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“Baticòs”, si inaugura lo sportello informativo per la conversione al biologico

DIAMANTE (CS) – A un anno dalla nascita del Comitato Promotore del Bio-Distretto dell’Alto Cosentino, costituitosi ufficialmente il 31 Agosto 2016, con il nome di Baticòs e in occasione dell’apertura dello Sportello Informativo per la conversione al biologico, si terrà la conferenza stampa di presentazione del piano strategico del Bio-Distretto e della sua programmazione territoriale e di un bilancio dell’attività svolta fino ad oggi. Fanno parte del Bio-Distretto agricoltori e aziende biologiche, aziende di trasformazione nella filiera agro-alimentare e di ristorazione, Associazioni di Agricoltura Sociale, Ambiente e Salute, Turismo naturalistico e bio-fattorie, Amministrazioni Comunali. Il Piano d’azione di Baticòs prevede il consolidamento del Bio-distretto a livello territoriale e regionale, in sinergia e collegamento con AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) INNER (rete internazionale dei Bio-distretti) e le realtà e azioni che in ambito nazionale ed internazionale si muovono nella comune direzione di un modello di sviluppo sostenibile, dal punto di vista ambientale, etico, economico. Il Piano strategico prevede tutte le azioni mirate a favorire l’associazionismo dei micro-produttori verso  produzione biologica, commercio a filiera corta, multifunzionalità dell’azienda (o abitazione) agricola, destagionalizzazione del turismo e incremento del turismo rurale. La conferenza stampa si terrà in Piazza Santa Maria dei Fiori, nei locali dello Sportello Informativo per la conversione all’Agricoltura Biologica, presso il Circolo Pensionati e Ancescao, alle ore 17.00. Saranno presenti oltre al Consiglio Direttivo dell’Associazione e i soci, sindaci, istituzioni e per la Regione Calabria il consigliere Mauro D’Acri, con delega all’Agricoltura e il delegato per l’ARSAC (Azienda Regionale Sviluppo Agricoltura Calabrese), Francesco Perrone.

Lasciano Londra per tornare in Calabria. Lavoreranno nel mulino bio

CATANZARO –  Hanno lasciato senza pensarci due volte il loro lavoro a Londra per tornare in Calabria, a San Floro, nel primo mulino biologico dove il grano diventa farina e la farina viene trasformata in prodotti da forno. É la scelta, un caso di scuola di quella che può essere definita emigrazione di ritorno, fatta da Santo e Simone, due giovani catanzaresi, colleghi di lavoro, ed esperti nella preparazione di pane e pizza, che lavoravano nel mondo della ristorazione italiana nella City. Tutto è nato così: i due giovani venuti a conoscenza della particolare lavorazione del grano nel mulino biologico di San Floro si sono messi in contatto con il titolare del “Mulinum”, Stefano Caccavari, per sapere se era possibile inviare le sue farine anche Oltremanica. Alla richiesta, Caccavari ha controbattuto proponendo loro di tornare in Calabria per lavorare con lui. Proposta accettata. Un’occasione per creare posti di lavoro in una terra dove l’occupazione langue.

Tutto pronto per il Bio Summer Fest 2016

POLIA (VV) – Si svolgerà a Polia il 18 Agosto a partire dalle ore 9 il Bio Summer Fest 2016, festa dell’ ecosostenibilità delle tradizioni e del futuro, organizzato dall’Associazione di volontariato Famaropa.

L’Italia è, con le sue circa 50.000 aziende biologiche, la prima nazione in Europa per numero di “operatori bio” e la Calabria rappresenta una delle regioni leader con una delle più elevate superfici convertite al metodo bio.
L’evento si presenta con un programma ricco di attività, laboratori tematici, workshop e degustazioni che , durante tutta la giornata, permetteranno di trattare tematiche dall’agricoltura biologica alla mobilità sostenibile, dalla bioedilizia all’ecoturismo, dall’ ecocosmesi all’ artigianato locale e permetterà di scoprire, con la presenza di aziende che da anni lavorano nel settore, come la Calabria è cuore pulsante di un’ economia che riscopre le materie prime usate nel passato e valorizza le risorse naturali del territorio. Presenti alla manifestazione molti stand di aziende agricole provenienti da tutta la Regione con prodotti biologici (olio, vino, grano, formaggi, bacche di Goji) che sarà possibile degustare e/o acquistare, artigiani locali con le loro creazioni, mostre di fotografia e laboratori di cosmesi, riciclo e dell’arte del telaio. Ai workshop interverranno tecnici, esperti e rappresentanti istituzionali che esamineranno il “mondo bio” e l’ecosotenibilità da punti di vista differenti, tra i quali il Dr. Onofrio Casuscelli (Pres. Coldiretti Calabria), Dr. Giuseppe Panarello (Integralia Alimentazione Naturale e Bio) , Dr. Domenico Martella (Slow Food Vibo Valentia), Dr. Salvino Moro (Aiab Calabria) e Vincenzo Linarello (coop. Goel – Bio) Antonio Chiaramonte (Canapa a 360°), Massimiliano Capalbo (Orme nel Parco), Rosamaria Limardi (Jacurso da vivere e imparare). Il primo workshop avrà inizio a partire dalle ore 11.00 con i temi di Bioedilizia ed Artigianato; dalle ore 13.00 inizieranno i laboratori e la degustazione di prodotti bio e dalle ore 17.00 i workshop Bioagricoltura ed Ecoturismo, sino alla chiusura in serata con intrattenimento musicale e ringraziamenti a tutti i partecipanti. Patrocini: Comune di Polia, Regione Calabria, Coldiretti Calabria, Parco Nazionale della Sila, Slow Food Vibo Valentia, AIAB Calabria, Ismea. In collaborazione con Forum group di I like Filadelfia, Istituzione comunale Castelmonardo e Club Unesco di Vibo Valentia.

