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Mendicino, conferita la cittadinanza onoraria alla dirigente scolastica Assunta Morrone

MENDICINO (CS) – Se educare è una missione, Assunta Morrone ha incarnato appieno questo compito e ne ha fatto il proprio tratto distintivo. Da oggi lei, in veste di cittadina onoraria, darà lustro a Mendicino. Si è conclusa da poco, presso la sala consiliare “Falcone e Borsellino” la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria alla dirigente scolastica Assunta Morrone. Un’emozione palpabile, un clima di affetto e amicizia. «Oggi sono emozionata-dichiara il presidente del consiglio comunale Nathalie Crea. Assunta Morrone non solo è una grande amica, ma anche l’emblema di una scuola che funziona. Tutti conosciamo la sua intelligenza emotiva, è una dirigente rispettabile, trasparente, che ascolta: per questo motivo la città di Mendicino vuole legare a sé Assunta Morrone». «Do il benvenuto ad Assunta Morrone nella comunità mendicinese di cui da questa sera farà parte-annuncia il sindaco Antonio Palermo-. Assunta Morrone ha dimostrato doti umane e culturali di spessore. Grazie ai suoi progetti e alle attività formative la qualità didattica è cresciuta. Assunta vive pienamente le esperienze umane, alimenta la sua passione per la lettura e la scrittura. Ha manifestato l’interesse per il territorio nei suoi libri: le grotte della Limena ne “Eustachio Nauman. Ritorno alla grande Gravina Bianca”, e Palazzo Campagna ne “Io e Velazquez”. Questo suo essere immersa nella nostra comunità ha fatto di lei una di noi. I bambini sono la sua famiglia, a lei va il ringraziamento a nome di tutti i cittadini per la passione, il lavoro, il sapere da scrittrice e da oggi cittadina a favore della nostra comunità». Spetta al segretario comunale Bruno Rosaspina il compito di leggere l’appello e indire la votazione per il conferimento della cittadinanza onoraria, «un’onorificenza concessa per aver svolto attività di studio e di didattica che hanno dato lustro alla città di Mendicino», legge Nathalie Crea. L’assessore con delega alla Pubblica Istruzione, Irma Bucarelli, si dice onorata di dare merito ad una professionista come Assunta Morrone. «Da figlia di maestra- continua Irma Bucarelli- nutro rispetto nei riguardi della scuola che, se fatta bene, consente di avere uomini e donne coscienziose». Condivisione e intesa caratterizzano il rapporto tra il consigliere Francesca Reda e Assunta Morrone, «una intesa che si basa su quattro elementi: l’ amore per i bambini e i ragazzi; l’amore per la lettura e i libri; l’ amore per il territorio ed infine l’amore per Pantanolungo, il borgo di Carolei dove ho vissuto dopo il rientro dagli Stati Uniti», ricorda Francesca Reda. La votazione favorevole dei presenti ha concretizzato un progetto, quello del conferimento della cittadinanza onoraria, carezzato da tempo. Dopo lettura della motivazione ad opera di Nathalie Crea, e la consegna dell’attestato ad opera del sindaco, tocca alla neo cittadina Assunta Morrone prendere la parola. Visibilmente emozionata, dopo i ringraziamenti tiene una lectio magistralis  di spessore. «Quando mi è stato chiesto di cosa avrei voluto parlare ho pensato al mio lavoro, poi, pensandoci, ho deciso di voler parlare di due mie grandi passioni: la lettura e la scrittura. “La lettura per l’arte dello scrivere è come l’esperienza per l’arte di viver nel mondo, e di conoscere gli uomini e le cose”, scriveva Giacomo Leopardi. Grazie ai classici sentiamo il passato che ci sovrasta e ci attraversa, col passato diventiamo qualcuno, questo dovrebbe essere per i ragazzi una priorità». Omero, Catullo, Dante, Petrarca, Machiavelli, Manzoni, Calvino, Balzac, Hugo, Shakespeare, tanti i poeti conosciuti e i libri letti da Assunta. Libri che l’hanno segnata, formata, che l’hanno virata alla lettura del mondo e delle persone. Il miracolo della lettura di parole che prendono forma e si fanno sangue e carne. «Mi reputo fortunata perché mi approprio sempre di ciò che vedo. Qui a Mendicino ho imparato molto. Ho camminato tra i vicoli e ho sentito l’odore di buono, ho imparato ad ascoltare e ho capito quanto sia importante essere ascoltati». Un grande amore per Mendicino, un amore sbocciato anche grazie a Tonino Catalano, memoria storica mendicinese scomparsa di recente. «Mendicino è un libro all’aria aperta, si fa guardare, si fa leggere, racconta la sua storia. Grazie ai suoi abitanti sono più ricca. Ringraziarvi non sarà mai abbastanza». (Ph. Finuccia Congi)

