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Per qualche follower in più

Prendiamo un’azienda un tempo fiorente: la Lo Puzzo spa, ottima produttrice di cocozzielli alla scapece liofilizzati. Mettiamo che poverina, nonostante il suo impegno, la Lopuzzo vada male nelle vendite e sia sull’orlo del fallimento. Per reclamizzarsi ed attirare un pò di gente, apre uno o più profili su vari social network. Mettiamo ancora che questi profili non se li fili nessuno. Cosa lo ha aperto a fare la Lopuzzo il profilo? E soprattutto, che figura ci fa a non avere nemmeno uno straccio di visitatore sulla sua pagina?

Diciamo la verità, è una preoccupazione che sta a cuore a noi tutti, ogni volta che scriviamo qualcosa o condividiamo una foto in rete, che almeno qualcuno commenti o apprezzi, figuriamoci quanto stia a cuore ad una azienda bisognosa come la Lopuzzo.

Ma se nonostante tutto l’impegno, non ti calcola proprio nessuno, cosa fare? Sono gli stessi social network a venirti incontro: la Lopuzzo spa, dietro una relativamente piccola sommetta di denaro, acquista letteralmente contatti fittizi per la sua bella paginetta, che come per magia in un solo giorno passano da poche centinaia a molte migliaia. Ora il signor Lopuzzo, che non ha ancora risolto il problema della vendite (perchè si sa, i contatti fittizi mica mangiano cocozzielli alla scapece) ha almeno salvato la faccia agli occhi di tutti.

La Lopuzzo spa ovviamente è una azienda di fantasia e assolutamente fittizia. Non è un prodotto della fantasia invece una pagina Twitter riconducibile all’entourage di Silvio Berlusconi: andava così così diciamo, ferma lì con circa 7.000 followers. Poi, durante la magica notte di San Silvestro, proprio mentre tutto il mondo festeggiava, la pagina passa da 7.000 a circa 70.000 followers. Ovviamente lungi dall’insuinare irregolarità, anche perchè i gestori della pagina denunciano una violazione della stessa ad opera di ignoti, a seguito della quale i contatti si sarebbero decuplicati.  Cose che succedono, insomma. C’è chi a sua insaputa si è ritrovata proprietaria di una casa, figuriamoci se è il caso di gridare allo scandalo per qualche follower in più.

Ed in ogni caso, i fake accounts, se non mangiano cocozzielli, non hanno (per ora) nemmeno diritto al voto.

 

 

Com’è complicata quella B

Domenica 16 Dicembre, ore 18 circa, su Canale 5 c’è Berlusconi intervistato da Barbara D’Urso. Chi di Berlusconi ne ha fin sopra i capelli, ma è costretto, si sa, comunque a guardarlo per vedere un po’ che dice, si prepara a vivere quel momento con lo stato d’animo di un dissidente cubano costretto a guardare il cofanetto dei monologhi di Fidel Castro in blu ray.  Ti aspetti che alla prima occasione il cavaliere inizi a raccontare barzellette o a parlare del Milan; che all’improvviso esca fuori Apicella per un duetto improvvisato; che la D’Urso batta il record di annuizioni detenuto da Carlo Pellegatti stabilito durante una intervista con lo stesso Berlusconi. Ed invece ne viene fuori l’intervista che non ti aspetti: domande incalzanti, serrate, fatte senza nessun timore reverenziale per tutta l’ora e mezza di dibattito.

Incalzato da Barbara D’Urso, Berlusconi deve proprio parlare di politica. Ed allora vai con l’IMU, che è una tassa ingiusta, e che la prima casa è sacra (anche se fossi stato in lui avrei specificato che sulla seconda, terza, quarta, quinta ecc, non ci sputo mica).

Parla di come sia in attesa di una risposta di Monti per una sua candidatura a leader del centrodestra, in mancanza della quale non ci sono altre alternative se non la sua candidatura. Forse su questo argomento si potevano usare parole diverse, e stare più attenti a non ferire i sentimenti di Alfano, che stava ascoltando da casa, ma si va avanti.

Per la D’Urso non ci sono tabù: si parla delle grane con la giustizia e della condanna di 4 anni inflittagli dai giudici, una condanna, a detta di Berlusconi,  che “grida vendetta davanti a Dio e agli uomini”. Molti da casa hanno annuito, ma la D’Urso ancora resiste e si continua forse con l’argomento più imbarazzante: le serate ad Arcore. Il cavaliere parla della solitudine di quei giorni, del fresco divorzio, della mamma morta da poco e di qualcuno che gli disse “organizziamo!”, e tocca i cuori. Era facile a quel punto cadere nel tranello di Ruby ordito dai magistrati di Milano.

In ultimo, dopo un ora e venti minuti circa, un tocco forse civettuolo, ma che alla D’Urso si può perdonare: il nuovo amore di Silvio. Si chiama Francesca, è una ragazza che Berlusconi definisce “bella fuori e ancor più bella dentro”,  lo fa sentire finalmente meno solo,  è di 49 anni più giovane, ma va da sè che l’amore non ha età, senza il bisogno di sottolinearlo.

Sullo stacchetto pubblicitario un piccolo contrattempo che nulla toglie alla validità di quanto visto: Berlusconi che chiede alla conduttrice “poi mi domandi anche…”, ma oramai la pubblicità era partita e nessuno ha potuto sentire cosa gli avesse chiesto, e solo le male lingue possono arrivare a pensare che l’inflessibile Barbara poi lo abbia accontentato. Alla fine del dibattito forse Berlusconi avrà pensato: “la tv è mia, le pago lo stipendio, e nemmeno una domandina a piacere mi fa.. com’è complicata quella B”.