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Rialza la testa la Reggina, amaranto corsari in casa della Reggiana

REGGIANA – REGGINA 0-1

REGGIANA (3-4-1-2): Cerofolini; Gyamfi, Costa, Martinelli (90′ Martinelli); Cambiaghi (81′ Voltan), Muratore, Varone, Kirwan (62′ Germoni); Radrezza; Kargbo, Mazzocchi (62′ Zamparo). A disposizione: Voltolini, Venturi, Zampano, Pezzella, Libutti, Marchi, Gatti. Allenatore: Alvini.

REGGINA (4-2-3-1): Guarna; Delprato, Loiacono, Stavropoulos, Di Chiara; Bianchi (87′ Cionek), Crisetig; Situm (79′ Rolando), Folorunsho, Liotti (62′ Bellomo); Rivas. A disposizione: Farroni, Plizzari, Gasparetto, Peli, De Rose, Marcucci, Mastour, Vasic. Allenatore: Baroni.

ARBITRO: Daniel Amabile di Vicenza (Enrico Caliari di Legnago e Vittorio Di Gioia di Modena). Quarto ufficiale: Lorenzo Illuzzi di Molfetta.

MARCATORE: 88′ Bellomo (R)

NOTE – Espulso: al 86′ Stavropoulos (R) per doppia ammonizione. Calci d’angolo: 4-8. Recupero: 4’st.

Dopo quattro giornate torna al successo la Reggina che con la rete nel finale di Nicola Bellomo sbanca il campo della Reggiana.

Dopo un primo tempo segnato dall’equilibrio, la partita si anima negli ultimi venti minuti. Al 24′ della ripresa gli uomini di Baroni sfiorano il vantaggio con Rivas che, innescato da un retropassaggio sbagliato di Germoni, parte da solo verso la porta ma viene bloccato da un buon Cerofolini. Al minuto 41 la Reggina rimane anche in inferiorità numerica per il doppio giallo a Stavropoulos ma dopo appena un giro di orologio la squadra calabrese riesce comunque a passare in vantaggio con Bellomo: il fantasista amaranto, dopo una respinta infelice di Cerofolini da un cross da sinistra, raccoglie la sfera e centra dapprima il palo, poi trovo il guizzo per battere batte l’estremo difensore di casa.

Così sfilano i titoli di coda su una trasferta vittoriosa e su tre punti che potrebbero rivelarsi pesanti in chiave salvezza per la squadra del presidente Gallo.

Marco Baroni ai microfoni di Reggina TV nel post-gara

«A me è piaciuta tanto la prestazione. Avevo chiesto personalità: non abbiamo mai subito, siamo andati a prenderli alti. E’ quello che voglio e che chiederò a questi ragazzi. Lo hanno fatto bene oggi e a loro vanno i miei complimenti. C’è voglia di tirarsi fuori da questa situazione. Adesso dobbiamo stare tranquilli. Nel calcio ci vuole equilibrio. Non abbiamo ancora fatto nulla. Il risultato è arrivato contro una squadra temibile e siamo stati bravi ad imbrigliarli». Così Baroni sull’espulsione di Stavropoulos: «Dobbiamo cancellare dalla testa gli episodi negativi e pensare positivo: la fortuna e la sfortuna siamo noi a determinarle. Nel momento in cui siamo rimasti in 10 la squadra ha mantenuto equilibrio. Thiago (Cionek, nds) è entrato benissimo ed è stato lui a portare su quella palla che ci ha poi permesso di vincere». Infine sul modulo: «Io ho in testa un tipo di calcio: entrare in campo, fare la partita e provare a vincere. Il sistema di gioco è funzionale a quelle che sono le caratteristiche dei calciatori a disposizione. Dobbiamo essere difensivamente equilibrati e portare alta la pressione. Non dobbiamo ripiegare, perchè se portiamo gli avversari nella nostra area è più facile subire gol».

La Reggina ufficializza Baroni in panchina

REGGIO CALABRIA – La Reggina ha ufficializzato l’accordo con il tecnico Marco Baroni.

L’allenatore si lega al club fino al 30 giugno 2021.

La conferenza stampa di presentazione del neo-allenatore amaranto è in programma per domani, mercoledì 16 dicembre, alle ore 11:30 in remoto. Ai colleghi giornalisti sarà fornito un link con cui accedere per intervenire.

La carriera

Nato a Firenze l’11 settembre 1963, Baroni ha un passato da calciatore nella massima serie italiana. La sua carriera da tecnico inizia nel 2000 nel Rondinella Impruneta, squadra di C2 con la quale raggiunge l’ottavo posto.

Nelle successive annate è alla guida di Aquila MontevarchiCarrareseSudtirol e Ancona. Il triennio 2007-10 è quello della positiva parentesi sulla panchina della Primavera del Siena. In bianconero, infatti, raggiunge la finale di categoria, traguardo mai toccato fino a quel momento. Nel mezzo una parentesi, da traghettatore, da tecnico della prima squadra.

