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Controlli caccia nel cosentino: denunciati per uso di richiamo acustici vietati

COSENZA – Militari dipendenti dal Gruppo Carabinieri Forestale di Cosenza hanno nei giorni scorsi effettuato un servizio straordinario di contrasto al bracconaggio che ha portato alla denuncia di tre cacciatori per utilizzo di apparecchiature elettroniche non consentite dalla normativa. In particolare sui territori comunali di Roggiano Gravina, Altomonte e S.Lorenzo del Vallo i militari appartenenti alle Stazioni di Castrovillari e S.Sosti hanno individuato e posto sotto sequestro tre richiami acustici elettromagnetici vietati riproducenti i versi di avifauna, due dei quali occultati tra la vegetazione in alcuni rudimentali contenitori ed uno collocato all’interno di un piccolo manufatto di cemento, collegato all’esterno ad una cassa acustica e chiuso ermeticamente da un coperchio d’acciaio. Per recuperare quest’ultimo richiamo si è proceduto alla rottura della copertura d’acciaio e alla rimozione dello stesso. Due in questo caso i cacciatori deferiti dai reparti operanti ai quali, oltre ai richiami, sono state sequestrate le armi utilizzate e il munizionamento in loro possesso.

Altro sequestro è avvenuto nel comune di Albidona nella località Puzzoianni dove i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Trebisacce hanno sorpreso, anche in questo caso, un cacciatore che esercitava l’attività venatoria utilizzando un richiamo acustico elettromagnetico posto all’interno di una scatola in ferro chiusa con un catenaccio. Tale modalità utilizzata per nascondere l’apparecchio e cercare di eludere il controllo non ha però tratto in inganno i militari i quali, attirati in zona dal suono, ed a seguito di un accurato appostamento hanno sorpreso l’uomo al quale, come gli altri cacciatori, oltre al sequestro del fucile e dell’attrezzatura utilizzata per tale illecita attività è stata contestata la violazione alla normativa sulla caccia per l’uso non consentito di tali apparecchiature.  I richiami sono assolutamente vietati nella caccia per via della facilità con cui gli animali ne sono attratti e la conseguente elevata possibilità di essere abbattuti.

Ritrovata dai carabinieri donna scomparsa nel Vibonese

PIZZO CALABRO (VV) – I carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia e i militari dello Squadrone Cacciatori hanno ritrovato la donna di 31 anni scomparsa per ore dopo che nella tarda serata di ieri a Pizzo, a causa della sparizione, si erano anche vissuti momenti di tensione quando i militari, con mitra in mano e giubbotto antiproiettile, avevano ispezionato una via del centro storico della cittadina entrando in alcune abitazioni e in un caso anche sfondando un portone.

Della donna, sposata con un uomo del posto, non si avevano più notizie dalla mattina.

Risultava infatti irreperibile e anche il proprio cellulare era spento. Proprio quando l’apparecchio è stato riacceso, i militari, attraverso la geolocalizzazione sono riusciti ad individuarla in uno degli appartamenti della zona.

La donna presentava solo delle tumefazioni al volto ma ha dichiarato di non essere stata aggredita.

Adesso la sua versione è al vaglio degli investigatori. (Foto di repertorio)

Rapine ai danni di cacciatori, arresti nel reggino

REGGIO CALABRIA – È in corso dalle prime ore di questa mattina un’operazione dei Carabinieri di Reggio Calabria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di sette persone accusate a vario titolo di rapina, falsificazione di monete, furto, ricettazione, danneggiamento e delitti in materie di armi e di stupefacenti.

Le indagini hanno accertato che l’organizzazione sgominata era dedita alle rapine ai danni di cacciatori ed aveva programmato di acquisire il controllo mafioso del territorio di Seminara attraverso condotte violente, soprattutto con l’utilizzo di armi.

Almeno 10 le rapine denunciate da cacciatori, i responsabili delle quali, esplodendo colpi di arma da fuoco a scopo intimidatorio, hanno imposto alle vittime la consegna dei fucili.

Fonte Ansa
    Immagini di repertorio

Cosenza, operazione “Osei 3” denunciati 15 cacciatori

COSENZA – Quindici cacciatori sono stati denunciati dai Carabinieri della specialità Forestale per aver cacciato e detenuto esemplari di avifauna nei cui confronti la caccia non è consentita. L’operazione, denominata “Osei 3”, ha visto impegnati militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, del Gruppo Carabinieri Forestale di Cosenza e le Stazioni di Corigliano, Acri, Castrovillari, Trebisacce e Oriolo, sotto il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Castrovillari.

I militari durante una attività investigativa e di monitoraggio estesa nei comuni di Villapiana, Corigliano e Cassano hanno accertato l’attività venatoria illegale dei cacciatori che si avvalevano anche di un accompagnatore del luogo. Scattati i controlli, a seguito di ispezioni e perquisizioni di automezzi in loro possesso, sono stati rinvenuti abbattuti circa 600 capi di avifauna per la maggior parte non cacciabile appartenenti alla specie di “Fringilidi” (fringuelli, verdoni, verzellini, cardellini, pettirossi, capinera, codirosso,luì, zigolo, fanello).

I cacciatori, 12 provenienti dalle zone di Firenze e Arezzo, 2 veronesi e uno di Cassano Jonio (cs) sono stati denunciati per violazione alla legge sula caccia. Non è la prima volta, così come testimoniano le altre operazioni effettuate dai Carabinieri Forestali in questo territorio, che i cacciatori provenienti dal nord Italia, una volta giunti nello ionio cosentino trovino una perfetta organizzazione che gli fornisce vitto, alloggio, munizionamento e accompagnamento per effettuare la caccia a specie di avifauna protetta e non cacciabile, particolarmente apprezzata nella preparazione di tipici piatti. Oltre alla denuncia per aver cacciato e detenuto specie la cui caccia non è consentita e particolarmente protette dalla Convenzione di Berna,  si è provveduto nei confronti degli indagati al sequestro dell’avifauna, in gran parte Fringuelli, di 19 fucili e di 4200 cartucce di vario calibro in loro possesso.

