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“Chi è Stato?” il libro inchiesta sulla Statale 106 Jonica e i ‘perché’ dell’autopubblicazione

COSENZA – Tristemente nota come “Strada della morte” per via dei numerosi episodi tragici che la vedono quotidianamente protagonista, la Statale 106 è quel tratto viario che si snoda praticamente lungo tutta la costa Jonica calabrese, tra colli e splendidi panorami marittimi, attraversando numerosissimi borghi e continuando a segnare – spesso in maniera infelice – la vita degli abitanti del posto.

Senza contare che di questo tratto viario si sente spesso parlare anche in relazione ai lavori di ammodernamento che la interessano da decenni, segnati dal continuo oscillare tra finanziamenti, ritardi e malaffare.

Tanti gli intrecci, le vicende, i meriti e le colpe che interessano la storia della seconda più importante via di comunicazione della Calabria, ricostruita in maniera puntuale e meticolosa nel racconto – inchiesta “Chi è Stato?” di Fabio Pugliese, giovane ingegnere originario di Calopezzati (Cs), chela Statale106 l’ha vissuta e la continua a vivere sulla propria pelle.

Il libro, che conta contributi noti quali quelli del direttore di Calabria Ora, Piero Sansonetti e del cantante Eugenio Bennato, attualmente può essere acquistato online tramite il sito ufficiale dell’autore, e da domani sarà disponibile su tutte le librerie online nazionali e non, in un edizione ebook curata dalla casa editrice digitale Teomedia.

Ma “Chi è Stato?” oltre l’indubbio valore divulgativo di sensibilizzazione e di denuncia, possiede una particolarità che si lega alla sua pubblicazione; di fatti, l’autore è un self-publisher, forse un “puro” nel suo genere, in quanto, prima di approdare all’edizione digitale con un editore, ha deciso di curare in maniera del tutto autonoma le diverse fasi della pubblicazione dell’opera, dall’editing e stampa alla promozione e distribuzione.

Una scelta oltremodo coraggiosa, un investimento intellettuale oltre che economico, che sta raccogliendo i suoi frutti nei numerosi consensi raccolti da lettori di tutta Italia, nonostante le oggettive difficoltà per un autore “self-made” che nella vita professionale fa tutt’altro.

Allo scopo di capire le ragioni dell’ “auto-pubblicazione”, nonché la scelta della riedizione in digitale, abbiamo deciso di scambiare due chiacchiere con Fabio e ci siamo fatti raccontare la sua esperienza.

Cosa ti ha spinto a scegliere la via dell’autopubblicazione?

La scelta di percorrere la via dell’auto-pubblicazione è dovuta alla necessità di avere una libertà di scelta (e non solo di scelta), che, diversamente, non avrei avuto. Essendo il mio, anche un lavoro di denuncia (forte!), ritenevo fosse inutile “legarla” a logiche editoriali che, a mio avviso, ne avrebbero limitato non poco il valore di “verità”.

 

Quali sono i maggiori disagi che hai incontrato da “self-publisher”, considerando – oltretutto – la delicatezza e la complessità del tuo lavoro?

Non essendo un editore (di professione mi occupo di ben altro), tutti gli aspetti legati ad una pubblicazione sono stati per me complicati da affrontare: impaginazione, pubblicazione, promozione e distribuzione, organizzazione delle presentazioni, ecc. Non è stato un problema, invece, affrontare gli aspetti legati alla copertina perché ho deciso di affidarmi ad uno studio grafico che, a mio avviso, ha realizzato un ottimo lavoro.

 

Quali, a tuo avviso, i vantaggi?

Ripeto: la libertà di scelta. Avendo auto-pubblicato il mio lavoro ogni scelta è stata assunta in assoluta autonomia e libertà.

 

A pochi mesi dalla pubblicazione, alla luce dei risultati che fin qui hai raggiunto in maniera autonoma, quali sono le scelte che rifaresti, quali che invece eviteresti?

Posso dire che non ritengo di avere, ad oggi, alcun rimpianto: è stata una bella esperienza (forse perché inedita), son contento di tutte le scelte assunte e di quelle che non ho voluto assumere, non ho idea se ci sarà mai un’altra pubblicazione e se ci sarà non mi sento di dire se deciderò di affidarmi ad una editore o se deciderò di nuovo di auto-pubblicarmi.

 

Cosa ti ha spinto a pensare a un’edizione in digitale? E perché hai scelto un editore?

