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Ai BoCS Art di Cosenza la mostra internazionale “Water Weighs”

COSENZA – Sarà inaugurata il prossimo 20 dicembre alle ore 18:30 presso il BoCS Art Museum di Cosenza la mostra itinerante “Water Weighs: Tracing Underwater memory, the sea’s life and its corporality”, che è stata organizzata nell’ambito del progetto europeo MAREBOX (www.marebox.eu).

 

Cosenza rappresenta la terza e ultima tappa della mostra che, dopo essere stata esposta prima a Salonicco e poi a Berlino, presenterà alla comunità le opere realizzate da artisti internazionali. Ogni opera racconta, da un diverso punto di vista, le attuali sfide riguardanti il Mar Mediterraneo e le culture che gravitano intorno ad esso, sfruttando la capacità unica dell’Arte di veicolare messaggi importanti a vari livelli.

 

Il progetto MAREBOX mira, infatti, alla creazione di collaborazioni attive tra i protagonisti dell’arte, della cultura, della scienza e dell’industria, unendoli sotto l’obiettivo unico di salvaguardare e proteggere la cultura marittima e la salute del Mare, ma anche di connettere le popolazioni del Mediterraneo al proprio passato, presente e futuro, rendendo accessibile e di lunga durata il grande Patrimonio marittimo che esse condividono.

 

Questo obiettivo è stato perseguito anche grazie al Programma di Residenza Artistica Multidisciplinare che si è svolta a Cosenza a cavallo tra giugno e luglio 2021, con il patrocinio del Comune di Cosenza che ha concesso l’utilizzo delle Residenze Artistiche BoCS Art. Due settimane di incontri, contaminazioni, scambi di idee e seminari che hanno visto 20 artisti, provenienti da tutto il mondo, collaborare con creativi ed esperti di varie discipline per affrontare i temi e le sfide che riguardano il mare e la cultura subacquea. Questo, insieme ai luoghi mozzafiato che il nostro territorio calabrese offre, hanno fornito ai team multidisciplinari la “giusta ispirazione” per la realizzazione delle esperienze artistiche innovative creando connessione tra cultura e contenuti audio-visivi.

 

La mostra sarà visitabile gratuitamente dal 21 dicembre fino al 30 aprile 2022, dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00. Nel periodo natalizio visite guidate durante l’orario pomeridiano (16:00-19:00) e aperture straordinarie 6, 8 e 9 gennaio 2022 (16:00-19:00).

 

Appuntamento a lunedì 20 dicembre alle ore 18:30 presso il BoCS Art Museum di Cosenza per l’evento di inaugurazione.

 

La Residenza Artistica Multidisciplinare “Water Weighs” e la mostra  sono state organizzate dalla 3D Research Srl (www.3dresearch.it), società spin off dell’Università della Calabria, in collaborazione con SAVVY Contemporary (www.savvy-contemporary.com) di Berlino e Atlantis Consulting (https://atlantisresearch.gr/) di Salonicco, grazie al patrocinio del Comune di Cosenza che ha concesso l’utilizzo delle Residenze Artistiche BoCS Art e del BoCS Art Museum e grazie al co-finanziamento erogato dal Programma Creative Europe (https://ec.europa.eu/culture/creative-europe).

Riapre al pubblico il BoCs Museum di Cosenza

COSENZA – Torna fruibile al pubblico da oggi il BoCs Museum di Piazza Tommaso Campanella. La struttura osserverà i seguenti orari: dal lunedì al venerdì, dalle 10,00 alle 13,00. Nei giorni di lunedì e giovedì il BocS Museum resterà aperto anche dalle 15,30 alle 18,30.

Naturalmente, nel rispetto delle norme, l’ingresso prevede l’obbligo della mascherina, il rispetto del distanziamento e l’utilizzo dei dispositivi messi a disposizione dal Museo. Gli ingressi saranno contingentati.

Il BoCs Museum espone, attualmente, al suo interno, le opere delle residenze artistiche dei BoCs art, quelle delle diverse sessioni succedutesi nel 2018 e nel 2019. 