Nel 2010 è a Cremona, ma la sua avventura si conclude anzitempo. Viene poi chiamato a guidare la Primavera della Juventus, con cui conquista l’ambito Trofeo di Viareggio e la Coppa Italia di categoria.

La stagione 2013/14 è quella dell’esordio da tecnico in Serie B con la Virtus Lanciano. I rossoneri chiuderanno il campionato al decimo posto. L’anno seguente resta in Abruzzo, trasferendosi al Pescara. Viene sollevato dall’incarico a una giornata dal termine e con la squadra al nono posto in classifica.

Raccoglie così le redini del Novara, neo-promosso in serie cadetta, portandolo fino ai play-off. Nel 2016/17 alla guida del Benevento, è protagonista della prima storica promozione in Serie A, vincendo gli spareggi di categoria. Viene esonerato dopo nove giornate nella massima lega.

Nelle ultime due esperienze Baroni è stato in sella alle panchine di Frosinone (Serie A) e Cremonese (Serie B).

PH: Lillo D’Ascola

Crotone straordinario. Espugna Novara e va in fuga verso la promozione in serie A

Novara-Crotone 0-1

NOVARA (4-2-3-1): Da Costa 6; Garofalo 6,5 Poli 6,5 Troest 6 Dickmann 5,5; Viola 6,5 Buzzegoli 6,5 (25′ st Lanzafame 6); Faragò 6 Gonzalez 6 (37′ st Adorjan sv) Corazza 5,5 (6′ st Evacuo 6,5); Galabinov 5,5. All. Baroni

CROTONE (3-4-3): Cordaz 7; Yao 6,5 (29′ st Cremonesi sv) Claiton 6 Ferrari 6,5; Balasa 6,5 Capezzi 6 (1′ st Salzano 6,5) Barberis 6 Martella 6,5; Ricci 7 Budimir 6,5 Stoian 6 (17′ st De Giorgio 6). All. Juric

Arbitro: Abbattista di Molfetta

Marcatore: 33′ pt Ricci

Note: Spettatori 6.000 circa. Ammoniti: Capezzi, Buzzegoli. Angoli: 14-5 per il Novara. Rec. 1′ pt: 4′ st.

NOVARA – Il Crotone va in fuga. vince anche a Novara in uno scontro diretto e continua la sua corsa verso la promozione in serie A. Ha sofferto la squadra di Juric, ma ha fatto tesoro della rete siglata da Ricci nel primo tempo, difesa strenuamente contro un avversario che, sia pure solo a sprazzi, è riuscito a schiacciare il Crotone nella propria metà campo. Ci ha pensato Cordaz a mettere in cassaforte i tre punti con almeno due ottimi interventi. Il Novara avrebbe meritato il pari, ma nel calcio, si sa, vince chi mette il pallone in rete. RicciBaroni deve fare a meno di Faraoni, sostituito da Dickmann. Nessuna sorpresa nel Crotone, che conferma il tridente. Le due squadre si studiano a lungo. La posta in gioco è alta ed il match stenta a decollare. Balasa prova a pungere al 13′ con un bel tiro che però non inquadra lo specchio della porta. Rompe gli indugi anche il Novara al 21′ con una sassata di sinistro scagliata da Galabinov sulla quale Cordaz si fa trovare pronto a deviare in corner. Il Crotone sembra contratto, teso, ma trasmette costantemente la sensazione di poter accelerare da un momento all’altro. E quando preme sul pedale del gas, trova subito la via della rete. Il cronometro segna il 33′ quando Ricci cattura un pallone al limite dell’area e scarica un sinistro teso e preciso che non lascia scampo a Da Costa. Per il Novara è un pugno nello stomaco. Come un pugile colpito duro, il Novara barcolla, commette diversi errori in fase di disimpegno, smette di dialogare nell’area nevralgica. solo in prossimità dell’intervallo gli azzurri si scuotono e si presentano dalle parti di Cordaz con un tiro di Viola deviato fortuitamente in angolo da un difensore. Juric si cautela e ad inizio ripresa rinuncia a Capezzi per inserire Salzano. Baroni invece si affida al sempreverde Evacuo che rileva Corazza. Intanto Buzzegoli sfiora la traversa e poco dopo Faragò da due passi fallisce un’ottima opportunità. Il Crotone è alle corde, ma stringe i denti. Al quarto d’ora strepitoso intervento di Cordaz che chiude lo specchio per due volte in sequenza prima su Viola e subito dopo su Evacuo. Gli ospiti sono in grave difficoltà mentre il Novara spinge in maniera forsennata. Debutta anche Lanzafame che rileva Buzzegoli. Proprio su un traversone di Lanzafame, Gonzalez  colpisce al volo da due passi e scheggia la traversa. Il Novara si getta in avanti a testa bassa ma senza riuscire a pareggiare e nel finale rischia di subire il raddoppio in contropiede da Martella che, su precisa verticalizzazione di Ricci, coglie in pieno l’incrocio dei pali.