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Omicidio stradale, per Buemi ( Psi) “legge severa, ma giusta”

Roma ( RM) – “La nuova legge che regolamenta l’omicidio stradale è una buona norma, seppur giustamente severa e quanto mai necessaria, dati i molti gravi comportamenti adottati dai conducenti di autoveicoli, che provocano un altissimo numero di feriti e morti”. Lo ha dichiarato il senatore Enrico Buemi, Capogruppo Psi in commissione Giustizia, dopo l’approvazione della legge in Senato. “Spesso i giovani e non alla guida commettono gravi infrazioni, che portano a tragedie e morti, si pensi alle distrazioni causate da un uso improprio del cellulare, intrattenere conversazioni telefoniche senza usare gli auricolari è solo uno dei molteplici esempi,  a coloro che guidano in stato di ebbrezza o dopo aver assunto sostanze stupefacenti” ha commentato ancora Buemi. “Ecco, dobbiamo pensare che chi guida se non ci mette tutta la prudenza e l’attenzione necessaria rischia di commettere un omicidio e chi causa una morte, che ha per definizione carattere di irrimediabilità, deve essere punito con pene certe e severe, ha aggiunto il senatore socialista”. ” È necessaria- ha concluso-  e questa legge la prevede, una forte politica di formazione culturale riguardo alle regole  del codice della strada e di buon comportamento per evitare quei rischi derivanti da atteggiamenti irresponsabili che causano un così alto numero di feriti e morti in strada, ha concluso.

 

Bindi: Cosenza non è una zona franca. Buemi: inspiegabile chiusura tribunale di Rossano

COSENZA – Si è conclusa la due giorni della Commissione parlamentare antimafia a Cosenza guidata da Rosy Bindi. Dopo l’incontro con i rettori degli atenei del Mezzogiorno, l’organismo bicamerale, in questa seconda giornata, ha ricevuto in Prefettura il pool di magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, il Garante Regionale per l’infanzia, i vertici degli uffici giudiziari di Cosenza, Paola e Castrovillari e il presidente del Tribunale dei minori. “La provincia di Cosenza veniva ritenuta una zona franca rispetto alle mafie se messa a confronto con situazioni più critiche in Calabria, come le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia, ma dopo il nostro approfondimento questo luogo comune è stato superato – ha detto Rosy Bindi tracciando un bilancio della missione nella città dei bruzi – Anche in questa provincia sono presenti le cosche di ‘ndrangheta, famiglie mafiose con collegamenti con altre ‘ndrine, una forte capacità intimidatoria, capace di controllare il mercato della droga, attiva nella tratta degli esseri umani, con capacità di penetrazione nella politica e nella pubblica amministrazione. Abbiamo trovato un’attenzione da parte della magistratura e delle forze di polizia e questo ci rassicura – ha aggiunto – nonostante una carenza di organici che la Procura, in particolare la Dda, ci ha segnalato. Ci siamo soffermati, poi, sull’accorpamento dei tribunali di Rossano e Castrovillari, che per noi resta un tema che deve essere oggetto di osservazione da parte del ministero della Giustizia, e crediamo che, se si devono razionalizzare e risparmiare le risorse, la Calabria è di certo l’ultimo posto nel quale si debba pensare di risparmiare e razionalizzare”. In merito all’accorpamento del tribunale di Rossano a quello di Castrovillari, Enrico Buemi ha bollato tale provvedimento come inspiegabile, poiché riguarda un “territorio che da tutti è stato confermato ad alta intensità criminale. Tenendo conto dei parametri che il legislatore aveva dato al governo per definire gli accorpamenti e le modifiche della geografia giudiziaria, ribadisco: in Calabria nonprefettura-cosenza bisognava chiudere tribunali, ma è ancora più inspiegabile la chiusura del tribunale di Rossano, rispetto ad altre situazioni”. Oltre alla questione della carenza dei presidi giudiziari, Rosy Bindi ha richiamato l’attenzione sulla necessità di gestire al meglio i casi dei minori che crescono in ambienti criminali. La presidente ha però escluso la possibilità di proporre una legge per togliere ai mafiosi la patria potestà. “C’è una mancanza di strumenti adeguati per la tutela dei minori – ha sottolineato – di cui è rimasto vittima anche il piccolo Cocò, il bimbo di tre anni ucciso e bruciato a Cassano assieme al nonno e alla compagna. Il piccolo, pur avendo meno di tre anni, non si trovava con la madre in carcere ed è stato affidato a una famiglia che lo ha usato. Ciò denota che ci sono carenze amministrative. Cercheremo, inoltre di appurare se in questa storia vi siano altre responsabilità”. Infine la Bindi ha discusso con il prefetto Tomao delle vicende relative al comune di Marano Marchesato, dove il sindaco e alcuni componenti della maggioranza sono indagati per mafia, e al comune di Castrolibero, in virtù delle indagini che riguardano l’ex sindaco ed attuale consigliere regionale Orlandino Greco. “Se il prefetto Gianfranco Tomao riterrà che ci sono gli elementi per fare degli approfondimenti, avrà il sostegno della Commissione” ha concluso Rosy Bindi.

