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“Missioni esterne” per l’Aterp: dipendenti indagati per truffa a Reggio Calabria

A Reggio Calabria si sono concluse le indagini che vedono coinvolti 23 dipendenti dell’Aterp, l’Azienda territoriale edilizia residenziale pubblica, con l’accusa di truffa aggravata.

Il modus operandi consisteva nel dichiarare di essere in “missione esterna” per conto dell’Azienda; in realtà quella sarebbe stata una scusa per “allontanarsi arbitrariamente per diverse ore al giorno dal proprio ufficio”.

L’operazione denominata “Senza tempo” è stata coordinata dal procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, dall’aggiunto Gerardo Dominijanni e dal pm Andrea Sodani.

Le indagini, svolte dai finanzieri della compagnia “Pronto impiego” del comando provinciale, si riferiscono al 2016 e hanno consentito di smascherare la truffa. In finanzieri, durante 45 giorni di riprese video hanno raccolto oltre 1.200 ore di registrazioni e attraverso servizi di osservazione, pedinamento e controllo degli impiegati dell’Aterp indagati perché attestavano falsamente la propria presenza sul luogo di lavoro.

Secondo gli inquirenti si trattava di “un malcostume che per i suoi caratteri di pervasività e diffusione nel contesto amministrativo dell’ente, non poteva che realizzarsi e perdurare nel tempo, al solo fine di perseguire personali benefici, in un clima di cronico disinteresse per le funzioni pubbliche svolte”.

Grazie ai suddetti stratagemmi, ciascun dipendente poteva strutturare la giornata lavorativa a proprio piacimento, assentandosi liberamente per poter così fruire di lunghe pause caffè nei diversi bar della città o per dedicarsi ai propri passatempi.

Guccione sugli alloggi popolari, «Lavori incompiuti e troppi ritardi»

COSENZA – «Il 16 ottobre del 2008 il consiglio regionale approva la legge numero 36 “Norme di indirizzo per programmi di edilizia sociale” che ha la finalità di dare un’abitazione a famiglie con reddito medio-basso, alle giovani coppie, alle ragazze madri e alle famiglie al cui interno vive un diversamente abile.  Sono 175 milioni gli euro destinati a copertura della legge. Ad oggi sui 2400 alloggi previsti, alla data del 28-09-2017, ne risultano ultimati solo 150. A distanza di otto anni dal bando pubblicato dalla Regione Calabria il 22 dicembre 2010, gravi ritardi si registrano sui programmi che i Comuni e Aterp, imprese e Cooperative titolari di finanziamento dovevano realizzare».
Ad affermarlo è il consigliere Carlo Guccione che ha presentato un’interrogazione a risposta scritta rivolta all’assessore regionale ai Lavori pubblici Roberto  Musmammo per conoscere «quali iniziative urgenti intende adottare affinché venga avviato una ricognizione del programma di interventi di cui alla legge 36/2008 che coinvolge imprese, comuni Aterp, Cooperative e università specificando per ogni intervento finanziato l’inizio e lo stato di avanzamento dei lavori, le erogazioni già effettuate. Si chiede quindi l’elenco delle revoche, definanziamenti, rinunce ed economie varie effettuate sui vari programmi previsti dalla legge 36/2008. L’elenco di tutti i contenziosi, sentenze e transazioni in corso ed effettuate e il computo totale delle economie sul programma».
«Molti ritardi si registrano anche da parte del Dipartimento Lavori pubblici per l’attestazione dei requisiti agli assegnatari degli alloggi sociali. È necessario – ha sottolineato il consigliere Guccione – monitorare l’andamento dell’applicazione della legge 36/08, in modo da sbloccare la realizzazione degli alloggi di edilizia sociale nella nostra regione e verificare i soggetti attuatori inadempienti.
Bisogna  istituire una task force al fine di accelerare in modo trasparente l’utilizzo dei 175 milioni di euro previsti per la realizzazione di 2400 alloggi di edilizia sociale che a tutt’oggi ne risultano consegnati solo una minima parte».

