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“Crotone ci mette la faccia”, la foto di Davide Mellace condivisa da 99 Posse e Beppe Grillo

Ventenne denuncia aumento tumori a CrotoneCROTONE – Davide Mellace, 20 anni, ha riportato alla luce campagna di sensibilizzazione sulle scorie tossiche usate per la realizzazione di opere nella città calabrese. “Crotone ci mette la faccia” è la pagina di facebook su cui è stata pubblicata la foto corredata di una lettera. Anche il gruppo musicale 99 Posse ha condiviso la foto che, nel giro di pooche ore, è arrivata a 40 mila “mi piace” e migliaia di condivisioni. La foto è anche sul blog di Grillo. La magistratura aveva anche aperto un’inchiesta sull’ incremento dei tumori nella popolazione.

Centro storico: il sindaco Occhiuto replica al Meetup Cosenza Amici di Beppe Grillo

Screenshot_2015-05-31-22-48-08-1“Purtroppo sono costretto a breve giro, e per lennesima volta, a replicare ad accuse sempre più intrise di populismo ribadendo concetti già espressi. E spiace che a rivolgerle siano gli attivisti del Meetup Cosenza Amici di Beppe Grillo con cui pure avevo avviato in passato un confronto costruttivo sullattuazione del programma amministrativo.  Quando si dibatte del Centro storico  – afferma il sindaco Mario Occhiuto  – occorre non essere ipocriti, ricordando che il lavoro da compiere è sterminato, al punto che non bastano 4 anni di consiliatura per ottenere delle soluzioni definitive sui problemi strutturali esistenti. Ciò nonostante, è dall’insediamento che il mio Esecutivo ha puntato ad azioni di rilancio che mirassero a incentivare gli esercizi commerciali (vedi la Zona Franca Urbana), così come ad iniziative culturali e di intrattenimento a rappresentare una nuova vivacità. Abbiamo portato su corso Telesio i Temporary Store, abbiamo dato nuova linfa al teatro Rendano con stagioni di Prosa e Lirica che hanno registrato sold out, come anche il teatro Morelli con la fortunata esperienza dei titoli contemporanei affidati alla compagnia Scena Verticale. Abbiamo portato alla confluenza dei fiumi lestate ‘sociale’ aperta a tutti, con spettacoli gratis che hanno fatto scoprire uno dei più bei scorci della città, garantendo così a chiunque un divertimento democratico. Nella stessa area stiamo realizzando i box art dove arriveranno artisti di ogni nazionalità. Abbiamo ristrutturato gli antichi edifici pubblici attivandoci nel contempo con i poteri a nostra disposizione affinché anche i privati mettessero a norma i loro immobili. E, soprattutto, abbiamo avviato, proprio a cominciare da Cosenza vecchia, il servizio di raccolta differenziata porta a porta, al di là delle difficoltà oggettive. Qui, fra laltro, abbiamo pensato di inaugurare, a riprova di quanto puntiamo su questarea, la premialità per tutti i cittadini più virtuosi attraverso la raccolta punti che permette di ottenere dei bonus per la spesa. Siamo infatti convinti – aggiunge Occhiuto – che, in mancanza di quelle risorse economiche ingenti che necessiterebbero per ristabilire la sicurezza della totalità degli edifici decadenti, è appunto suscitando interesse verso il centro storico, e spostando dunque lasse attrattivo di nuovo da nord a sud, che i privati troveranno stimoli a investire. Per quanto elencato, le critiche da parte del Meetup di Beppe Grillo, conclude il Sindaco, appaiono francamente immotivate.

Boom Elettorale per l’M5S di Beppe Grillo, Vince la Partita il Pdl

CATANZARO – Calabria travolta dall’ondata del Movimento 5 stelle che è risultato il partito più votato alla camera con il 24,85% , contro il 23,80 del Pdl ed il 22,37 del Pd.

Il vero sconfitto in Calabria, dove ben altre erano le aspettative, è il Pd.