Rita Pellicori

Libri a Palazzo, poetico e metaforico “Eustachio Nauman. Ritorno alla grande Gravina bianca” di Assunta Morrone

MENDICINO (CS) – Godere del sapore del vento, perdersi nella magia delle montagne e nel corollario dei colori del cielo che si confondono con quelli della luce. L’atmosfera favolistica e le suggestioni che travalicano il tempo sono il binomio vincente di “Eustachio Nauman. Ritorno alla grande Gravina bianca”, il libro di Assunta Morrone che ha chiuso la terza edizione di “Libri a Palazzo”. «Un percorso felice per Assunta Morrone- dice l’editore Michele Falco-, il successo del primo volume, “Le montagne che camminano”, ha portato a questo libro che Assunta ad ottobre porterà al “Tropea festival”». «È bello ritornare a Mendicino, dichiara la giornalista Rosalba Baldino. Ho avuto il piacere di leggere il libro prima che venisse pubblicato. Dopo averlo letto, ho pensato all’ amicizia che lega me e Assunta. La nostra amicizia risale all’infanzia, siamo cresciute giocando insieme e maturando la convinzione che le parole potessero cambiare il mondo e per noi, la parola è stata magia. In un tempo come il nostro, sempre in bilico sul filo della precarietà, credo che un libro come questo serve perché mostra come attraverso la gentilezza e la delicatezza delle parole è possibile conquistare la felicità e invertire la tendenza». Entusiasta la poetessa e insegnante Lucia Longo, «Il mio incontro con Eustachio è stato significativo, ricordo che lo portavo sempre in tasca e un giorno lo lessi ai miei alunni. Loro subirono il fascino di quelle pagine che si aprivano come un ventaglio di emozioni».

UN LIBRO ADATTO A TUTTI

«Quando si parla di Eustachio-racconta l’autrice Assunta Morrone- mi emoziono perché è parte delle cose che faccio. Come Eustachio faccio fatica a fare le cose, Eustachio mi ha insegnato a guardare alle piccole cose nella loro diversità e importanza. Dietro la storia c’è lo studio dei falchi grillai che da marzo a settembre popolano Matera». Eustachio, il falchetto antropomorfizzato che si smarrisce tra le montagne di Alimenia fa i conti coi suoi limiti, conosce l’uomo e intraprende con esso una relazione fruttuosa in cui animale e uomo si incontrano. Avventura, emozioni, sentimenti sono il mix vincente di un libro scritto con un linguaggio adatto a tutti, «un linguaggio che conduce i bambini sul sentiero della scoperta, e fa germogliare negli adulti la voglia di ritornare bambini», racconta Assunta Morrone. Poetica la descrizione delle montagne, metaforica la paura del volo. Luoghi e personaggi si fanno ammirare grazie alle illustrazioni di Jole Savino, i sentimenti prendono corpo e voce grazie alle letture di Mario Massaro e Imma Guarasci. Il blackout non ha intimorito il nutrito pubblico e ha creato un’atmosfera romantica nella splendida cornice di Palazzo Campagna che ha ospitato una rassegna culturale di spessore che punta ad un possibile prosieguo all’interno del teatro comunale. Con i ringraziamenti del consigliere Margherita Ricci ci si avvia alla conclusione di una rassegna che ha il sapore dell’arrivederci. «Il libro è una cosa- scriveva Leonardo Sciascia-,si può mettere sul tavolo e guardarlo soltanto, magari per tener su un tavolino zoppo lo si può usare o per sbatterlo in testa a qualcuno, ma se lo apri e leggi diventa un mondo».

