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Noah, in uscita il terzo singolo della band e il live sul palco del BSide

COSENZA – Dopo il successo per l’uscita del singolo “Il complesso di Elettra”, arriva sul palco del B-Side Music Pub di Rende, il prossimo venerdì 14 aprile alle 23, il progetto Noah con il live “Lettere Scarlatte”.

Il concerto sarà preceduto dall’uscita del terzo singolo della band, Adesso tocca a me, disponibile online da mercoledì 12 aprile.

«La realtà è un luogo inospitale per chi ha creduto e poi ha saputo amare, la soluzione è l’indifferenza o ancora la tua ingenuità.»
(Il Complesso di Elettra)

Noah è il nuovo progetto del cantautore cosentino Tullio Cesario che, dopo un silenzio durato circa 15 anni, ha deciso di riprendere in braccio una chitarra per tornare a raccontarsi. Amante del rock d’oltreoceano, si lascia trasportare fin da subito delle sue esperienze musicali, fino ad abbracciare il rock cantato in italiano, perché «la musica per dire di più abbisogna di parole da lasciar cadere dentro di sé, permettere loro di giocare, corteggiarsi». L’interesse per questo connubio, tra note e parole, lo porta a scrivere canzoni intime, come intime sono le emozioni che racconta. Inizialmente, nel 2015, si esibisce come solista, per poi consolidare la sua band con Giuseppe Paese (Basso), Paolo Scarnati (Batteria) e Andrea Scalzo (Chitarra). L’impatto emotivo ricercato da Cesario ora è completo, scaraventando tutta la sua energia nei live, come quello al teatro dell’acquario di Cosenza, in cui monta uno spettacolo tra note e reading, al Lungofiume Boulevard del 2016, al MusiCS 2017, al Festival “Sul Palco” in Basilicata, fino ad arrivare tra i finalisti di rock targato Italia nel 2017 e la partecipazione al prossimo Sanremo rock.

L’energia non si esaurisce, il nuovo disco è in uscita per questa estate.

Per maggiori info e per non perdere le ultime novità del progetto Noah, seguite la pagina facebook: https://www.facebook.com/progettonoah/.

Miriam Caruso

[#NerdInterview] I Maghi Merrino si Raccontano in Esclusiva a Nerd30

RENDE (CS) – Ieri sera i Maghi Merrino hanno fatto tappa a Cosenza, esibendosi al B-Side Music Pub di Rende. L’evento, organizzato in collaborazione con B-Midgard, ha accolto la band con il frontman Marco Merrino, conosciuto su YouTube col nome di Croix 89, per una serata esplosiva. Noi di Nerd30 abbiamo incontrato il gruppo, che ci ha rilasciato un’interessante intervista pre-concerto, in cui abbiamo avuto modo di scoprire molto sul loro progetto.

Ragazzi, la prima domanda riguarda tutti voi in maniera individuale: chi siete, cosa suonate e da dove venite?
Marco: «Sono Marco Merrino, suono la mia voce e vengo da Messina!»
Vincenzo: «Sono Vincenzo Cuzzola, suono la batteria e vengo da Reggio Calabria.»
Cristian: «Sono Cristian Giarraffa, suono la chitarra e vengo da Messina, maledetto me!»
Andrea: «Sono Andrea Magrofuoco, suono il basso e vengo da Messina.»
Patrizio: «Io sono Patrizio Zurzolo, suono anch’io la chitarra e vengo da Reggio Calabria.»

