Archivi tag: berabloccanti

Trebisacce (Cs): A tu per Tu con la dr Rita Lucia Trinchi

rita trinchi

di Lucia De Cicco

Tra arte, scienza, fotografia e poesia presentata la VII Giornata Mondiale del mal di testa, sabato 9 maggio 2015 a Trebisacce (Cs), Hotel Miramare. Una giornata promossa dalla Dr Rita Lucia Trinchi che abbiamo intervistato e che ci ha fornito chiarimenti riguardo a questo disturbo, che nel tempo pare stia diventando una vera malattia anche su base ereditaria, con fattori scatenanti, che riguardano le ordinarie attività di lavoro, stress, alimentazione, ormoni, fattori ambientali, come il fumo, le condizioni climatiche, luci intermittenti o fluorescenti. L’evento ha preso il titolo di “La mia testa a SoQ-Quadro” perché tante sono state le opere d’arte esposte, che ogni artista invitato, i più recanti lo specifico disturbo, hanno portato presso la sede e cui il critico d’arte Gianfranco Labrosciano ha espresso pareri al riguardo cercando di ripercorrere opera per opera tutte le impressioni, che le stesse hanno espresso, riguardo all’argomento. Ha preso parte alla giornata anche l’Istituto scolastico Ipsia di Trebisacce. Le misure generali consigliate per alleviare il disturbo e migliorare la qualità della vita sono: evitare condizioni di stress, mangiare e dormire con regolarità, praticare una regolare attività fisica, preferire cibi freschi, non saltare i pasti, specialmente la colazione. Anche se ancora l’incidenza del cibo come fattore scatenante non è particolarmente accertato, si consiglia di limitare l’uso di bevande alcoliche e contenenti cioccolato o cacao, carni in scatola, salumi, cibi preparati con la soia, e che contengano nitriti, nitrati, tiramina, formaggi stagionati, prodotti lievitati, cipolle, sottaceti, olive, zuppe in scatola, uva passa, fichi, susine, dolciumi in particolae contenenti cioccolato, nocciole agenti lievitanti, semi di zucca, arachidi, tutti i prodotti, che possono contenere glutammato monosodico (msg) in eccessiva quantità. La così detta emicrania colpisce individui di ogni età, ma è più comune nei giovani adulti, soprattutto nella donna e può coincidere con i fattori del ciclo ormonale legato al periodo mestruale o dell’ovulazione. una delle opere esposteI sintomi maggiori: dolore pulsante localizzato su un lato della fronte, nel 30% dei casi il dolore si manifesta in entrambi i lati. Presenza di nausea con a volte, se intensa, del rigetto del cibo, intolleranza alla luce, il sollievo viene dal poter stare sdraiati e al buio. Nel 20% dei casi vi è la comparsa dell’aura, sintomi che precedono l’esplosione del dolore come alterazioni della vista, riduzione del campo visivo, macchie scure o scintillate, linee a zig zag. In alcuni pazienti vi è la presenza d’intorpidimento e formicolio di un lato del viso, attorno alla bocca o lungo un braccio. La causa principale è l’abbassamento di una sostanza del nostro organismo. che svolge la funzione di mantenere i vasi sanguigni nelle loro dimensioni normali e regola il controllo nervoso del dolore ed è la seratonina. Il dolore si manifesta perché l’attacco emicranico fa si che i vasi sanguigni si dilatino e da essi escano sostanze che favoriscono la sensibilità del dolore. In pazienti ormai cronicizzati l’attacco si manifesta anche con l’assenza di fattori scatenanti. In una delle opere esposte oltre al nome dell’autrice, si legge e a mio parere rende l’idea di come il dolore possa essere destabilizzante: “Oltre la realtà. La sofferenza a volte ci trascina in una dimensione che non ci appartiene…” Rita Lucia Trinchi si occupa di cefalea, terapia del dolore presso l’Ospedale “Guido Chidichimo” di Trebisacce, nel centro riconosciuto dalla “Società Italiana studio cefalea” e partecipa come membro al direttivo nazionale della stessa società. Ha in cura al momento 4mila e 400 pazienti, seguiti periodicamente.

r trinchi
Dr Rita Lucia Trinchi specialista in malattie cefalgiche

Dottoressa Trinchi, quando parliamo di mal di testa, che cosa stiamo indicando?

Parliamo di una malattia del substrato genetico che interagisce con fattori ambientali, fattori anche interni.

L’identikit del paziente cefalgico qual è?

In genere l’esplosione del mal di testa avviene almeno una volta il mese. Ma il cefalgico cronico, che si rivolge al centro ha in genere anche 20/25 giorni continui di mal di testa al mese con un abuso farmacologico.