Tribunale di Rossano, carte false per chiuderlo

ROSSANO (Cs) – Tribunale, per giustificarne chiusura sono state fatte carte false. I numeri non sono serviti rispetto all’efficacia dei poteri trasversali! Ma non potrà mai essere garantita giustizia attraverso un’evidente ingiustizia. Da qui a settembre è strategico il ruolo che questo territorio saprà giocare in modo unitario. Servono allerta e pressing quotidiani per arrivare alla modifica del decreto da parte del Governo. Ciò che non serve è la lotta tra poveri. Intanto il 15 e 16 luglio prossimi la Commissione Antimafia sarà in questo territorio. “Dobbiamo dire allo Stato che qui va ripristinato ed affermato lo Stato di diritto, cosa che dovrebbero fare anche i presidenti dei tribunali”. Sono, questi, alcuni dei passaggi più forti dell’intervento del Senatore socialista piemontese Enrico Buemi che, nella mattinata di stamani, su iniziativa dell’assessore provinciale Leonardo Trento, ha incontrato gli avvocati ed i sindaci della Sibaritide presso il Palazzo di Giustizia. – (Domani, DOMENICA 22, BUEMI sarà a Cariati per inaugurare una sezione del PSI intitolata a Rocco TRENTO).

Nella stessa mattinata, Buemi si è recato prima presso la struttura penitenziaria, assumendo ulteriori dati, citati e sommati, nel corso suo applauditissimo intervento, alla lunga lista di evidenze che certificano l’assurdità della soppressione del presidio rossanese, anche alla luce dello spreco di risorse che si sta determinando con i trasferimenti quotidiani a Castrovillari. Basti solo considerare – ha spiegato Buemi – che 120 detenuti su 255 nel carcere di Rossano (a fronte dei soli 150 di Castrovillari!) lo sono per reati di mafia e che dal 1 agosto 2013 ad oggi si sono effettuate ben 399 traduzioni, in pratica 2 al giorno per 611 detenuti di cui 565 di alta sicurezza. Senza ritornare – ha detto – sul carico processuale dei due tribunali di Castrovillari e di Rossano il cui rapporto è di 3 a 7. Purtroppo la Calabria – ha proseguito il Senatore membro della Commissione Giustizia e Antimafia – è una terra disgraziata, trascurata dai suoi stessi residenti. Questa vicenda, infatti, di Rossano non sarebbe dovuta accadere. Questo Tribunale non doveva essere chiuso perché risponde pienamente a quanto richiesto nella delega. E mi dispiace dirlo ma – ha scandito BUEMI – io sono qui e mi sto battendo da tempo contro questa palese ingiustizia, sia perché sono socialista e sia perché svolgo il ruolo di Senatore della Repubblica e non del Piemonte ma in nome del popolo italiano! A Rossano lo Stato ha deciso di arretrare dalle sue posizioni più avanzate e su questo dobbiamo e dovete alzare la voce di più, nei 2 mesi che restano. Continuerò a fare la mia parte in commissione e col Governo certo anche del sostegno e della condivisione dei colleghi di tutti i partiti sulla questione Rossano e dei 6 da salvare (e non 32! – ha tenuto a precisare). Hanno, infatti, tutti sottoscritto la mia mozione. Su Rossano – ha ironizzato – sono diventato un incubo per Ministri della Giustizia! Il presidente del Tribunale di Castrovillari – ha chiosato BUEMI– avrebbe dovuto dosare diversamente alcuni passaggi del trasferimento ed evitare una situazione prodottasi che è per certi aspetti di illegalità oltre che di gravissimi e intollerabili disagi per tutti. – A conclusione del dibattito, al quale sono intervenuti anche gli avvocatiS.TRENTO, G.ZAGARESE, G.TAGLIAFERRO, M.MINNICELLI, il presidente dell’ordine dei commercialisti C.PLASTINA, il Sindaco di Mandatoriccio A.DONNICI, l’assessore rossanese R.ALFIERI ed il presidente del consiglio comunale di Corigliano P.MAGNO, l’assessore provinciale TRENTO ha avanzato la proposta di allargare il consiglio comunale congiunto sul Tribunale ai comuni del territorio. Nutrita la platea di avvocati e amministratori, tra i quali anche il consigliere comunale Patrizia UVA.