Parlateci meglio di voi e della vostra formazione. Come sono nati i Maghi Merrino?
Marco: «Mi avevano invitato a una festa a Reggio Calabria e ho incontrato Patrizio, che seguiva da poco i miei video.»
Patrizio: «No, neanche li seguivo. Lo conoscevo perché avevo visto il video sui videogiochi di settima generazione e lo trovavo geniale, ma non sapevo che era Marco Merrino, non sapevo nulla. Quando mi dissero che sarebbe stato alla festa, mi informai su di lui e vidi un video in cui cantava, notando che era un potenziale cantante, ma mi aspettavo che avesse già un gruppo. Gli chiesi se avesse una band e, quando mi rispose di no gli dissi “Bene, ora hai un gruppo”. In pratica è stato un ordine.»
maghi merrino 3Il nome della band è geniale: a chi è venuto in mente e come?
Marco: «Siamo stati un bel po’ di mesi senza un nome e stavamo pensando di chiamarci I Randagi. Volevamo, però, trovare qualcosa che richiamasse il mio canale, perché queste canzoni sono dedicate ai fan, che fosse anche plurale, per non far sentire gli altri esclusi. Quindi, Maghi Merrino.»
Andrea: «Marco è arrivato in macchina e ha detto: “Dobbiamo trovare un nome, ma ci deve essere Merrino in mezzo”. C’erano idee come “Merrino Bros”.»

Passiamo alle domande un po’ più complesse: cosa volete esprimere con la vostra musica?
Marco: «Proprio come nei miei video, le canzoni possono essere viste come un qualcosa di puramente demenziale o divertimento stupido; invece basta ascoltarle per capire che sì, sono per far fare qualche risata, ma il messaggio finale c’è sempre.»
Andrea: «Le canzoni si presentano come un qualcosa di banale, poi quando conosci Marco e vedi quello che c’è dietro, capisci che quel modo di esprimere una canzone è, in realtà, il modo di esprimere un concetto alla Marco Merrino, concetto che col ca**o non ha nulla a che vedere, però si parla comunque di ca**o.»
Patrizio: «Soprattutto per le canzoni che sembrano più stupide, quello che dico sempre è di ascoltare il testo, perché dietro c’è una storia. Le canzoni esprimono esattamente quello che esprimono i video di Marco.»

Quindi, nonostante l’irriverenza delle canzoni, c’è un messaggio che volete comunicare.
Patrizio: «C’è sempre un messaggio, ed è la cosa che io, personalmente, amo tantissimo di questo gruppo.»
Andrea: «Ci sono alcuni testi che hanno un tema rintracciabile anche in altri tipi di canzoni “serie”. Il fatto è che questo tema viene trattato da noi in modo completamente differente e quando suonano e, soprattutto, quando si ascoltano questi testi, l’importante è non prendersi troppo sul serio.»

maghi merrino 2

Si è appena conclusa la vostra campagna di crowdfunding su Indiegogo. Che tipo di esperienza è stata?
Marco: «E’ stata la prima volta che ho chiesto, esplicitamente, soldi ai fans. Quindi, nonostante la paura che non arrivasse niente e il timore che qualcuno si potesse lamentare, la campagna è andata molto bene, soprattutto per quanto riguarda i commenti; avendo esperienza su YouTube, notavo che quando uno youtuber tra i più famosi proponeva l’acquisto di qualcosa, spesso ci si lamentava. Comunque, abbiamo raccolto i fondi e siamo pronti alla produzione del disco.»
Patrizio: «Oggi in macchina, venendo qua, abbiamo fatto il conto definitivo di quello che ci costa e di quello che abbiamo coperto e siamo sopra di 200 euro.»
Marco: «Ancora dobbiamo decidere la data, ma è certo che il cd uscirà a Luglio.»

