galati

 

San Giovanni in Fiore: assemblea per manifestazione per la disastrata viabilità

SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Domani, alle ore 21:00, all’antico borgo, si terrà un’assemblea di tutta la cittadinanza, per organizzare insieme una manifestazione di protesta, finalizzata alla soluzione della disastrata viabilità del paese. All’iniziativa del movimento civico H919, hanno già aderito diverse associazioni ma è importante far sentire la voce di tutta la cittadinanza.

“La Calabria che vogliamo” – Assemblea Coldiretti a Rosarno

ROSARNO (RC) – Si terrà domani venerdì 15 febbraio p.v. alle ore 17.30, presso l’Auditorium Comunale a Rosarno, l’assemblea territoriale organizzata da Coldiretti.

L’assemblea coinvolgerà in particolare la base associativa della Piana di Rosarno- Gioia Tauro e proprio nel cuore dei nodi irrisolti dell’agricoltura e agroalimentare calabrese rappresenterà una ulteriore tappa delle attività di mobilitazione deliberate dal consiglio direttivo della Coldiretti regionale che avranno come filo conduttore “La Calabria che vogliamo”. Al centro della discussione, le diverse iniziative messe in campo relativamente al progetto economico e sociale “la filiera agricola Italiana”, ma tenere banco sarà certamente la situazione dell’agrumicoltura anche alla luce dei risultati legislativi ottenuti dalla Coldiretti. Si parlerà anche di attività sindacali e scelte prioritarie non rinviabili riguardanti le problematiche agricole ed ambientali del comprensorio, accesso al credito, consorzio bonifica, vendita diretta e legge salva-olio. Il tutto all’interno di un ampio progetto che la Coldiretti ha per l’intero paese. All’incontro aperto dal presidente di Rosarno Domenico Cannatà parteciperanno: Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria e componente della Giunta Nazionale, il Presidente della Coldiretti Reggio Calabria Francesco Saccà, il Direttore Regionale Francesco Cosentini, il Direttore Coldiretti Reggio Calabria  Giuseppe Napoletano, il vice-presidente della coldiretti di Reggio Gianluigi Hyerace e Domenico Lazzaro dirigente coldiretti. All’incontro sono stati invitati sindaci e autorità istituzionali.