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Il ministro Alfano oggi in Calabria: “Grandi i risultati raggiunti contro la “ndrangheta”

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Reggio Calabria (Rc) – L’ordine e la sicurezza pubblica della regione, la criminalità organizzata, il fenomeno in aumento degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali. Questi i temi al centro della Conferenza Regionale tenutasi oggi a Reggio Calabria e presieduta dal ministro dell’Interno Angelino Alfano. Al vertice hanno anche preso parte il vice ministro Filippo Bubbico e gli esponenti nazionali e locali delle Forze di polizia, le Autorità provinciali di ordine pubblico e sicurezza, le Forze di polizia territoriali e rappresentanti della Magistratura. Notevole il compiacimento del ministro durante il suo intervento: “Abbiamo avuto finora grandi risultati contro la “ndrangheta” e la criminalità organizzata, e gli episodi recenti ne sono la testimonianza. Lo Stato è da sempre presente e continuerà – ha ribadito il ministro – la sua azione di vicinanza e sostegno agli amministratori locali, i quali, devono sapere che troveranno sempre ascolto quando lo richiederanno, nelle Prefetture”. Per il ministro dell’Interno, l’azione svolta in Calabria negli ultimi tempi è stata più che soddisfacente:  “Abbiamo mandato rinforzi in questa terra per 162 unità investigative, 340 per il controllo del territorio, 333 per il potenziamento degli organici delle forze dell’ordine”. Si è poi concentrato sui dati del piano focus ndrangheta. Da giugno 2014 a dicembre 2015 hanno fatto registrare ottimi risultati :”796810 persone controllate, 9700 persone denunciate in stato di libertà, 1394 arresti in flagranza, 2447 sequestri penali, 4095 sequestri amministrativi, 938 fermi di indiziato di delitto, 8650 sanzioni amministrative elevate, 530174 veicoli controllati, 104641 violazioni al codice della strada, 172604 controlli domiciliari effettuati, 23814 perquisizioni sul posto”. Per il ministro è dunque importante proseguire in questa direzione, intensificando l’azione di controllo dei territori a rischio, ma anche con un capillare monitoraggio degli appalti pubblici. Ha annunciato poi che sottoporrà al ministro Orlando, il verbale dell’incontro odierno di Reggio, al fine di verificare la possibilità di un rafforzamento delle piante organiche in seno alla magistratura. Alfano ha poi annunciato che farà visita a tutte le altre province della Calabria, “lo Stato – ha concluso il ministro – deve essere presente ovunque, al fine di rimarcare che non si temono né la “ndrangheta”né  la criminalità. Lavoreremo sempre al fianco degli amministratori, ma abbiamo bisogno del sostegno della società civile”.

 

 

Terrorismo, arresto di Hamil Mehdi a Luzzi. Il riepilogo della giornata e le reazioni della politica

Conferenza stampa arresto hamil MahdiCOSENZA – Aveva in programma di trasferirsi in Belgio Hamil Mehdi, 25 anni, il cittadino di nazionalità marocchina, da dieci anni trapiantato a Luzzi, nel cosentino, e tratto in arresto dal personale della Digos di Cosenza, coordinato dal servizio centrale antiterrorismo, diretto da Claudio Galzerano e dal questore di Cosenza Luigi Liguori. I particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa cui ha partecipato anche Giovanni Bombardieri, magistrato della Dda di Catanzaro, che ha coordinato le indagini. Su Hamil Medhi le forze dell’ordine hanno cominciato ad interessarsi dal luglio dello scorso anno, quando il giovane è stato respinto alla frontiera di Istanbul per motivi di sicurezza. Le autorità turche lo hanno rispedito in Italia poiché non aveva bagagli con sé, non aveva il biglietto di ritorno ed era sospettato di voler raggiungere, attraverso la Turchia, i territori islamici per unirsi ai guerriglieri dell’Isis. Al suo rientro il marocchino era stato fermato all’aeroporto di Fiumicino, dove i poliziotti gli avevano trovato uno zainetto con all’interno un paio di pantaloni militari, una pubblicazione dei Fratelli Musulmani sui comportamenti che deve tenere un buon musulmano secondo il Corano, due telefoni cellulari e 800 euro. Neanche ai familiari Mehdi aveva svelato le sue intenzioni. Quando gli agenti della Digos si presentarono a casa sua a Luzzi, a luglio, i familiari dissero che il giovane sarebbe rientrato quella stessa sera. Sulla vicenda dell’espulsione il giovane si difende sostenendo che era andato in Turchia “solamente per pregare”. Ai poliziotti che stamani lo hanno arrestato, il giovane ha ribadito che gli avevano à’ contestato di appartenere all’Isis, ma di avere spiegato che non era vero. Per oltre sei mesi la Digos di Cosenza, sotto le direttive della Dda di Catanzaro, ha monitorato il marocchino, nell’ambito di un’indagine di prevenzione che ha consentito di accertare che Hamil Mehdi aveva un12633298_934550579962159_309948123_o accanito interesse per immagini, filmati e altri contenuti propagandistici riferiti all’organizzazione terroristica dello Stato Islamico, linkati quotidianamente tramite diversi siti telematici d’area, i cui contenuti rimandano a forme di addestramento e combattimento tra soggetti incappucciati, tutti contrassegnati dall’inconfondibile “brand” dello Stato Islamico. Notato nel giovane anche l’estremo rigore nel seguire i dettami del Corano, oltre agli accorgimenti che il cittadino marocchino teneva durante la navigazione in internet per evitare di ricevere virus e di essere intercettati. Inoltre, le indagini hanno appurato che Hamil Mehdi aveva contatti indiretti con utenze di soggetti che sono stati accertati essere responsabili di attività a’ riconducibili al terrorismo internazionale, tra cui anche una a cui faceva capo anche Ayoub El Khazzani, l’attentatore del treno Parigi-Amsterdam. I numerosi elementi raccolti, hanno costituito una solida base per applicare la recente normativa di contrasto al terrorismo internazionale con particolare riferimento alla fenomenologia dei cosiddetti foreign fighters, ovvero persone che si autoaddestrano con la finalità di unirsi alla battaglia condotta dall’Isis. Per questo la Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha proposto al competente Gip l’adozione della misura di custodia cautelare che ha portato all’arresto di questa mattina. All’arresto si è giunti anche per evitare che il giovane riuscisse a fuggire, considerato che dopo l’espulsione in Turchia aveva manifestato l’intenzione di volersi trasferire in Belgio, viaggio poi rinviato per motivi di famiglia. Questo ulteriore elemento ha spinto il coordinatore della Dda di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, ed il sostituto procuratore Paolo Petrolo a chiedere l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’arresto di Hamil Mehdi è ritenuto dal Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, un “caso importante” perche’ rileva come “internet sia utilizzata da Isis per reclutare manovalanza di morte e avviare processi di autoradicalizzazione”.