Avete già parlato molto del vostro album ma, esattamente, com’è nato Album Dark? Prima di chiudervi in sala avevate già in mente qualcosa del genere?
Marco: «Assolutamente no. In realtà c’era un’idea di base, ovvero, come diceva Andrea, ogni canzone tratta determinati argomenti secondo il messaggio che noi vogliamo dare.»
Andrea: «Volevamo creare un contrasto fra il testo e la musica, con testi che andassero a bilanciare in senso opposto il metal.»
Marco: «Diciamo che questo si riverbera anche nel nome dell’album, perché vogliamo fare un certo sarcasmo verso i metallari, però facendolo anche noi.»
Andrea: «Inoltre c’è da dire che siamo uno dei pochi gruppi metal italiani che canta in italiano. Diamo l’opportunità di ascoltare e capire i nostri testi.»

album dark maghi merrino

Credo che questa sia la domanda più importante: chi è l’artista o la band che vi ha maggiormente influenzato?
E’ una domanda molto interessante, ma bisogna rispondere uno a uno:
Marco: «Io penso che come utilizzo della voce sia stato importante Ville Valo degli HIM e Serj Tankian dei System of a Down.»
Vincenzo: «Sono indeciso, ho studiato molti generi, però direi che sono stato influenzato maggiormente dal genere metalcore e punk rock.»
Cristian: «Io sono un classicista dell’heavy metal, di forte matrice maideniana, e poi mi sono lasciato influenzare molto dai Trivium.»
Andrea: «Io ho una base melodic death-metal, ma poi, quando ho iniziato a suonare il basso con loro, perché nasco come chitarrista, mi sono avvicinato molto al fusion.»
Patrizio: «Io suono molto ambient, ma nei Maghi mi sono lasciato influenzare dagli “As I Lie Dying” e un bel po’ dai Metallica dell’era “… And Justice for All”.»

Siamo alla fine. L’ultima domanda riguarda il vostro futuro: come credete che si evolverà la vostra musica? Avete progetti futuri?
Marco: «Maghi Merrino digievolveeee… Angemon! Non si sa, in realtà viviamo in un periodo in cui quel che succede, succede. Si vivrà al momento.»
Andrea: «Per le basi alcune idee ci sono, però andiamo ad agganciarci a quella che è la realtà, perché il primo album deve ancora uscire. Fatto questo, si deciderà. Siamo molto genuini, nel senso che quello che comporremo in futuro lo potremo sapere solo in quel futuro e, soprattutto, il risultato lo capiremo solo riascoltando quello che abbiamo suonato.»

                                                                                                     Paolo Gabriele De Luca

“5 Anni dopo Fukushima”, un evento in memoria del disastro nucleare Giapponese

COSENZA – In occasione del quinto anniversario dal disastro nucleare di Fukushima in Giappone, venerdì 11 Marzo alle ore 18, presso il pub B-Side di Rende, si terrà l’evento “5 Anni dopo Fukushima“, organizzato dall’associazione culturale Nipponics al fine di tenere alta l’attenzione sui pericoli dell’energia nucleare.

Per l’occasione verrà proiettato il film documentario “L’Isola degli àuguri” di Aya Hanabusa. Interverrà a presentare il documentario Mayuko Fukakusa, in collaborazione con l’associazione culturale “Tomo-Amici ponte fra Italia e Giappone” (https://www.facebook.com/Ponte-fra-Italia-e-Giappone-Tomoamici-132661403571606/?ref=hl).

Durante l’evento sarà possibile inoltre degustare vari tipi di tè giapponesi, tra cui i pregiati Matcha e Sencha, per avvicinare il proprio spirito alla sensibilità giapponese ed alla Natura, con i sui profumi e i suoi sapori.

