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Volley Soverato domenica contro la vice capolista

SOVERATO (CZ) – E’ alto il morale in casa della Volley Soverato che si appresta ad affrontare domenica al “Pala Scoppa” la vice capolista Mycicero Pesaro, compagine costruita per vincere il campionato e che al momento si trova dietro la battistrada Filottrano con una sola sconfitta in campionato. Si disputerà la decima giornata di andata del Samsung Gear Volley Cup A2 e le ragazze di coach Stefano Saja sono reduci da tre vittorie consecutive con l’ultimo acuto avuto mercoledì nel turno infrasettimanale contro Settimo Torinese in trasferta. Manfredini e compagne con i nove punti conquistati hanno recuperato qualche posizione in classifica e domenica contro la squadra di coach Bertini avranno dalla loro parte il numeroso pubblico di Via Amirante che riempirà le tribune in ogni ordine di posto. Dopo la trasferta piemontese non c’è molto tempo prima del match di domenica ma coach Saja e il suo staff tecnico stanno preparando come sempre a dovere la partita nei minimi dettagli. Mycicero Pesaro è una squadra forte in tutti i reparti con giocatrici di spessore che hanno alle spalle campionati di serie A1 ma il Soverato delle ultime partite, con grande carattere e voglia di fare bene, non ha paura di nessuno e contro le marchigiane tenterà in tutti i modi di proseguire l’importante scia positiva iniziata contro Cisterna in trasferta. Capitan Travaglini e compagne oggi sosterranno una seduta in sala pesi al mattino, mentre nel pomeriggio al “Pala Scoppa” ci sarà l’allenamento con la palla; sul delicato match contro Mycicero Pesaro abbiamo ascoltato le impressioni della centrale Serena Bertone che in questa stagione sta disputando ottime partite: «Stiamo preparando a dovere la sfida contro Pesaro, anche se vista la trasferta lunga di Settimo torinese stiamo avendo poco tempo a disposizione; veniamo da tre vittorie consecutive e non vogliamo di certo fermarci proprio adesso. Sappiamo di affrontare una squadra costruita per salire in serie A1 ma noi, soprattutto davanti al nostro splendido pubblico, vogliamo fare bene e sono sicura che disputeremo una gran bella partita. Il campionato è ancora lungo e vogliamo continuare a scalare posizioni in classifica. Inivito i nostri tifosi a sostenerci sempre e domenica a farlo ancora di più in una partita difficile che vogliamo fare nostra». Tutto pronto, dunque, in riva allo Ionio per questa partita che promette emozioni, il fischio d’inizio sarà alle ore 17:00 con direzione arbitrale affidata alla coppia Di Bari Pierpaolo – De Simeis Giuseppe.

Volley Soverato e Serena Bertone ancora insieme

SOVERATO (CZ) – Dopo quelle del capitano Alessia Travaglini e del libero Giorgia Caforio, la società Volley Soverato può comunicare anche la riconferma della centrale Serena Bertone che, quindi, per la terza stagione consecutive giocherà in riva allo Ionio. Così come la Travaglini, anche Serena Bertone conosce bene l’ambiente di Soverato e questo gioca sicuramente a favore di coach Saja che avrà nel suo organico due giocatrici, dello stesso ruolo, che si conoscono. La Bertone, toscana doc, ha deciso dal canto suo di restare in Calabria dove nel corso degli ultimi campionati è cresciuta e migliorata molto, disputando sempre delle gare positive quando chiamata in causa. Con lo staff tecnico guidato da Stefano Saja, Serena non potrà far altro che continuare i suoi progressi e, farlo in un ambiente sano, che già si conosce, è un’ottima cosa. Ovviamente, soddisfatta la centrale biancorossa del Soverato, per la sua permanenza nella società del presidente Matozzo. «Sono molto felice di restare ancora in Calabria dove nel corso delle ultime due stagioni ho conosciuto veramente persone serie e professionali in questa società e nonostante le cose in campo nell’ultimo campionato non siano andate come tutti speravano, ho deciso di restare per raggiungere quel traguardo mancato per un soffio, perché sia la società che la città di Soverato lo merita. Sicuramente in questa nuova stagione avrò il piacere di lavorare con un coach molto preparato, che conosce molto bene questi campionati, e con le mie nuove compagne che non vedo l’ora di conoscere. Un saluto ai calorosi tifosi invitandoli sempre a seguirci in massa».