La vittoria è del centrodestra con 6 senatori su 10, mentre alla Camera ottiene 4 seggi contro gli 11 del centrosinistra pur avendo la maggioranza dei voti. Il partito di Beppe Grillo invece ha ottenuto 4 deputati e 2 senatori.

 

 

 

Porcellum, vinti e sconfitti

COSENZA – Perdiamo occasioni ogni giorno e l’Italia in questo è imbattibile, gli italiani possono, se calati all’interno di determinate circostanze, rivelarsi fottutamente sorprendenti.

Possono ricordare senza alcun dubbio che agli ottavi di finale di Italia 90 la Cecoslovacchia ha battuto il Costarica 4 a 1, ma dimenticano facilmente che alcune, certo non tutte, delle persone che ancora una volta hanno deciso di candidarsi sono state al centro di indagini per concorso esterno in associazione mafiosa, abuso d’ufficio, falso in bilancio, corruzione.

Possono arrivare a esultare quando un premier decide per il bene del paese di rassegnare le proprie dimissioni, ma basta qualche mese di assenza purificatrice per riconsegnarli nuovamente il paese in mano.

Queste si prospettavano come le elezioni del cambiamento ma poco è cambiato, la crisi dei partiti è vero si è acuita al punto da far diventare il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo il primo partito alla Camera ma determinando di fatto l’ingovernabilità del paese vista l’attuale legge elettorale, in compenso Silvio Berlusconi risorge sempre più sorridente dalle sue ceneri, Pieluigi Bersani pur aggiudicandosi il premio di maggioranza rimane fermo e indifferente, l’austero Mario Monti è in netto declino e Antonio Ingroia è il simbolo di un impietoso risultato che diventa sintesi visiva di una fine inarrestabile.

E’ evidente anche il bilopolarismo è entrato in crisi, il Pd e il Pdl da sempre sono stati abituati all’alternanza governativa oggi però sono costretti a fare i conti con un Movimento che seppur in maniera eccessiva è riuscita a parlare ai giovani speranzosi, ai vecchi delusi, ai nuovi indecisi che per avere la bozza di un futuro si sono lasciati trascinare dalle parole urlate piene di rabbia e dal sarcasmo pregno di populismo nei confronti di una vecchia politica incapace di dare risposte appena credibili.

Recuperare le coordinate in questa nuova baraonda non sarà facilissimo, i cittadini si sono espressi ora gli esponenti della politica tradizionale e i giovani grillini candidi e privi di esperienza dovranno imparare a collaborare, fornendo delle certezze, dando buoni esempi, trovando soluzioni preferibilmente non urlate ma precise in modo che tutti possano comprenderle per ritornare a credere che il domani non sia già morto.

Gaia Santolla

Domani lo Tsunami tour di Beppe Grillo si abbatte sulla Calabria

REGGIO CALABRIA – Si abbatte sulla Calabria lo Tsunami tour di Beppe Grillo. Il portavoce del MoVimento5Stelle arriverà domani martedì 29 gennaio, prima a Catanzaro alle ore 17 e poi a Reggio Calabria alle ore 21 per presentare i candidati calabresi del M5S al Parlamento italiano e il programma nazionale in vista delle votazioni politiche del 24 e 25 febbrario 2013.

A Catanzaro l’incontro con i cittadini è previsto alle ore 17 a piazza Prefettura. Saranno presenti i capilista Dalila Nesci (Camera) e Francesco Molinari (Senato) oltre che il candidato catanzarese del M5S Paolo Parentela. L’evento nel capoluogo di regione potrà essere seguito dal vivo anche dai non udenti: sul palco insieme a Grillo e ai candidati ci sarà infatti anche un interprete Lis, che tradurrà gli interventi nel linguaggio dei segni.

L’interprete Lis sarà presente anche sul palco a piazza Duomo a Reggio Calabria, dove intorno alle ore 21, Beppe Grillo presenterà i candidati reggini del M5S al Parlamento: Federica Dieni e  Salvatore Salvaguardia.

Ma la piazza della città dello Stretto aspetterà l’arrivo del blogger genovese in maniera alternativa: già dalle 17,00, infatti sul palco si alterneranno gruppi musicali e associazioni locali, oltra agli attivisti reggini M5S, per un pomeriggio di musica e dibattiti.