Parchi Marini Regionali, firmato il decreto per la costituzione dell’ente

CATANZARO – Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha firmato il Decreto con cui viene costituito l’Ente per i Parchi Marini Regionali che accorpa, per come previsto dall’articolo 9 della Legge Regionale 16 marzo 2013 n. 24, cinque parchi marini regionali: Riviera dei Cedri, Baia di Soverato,  Costa dei Gelsomini, Scogli di Isca, Fondali di Capocozzo-S. Irene-Vibo Marina-Pizzo-Capo Vaticano-Tropea.

L’ENTE PARCHI MARINI REGIONALI

La costituzione dell’Ente per i Parchi Marini Regionali è la seconda tappa di un percorso di razionalizzazione e riorganizzazione dell’assetto programmatico e gestionali dei Parchi Marini regionali, di riordino e semplificazione del sistema degli enti pubblici regionali, di riduzione degli oneri organizzativi, procedimentali e finanziari, di razionalizzazione organizzativa ed eliminazione di duplicazioni organizzative e funzionali. L’Ente  è soggetto agli indirizzi, al controllo ed alla vigilanza, da parte della Regione, ed ha la sua sede legale presso la Cittadella Regionale e l’ubicazione delle sedi operative, con la finalità di assicurare l’espletamento delle attività gestionali, amministrative e tecniche nei territori interessati, presso i Comuni di Soverato, Vibo Valentia, Brancaleone, Praia a Mare e Belmonte Calabro Nelle more  della nomina degli organi dell’Ente –  direttore generale, comitato di indirizzo e revisore unico dei conti – sarà il Commissario straordinario in carica, il funzionario regionale arch. Ilario Treccosti, ad esercitare i poteri di amministrazione ordinaria e straordinaria dell’Ente per tutti gli adempimenti conseguenti e derivanti dall’applicazione del Decreto presidenziale.

LE DICHIARAZIONI DI OLIVERIO

«All’arch. Treccosti – ha detto il Presidente Oliverio –  è rivolto il nostro ringraziamento per il lavoro e l’impegno profuso che ha consentito di chiudere una difficile vicenda contabile, riferita ai bilanci dei cinque parchi, e di raggiungere l’obiettivo di dare corso alla costituzione di questo nuovo organismo che sicuramente avrà un posto importante nell’ambito  delle attività poste in essere dalla Regione Calabria volte alla salvaguardia, alla promozione -in forma unitaria o coordinata con gli Enti locali- alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio naturale della nostra regione. Finalmente la Calabria ha un soggetto unico per la tutela delle aree di pertinenza  dei cinque parchi marini e si pone un nuovo tassello, dopo la riforma e l’accorpamento delle Aterp e dei Consorzi Asi, nel processo di riordino e di riforma degli strumenti di intervento sul territorio. L’Ente sarà lo strumento per realizzare di politiche ambientali e di sviluppo integrato superando la frammentazione e semplificando la “governance”, razionalizzando l’utilizzazione delle risorse attraverso l’abolizione dei cinque organi di amministrazione e gestione  dei parchi marini che hanno assorbito gran parte delle risorse assegnate».

Controlli dei carabinieri negli alloggi Aterp, alla ricerca di occupanti abusivi

COSENZA – Con l’ausilio di unità cinofile e di personale dell’Aterp e dell’Enel i carabinieri della compagnia di Cosenza hanno effettuato una serie di controlli tra le palazzine di edilizia popolare di piazza Caduti di Capaci a Cosenza. Nel corso degli accertamenti, effettuati su settanta unità abitative è stata verificata la presenza di dieci alloggi occupati da persone non aventi diritto. Se nuclei familiari sono stati invece denunciati per furto di energia elettrica, per avere applicato un bypass sul contatore. Le perquisizioni domiciliari effettuate hanno inoltre consentito di rinvenire e sequestrare dieci grammi di cocaina, suddivisi in dosi celate in un androne comune di un palazzo mentre un altro grammo è stato rinvenuto nell’abitazione di un giovane di 25 anni, segnalato alla Prefettura quale assuntore.

