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Rogliano, incontro sulla disoccupazione

ROGLIANO (CS) Lo scorso lunedì 16 Novembre, presso la Camera del Lavoro – CGIL Rogliano si sono incontrati diversi disoccupati e precari residenti nella Valle del Savuto per una riunione, organizzata dal Responsabile della Camera del Lavoro Giuseppe Tiano e concordata con il Segr. Gen. della CGIL di Cosenza Umberto Calabrone. Alla riunione ha partecipato anche il Segr. Gen. FIOM CGIL Calabria Massimo Covello. Dopo ampia e approfondita discussione in merito alla situazione politica e sindacale si è deciso di dare vita al “Coordinamento Disoccupati e Precari CGIL” Valle del Savuto.

CGIL

Il Coordinamento ritiene che la disoccupazione, la precarietà e lo sfruttamento non cadono dal cielo ma sono le conseguenze derivanti da anni e anni di politiche di austerità, con la complicità dei Governi di Centro Destra e di Centro Sinistra, che hanno vanificato in pochissimo tempo importanti conquiste, in termini di diritti e garanzie salariali, politiche, sindacali e previdenziali, frutto di decenni di lotte dei lavoratori e delle lavoratrici. Cosi come lo smantellamento del cosiddetto stato sociale (sanità, previdenza, scuola, assistenza sociale),va di pari passo con gli aumenti dei prezzi di luce, acqua, gas, comunicazione, trasporti, rifiuti, anche a causa dei processi di privatizzazione che fanno di questi servizi, nuovi settori di mercato dove vigono regole finalizzate esclusivamente al profitto. In questo quadro generale estremamente negativo, nel quale la nostra Area, al pari dell’intera Calabria, risulta una delle più colpite, il Coordinamento, ha ribadito con forza la necessità della costruzione di una vera e propria “Vertenza territoriale SAVUTO” e ha deciso di confrontarsi nei prossimi giorni con le istituzioni regionali, provinciali e locali, cosi come con tutte le forze sociali e ambientali, a partire dalle altre categorie dei lavoratori e delle lavoratrici, per costruire una piattaforma rivendicativa e individuare percorsi tesi a dare risposte esaustive ai bisogni e aprire una speranza per il futuro. Una vertenza con un grande fine: “Lavoro, Lavoro, Lavoro”!!! Dalla discussione infine è emerso che per impostare e dare vita ad un efficace movimento di rivendicazione per il Lavoro c’è bisogno di una mobilitazione che non sia ristretta alla sola Area del Savuto ma che sia capace di estendersi e collegarsi a tutte le iniziative sindacali e sociali da promuovere in tutta la Regione e nel Paese. Il “Coordinamento Disoccupati e Precari CGIL” Valle del Savuto, che resta aperto a nuove adesioni, ha deciso di non stare più a guardare ed è fermamente convinto che oggi in tutta la Calabria ci sono le condizioni per la ripresa di un forte movimento di lotta propositivo e capace di portare ad unità e coalizione le rivendicazioni dei disoccupati dei precari, ridando linfa nuova anche al sindacato, a partire dalla CGIL, con la parola d’ordine: “Lavoro, Lavoro, Lavoro”.

Mobilitazione europea contro l’austerità, la Calabria si fa sentire

COSENZA –  «A cosa servono queste manifestazioni? Tutto resta come prima», una liceale motiva così la mancata adesione alla mobilitazione. Nel frattempo, in Piazza XI Settembre, un signore  molto avanti negli anni srotola la bandiera. «Perché è qui?». «Per scioperare! Per scioperare!». Studenti, docenti, cittadini e qualche rappresentante dei sindacati di base protestano. Contro l’austerità, per il lavoro e la solidarietà. Come in tutta Italia e in 23 dei 27 paesi europei. La Calabria ha aderito alla giornata europea dell’azione e della solidarietà convocata dalla Ces (Confederazione Europea dei Sindacati). Nella città bruzia, sotto la sigla ‘Occupamu Cusenza’, collettivi studenteschi e universitari e movimenti come il ‘Coordinamento calabrese acqua pubblica’ e il Coordinamento calabrese scuola pubblica, hanno manifestato in piazza. La Cgil ha indetto uno sciopero generale di quattro ore. Secondo il sindacato, oltre il 50% dei lavoratori ha aderito.

Non tutti partecipano alle iniziative. Un docente Unical si è chiesto che cosa avrebbe sottratto agli studenti non facendo una lezione che non avrebbe più potuto recuperare. Alla fine ha deciso di entrare in aula perché in questo modo avrebbe fatto la sua parte nella comunità, garantendo la formazione degli studenti. «Gli studenti sono già penalizzati, non ho voluto sottrargli tempo- ha commentato – questa è una forma di protesta analoga allo sciopero di cui condivido le motivazioni». La piazza è stata il modo eclatante per chiedere attenzione ai governi e offrire solidarietà ai paesi più colpiti dall’austerity. Ma non basta per reclamare – oltre alla quadra dei conti – il buon vivere. O almeno: il vivere.

Il corteo è partito da Piazza Fera per raggiungere Piazza XI Settembre. Qui, l’assemblea pubblica: ragazzi e adulti si avvicendano al megafono. Sulle scalinate gli studenti ascoltano e commentano. Nella piazza i lavoratori. Si raccontano la precarietà quotidiana. Due studentesse del Liceo Classico di Rende spiegano che la partecipazione alla protesta si aggiunge alle attività delle scorse settimane: «abbiamo occupato, abbiamo fatto incontri e ci siamo resi conto che una lezione alternativa ci dà di più rispetto alla lezione canonica».

Nello stesso momento, gli autobus circolano come ogni giorno. E come ogni giorno, gli studenti se ne servono per raggiungere l’Università. Sul ponte si alternano passi lenti e passi affrettati. In molti non sanno della giornata di mobilitazione europea. «Non siamo stati informati». Qualcuno ne è a conoscenza, ma non partecipa: le lezioni o altri impegni personali. «La solita scusa per non entrare a scuola», commenta una ragazza. In una scuola della città, la protesta è nota: un manifesto, con tanto di slogan in lingue diverse, campeggia sul cancello. In parecchi sono dentro. Chi perché ha fatto troppe assenze, chi «per studiare», chi perché tanto non cambia niente. Chi perché «siamo a Cosenza: chi sente la nostra voce?».

Rita Paonessa