L’organico biancorosso di coach Saja ormai è in fase di completamento e nei prossimi giorni le ultime trattative saranno ufficializzate.

A San Sosti le verità raccontate dalla Chaouqui

evidenza ChaouquiSAN SOSTI (CS) – E’ arrivata a cavallo di una motocicletta. Francesca Chaouqui, ha percorso a bordo della due ruote, il breve tratto di strada che separa la sua abitazione di San Sosti dal luogo in cui ha convocato la stampa per fornire le sue verità sul caso Vatileaks. Accompagnata dalla mamma, la nonna, il marito Corrado Lanino, altri parenti e la migliore amica, la coetanea che era con lei a Roma nei giorni in cui l’hanno arrestata, e sulle note del brano di Fiorella Mannoia “Io non ho paura”, la pierre indagata per sottrazione e diffusione di carte riservate della Santa Sede è stata accolta dagli applausi dei compaesani. Poi un intervento di oltre un’ora a tratti inframezzato anche dai cronisti che non hanno mancato di porre domande scomode. Ma nessuna rivelazione scottante. Se la Chaouqui è a conoscenza di segreti inconfessabili, questi restano e resteranno tali. Del resto lo dice lei stessa quando afferma che da lei non si saprà  mai nulla delle conversazioni avute con il Papa o degli atti che le sono passati tra le mani. «Non tradirò mai il mio segreto di Stato – dice – anche se mio figlio dovesse nascere in carcere». La Chaouqui parla dei suoi rapporti con monsignor Balda: «Voleva aiutare Papa Francesco quando ha accettato l’incarico come segretario della commissione. La commissione esiste perché è lui che l’ha pensata, ha convinto lui il Papa a crearla per risanare la situazione finanziaria. Ho presentato io Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi a Balda – ha raccontato la Chaouqui aggiungendo che il prelato era rimasto colpito dal giornalista Nuzzi – per il suo coraggio di pubblicare notizie scomode». La consulente ha poi aggiunto: «Balda ha consegnato i documenti a Nuzzi non per distruggere la commissione ma per sostenere che è stata messa in pratica solo una parte della riforma. Non c’è stata alcuna vendetta, nessuna ripicca. La situazione generale era talmente grave da indurre un Papa alle dimissioni. Il mio problema – aggiunge – era aiutare il Santo Padre, non avere un posto in Curia. Quando dovevo scrivere i report della commissione per il Papa, per non rischiare che il contenuto venisse modificato li imparavo amemoria». E sulla sua nomina in Vaticano la pierre chiarisce. «Sono un’esperta in comunicazione. Il mio Chaouqui 1curriculum – dice – era idoneo, e nessun cardinale o intrigo di palazzo ha fatto sì che fossi nominata. Se tornassi indietro, anche se dovessi finire in carcere, riaccetterei senza dubbio l’incarico offertomi perché stavo contribuendo al rinnovamento del Vaticano». E mentre la Chaouqui ribadisce che in caso di condanna non chiederà la grazia al Papa, c’è chi dice che lo farà per lei: Carmela Martucci, consigliera comunale di San Sosti. 

Sulla vicenda del cardinal Bertone, la Chaouqui precisa: «E’ stata fatta una montatura giornalistica sull’attico del cardinale Bertone. Ha sempre avuto grande attenzione all’ospedale del Bambin Gesù e parlare di ruberie da parte sua è davvero eccessivo, le ruberie in Vaticano esistono ma non sono queste».

Infine la Chaouqui chiarisce i motivi che l’hanno spinta a incontrare la stampa proprio a San Sosti: «Non ho mai dimenticato il mio paese. Da qui parte tutto, la mia famiglia, le mie radici e soprattutto la mia fede grazie alla Madonna del Pettoruto. Sono stata accusata di rinnegare la mia terra, ma in realtà, seppur duramente, la mia volontà era di aprire un dibattito e questo mio pensiero, espresso in una lettera al Corriere della Sera dopo la morte di Fabiana Luzzi». La Chaouqui si riferisce alla nota che diffuse all’indomani dell’assassinio della sedicenne bruciata viva dal fidanzato nel 2013 a Corigliano Calabro. «Il contenuto di quella lettera è stato frainteso ed etichettato come volontà di non amare la mia terra. Questo era un punto che volevo chiarire: amo la mia terra e qui in futuro tornerò a vivere».