Cosenza, a Via Savoia niente sgombero. L’occupazione prosegue

COSENZA – Le anticipazioni giornalistiche hanno messo in allarme gli occupanti del palazzo Aterp di Via Savoia nel centro di Cosenza, determinando la sospensione delle procedure di sgombero da parte della questura, programmate per questa mattina all’alba. La notizia era filtrata nel primo pomeriggio di ieri. Le famiglie prive di un alloggio, che dal 20 novembre scorso hanno preso possesso dell’edificio, si sono riunite in un’assemblea alla quale hanno partecipato anche i militanti del comitato Prendocasa, di Cosenza in Comune, con la partecipazione di Valerio Formisani, e di altre associazioni, preannunciando la volontà di resistere ad un eventuale intervento della polizia. Il rischio che si giungesse ad uno scontro con problemi di ordine pubblico ha determinato il congelamento delle operazioni di sgombero.

Cosenza, le famiglie di Prendocasa occupano un edificio di via Savoia

COSENZA – Alcune famiglie aderenti al comitato Prendocasa di Cosenza hanno occupato questa mattina un edificio di proprietà dell’Aterp situato in Via Savoia nei pressi dei giardini pubblici di via Misasi. L’immobile era da tempo prendo-casa-4disabitato ed abbandonato. «Alcuni di noi erano costretti a dormire nei garage, sotto i ponti, sulle panchine dell’autostazione – dicono gli occupanti – Altri avevano in affitto una casa, ma vivevamo con l’incubo costante di essere sfrattati da un giorno all’altro perché i padroni pretendevano affitti esorbitanti e insostenibili. Siamo figli di questa città, lavoratrici e lavoratori, disoccupati e precari, gente costretta ad inventarsi un modo per portare da mangiare ai propri figli. Non vogliamo però svolgere attività illegali, né prostrarci ai piedi dei politici per elemosinare una cosa che in realtà ci spetta di diritto. Siamo stanchi di aspettare l’assegnazione di una casa. Molti aspettano l’assegnazione di un alloggio popolare da 10 anni. Ci sembra assurdo – aggiungono – che in questa città tantissimi edifici pubblici restino vuoti e abbandonati, mentre tante persone vivono in case diroccate o in mezzo alla strada. Conosciamo il grado di umanità e solidarietà che la gente di questo quartiere riesce ad offrire. Noi non vogliamo arrecare alcun disturbo e danno alle famiglie che vi abitano da anni. Al contrario, ci piacerebbe contribuire a migliorarlo costruendo momenti e spazi di socialità collettiva ed iniziative culturali e ricreative».

Alloggi popolari, Lombardo: “Presenterò dossier in Prefettura. Pronti ad aprire contenzioso”

ROSSANO (CS) – Stamani il Commissario straordinario Aldo Lombardo ha convocato un incontro tecnico-operativo per discutere con i responsabili degli uffici preposti la questione relativa ai diversi alloggi popolari non ancora assegnati e pianificare le consequenziali azioni a tutela dei cittadini e della sicurezza pubblica.

“Siamo pronti ad aprire un contenzioso con Aterp – dichiara il Viceprefetto Lombardo – per cercare di garantire il diritto alla casa a decine di famiglie rossanesi. In questi giorni ho avuto modo di confrontarmi con tantissimi cittadini e di constatare le loro reali situazioni di difficoltà, legate alla crisi ma anche all’incapacità, da parte degli Enti preposti, a dare risposte chiare. Il caso degli alloggi popolari è eclatante. Ho effettuato una breve ricognizione in Città e ho notato la presenza di numerose abitazioni ristrutturate negli anni scorsi per essere assegnate ai nuclei familiari indigenti ma che stranamente rimangono disabitate, abbandonate e in preda ai vandali. Sono stato informato dagli uffici delle diverse sollecitazioni, interventi e diffide che il Comune ha inoltrato all’Agenzia provinciale. Ma è inspiegabile questo lassismo, mentre le povera gente continua a vivere in situazioni di grande criticità. Nei prossimi giorni – annuncia Lombardo – consegnerò un dossier al Prefetto per illustrare questa gravissima situazione. Nel frattempo ho già dato mandato all’ufficio case e all’avvocatura comunale di avviare ogni azione legale per sollecitare l’assegnazione degli alloggi. Inoltre – conclude il Commissario straordinario – ho chiesto un report sugli stabili Aterp assegnati al Comune e la loro attuale destinazione così da chiarire la possibilità di un’eventuale ricognizione e rimodulazione d’uso.”