Fondatore dei Gorillaz, Remi Kabaka per la Prima Volta a Cosenza

gorillazCOSENZA  –  Sabato 28 Novembre alle ore 23 presso il B-Side di Rende (CS), per la prima volta in Calabria arriva DJ Kabaka direttamente dai GORILLAZ! Un evento imperdibile, promosso da MkLive e BE-ALTERNATIVE Eventi, per una notte all’insegna della musica Dance, Dub Step e Drum’n’Bass!
Un pò di storia di DjKabaka:
Se ti interessa la cultura, è come se avessi già ascoltato i lavori di Remi Kabaka. Le sue capacità sono tanto varie quanto gli artisti con cui collabora. Sia come percussionista nei Gorillaz che assieme alla voce del batterista Russel Hobbs, sia come supporto a Banksy o come membro della band con il leggendario Bobby Womack, l’input particolare di Kabaka è difficile da quantificare ma sicuramente crea una grande richiesta del suo particolare estro artistico.
Kabaka arriva da West London ed è indubbiamente un fenomeno moderno. Un uomo che è in grado di creare, curare e/o vendere un’idea interessante, sia essa acustica, visiva o sperimentale. Kabaka ha fondato i Gorillaz Sound System, con la supervisione di Damon Albarn, è uno dei membri fondatori degli Africa Express Collective ed è la persona che ha scoperto MIA.
Uno show ricco di ritmi drum’n’bass, dub step e remixes dei maggiori successi dei Gorillaz, uno spettacolo suggestivo di suoni e colori tutto da ballare!

“Giappone!”, L’Evento che porta L’Oriente a Cosenza

LogoGiappone20151011RENDE (CS) – Domenica 11 ottobre dalle 10.30 alle 19.00 presso il pub B-Side di Commenda di Rende si terrà l’evento ‘Giappone! Incontro con arte e cultura giapponesi’, dedicato ad Anime, Manga, Cinema, Bonsai, Calligrafia, Poesia, Filosofia, Storia, Arti Marziali e molto altro. Una giornata interamente dedicata a tutto quanto provenga dalla terra del Sol Levante. L’evento si inserisce all’interno della manifestazione B-Midgard dedicata al fumetto che si svolge dal 4 al 18 ottobre.
L’evento è promosso dall’associazione NipponiCS, in collaborazione con Hacklab Cosenza, B-Side Pub e la fumetteria Midgard, e vedrà molti ospiti che praticano arti giapponesi o sono in qualche modo legati alla cultura nipponica.
Durante la giornata sono previste proiezioni di film in lingua originale con sottotitoli, esposizioni di origami, bonsai, ceramiche, manga e vestiti tradizionali, dimostrazioni di calligrafia, yoga e arti marziali e alcuni seminari. Il programma completo è disponibile sul sito di NipponiCS e su Facebook. Per l’occasione sarà anche proposto del cibo di ispirazione giapponese da parte dello staff del B-Side.
L’evento è organizzato dall’associazione NipponiCS, che raccoglie persone di Cosenza e dintorni accomunate dall’interesse verso la cultura giapponese. L’associazione NipponiCS è attiva nell’area cosentina dal 2009 e organizza seminari su aspetti della cultura giapponese, cicli di film in lingua originale e corsi di lingua giapponese a vari livelli con docente madrelingua. L’inizio del prossimo corso di lingua giapponese base è previsto per martedì 13 ottobre 2015. La grande novità di questo anno è che verrà avviato un corso base diviso in due quadrimestri, per un totale di 48 lezioni ed un programma che mira alla preparazione dell’esame di certificazione della lingua giapponese di livello base, il Noryoku Shiken N5.

Riferimenti:
Sito web dell’associazione: http://www.nipponics.it/
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/NipponiCS
Evento su Facebook: https://www.facebook.com/events/1610160415890220/
Email: associazione.nipponics@gmail.com
Noryoku Shiken: http://tinyurl.com/7rc4pwl