Nei due piani del museo sono custodite ed allestite circa 73 opere d’arte, realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo, che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alle video-installazioni e che riportano le esperienze degli ospiti dei BoCs Art e le influenze ricevute dal territorio.

Marebox: BoCs art di Cosenza ospiteranno artisti e team multidisciplinari sui temi legati al Mediterraneo

COSENZA – Nel prossimo mese di maggio le Residenze Artistiche dei BoCS Art di Cosenza ospiteranno per due settimane gli artisti che parteciperanno al progetto MAREBOX, patrocinato dal Comune di Cosenza e co-finanziato dal Programma Creative Europe della Commissione Europea, con l’obiettivo di sviluppare esperienze artistiche innovative creando connessione tra cultura e contenuti audio-visivi e mettendo il mare e la cultura subacquea al centro di una vera e propria sfida.

Manifestazione d’interesse in scadenza

Le domande per partecipare al Progetto MAREBOX potranno essere presentate fino al prossimo 31 gennaio, data di scadenza della manifestazione d’interesse (Water Weighs call) pubblicata nel bando consultabile al link https://www.marebox.eu/call-for-artists/ dove sono reperibili maggiori informazioni sul progetto, i documenti necessari e le condizioni di partecipazione. La manifestazione d’interesse è rivolta ad artisti e team multidisciplinari di ogni età ed esperienza, la cui ricerca si concentri sul Mare, sulla sua memoria, sul fluire della sua stratificata e complessa vita subacquea e sulle sfide che lo attendono. Agli artisti partecipanti è richiesta la presentazione di un’idea progettuale che sarà poi ampliata, sviluppata e contaminata durante il Programma di Residenza Artistica Multidisciplinare che si svolgerà ai BoCs Art di Cosenza nelle due settimane del mese di Maggio.

Obiettivi del progetto MAREBOX:

  • Generare interesse ed alimentare il dibattito pubblico sulle attuali sfide riguardanti il Mar Mediterraneo e le culture che gravitano intorno ad esso, sfruttando la capacità unica dell’Arte di veicolare messaggi importanti;
  • Creare collaborazioni attive tra i protagonisti dell’arte, della cultura, della scienza e dell’industria, unendoli sotto l’obiettivo unico di salvaguardare e proteggere la cultura marittima e la salute del Mare;
  • Connettere le popolazioni del Mediterraneo al proprio passato, presente e futuro, rendendo accessibile e di lunga durata il grande patrimonio che esse condividono.

Durante la residenza artistica del prossimo maggio, gli artisti potranno usufruire di spazi e materiali necessari a sviluppare le proprie idee e partecipare ad incontri e workshop.

Le spese di viaggio, vitto e alloggio sono a carico del progetto. I partecipanti potranno contare, inoltre, sulla collaborazione attiva di professionisti provenienti da vari settori (archeologi, biologi, chimici, storici dell’arte, designers, ecc.) e sulla messa a disposizione di prodotti multimediali (foto, video e altro) da poter integrare nelle proprie opere. Le opere prodotte al termine del Programma di Residenza Artistica saranno esposte in appositi spazi allestiti in Grecia, Italia e Germania. Il Partner SAVVY Contemporary ne curerà l’esposizione.   

 

 

BoCs Art, domani mostra collettiva dall’analisi del movimento Ultras del Cosenza Calcio alla sacralità della natura

COSENZA –  “A jumi cittu un ji a piscà” è un classico detto cosentino per indicare prudenza di fronte a persone o a situazioni apparentemente pacate ma che potrebbero inaspettatamente ribellarsi.

A Jumi” è proprio il titolo scelto per la mostra collettiva che raccoglie i lavori prodotti durante la quarta residenza artistica del 2019 dei Bocs Art curati dal professore Giacinto Di Pietrantonio e che rimanda appunto al famoso detto locale: “a jumi cittu un ji a piscà”, ovvero  “non pescare sulle rive di un fiume silenzioso come il Busento”.