Per info: famaropa@gmail.com

Foto dell’agricoltura calabrese: a conduzione familiare e orientata al biologico

ROMA – In Calabria sono attive 137.790 imprese agricole, a conduzione principalmente familiare, pari all’8,5% del totale nazionale. Lo attesta il sesto Censimento generale dell’agricoltura per la regione Calabria appena pubblicato dall’Istat, dopo le rilevazioni condotte tra il 24 ottobre 2010 e il 28 febbraio 2011. Ne risulta che il 96,9% delle aziende agricole calabresi sono forma di conduzione diretta del coltivatore, laddove il 73% dei capi azienda possiede un titolo d’istruzione pari o inferiore alla terza media o non ne possiede alcuno.

Per quanto riguarda la Superficie agricola utilizzata (Sau), quella calabrese e’ pari al 4,3% del dato nazionale, con la dimensione media delle aziende regionali cresciuta nell’ultimo decennio e passata nel 2010 da 3,2 ettari a quattro. L’84,7% della aziende agricole calabresi possiede, inoltre, solo terreni di proprieta’ nella misura del 64,4% della Sau. Nove aziende della regione su dieci investono in coltivazioni legnose agrarie (46% della Sau), mentre diminuiscono le aziende zootecniche nel decennio (-53%), in linea con la tendenza nazionale (-41%). In controtendenza con il resto del Paese, invece, il 5% delle aziende calabresi punta sul biologico a fronte del 2,7% della media italiana.

Sul fronte lavoro, infine, nel periodo considerato, il 68% delle giornate di lavoro agricolo in Calabria e’ stato prestato dalla manodopera aziendale familiare che rappresenta il 72% della forza lavoro impiegata, mentre il lavori stranieri rappresentano circa il 14% della manodopera extra-familiare.

Conoscere il mondo biologico: “Le piazze del bio 2012”

Piazze del bio 2012Piazza dei Bruzi si è trasformata per un giorno in un grande mercato all’aperto. Nell’ambito del progetto “Bioesploriamo” promosso dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dal Dipartimento Agricoltura Foreste e Forestazione dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Calabria, infatti, nello spazio antistante il Comune sono stati allestiti circa trenta gazebo per offrire alla cittadinanza la possibilità di avvicinarsi al mondo del biologico.

Un’iniziativa che ha coinvolto aziende, associazioni di categoria, enti per promuovere la conoscenza del mondo agroalimentare calabrese e le diverse realtà locali che operano nel settore. Una vetrina colorata e multiforme per un importante momento di incontro e confronto tra produttori e consumatori. Uno spazio dedicato a chi ha scelto di impegnarsi in questo ambito che unisce la tradizione del lavoro agricolo e del contatto con la natura alla contemporaneità di un sistema normativo ed economico in continua evoluzione. “Chi decide di intraprendere la strada della coltivazione biologica – spiega uno degli espositori – lo fa essenzialmente spinto da forti motivazioni etiche e valoriali: l’amore per la natura, il rispetto delle biodiversità, la cura della terra sono elementi che nel lungo periodo prevalgono sugli aspetti prettamente economici. Chi si impegna seriamente in questa dedizione non ha un percorso facile da affrontare: quando lavori la terra devi adeguare i tuoi interventi ai processi naturali, non puoi forzare la mano o prendere scorciatoie, e questo penalizza il prodotto finale ad esempio rispetto a quello della grande distribuzione o delle produzioni industriali. Però da noi sai cosa mangi, riconosci il sapore delle cose, ne riscopri l’odore.”

Nell’intento di favorire questi percorsi sensoriali nell’arco della giornata sono stati realizzati diversi momenti di degustazione guidata di formaggi, miele e olio biologici, con la collaborazione dell’ARSSA (Agenzia Regionale Sviluppo Servizi Agricoltura). Tra gli stand più frequentati sicuramente quello della CIA (Confederazione Italiana Agricoltura) che ha proposto ai visitatori dimostrazione – e assaggio – della lavorazione della mozzarella e di altri latticini freschi. Ma una discreta affluenza hanno registrato anche i vari produttori locali: Terre di Daporni e la Masseria Caporelli dalla provincia di Vibo Valentia rispettivamente con i propri prodotti ortofrutticoli e con il miele, l’azienda agricola Ferruccio Romano di San Giovanni in Fiore con i salumi di suino nero animale tipico della nostra regione, Dolcezze Mediterranee di Marano Principato (Cs) con i fichi, l’azienda agricola Mascaro della provincia di Catanzaro con gli ortaggi, la Masseria De Tursi della provincia di Crotone con i formaggi. Diverse le aziende che hanno presentato la propria produzione di olio, come la Bio Fattoria Sociale Marinello di Cervicati (Cs), l’Olearia Armentano John Loris di Tarsia (Cs), il Querceto di Santa Severina (Kr), l’Olio Bova di Amaroni (Cz), l’azienda agricola Posterino di Santo Stefano d’Aspromonte (Rc).