 

 

Emergenza abitativa, incontro Aterp- Sunia: “La Regione attivi il fondo sociale”

Catanzaro ( Cz) – “L’emergenza ed il  disaggio abitativo sono stati al centro di un primo incontro tra il Commissario Unico dell’Aterp della Calabria, Ing. Ambrogio Mascherpa ed il Sunia Calabria rappresentato dal Segretario Generale Antonio Spataro. L’incontro, richiesto dallo stesso sindacato per  avviare il confronto sulle tante problematiche vecchie e nuove che stanno accompagnando anche il nuovo percorso della nascente nuova struttura dell’Aterp Calabria, ha comunque fatto emergere la necessità di affrontare con grande determinazione gli elementi che contraddistinguono  le politiche pubbliche dell’abitare.”. Questo quanto si legge in una nota della FP-CGIL Calabria. “Tra l’Aterp e il Sunia – si legge ancora-  si è convenuto sulla necessità della destinazione di ogni risorsa utile per finanziare nuovi programmi di investimento di edilizia pubblica e tra questi anche il reperimento di immobili da assegnare, quali alloggi di edilizia residenziale pubblica, alle tante famiglie meno abbienti  per alleviare il fabbisogno abitativo, che da una prima analisi dei dati risulta rispondere a circa  11.200 richieste di alloggio. L’attivazione da parte della Regione del fondo sociale, già previsto dalla Legge Regionale 32/96, per andare incontro alle famiglie assegnatarie in grave stato di ristrettezza economica, è stato ritenuto,  sia dall’Aterp che dal Sunia, una delle tante priorità da chiedere con forza alla Regione Calabria. Altro importante argomento affrontato nel corso dell’incontro ha riguardato la riaffermazione della legalità in un settore, quello delle case popolari, che nel corso di questi anni ha rappresentato una vera e propria ferita aperta. Il sindacato si è soffermato sull’avvio di una grande azione per la riaffermazione della legalità in un contesto dove la tracotanza di tanti furbi ha calpestato il bisogno dei “tanti aventi diritto” che da almeno un decennio affollano le graduatorie comunali per l’assegnazione di un alloggio popolare. A tal proposito occorre, unitamente ai comuni interessati ed alle prefetture, avviare un  piano di verifica circa il mantenimento, da parte degli attuali assegnatari,  dei requisiti previsti dalla legge procedendo alla immediata revoca dell’assegnazione dell’alloggio di ERP per coloro che risultassero decaduti da tali requisiti e la contestuale ed immediata riassegnazione alle famiglie aventi diritto. Tra le altre priorità si è convenuto sulla urgenza di un piano straordinario di manutenzione degli oltre 38.900 alloggi di ERP, presenti in Calabria, in stato di conclamata vetustà ed il loro adeguamento agli standard di sicurezza e di risparmio energetico all’interno della redazione di un piano regionale di interventi per la riqualificazione, il recupero e l’ammodernamento del patrimonio pubblico esistente. Questa azione si rende necessaria perché le Aterp, con le attuali e sole risorse provenienti dalla riscossione dei canoni di locazione non sono nelle condizioni di garantire nemmeno il 10% delle richieste di manutenzione straordinaria occorrenti. Questi temi saranno ulteriormente sviluppati nel corso dei prossimi incontri che l’Aterp e il Sunia hanno convenuto di calendarizzare,  a partire  dalle proposte di emendamento alla legge 32/96 in fase di discussione al Consiglio Regionale. All’incontro erano altresì presenti il Dottor Massimo De Lorenzo ed il Dottor Pasquale Mancuso della struttura del Commissario Unico dell’Aterp Calabria”.