Questo detto mette in guardia il visitatore – spiegano i curatori –  lo invita a un senso di diffidenza rispetto al fiume. I “residenti”, gli artisti, vogliono invece ribaltare questo detto e rompere il suo silenzio con le loro parole e le loro opere. Lunedì 29 luglio, si terrà l’inaugurazione-opening dalle 18 alle 21 in viale Norman Douglas (Lungofiume Crati), durante la quale sarà possibile visionare le opere realizzate durante la quest’ultima residenza artistica. I curatori Giacinto Di Pietrantonio, Irene Angenica, Giovanni Paolin e Giacomo Pigliapoco hanno scelto di lavorare in condivisione, realizzando una vera e propria esperienza partecipativa e condivisa anche nella restituzione finale dei lavori. Presso i bocs della piazzetta area 3 del Lungofiume, infatti, saranno esposte le opere di tutti gli artisti: Pietro Ballero, Jacopo Belloni, Paolo Bufalini, Giovanni Chiamenti, Davide La Montagna, Nicola Lorini, Matilde Sambo, Patrizia Emma Scialpi, Davide Sgambaro, Marta Spagnoli, Gabriel Stöckli e Alberto Venturini.

Per la prima volta, dunque, ai BoCs Art il periodo della residenza si concluderà con una mostra collettiva, rompendo lo schema che prevede l’assegnazione di un bocs ad ogni artista ed evidenziando lo scambio su cui si è basato l’intero periodo di residenza.

In ognuno dei sei bocs dell’area 3 saranno esposte più opere di diversi artisti, a differenza delle passate edizioni dove ogni artista esponeva il proprio lavoro nel bocs abitato. In questa edizione si è deciso di esporre i diversi lavori prodotti seguendo un dialogo tra le poetiche dei diversi artisti e anticipando la condivisione di un momento espositivo che si sposterà successivamente nel BoCs Art Museum.  Le opere esposte nascono anche dalle conferenze e dai dibattiti che si sono tenuti nelle serate della residenza proprio nella piazzetta del Lungofiume. Attraverso una forte attenzione curatoriale si è creato un programma fitto di iniziative volte allo scambio e alla conoscenza reciproci, sfociati nel dialogo tra le opere prodotte e tra gli stessi partecipanti della residenza.

Le suggestioni emerse dal territorio hanno contaminato la creazione delle opere degli artisti.

In particolare, Patrizia Emma Scialpi ha svolto un lavoro di ricerca sulla controcultura cittadina analizzando il movimento Ultras del Cosenza calcio; Paolo Bufalini si è lasciato ispirare da ciò che vedeva dalle grandi vetrate del suo bocs per scrivere un dialogo intenso e straniante; Nicola Lorini ha ripercorso esplorazioni territoriali attraverso le parole del racconto “Vento del Sud” di George Norman Douglas, scrittore da cui prende il nome il viale su cui sono disposti i bocs; Davide Sgambaro in “Non posso stare senza te” avvia una riflessione sul format della residenza che sfocia in un lavoro site specific; Stoeckli si lascia ispirare dalla leggerezza che caratterizza i mesi estivi per realizzare un’opera partecipata e performativa; Jacopo Belloni approfondisce aspetti legati alla gestualità archetipica e propone una struttura esoscheletrica; Matilde Sambo ha lavorato su sculture in cui riesce ad accumulare diversi livelli materici, esplorando contemporaneamente lo spazio e il tempo della residenza tramite sperimentazioni audio e video; Alberto Venturini ha trattato tematiche affini alle sottoculture urbane giovanili attraverso sonorità e tatuaggi carichi di valenze semantiche; Pietro Ballero catapulta lo spettatore in un’ambientazione legata ad un compleanno appena passato in cui potrà ragionare sulla condanna della società della prestazione; Giovanni Chiamenti presenta “Numen”, una nuova serie di altari in omaggio alla sacralità della natura, e “Before Behind Between Above Below”, uno squarcio su un mondo che potrebbe anche essere il nostro; Marta Spagnoli presenta una grande tela, sintesi del sua poetica e della sue visioni dedicate alla mitologia e alla storia, ispirata anche dalla visita al Museo Archeologico di Cosenza.