Ma una buona spesa e quindi un’alimentazione salutare partono naturalmente da una corretta informazione. A questo era predisposto lo stand di AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica), nonché i diversi punti espositivi istituzionali come quelli dell’ICEA, del Parco Nazionale della Sila o il Corpo Forestale dello Stato.

Particolari attenzioni sono state riservate anche ai più piccoli con l’allestimento della fattoria virtuale, l’esibizione dei giocolieri e l’opuscolo didattico “Io Mangio Bio”, distribuito dall’AIAB in cui si racconta, attraverso un linguaggio semplice e colorato, il contributo che un’alimentazione biologica dà ad una crescita salutare e compatibile con l’ambiente.

Il biologico però non è solo legato al settore alimentare. Lo stand del laboratorio Kaloil infatti esponeva una serie di prodotti artigianali di cosmesi: sali da bagno, olii profumati, creme per viso e corpo, prodotti per capelli e per l’estate la linea di solari, rigorosamente naturali e certificati.

La serata cosentina di “Le piazze del bio 2012” si è conclusa con l’esibizione del gruppo folcloristico Shqiponiat che attraverso la performance “Te quielli llargu shog” (Nel cielo lontano scorgo) hanno presentato agli spettatori canzoni, musiche, poesie, racconti della cultura arbëreshë nei tipici abiti tradizionali.

Il mondo del bio rinnova oggi l’appuntamento a Reggio Calabria, in piazza Castello.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

A Rende Villaggio Europa come laboratorio sociale

agricoltura biologicaUn nuovo battito di vita nel cuore di Villaggio Europa, quartiere rendese di natura residenziale immerso nel verde.

Nel pomeriggio di oggi infatti si è svolto in Piazza Italia un primo incontro organizzativo per la realizzazione di un GAS – Gruppo di Acquisto Solidale – come partenza per un progetto più ampio di sperimentazione su stili di vita alternativi e sostenibili.

L’associazione culturale ricreativa ACRIP, la Casa dei Diritti Sociali – Focus di Cosenza e AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) hanno invitato famiglie e produttori locali ad incontrarsi e a conoscersi. L’intento è di avviare insieme un percorso condiviso di produzione/acquisto che sia compatibile con le esigenze di tutti gli anelli della catena produttiva. Una forma alternativa di consumo che diventa riscoperta di relazioni e rapporti tra persone. “Far parte di un GAS – sostiene uno degli organizzatori – significa acquistare prodotti biologici e naturali, avere rispetto del lavoro altrui e dei lavoratori, preservare l’ambiente e il territorio, educare agli odori e ai sapori della terra, ma anche creare relazioni, acquisire nuove competenze, scambiarsi idee, riscoprire il valore delle cose semplici. Non è un caso che sia stato scelto Villaggio Europa, perché rappresenta un luogo ideale per recuperare una dimensione di comunità che l’individualismo contemporaneo ha ormai disgregato nelle nostre città”.

L’acuirsi della crisi economica accende i riflettori sul fallimento del sistema capitalista e sulla insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo. La logica del profitto ad ogni costo non ha portato i risultati sperati. Così sembra allargarsi sempre più la fascia di popolazione che cerca forme alternative di consumo. Se per anni infatti l’economia solidale sembra essere stata un territorio di nicchia o per pochi fanatici, oggi trova consensi sempre più diffusi nelle nostre comunità attraverso esperienze che non investono solo la sfera economica, ma ogni settore della vita individuale e collettiva. E questa esperienza si affianca alle precedenti realizzate a Cosenza presso l’area delle ex officine FdC tra viale Mancini e via Popilia e all’Università.

Da qui l’idea di portare anche a Rende uno spunto di riflessione sul tema, ma soprattutto un esempio concreto di scelta sostenibile di consumo e di vita. E il GAS sembra voler essere solo un punto di partenza per la creazione di un vero e proprio laboratorio sociale dove sperimentare buone prassi per nuovi stili di vita.

Presenti, tra gli altri, il consigliere regionale Mimmo Talarico, promotore della legge regionale n.23/2011 su GAS e GODO, l’assessore al welfare del Comune di Rende Maria Francesca Amendola, il consigliere comunale Massimiliano De Rose che ha fortemente sostenuto l’iniziativa. Ma protagonisti indiscussi sono stati i produttori (Chiappetta, Teresa, Carmine dell’Arcadinoè, ecc.) e le famiglie che hanno animato questo incontro con la curiosità e la voglia di mettersi in gioco per riscoprire, ricostruire e riconquistare uno spazio collettivo di vita quotidiana.

 

Mariacristiana Guglielmelli