Rita Pellicori

“Libri a palazzo”, Assunta Morrone ha presentato il giallo “Io e Velazquez”

presentazione io e VelazquezMENDICINO (CS) – «Quella della nonna è una casa strampalata, strampalata al punto giusto. Le stanze sono talmente tante che ogni giorno ne scopri una nuova». Tutto inizia da Palazzo Del Gaudio- Campagna, dimora settecentesca arroccata sulla collina mendicinese. Un luogo affascinante in cui perdersi, in cui fantasticare, in cui ritornare bambini, in cui immaginare storie che poi prendono vita. Parte proprio da questo luogo denso di storia Assunta Morrone autrice del libro “Io e Velazquez” presentato questo pomeriggio proprio a palazzo Del Gaudio- Campagna location della rassegna culturale “Libri a palazzo”. «Un libro speciale “Io e Velazquez”- confessa Antonietta Cozza moderatrice dell’incontro- un testo che ha come luogo palazzo Del Gaudio- Campagna», « Un luogo che pensa, un paese vivo- fa eco Rosalba Baldino- una location suggestiva attorno a cui ruotano la vita di un bambino curioso; di una nonna un po’ matta, svanita;un cane coprotagonista,compagno di giochi, elemento misterioso che appare e scompare». «Il primo di una collana di libri gialli- dice l’autrice Assunta Morrone- edito dalla  casa editrice bolognese “Artebambini”».Assunta Morrone ha lasciato che dal suo estro narrativo venisse fuori una storia gialla dai contorni noir ambientata in un palazzo di foggia spagnola, l’illustratrice Jole Savino ha dato voce e corpo ai personaggi che si muovono nella trama. Alessandro (un nome noto ai mendicinesi in virtù  della leggenda che vuole che  sul fiume Acheronte ha trovato la morte Alessandro il Molosso), la nonna, un palazzo misterioso e un quadro sono i quattro elementi cardine. Un quadro, non uno qualsiasi ma il noto “Las meninas” di Diego Velazquez, un capolavoro commentato anche dal filosofo Michel Foucault ne “Le parole e le cose”, un quadro che mostra apparentemente solo il retro della tela che il pittore sta dipingendo poiché lo spazio prospettico è costruito in modo tale da generare disorientamento . Tanti i personaggi ritratti: l’infanta Margherita, le damigelle, il ciambellano, un pittore e un cane. In casa avviene un furto, una sparizione, non manca nulla nelle stanze ma qualcosa, o meglio qualcuno ha lasciato il quadro: nel dipinto non c’è più il cane! Quel cane che qualche studioso aveva sostenuto fosse un molosso, altri avevano fatto riferimento ad un alano. Intanto la notizia dell’elemento mancante del quadro fa il giro del mondo fino a quando la verità viene svelata ad Alessandro. Assunta Morrone ha scelto l’ artista Diego Velazquez, ha fatto avvicinare Alessandro al mondo dell’arte e ha ambientato il racconto in un bene architettonico poco noto; Antonio Catalano ha curato la parte storica ; Jole Savino con le sue illustrazioni ha reso il libro parlante; l’attore Enzo De Liguoro ora in veste di voce narrante, ora nei panni di Truffaut ha animato e reso ludica e suggestiva la presentazione. Assunta Morrone ha fatto dell’arte il punto di forza e di partenza di una trama avvincente, di un testo scritto col linguaggio semplice dei bambini, un testo scritto per bambini ma che “parla “ agli adulti. L’arte può essere colta anche nella quotidianità, in un cane che scompare da un quadro. L’arte è arte in qualunque forma.

Rita Pellicori

Mendicino, presentazione di “Io e Velazquez”

received_1171967422861814MENDICINO (CS) – Terzo appuntamento della rassegna culturale “Libri a palazzo”. Il 29 giugno, alle ore 18 presso Palazzo Del Gaudio-Campagna di Mendicino,sarà la volta di Assunta Morrone, dirigente scolastico e scrittrice. “Io e Velazquez ovvero il giallo dell’ insolito”è un libro bello e gustoso. Un un palazzo misterioso,una nonna eccentrica e uno strano quadro. L’incontro,moderato da Antonietta Cozza, prevede delle strane incursioni…

La Giornata dell’Ambiente a Mendicino ha visto tirare le somme al Governatore della Regione Oliverio