Musei comunali, da domani in vigore l’orario estivo

COSENZA -In vigore da domani, primo giugno l’orario estivo dei musei di proprietà comunale.

Il Museo dei Brettii e degli Enotri, nel Complesso di S. Agostino, a partire da sabato 1° giugno e fino al 30 settembre, posticipa l’apertura pomeridiana alle ore 16.30 (chiusura alle ore 19.30), da martedì a domenica. Restano invariati invece gli orari del mattino: dal martedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00; sabato e domenica, dalle 10.00 alle 13.00; lunedì chiuso.

Il BoCS Museum, nel complesso di San Domenico, aperto da martedì a domenica, a partire dal 4 giugno osserverà il seguente orario: dalle ore 16.00 alle ore 20.00.

BoCS Art, dedicata alla Georgia la prima residenza artistica del 2019

COSENZA – È nel segno dell’internazionalizzazione e della continuità la prima residenza artistica del 2019 ai BoCS Art.

Prosegue, infatti, il rapporto istituzionale e culturale avviato nel 2018 con la Georgia e che ha generato il gemellaggio con la città di Kutaisi dove si recò personalmente in visita ufficiale il Sindaco Mario Occhiuto per avviare un dialogo culturale e commerciale finalizzato all’approfondimento della storia e delle tradizioni delle rispettive comunità.

Gemellaggio nato nel segno della musica

Le relazioni internazionali tra le due città presero le mosse dal musicista cosentino Enrico Granafei, virtuoso dell’armonica, che mise in connessione Cosenza e Kutaisi inizialmente sul piano della musica. Alla visita a Kutaisi fece poi seguito, nel settembre del 2018, quella di una delegazione georgiana a Palazzo dei Bruzi, capeggiata dal primo cittadino di Kutaisi, Giorgi Tchigvaria e dal suo vice Giorgi Iobashvili, con l’obiettivo di rinsaldare i vincoli già avviati nel corso della prima fase delle relazioni internazionali tra le due città. Ora il legame con la Georgia si rafforza, grazie alla prima residenza artistica del 2019 nei BoCs Art di Cosenza, affidata alla curatela del prof.Giacinto Di Pietrantonio.

Il legame prosegue nei BoCs Art

Sono undici gli artisti georgiani, di età compresa tra i 19 e i 33 anni, sistematisi già in città nelle residenze del Lungo Fiume e dalle quali prenderanno forma nei prossimi giorni i progetti e le opere che saranno poi lasciate in donazione alla città e che infoltiranno il nucleo di opere d’arte contemporanea già presente nel BoCs Museum del Complesso Monumentale di San Domenico. La gran parte degli undici artisti georgiani già arrivati a Cosenza proviene dalla città di Tbilisi, ma c’è anche chi arriva da altri centri della Georgia, come Batumi e Khelvachauri. Questi i loro nomi: Tornike Robakidze, Nona Didebashvili, Mariam Lomadze, Tiko Imnadze, Ani Toidze, Nana Gogitidze, Anastasia Lebanidze, Marta Memishishi, Mikheil Sulakauri, Anatoli Dzneladze e Omar Gogichaishuili. La nuova residenza artistica è realizzata in collaborazione con LELP Creative art Georgia, l’Istituto culturale Europeo, diretto da Ana Riaboshenko, che, in collaborazione con l’Ambasciata italiana in Georgia ed il Comune di Cosenza, con il quale ha sottoscritto un apposito protocollo d’intesa, ha provveduto a selezionare gli artisti arrivati da Tbilisi e dai centri vicini. Anche questo nuovo progetto, che proseguirà fino ai primi di maggio, prevede una serie di attività, fondate sulla multidisciplinarietà e la sperimentazione di innovative formule di residenza artistica, che andranno a coinvolgere direttamente il territorio aprendo una nuova strada alla divulgazione dell’arte contemporanea, attraverso la creazione “in situ” di opere d’arte che saranno poi acquisite al patrimonio del Comune, grazie a delle vere e proprie donazioni degli artisti, ed esposte a rotazione nelle sale del BoCs Museum.