Perché si parla di malattia nel paziente cefalgico e non di disturbo?

Perché a soffrirne sono oggi in Italia 6milioni di Italiani con una spesa annua in farmaci e cure mediche di almeno 600euro a persona, che gravano sul sistema sanitario. Una malattia sottovalutata, mal diagnosticata e sotto-trattata.

VII Giornata Mondiale del mal di testa e ancora la malattia è sottovalutata?

Purtroppo sì. Questa VII Giornata ci deve far riflettere sull’importanza di non minimizzare la patologia, affinché non resti un iceberg isolato. Stiamo pensando anche a dei veri progetti scolastici, affinché i ragazzi non si affidino ai farmaci ordinari, che sono in commercio per contenere il dolore e che non fanno altro che alimentare la cronicizzazione del dolore e della malattia. Grande coscienza del problema dovrebbe passare anche attraverso la pubblicità, che espone come rimedio al dolore vari farmaci, che sono inefficaci ai fini della cura definitiva della malattia. Forse non tutti sanno che, invece, L’Organizzazione Mondiale della sanità la pone al settimo posto tra le malattie più disabilitanti del mondo e al quarto posto come causa di assenteismo sul posto di lavoro.

i fotoChe cosa si può fare per portare maggiore attenzione sulla patologia?

Ci vuole informazione e attenzione anche da parte dei medici di base, che spesso prescrivono gli analgesici. Mentre basterebbe indirizzare, se loro non vogliono prendere in carico il paziente, lo stesso, presso un centro specializzato. Non servono esami come le tac per le cefalee primarie, per le quali si può richiedere una terapia di profilassi, per fortuna solo il 6% dei pazienti presenta cefalee secondarie.

In che cosa consiste la profilassi?

Semplicemente, se gli attacchi mensili durano più di quattro giorni, come indicati nelle guide nazionali e che siano disabilitanti, è necessaria una terapia specifica di profilassi. I farmaci usati sono vari, che sono prestati da altre patologie come i betabloccanti. Ma anche gli antidepressivi, antiepilettici. Nel mio centro viene anche introdotta l’infiltrazione della tossina botulinica, farmaco che è dato in pazienti che non rispondono alle normali terapie consigliate nella profilassi. Sempre sotto controllo medico, a un mese o tre mesi di distanza osservare la risposta. La tossina botulinica nata per la terapia estetica, per caso dava risposte anche negli emicranici in modo positivo. Sono trentuno siti, che vanno infiltrati con pochissimo farmaco di tossina botulinica di tipo A, ogni tre mesi, per cinque sedute. Reagisce a livello chimico sui ricettori muscolari e alcune sostanze, che trasmettono il dolore.

Quando è importante la seratonina negli ammalati di cefalee?

Negli emicranici durante gli attacchi si abbassa. Terreno fertile, che pazienti depressi e pazienti cefalgici hanno in comune, quindi spesso anche i farmaci antidepressivi possono migliorare la patologia cefalgica. È ovvio che un paziente cefalgico nell’esplosione dell’attacco abbia anche un abbassamento dell’umore, ma non significa sia depresso, tuttavia questi farmaci limitano l’abbassamento e di conseguenza migliorando l’umore, dando anche una buona risposta nel dolore emicranico.

Questa giornata vede la presenza e alcuni disegni fatti dai ragazzi dell’Ipsia. Anche in questa giovanissima età si manifestano gli attacchi di cefalea?

Innanzitutto vanno i ringraziamenti alla scuola, e al dirigente, che hanno partecipato e per rispondere alla sua domanda, purtroppo devo dire di sì. I ragazzi non sono immuni dalla patologia, così come anche molti artisti, fotografi e poeti, che hanno preso parte a quest’edizione e in mezzo a loro troviamo qualche cefalalgico.

con le artiste partecipantiPerché scienza e arte?

Perché la medicina è ars medica. La medicina è come il tratto la pennellata dell’artista, si partecipa alla malattia come il tratto firte di un artista. Ecco perché da qualche anno ho pensato di gemellare la giornata con “ La testa mia a soq-quadro arte e scienza”.

I rimedi antichi come il caffè, così come il limone possono allievare il dolore. Vero o falso?

con gli studenti dell'Ipsia
Un gruppo di studenti dell’ipsia di Trebisacce (Cs)

Vero. A volte sono consigliati due caffè, non più di questa quantità, perché s’entra in altra ottica di dipendenza e il conseguente calo, potrebbe nuovamente scatenare la patologia. Situazione complicata che porta la persona a entrare in un circuito biochimico difficile. Perché sulla patologia si conosce molto, ma forse il tutto è ancora da determinare.