 

L’ Aterp regionale fornisce linee d’ indirizzo omogenee sul rilascio della certificazione di “Alloggio sociale”

L’Assessore regionale alle Infrastrutture Roberto Musmanno ed il Commissario  dell’Aterp regionale Domenico Pallaria  – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – hanno incontrato i referenti delle cinque sedi provinciali dell’Aterp. La riunione è stata promossa, a seguito di varie segnalazioni su presunte disuniformità sul territorio regionale nelle procedure di rilascio dell’attestazione di alloggio sociale per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, ai fini della detrazione fiscale prevista dall’art. 7 della legge n.80/2014.  Nel corso dell’incontro si è discusso sulla complessa problematica che deriva dall’indetesfondorminatezza della normativa nazionale su cui né il Governo, né i Ministeri competenti hanno fino ad oggi fornito indicazioni chiare ed univoche. Ciò ha provocato, nelle diverse regioni italiane, interpretazioni differenziate sull’ applicabilità della norma agli alloggi di edilizia residenziale pubblica (i c.d. “alloggi popolari”). Nella riunione si è anche concordato che, pur nell’indeterminatezza della norma, in considerazione delle fasce sociali a cui la stessa si rivolge, della situazione di difficoltà economica e della circostanza che una proposta di legge regionale interpretativa in tal senso è già in discussione presso il Consiglio Regionale, si provvederà al rilascio della certificazione di alloggio sociale per tutti gli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Gli interessati potranno, pertanto, produrre istanza presso le sedi provinciali dell’ATERP che provvederanno al rilascio dell’attestazione. 

 

 

 

Le Iene a Reggio Calabria: Arghillà, “la terra di nessuno”

REGGIO CALABRIA – Un quartiere abbandonato, cumuli di spazzatura alle spalle di distese di cemento, casermoni fatiscenti e due bambini che giocano con il loro pallone; rispondono alle domande di Giulio Golia, inviato delle Iene, show televisivo in onda su mediaset. Precisano il posto in cui si trovano: Arghillà, quartiere periferico di Reggio Calabria. Il degrado con cui si mostra è deprimente tanto quanto lo sono le storie di chi in quella zona ci abita sin dalla nascita.

Sembra quasi di ascoltare un reportage da una zona di guerra. Il servizio scava nella disperazione di una terra martoriata nel profondo sud, raccontando la storia di Maria, definita da Golia come l’apoteosi di “una civiltà italiana dritta al capolinea”. Maria vive in macchina da 7 mesi con suo figlio di 10 anni perché nella casa assegnatagli dal comune esplode la fogna che allaga la casa. Ma sia dal comune che dall’ATERP non arriva alcuna risposta. Poiché è incustodita, la casa di Maria viene razziata di tutto quello che vi era al suo interno, compresi i sanitari. La donna senza casa e senza possibilità di comprarne una nuova è costretta a lasciare i figli dalla nonna ed a vivere in macchina. A nulla servono le denunce rivolte ai suoi vicini come i possibili sciacalli di casa sua.

Ladri contro ladri, sciacallaggio dilagante, case abusive occupate da chi per primo riesce a sfondare gli ingressi e vantare il diritto di allocazione. Questa è Arghillà dove la gente alle telecamere mediaset afferma che “non c’è niente da capire”. Fogne, case crepitanti e rifiuti fanno da cornice ad un quartiere abbandonato a se stesso e proprio per questo terra di facili prede da affiliare alla ‘ndrangheta.

Anche il commissario del Comune di Reggio Calabria, con faccia rassegnata, afferma laconicamente che non hanno abitazioni da assegnare e i casi disperati come Maria sono tanti.

In una terra abbandonata, le cui colpe ricadono puntualmente su quel sistema farraginoso e marcio attraverso cui la ‘ndrangheta ha costruito le sue fondamenta, le vittime sono sempre loro, i cittadini, che su quelle reali fondamenta decrepite devono continuare a vivere o forse a sopravvivere.

Sonia Miceli