PROSSIMI EVENTI

Dal 15 maggio partirà la seconda residenza che avrà per tema la fotografia. E’ inoltre allo studio, su indicazione del curatore delle residenze artistiche, prof.Di Pietrantonio, l’esperimento pilota per avviare le procedure di comodato d’uso delle opere realizzate nel corso delle residenze, anche presso le scuole della città e le abitazioni dei cosentini.

“Occhi per la città” dai BoCs Art uno sguardo su Cosenza

COSENZA – Ogni anno, il programma delle residenze artistiche dei BoCs Art di Cosenza nel periodo invernale viene temporaneamente sospeso.

Da giugno a novembre del 2018, com’è noto, il progetto avviato dal sindaco Mario Occhiuto e attualmente curato da Giacinto Di Pietrantonio, si è caratterizzato nell’ambito dell’idea di “Più Arti più Liberi”.Seguendo una precisa traiettoria che guarda alla trasversalità dell’arte, il nuovo curatore ha così individuato nella particolare forma delle architetture la possibilità di una nuova progettualità d’arte pubblica. Vista la presenza di grandi finestre-vetrate incorniciate in una struttura di legno, si è pensato a renderle come delle grandi vetrine o, meglio, dei grandi quadri, “occhi” creativi che guardano i visitatori e la città (da qui il titolo “Occhi per la città”).

Per tale motivo nei 18 BoCs con la facciata fronte strada sono state installate altrettante opere progettate appositamente con questa finalità. Si tratta di  opere-immagini di grandi dimensioni, 470 x 245 centimetri, che parlano alla città, proposte dai seguenti artisti: Giancarlo Cauteruccio, Gialuigi Colin, Giuseppe Gallo, Alberto Garutti, Marcello Iori, Ugo La Pietra, Luigi Magli, Alessandro Mendini, Fulvia Mendini, Maurizio Orrico, Gianni Pettena, Tommaso Pincio, Alfredo Pirri, Pietro Roccasalva, Giulio Telarico, Salvo, Vedovamazzei, Giuseppe Stampone.

In questo modo si è inteso mantenere attivo per tutto l’anno una struttura di residenza artistica tra le più significative in Italia e all’estero. Architetture e progetti sempre più parlanti e comunicativi delle realtà contemporanee. Per questo gli artisti hanno creato immagini forti che parlano dei temi più diversi della nostra civiltà, da quello dell’identità di Pettena, Orrico, Magli, Vedovamazzei, Pincio, Stampone a quelli della relazione con il paesaggio e dunque dell’ecosistema di La Pietra, Pirri, Gallo, Jori, Salvo, Colin, o dell’offerta di immagini per l’abbellimento del mondo di Mendini, Garutti, Roccasalva.

Insomma un programma e progetto di arte pubblica unico per una residenza e una città che guardano con occhi creativi al futuro.

 

L’originale esposizione sarà visibile e visitabile per tutto il mese di aprile.

Raccontare e promuovere la Calabria attraverso l’arte contemporanea

COSENZA – Conclusa lo scorso 25 settembre la III sessione delle residenze artistiche BoCs Art – Cosenza, parte del ciclo  “La città del sole” in riferimento all’utopia del grande calabrese Tommaso Campanella, con la presentazione delle opere prodotte da 14 artisti invitati da Giacinto di Pietrantonio e Giovanni Viceconte.

Una scelta mirata questa dei due curatori, non solo verso un lavoro artistico che mostra una particolare attenzione verso  la pratica  del disegno e della parola come  mezzo  di espressione creativa, ma anche verso autori  capaci di sapersi rapportare con il territorio e la città. 

 Gli artisti durante il periodo si residenza (13-25 settembre 218) si sono approcciati con  il luogo  e i suoi abitanti, ricercando spunti interessanti ed input per poter raccontare attraverso  il proprio lavoro la città  di Cosenza o il suo territorio.  Il risultato di questa operazione, come sottolineano gli stessi curatori GiaDi Pietrantonio e Viceconte, «rappresenta  per gli artisti non solo un momento di  studio e di   riflessione sulla propria  ricerca, ma anche un modo per stabilire  interessanti  relazioni/collaborazioni   con  gli altri collegi presenti in residenzaInoltre, questa sessione ha permesso  al  progetto di  formulare  una nuova geografia di sperimentazioni artistiche e culturali  sul territorio e  agli artisti di stabilire diverse  forme di condivisione artistiche  con la città».