LocandinaGiappone20151011B

My stalker doesn’t love me, tornano gli Ogun Ferraille

COSENZA – Dopo My own drama del 2007 e Finalmente ti ho ucciso Batman del 2009 a quattro anni di distanza gli Ogun Ferraille tornano con un album fresco di registrazione prodotto dall’etichetta indipendente Morone Records che verrà presentato ufficialmente venerdì 25 gennaio al Bside.
Il gruppo rock cosentino nasce nel 2006 dall’incontro di tre differenti anime quella di Mauro Nigro (voce e chitarra), di Marco Filice (batteria) e di Stefano Greco (basso) accomunati dalla passione per la musica, quella fatta di rabbia, di disillusione per trasformarla, nella stanza di un garage, in distorsioni, parole e urla.
I temi del nuovo album sono tutti racchiusi nel suo titolo My stalker doesn’t love me, l’insanabile antinomia su cui si fonda l’esistenza, generata dai desideri eccessivi, dall’assurdità intrinseca delle ossessioni, la difficoltà nell’approccio ai nuovi contatti umani e del conseguente ritorno di vecchi fantasmi, fedeli avversari che minacciano di risucchiare l’aspirazione di sogni futuri. Ma ancora la presa di contezza dell’inesistenza di un posto migliore e dell’essere sempre in pericolo davanti a chi ti rende schiavo soffocando la tua capacità critica.
Un album maturo che traccia linee spezzate, raccoglie frammenti, raccatta avanzi di vita e te li restituisce in un’unica forma.

Partiamo dall’inizio: perché Ogun Ferraille ?
L’abbiamo rubato a Corto Maltese, fumetto di Hugo Pratt. Volevamo un nome particolare, che non fosse necessariamente in inglese o in italiano. Abbiamo poi scoperto che è una divinità del candomblè, il voodoo di Bahia.

Siete un gruppo che canta in inglese non c’è mai stato nei vostri progetti l’intento di virare verso l’italiano?
È stata una decisione presa a monte, appena iniziate le prove. Io (Mauro) venivo da un gruppo che usava l’italiano. Scrivere in inglese poteva essere un’esperienza nuova. Gli altri membri della band, Stefano e l’allora batterista, preferivano l’idioma anglosassone. E cosi fu!

Il nuovo album si sviluppa attorno all’alternanza di momenti graffianti, ruvidi, che vi hanno da sempre contraddistinto, a melodie che rendeno i brani più accessibili, orecchiabili, cosa assai insolita per voi, quali altri cambiamenti dobbiamo aspettarci?
Non è stata una cosa pianificata a tavolino. Abbiamo composto i brani, come sempre, istintivamente. Stavolta, però, li abbiamo sgrossati con più cura. In alcuni casi ne sono venuti fuori dei ritornelli. In altri poco ci stavano. La cosa forse più efficace è la commistione dei momenti all’interno dello stesso brano. In futuro non si sa. Personalmente vorrei fare un disco di suite di 20 minuti ciascuna!! Ma non credo che Marco e Stefano siano d’accordo!

My stalker doesn’t love me è molte cose, ma qual è la canzone che meglio lo rappresenta e perché?
Lavorandoci il disco è diventato un discorso unico. Per temi e musiche. È quasi un unico grande pezzo. Non è stato pensato come un concept, ma forse lo è diventato. Un concept sulle contraddizioni. Forse.

Avete appena finito di girare il video di Peter, uno dei brani dell’album, quando verrà presentato e cosa ci raccontate di questa esperienza?

Il video di Peter uscirà a brevissimo. Sposa perfettamente il pezzo. In questo il regista Egidio Amendola, che ha anche curato la fotografia e lo script è stato efficace. Oltre che molto bravo, secondo noi, nella resa generale. Meravigliosi anche gli attori, in particolare il piccolo Gianmarco Ruffolo. Il video è una coproduzione di Suoneria Mediterranea, Mad company e Morone Records.

In che modo si può acquistare l’album?
L’album, essendo sempre più difficile trovare una distribuzione, è reperibile scrivendo a noi(ogunferrailleband@gmail.com, o contattandoci su facebook). Curiamo personalmente i contatti. Prezzi modici e spedizioni veloci!

Dopo la presentazione ufficiale del 25 gennaio quali sono i prossimi appuntamenti per vedervi dal vivo?
Il 26 gennaio saremo alla rassegna Cubo Rock all’Hemingway rock club di Catanzaro Lido. Il 2 febbraio ai Sotterranei di Copertino vicino Lecce. Altre date sono in arrivo.

Gaia Santolla