Ho ricevuto da più parti molteplici quanto inaspettate richieste  rispetto alla esistenza (o meno), di una versione digitale dell’opera. Per cui ho intuito che era una lacuna che occorreva colmare. Pur essendo un ingegnere informatico e, quindi, pur riuscendo in autonomia ad auto-pubblicare il mio lavoro anche in versione digitale ho voluto affidarmi ad un editore perché credo che la diffusione via web ha grandissime potenzialità a patto però che ci si affidi a chi ha grandissime competenze per poter diffondere al meglio il prodotto letterario. Se a questo poi uniamo la straordinaria libertà che il mio editore mi ha lasciato relativamente ai contenuti (e non solo), del mio lavoro capite bene che è stata una scelta decisamente facile da assumere.

 

Con la versione in ebook il tuo libro sarà presto disponibile sui maggiori store online, di conseguenza fruibile a un più vasto pubblico e con minori “sforzi”. Cosa ti aspetti da questa esperienza con il digitale?

Ovviamente un grandissimo numero di download: il mio lavoro affronta una tematica drammatica ed importante che apparentemente riguarda i calabresi mentre, invece, riguarda una nazione intera. Spero che questo strumento possa non solo aiutarmi a diffondere il mio lavoro ma possa, soprattutto far maturare in molti questa consapevolezza.

 

Un consiglio – quello che ritieni fondamentale –  che daresti a uno scrittore che come hai fatto in passato tu, decida di pubblicare una propria opera.

Se non hai le idee chiarissime e tanto, tanto coraggio lascia stare ed affidati, senza alcun dubbio, a un editore.

Spero che i possibili fruitori del mio lavoro lo ritengano interessante a partire dalle straordinarie partecipazioni che sono contenute in “Chi è Stato”: tra le tante cito l’introduzione di Piero Sansonetti e la post-fazione di Eugenio Bennato.

 

 

Giovanna M. Russo

“Autopubblicarsi ai tempi della rete”: Menti in Movimento e biblon.it in uno speech sul self-publishing

CATANZARO – Il self –publishing, oltre che essere un fenomeno di mercato dilagante in continua crescita ed espansione, può, per certi versi, essere considerato a tutti gli effetti quale motore di una piccola rivoluzione culturale che sposta totalmente il peso del valore di un’opera editoriale sul lettore che, sganciandosi dai vincoli del marchio editoriale, diventa “promotore” di se stesso.

In realtà, l’autopubblicazione di per sé non ha nulla di innovativo, se consideriamo che già penne illustri del mondo della saggistica e della narrativa decisero, in tempi non sospetti, di pubblicare autonomamente le proprie opere: pensiamo a Proust, Svevo o Moravia che cominciarono pubblicando a proprie spese quelli che sono diventati capolavori riconosciuti della letteratura.

Certo, oggi se si pensa al self-publishing si pensa alla rete e alle numerose piattaforme che consentono con pochi click, e spesso a costo zero, di pubblicare un libro (o un ebook) con tanto di isbn e di buttarlo in pasto al mercato digitale.

Senza contare che sempre più insistente cresce il rumore attorno all’idea delle stesse case editrici di creare, all’interno delle proprie collane, una sezione “self”.

Ma quanto è alto il grado di consapevolezza di un autore che si affida all’autopubblicazione? Quale il ruolo dell’editore o dell’agente in questo mare magnum di opportunità?

La storia del self-publishing, le sue caratteristiche e la sua evoluzione, sino alla presentazione di un esempio pratico di scrittore “autopubblicato” saranno gli argomenti dello speech dal titolo “Il selfpublishing – autopubblicarsi al tempo degli ebook” che si terrà il prossimo 25 maggio alle 18,30 a Catanzaro Lido, presso la sede (via Murano) della giovane associazione culturale Menti in Movimento.

L’evento, organizzato in collaborazione con la start-up biblon.it, prevede l’intervento di Pasquale Biafora editore digitale e owner del progetto biblon.it, che introdurrà al fenomeno dell’auto-pubblicazione in Italia, con attenzione al passaggio dal cartaceo al digitale e la disamina delle criticità presentate dagli attuali sistemi di auto-pubblicazione disponibili in Italia.

A seguire,l’intervento della giovane scrittrice Marzia Matalone autrice dell’ebook “MCUW: Main Character of the Upside-Down World 1”, pubblicato in selfpublishing con Amazon.com, che discuterà con i presenti della propria personale esperienza con il self, raccontandone i vantaggi e le eventuali criticità.

A margine dell’incontro è prevista la presentazione del nuovo progetto di self-publishing targato Biblon: “Let’sMe”.

L’evento è aperto e dedicato a chiunque –  addetti al settore e non – sia in qualche misura interessato a sapere qualcosa di più sulle ultime tendenze del lavoro editoriale, che sembrano in buona parte essere trainate proprio dal self-publishing.

 

Giovanna M. Russo