Cosenza come principale fonte di ispirazione ed incubatrice di quelle  dinamiche di carattere sociale, economico e politico, fonte di ispirazione degli artisti in residenza.

Per l’esempio dell’artista Gabriele Arruzzo, “Pensatore gioachimita”, un dipinto su tela ispirato alla filosofia teologica del monaco calabrese Gioacchino da Fiore. Alla cultura letteraria si ispira anche Marco Pace con  “Andromeda”, progetto figurativo e performativo dedicato al poeta cosentinoAngelo Fasan o, nel tentativo di evocare l’intensità e l’habitat identitario dell’essere.
Guardano alla Calabria  anche Sabrina D’Alessandro con  il  suo evento-performativo “IXV Censimento Peculiare”, legato al dialetto/lingua impiegando parole dimenticate e il doppio dipinto “Le gemelle”  di Francesco Fusi, in cui rivive la cultura degli arbëreshë, da secoli presente nel territorio cosentino
Al paesaggio incontaminato e selvaggio si ispira il disegno-scultura “Consenso” di Elisa Mossa, in cui due donne calabresi  diventano le protagoniste.
Hanno  lavorato al coinvolgimento attivo della città e degli stessi cittadini di Cosenza, che in alcuni casi  sono entrati a  far parte con le loro voci, azioni ed immagini  alla creazione dell’opera o parte di essa, l’artista tedesca Karin Andersen, che per la sua installazione “Licantropia Consentia”, composta da una serie di maschere/sculture e fotografie, ha coinvolto un gruppo di donne cosentine, in cui la diversità antropomorfa sviluppata dall’artista sui loro  corpi, non è solo percepita come qualcosa di negativo, ma al contrario può rivelarsi un’opportunità diarricchimento e di connessioni differenti.
L’antropomorfismo favolistico donna-animale è presente anche nell’installazione di disegni e suoni “De rerum natura” di Cristina Gardumi, che conduce i visitatori in un  mondo delle meraviglie e della sessualità,  raccontato dalle voci degli stessi  abitanti di Cosenza.
Anche il fiorentino Luca Matti, nel suo lavoro pittorico “Cosenza novel” viene fuori  il rapporto tra l’uomo, Cosenza e il lupo raccontato attraverso la sua tecnica in bianco e nero.
Infine, l’opera scultorea “Lingotti Fileja” del bresciano Gabriele Picco, realizzata con materiali del territorio dipinti di colore oro ed esibiti sotto forma di “lingotti”, sottolinea l’importanza e la preziosità delle risorse presenti in Calabria.  
Su una stessa linea rivolta ad una combinazione di segni come un racconto rivolto al territorio e alla città, si colloca  l’artista Rebecca Agnes con il suo  avoro “Quando i dinosauri non avevano le piume”, un diario  antologico di segni delle persone incontrate durante la residenza. Sullo stesso  concetto la Agnes ha proposto anche un diario illustrato dei giorni passati in residenza, in cui racconta i 13 giorni di questa esperienza cosentina.  
Meno legati alla cultura del territorio, ma con un occhio  più focalizzato alla tecnica artistica e ai nuovi mezzi offerti delle tecnologia i disegni di  Dario Guccio, l’opera-fumetto di Marco Pio Mucci, le immagini/MEME offerti attraverso istagram da Giulio Alvigini e la video-installazione“(Not yet) Raging Bull – Toro non ancora scatenato”  di Danilo Sciorilli.

MUSEO DIFFUSO

I suddetti lavori dei 14 artisti nei prossimi mesi saranno riproposti in mostra presso il  BoCs Museum e successivamente portati nelle case dei cittadini di Cosenza che ne faranno richiesta, creando un museo diffuso anch’esso volto a costituire una connessione tra arte e territorio.