Intervista a Giulietto Chiesa su crisi, futuro, media, Alternativa e Grillo

Giulietto Chiesa ha partecipato al convegno su crisi e politiche europee che si è tenuto a Pentone(Cz), presso il salone del Santuario di Termine. Lo abbiamo sentito su crisi, futur, media, Alternativa e Grillo.

Crisi e scenari futuri: solidarietà o guerra

Fatti e interpretazioni

Media e manipolazione

Grillo e Alternativa

 

 

 

A cura di Rita Paonessa

FOCUS/Crisi, politiche europee, futuro: un convegno a Pentone (Cz). Giulietto Chiesa ha chiuso la serata

PENTONE (CZ) – Crisi, politiche europee, debito e speculazione, futuro: se ne è parlato a ‘Famiglie in crisi: quale futuro per l’Italia?’. Il convegno si è tenuto a Pentone, in provincia di Catanzaro, presso il salone del santuario di Termine. Giulietto Chiesa [intervista] ha chiuso la serata. Prima di lui sono intervenuti Alberto Scerbo (docente Magna Graecia già direttore Osservatorio Giuridico Conferenza Episcopale Calabra), Vincenzo Falcone (docente universitario già segretario generale Comitato delle Regioni UE) e Sergio Basile (direttore ‘QuiEuropa’ – Osservatorio nazionale Politiche Europee). Dopo i saluti del sindaco di Pentone, Raffaele Mirenzi, ha introdotto il convegno Don Gaetano Rocca, rettore del Santuario e direttore diocesano Ufficio Pastorale del Lavoro e Problemi sociali. L’incontro è stato organizzato dal Santuario Madonna di Termine, in collaborazione con l’Università ‘Magna Graecia’ di Catanzaro (Dipartimento di Filosofia del diritto), QuiEuropa (www.quieuropa.it) e Comune di Pentone.

«Ce ne torniamo a casa arricchiti, ma ci avete dato troppe nozioni», interviene un uomo dal pubblico a fine serata. In effetti, i relatori hanno dato informazioni e dati, anche tecnici, di cui non si sente parlare spesso: sulle prime, orientarsi è difficile. Ma il sasso è stato lanciato. Per Don Gaetano Rocca non sono importanti tanto le risposte quanto le domande. Il rettore del santuario, nell’introduzione, ha fatto ricorso alla metafora, diffusa, della malattia e della cura: «la malattia è evidente e conclamata – ha detto – la terapia per risolverla è avvolta da una nebulosa che spazia tra ideologia e particolare formazione culturale». Tra gli altri, ha citato Ford: «È un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina».

L’elemento comune alle relazioni sembra essere stato il fattore tempo. E’ necessario agire in fretta. E’ necessario guardare al lungo termine per intravvedere gli esiti – catastrofici – della crisi attuale e trovare le relative soluzioni. E’ necessario pure guardare al passato. Per tentare di capire come siamo arrivati al punto in cui ci troviamo, individuare le responsabilità, renderci conto di chi siamo e di chi possiamo essere. Dopo gli interventi dei relatori, i presenti hanno posto domande e condiviso riflessioni: il confronto è continuato.

 

Cambiamenti veloci e politica lenta, il caso Calabria – Mutamenti economici veloci, politica lenta nel rispondere: è il gap messo in luce da Vincenzo Falcone. Quanto all’Europa, per il professore, «la coscienza europea non si ottiene dall’oggi al domani e, anche se il percorso è ancora lungo, il processo è irreversibile». Falcone si è soffermato sulla Calabria, «la regione dove nulla si trasforma – ha detto – lo dico perché a causa di una classe dirigente che non sa guardare oltre il breve periodo ed è carente circa la conoscenza dei processi, cioè noi abbiamo una classe politica ignorante, che non conosce la storia della Calabria». Il professore ha snocciolato alcuni dati: accesso al credito inesistente, 70mila miliardi di vecchie lire messe a disposizione della Calabria, impatto degli interventi comunitari uguale a zero.