20150605_192526Il Governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio, fa tappa a Mendicino per la Giornata dell’Ambiente, ieri 5 giugno e che l’Amministrazione comunale ha preso in carico, assieme alla Scuola della cittadina delle Serre cosentine. Una giornata, che solo nel convegno finale e serale ha visto tirare le somme al Presidente Oliverio, a conclusione di questa calda e assolata manifestazione, arricchita dai contributi degli giovani studenti dell’Istituto di Mendicino, entro i quali elaborati è stata scelta una mascotte della Giornata, dedicata alla bellezza della natura, e che sarà usata per i futuri avvenimenti per l’ambiente (un supereroe) in uno scenario, che ha avuto del paesaggio incantevole, tra un lungo fiume, reso affascinante e bonificato già dall’anno scorso, e la collina, che apre spazi infiniti, tra il centro storico e le sue incantevoli chiese e il Santuario di santa Maria dell’Accoglienza. Un’accoglienza reale di questo progetto sposato dalla dirigente scolastica, Assunta Morrone e l’assessorato LL.PP. e ambiente, Francesco Gervasi, con la presenza del Sindaco, ingegner Antonio Palermo, Francesco Falcone di Legambiente Calabria, Giovanni Soda, Slow food 20150605_192533Calabria, Carlo Tanzi, geologo Cnr. Un convegno che dalle parole di tutti i convenuti, deve invertire la rotta ed essere esempio per tutto il territorio. Ripartire dal volgo, dalla semplicità e concretezza dei bambini, dalla Scuola, dove le contaminazioni dello stress adulto non ha ancora invaso i sogni dei piccoli, dalle parole della dirigente scolastica. Dall’origine della Calabria e dalle sue criticità, ballerina ma variegata nell’offerta del territorio, che forse non tutti sanno, è ricca di acque cristalline e pure, tra le prime in Italia, elementi naturali per la produzioalberi_in_cittàne di manufatti pregiati e un territorio tra le rocce, le colline e il mare con la montagna, che solo la nostra Regione può garantire in un solo contesto, dalle parole di Carlo Tanzi e che però dall’incuria creano una devastazione tra radioattività, frane per abbandono dei terrazzamenti montani, che nei primi del secolo scorso erano coltivati. La prevenzione dei terremoti; si andrà presto a mettere in sicurezza soprattutto gli edifici scolastici e poi toccherà a molti edifici del Centro storico, tra cui anche monumenti di rilevanza artistica. Il cibo, siamo in pieno Expo, che ci mette tra i maggiori produttori di olive, tra i primi ad avere un frutto, quale il fico, che è garantito, tra i tredici prodotti che rappresentano l’Italia nel mondo, la biodiversità agricola che è tra le eccellenze del territorio, nella diversità ed estensione dello stesso, una Regione che annovera 269 prodotti definiti tradizionali e tipici, dalle parole di Giovanni Soda. Legambiente non vuole perdere altro tempo, così Francesco Falcone: si deve perseverare 20150605_192823e insistere e soprattutto partire bene, facendo riferimento alla raccolta differenziata, che da qui a poco comincerà nel territorio del Comune. Ma, anche i veleni, che passano attraverso il cibo e che sono causa dei tumori, l’abbandono dei centri storici e il loro degrado, i boschi e le montagne dimenticate, eppure la superficie boschiva nel tempo è aumentata, ma la Calabria non ha messo a punto un piano ancora che possa usufruire di questa risorsa, così come di quelle energetiche non usate adeguatamente. Ma, anche per Francesco Falcone si deve muovere tutto dal volgo, dal cambiamento delle abitudini quotidiane. Il Sindaco si è soffermato, invece, sui progetti, che andranno da qui a poco a valorizzare monte Cocuzzo, che pare per il suo rilancio, si avranno da qui a poco dei finanziamenti per ricrescita e recupero. Erano presenti alla serata il Vicesindaco e gli assessori di maggioranza, oltre che tanti cittadini attenti alla valorizzazione e al progetto del decoro urbano, già in atto nella cittadina, con la pulizia delle strade, rivalutazione architettoni20150605_192505ca delle stesse e delle piazze, sicurezza stradale. Il governatore della regione, Mario Oliverio, nel rimarcare la necessaria controcorrente, che si deve intraprendere da questo momento in poi, ha rilevato la necessità del “consumo 0”. Creare opportunità nuove di lavoro, spostando l’asse attraverso gli strumenti di pianificazione e l’opera di riqualificazione culturale. Prevenire le alluvioni per mancata incuria, recuperando la cultura della manutenzione del territorio, dato, anche questo, di aggravamento riconducibile ad un mal governo regionale precedente e utilizzo sbagliato delle risorse con approccio culturale errato e diffuso. Una cementificazione esagerata con una concezione sbagliata della modernizzazione, pensando che aggiornarsi significasse abbandonare o distruggere. Ciò ha creato i fatti speculativi che hanno determinato lo svuotamento dei nostri Centri storici.

                                                                                                                                                  Lucia De Cicco