 
 

BoCs Art, domani performance inedite e presentazione delle opere prodotte durante la residenza

COSENZA – Domani  25 settembre dalle ore 18 alle ore 21 , saranno presentati i lavori  e  due performance inedite degli artisti   in residenza presso BoCs art Cosenza, in Viale George Norman Douglas (Lungofiume Crati) – Cosenza. I BoCs  sono un progetto  d’arte contemporanea  tra i più rappresentativi   a livello  nazionale ed internazionale. Infatti, non esiste in nessuna parte del mondo un “villaggio” così articolato quantitativamente e qualitativamente per le residenze d’artista.

Questo terzo appuntamento, sempre parte del ciclo di residenze “La città del sole” in riferimento all’utopia del grande calabrese Tommaso Campanella vede  il curatore e giornalista   Giovanni Viceconte  affiancare  e condividere la curatela  con Giacinto Di Pietrantonio.   Gli artisti (Rebecca Agnes, Giulio Alvigini, Karin Andersen, Gabriele Arruzzo, Sabrina D’Alessandro, Francesco Fusi, Cristina Gardumi, Dario Guccio, Luca Matti, Elisa Mossa, Marco Pio Mucci, Marco Pace, Gabriele Picco, Danilo Sciorilli) selezionati dai due curatori mostrano nel loro lavoro  una particolare attenzione al disegno e alla parola, mezzi di espressione   che  rappresentano le più  elementari  e originarie forme di linguaggio.

Gli  artisti, tutti  di provenienza e generazione differente     proporranno per l’inaugurazione  d14 l’avori inediti  pensati appositamente  per  BoCs  Arte e ispirati  al territorio, alla cultura e alla parole perdute del dialetto calabrese.

Iniziamo il nostro percorso con  l’artista   Rebecca Agnes, che  propone attraverso l’antica tecnica del ricamo su stoffa  un diario  antologico di segni delle  persone  incontrate durante la residenza e uno spettacolare  diario  illustrato dei giorni passati in residenza, continuiamo  con Giulio Alvigini, che al contrario della Agnes si confronta con le possibilità creative offerte dalle nuove tecnologie digitali. L’artista tedesca  Karin Andersen, invece   propone  una serie di sculture e fotografie  in cui la diversità antropomorfa può rivelarsi  un’opportunità  di arricchimento.   L’antropomorfismo favolistico donna-animale è presente  anche nei  disegni  di Cristina Gardumi, che condurrà i visitatori in un  mondo delle meraviglie e della sessualità.   

Sempre  al primo piano dei Caratteristici BoCs  presenti sul lungofiume   Crati, Gabriele Arruzzo propone al pubblico  una pittura  ispirata alla filosofia  teologica  del  monaco calabrese Gioacchino da Fiore,  mentre Marco Pace  espone  nel suo spazio un lavoro figurativo e  performativo  dedicato al poeta cosentino,  scomparso, Angelo Fasano,  nel tentativo di evocare l’intensità e l’habitat identitario dell’essere.  Alla cultura calabrese guardano anche  Sabrina D’Alessandro con un lavoro evento-performativo legato al dialetto/lingua impiegando parole dimenticate e  l’opera pittorica di  Francesco Fusi, in cui   rivivono personaggi   arbëreshë, da secoli presenti nel territorio cosentino. Sempre alla cultura e al paesaggio calabrese  si ispira il  disegno-scultura di Elisa Mossa,   in cui due figure femminili  salutano mentre sono   immerse  in un grande bosco.

Il rito di passaggio da mondi differenti  accompagna le espressioni  di Luca Matti in cui il rapporto tra l’uomo e la città viene raccontato in modo ossessivo tramite disegni e pittura in bianco e nero.  Il disegno puro, ma nella sua forma animata è impiegato  anche daDanilo Sciorilli per realizzare un’opera video, in cui il momento iniziale che precede l’azione  dell’atleta crea un senso di attesa che lascia  immaginare  il seguito del combattimento.

Il fumetto come modalità di espressione dell’arte è  il campo di lavoro di Dario Guccio, che ci presenta una serie di personaggi e gesti  di scambi di energia,  mentre l’opera-fumetto  di Marco Pio Mucci  racconta  momenti di tenera umanità famigliare  del padrino Don Vito  Corleone.