Politica, economia, Europa – Alberto Scerbo ha fatto il punto sull’Europa: una parola – secondo lui – dietro cui ci si nasconde («Si dice ‘ce lo ha ordinato l’Europa’, ma non so quante cose ci ha realmente ordinato l’Europa»). Per il docente, l’Europa politica non c’è: «un problema molto difficile è la sovranità degli Stati: perché si possa parlare di un organismo sovranazionale, è necessario che gli Stati facciano un’azione di abdicazione alla propria sovranità, ma questa abdicazione non c’è stata». D’altra parte, Scerbo ha sottolineato la prevaricazione dell’elemento economico: «l’economia è diventata il problema essenziale, muove la politica: politica e diritto sono arretrati e hanno messo davanti a sé l’elemento economico, usato per giustificare le scelte della politica e del diritto».

Debito e risposte europee (Fiscal Compact e Fondo salva Stati) – Sergio Basile ha analizzato debito pubblico e risvolti delle risposte europee. «In Italia il debito pubblico scoppia negli anni ’80 – ha spiegato – in trenta anni passa dal 60% al 125 %». Ha proseguito: «in parte è dovuto alla cattiva gestione politica, ma questo è vero solo al 10%, lo dicono i dati». Il direttore di QuiEuropa ha fatto, quindi, riferimento alla privatizzazione della Banca d’Italia (1992, Governo Amato), agli 80 miliardi di interessi passivi pagati ogni anno alle banche, alle agenzie di rating e ai loro “consigli” manipolati seguiti come diktat, ai 45 miliardi d’euro l’anno che dovremmo pagare per venti anni secondo il Fiscal Compact, ai meccanismi inquietanti del Fondo salva Stati. Fattori che hanno giocato e giocano un ruolo rilevante nel debito pubblico. «La mia non è una teoria complottista, sono dati pubblici, si trovano su internet», ha precisato Sergio Basile.

Crisi, pianeta e guerra – Giulietto Chiesa ha ampliato la prospettiva al pianeta e agli scenari futuri. Il giornalista ha spiegato che le risorse del pianeta (petrolio incluso) sono limitate, ma viviamo in un sistema – quello capitalistico – orientato a uno sviluppo illimitato. «Ma in un sistema finito di risorse, uno sviluppo infinito è impossibile». D’altra parte, paesi fino a ieri sfruttati – Cina, Brasile, America Latina, India, i cosiddetti BRICS – crescono velocemente. «Non siamo più al centro del mondo – ha detto – dovremo fare i conti con la necessità di diminuire i consumi. Per il presidente di Alternativa, proseguire con questo ritmo significa andare dritti verso la guerra perché «si dovrà andare a prendere le risorse dove ci sono». Perciò «non possiamo più crescere», è la conclusione di Giulietto Chiesa, in controtendenza rispetto al leitmotiv di questi tempi. Il giornalista ha fatto anche riferimento all’infinita produzione di denaro e a rifinanziamento delle banche fallite.

 

Rita Paonessa

Beppe Grillo attraversa a nuoto lo Stretto

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – ”Dopo quelli di Garibaldi con i Savoia e degli americani con la mafia, oggi in Sicilia ci sarà lo sbarco del Movimento Cinque Stelle”. L’ha detto Beppe Grillo a Villa San Giovanni da dove ha cominciato la traversata a nuoto per la Sicilia, rimandata di un’ora per il maltempo. Grillo indossava una muta da sub con il simbolo del M5s. ”Monti – ha detto – è un curatore fallimentare. Ha fatto il suo lavoro sporco e adesso se ne andrà”. Tuffatosi nello Stretto di Messina, da Cannitello, una frazione di Villa San Giovanni ha nuotato verso la Sicilia approdando dopo un’ora circa a Torre Faro. Il comico, con muta, cuffia, pinne e occhialini, ha compiuto la traversata per dare così ufficialmente avvio alla campagna elettorale del Movimento 5 Stelle nell’isola, dove inizierà il suo tour elettorale che durerà 17 giorni in vista delle elezioni regionali del 28 ottobre.