 

LE REAZIONI:

Matteo Renzi (Presidente del Consiglio) – Il potenziale terrorista arrestato a Cosenza questa mattina non è il primo e non sarà l’ultimo. Perché il lavoro delle nostro Forze dell’Ordine è straordinario. Quelli che dicono alziamo i muri e chiudiamo le frontiere non si rendono conto che molti sono già in Europa

Filippo Bubbico (Viceministro dell’Interno) – Il decreto anti terrorismo ha messo a disposizione del Paese strumenti molto importanti che funzionano. Questa operazione è stata resa possibile esattamente in ragione dei contenuti di quel provvedimento che ha garantito alle forze di polizia e alla nostra intelligence di poter analizzare, controllare e valutare meglio i fattori di rischio.

Antonio Gentile (Senatore Area Popolare) – L’operazione condotta oggi dalle Forze dell’Ordine a Cosenza e che ha portato all’arresto di un marocchino per terrorismo dimostra il livello altissimo di attenzione in Italia e l’efficienza del nostro sistema sicurezza. Tutto ció conferma l’ottimo operato del governo ed in particolare del ministro Alfano, la cui fermezza e decisione ha consentito il varo di norme, da ultimo proprio il decreto antiterrismo, che hanno rafforzato le difese del nostro territorio fornendo allo stesso tempo strumenti efficaci per il contrasto e la lotta al terrorismo internazionale. Sono azioni brillanti come queste che danno la misura del buon operato del governo, facendo giustizia delle demagogiche e populistiche dichiarazioni di chi invece sa soltanto fomentare le paure degli italiani. E’ anche questo il senso dello stare al governo e di essere una forza responsabile di governo come Area popolare

Rosa Calipari (vice presidente della commissione Difesa e componente del Copasir) – Complimenti alla Digos di Cosenza e allo Sco, il Servizio centrale antiterrorismo, per l’operazione che ha portato ad individuare un giovane pronto a trasformarsi in un foreign fighters. L’arresto di questa mattina dimostra che le norme esistenti, insieme a quelle di recente approvazioni con il decreto antiterrorismo, la preparazione e la professionalità delle nostre forze di sicurezza nel loro complesso sono efficaci. Possiamo senz’altro affermare che il nostro Paese oggi è all’avanguardia nel contrasto al terrorismo internazionale, un mostro particolarmente feroce e con molte teste, contro il quale la tecnologia può molto ma solo insieme al dispiego intelligente e generoso delle risorse umane.

Roberto Occhiuto (deputato Forza Italia) – Oggi è il giorno dei complimenti alle forze dell’ordine per la brillante operazione che hanno messo a segno. Ma non solo. Oggi deve essere anche il giorno in cui ci chiediamo quanto siano sicure le nostre città e cosa stia facendo il governo per garantire la sicurezza di tutti noi. Il governo non può fare finta di nulla, limitandosi a festeggiare l’evento, facendosi forza del successo della polizia. L’Italia, purtroppo, è un paese ad alto rischio di infiltrazioni terroristiche, anche per colpa delle politiche messe in campo da Renzi e Alfano, che stanno dimostrando di non essere assolutamente in grado di gestire queste emergenze. Mehdi sembrava perfettamente integrato, mentre questo parlava con terroristi e aspirava ad allacciarsi le cinture per l’ascesa al suo paradiso: attenzione, perché questa non è una rara eccezione, ma la regola di questi terroristi.

Ernesto Magorno (Deputato Partito Democratico) – Le forze di polizia calabresi hanno compiuto un’importante operazione antiterrorismo. A loro un grazie, il terrore non vincerà mai.