Infine Gabriele Picco si confronta con la scultura utilizzando materiali del territorio che rivestiti d’oro, sottolineano l’importanza e  la preziosità delle risorse presenti in Calabria.

I lavori dei 14 artisti   a conclusione di questa residenza, saranno spostate  presso il BoCs Museum, voluto dall’Amministrazione Occhiuto,  struttura  destinata all’arte contemporanea e alle opere prodotte dagli artisti in residenza.  Questo tipo di operazione permetterà  di estendere il progetto in una prima fase esponendo i lavori artistici    in uno spazio  istituzionale   collocato nel  cuore  della città e  poi  grazie ad un nuovo progetto   ideato da  Di Pietrantonio di spostarle nelle case dei cittadini di Cosenza che ne faranno richiesta, creando un museo diffuso anch’esso volto a costituire un unicum mondiale.

 Info

Comune di Cosenza

Settore Cultura, Spettacolo, Musei
 Piazza dei Bruzi, 1 – 87100 Cosenza

Tel –  +39 0984 813013

 

BoCs Museum – Complesso monumentale di San Domenico
Piazza Tommaso Campanella

Orari di apertura:

9.30/13.30 – 15.30/19.30

Lunedì chiuso

 

BoCs Art, giovedì il finissage della seconda sessione del ciclo di residenze

COSENZA – Si terrà giovedì 2 agosto alle 18, alla presenza del sindaco Mario Occhiuto, il finissage dell’ultima residenza artistica che, presso i BoCs Art, aveva avuto avvio lo scorso 16 luglio.
Molto particolare, anche in questo caso, l’indirizzo che ha caratterizzato tale sessione. Il professore Giacinto Di Pietrantonio, al quale il sindaco Mario Occhiuto ha affidato la direzione della nuova fase, ha inteso intitolare l’intero ciclo delle residenze “La città del sole”, in omaggio alla visionarietà utopica di Tommaso Campanella che ben si cala all’interno della rigenerazione urbana in cui rientra il progetto BoCs Art. Nella sua seconda residenza cosentina, quella che si concluderà appunto il prossimo giovedì, Di Pietrantonio ha incaricato i quattro curatori Roberta Aureli, Simone Ciglia, Caterina Molteni e Alberta Romano di invitare, ognuno di loro, quattro artisti, oltre a quelli chiamati a partecipare dallo stesso Di Pietrantonio. Le scelte curatoriali si sono orientate verso la generazione artistica emergente in Italia e all’estero, nata fra la seconda metà degli anni Ottanta e i primi anni Novanta.

I curatori e gli artisti, per l’intero periodo di permanenza, hanno come sempre interagito con il territorio e ogni artista, nel corso del finissage, presenterà una sua opera realizzata nei giorni di residenza, che sarà poi successivamente esposta nel BoCs Art Museum di Cosenza per essere in seguito data in comodato ai cittadini. Come già annunciato, infatti, proprio i cittadini diventeranno depositari delle opere, esponendole nelle loro case e impegnandosi a renderle visibili in occasione di eventi e giornate dedicate. L’idea, pensata da Giacinto di Pietrantonio, prevede appunto l’innovativo coinvolgimento dei cittadini e delle istituzioni, chiamati a collaborare e ad essere “custodi” e divulgatori nei confronti della comunità del territorio. In questo modo si mira a creare un museo diffuso pubblico-privato.

Gli artisti selezionati e i relativi curatori

Roberta Aureli: Veronica Bisesti, Alessandra Calò, Mattia Pajè, Dario Picariello.
Simone Ciglia: Paola Angelini, Marco Giordano, Davide Mancini Zanchi, Luisa Mè
Caterina Molteni: Benni Bosetto, Giulia Cenci, Alessandro Di Pietro, Alice Visentin.
Alberta Romano: The Cool Couple, Luca Loreti, Giulio Scalisi, Alessandro Vizzini.
Giacinto Di Pietrantonio: Apparatus 22.