Denutrita e impaurita, cagnolina adottata dal Sec “cacciatori”

VIBO VALENTIA – Si chiama Sec, acronimo di Squadrone eliportato cacciatori, ed è una cagnolina di poco più di un mese trovata tremante, denutrita e impaurita a bordo della statale 18, nel Vibonese, a rischio di essere investita e uccisa da qualche automobilista.

La cucciola, curata e accudita da tutti i carabinieri in servizio alla base, si è conquistata la simpatia di tutti ed è diventata la mascotte del Reparto che ha sede nell’aeroporto Luigi Razza di Vibo Valentia.
Adesso Sec, entrata a far parte della grande famiglia dello “Squadrone”, gode di ottima salute, cresce a vista d’occhio e può scorrazzare allegramente nei prati e nelle camerate della caserma.

Cacciatori sorpresi nel Parco del Pollino

GRISOLIA (CS) – Sono stati sorpresi nel Comune di Grisolia (cs) nel Parco Nazionale del Pollino mentre praticavano attività venatoria. Per due cacciatori di  S.Maria del Cedro (cs) è scattata la denuncia per attività venatoria e introduzioni di armi all’interno dell’area protetta. I due uomini sono stati sorpresi, al termine di una accurata attività di osservazione e controllo da parte degli uomini del Comando Stazione del Corpo Forestale di Grisolia dipendente dal Coordinamento Territoriale per l’Ambiente CTA del Pollino, in località  “Valle” del comune di Grisolia (cs), zona questa ricadente nel perimetro dell’area protetta calabro-lucana. Bloccati dagli uomini della Forestale gli sono stati sequestrati i due fucili calibro 12 e il munizionamento in loro possesso. Altra attività ha invece portato al sequestro di una pista di esbosco realizzata abusivamente in località “Trincello” zona 1 del Parco Nazionale nel Comune di Verbicaro. La pista della lunghezza di 75 metri è stata realizzata all’interno di un bosco di Leccio con un mezzo meccanico in assenza di autorizzazione. Per realizzarla sono state sradicate alcune piante. Per tale reato è stato deferito l’autore dei lavori, proprietario del fondo.

Denunciati cacciatori con richiami (VIDEO)

COSENZA –  Due cacciatori sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato continuato di esercizio venatorio con l’utilizzo di richiami elettroacustici. Le autorità erano state avvisate dalle segnalazioni di alcuni cittadini di Rende i quali in località “Difesa” venivano continuamente disturbati durante la notte dai suoni emessi dai richiami elettroacustici utilizzati per tale illecita attività di caccia, che possono raggiungere in alcuni casi i 120 decibel. A tal riguardo gli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Cosenza e di Spezzano della Sila hanno monitorato attentamente tale zona riuscendo ad individuare e sorprendere due persone di anni 58 e 67, residenti a Rende, mentre svolgevano tale attività venatoria utilizzando, per molte notti, richiami elettroacustici per attirare l’avifauna come il Tordo Bottaccio (Turdus philomelos) e le Quaglie  (Coturnix coturnix) oggetto di caccia poi durante le battute diurne. Dopo aver individuato i richiami, i forestali hanno provveduto ad installare delle telecamere che hanno permesso di monitorare per diversi giorni la zona ed individuare l’attività illecita dei due soggetti. Il richiamo veniva attivato e occultato la sera, per poi essere disattivato la mattina prima della battuta di caccia. I due sono stati sorpresi in flagranza di reato. Agli stessi sono stati sequestrati 3 richiami elettroacustici perfettamente funzionanti di cui uno riproducente il canto della Quaglia ed altri due quello del Tordo bottaccio, 2 fucili calibro 12 e 115 munizioni.

Cacciatori nel Parco, sequestrati cinque fucili

LONGOBUCCO (CS) – Cinque cacciatori sono stati denunciati e le armi in loro possesso poste sotto sequestro nell’ambito di una vasta attività di controllo condotta nei giorni scorsi dagli uomini del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Parco Nazionale della Sila. I cinque cacciatori,  precedentemente controllati mentre transitavano a bordo delle proprie autovetture, sono stati in seguito sorpresi in serata all’interno di un casolare in località “Cicchella” del comune di Bocchigliero, area questa ricadente in “Zona 2” dell’area protetta.  I reparti di  Lorica, Mezzocampo,  Spezzano Sila, CTA, Camigliatello e Cava di Melis hanno quindi provveduto al sequestro di cinque fucili calibro 12 e al munizionamento in loro possesso, circa 150 cartucce. I cinque cacciatori, originari di Luzzi, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari per violazione della Legge quadro sulle aree protette. L’introduzione di armi è infatti vietata all’interno del Parco.

Quale futuro per l’attività venatoria in Calabria. Dibattito martedì 12 gennaio

Locandina per il webCOSENZA – Il delicato passaggio delle competenze sull’attività venatoria dalle amministrazioni provinciali alla giunta regionale, rischia di determinare una vacatio normativa che mette a repentaglio il regolare esercizio della caccia in Calabria.  

Se ne discuterà nel corso di una iniziativa organizzata dalla sezione provinciale di Cosenza della Federcaccia, guidata da Francesco Antonio Greco, dal titolo: “L’attività venatoria in Calabria: quale futuro?”.  

Interverranno i consiglieri regionali Mimmo Bevacqua, Mauro D’Acri, Giuseppe Graziano e Franco Sergio. Saranno inoltre presenti, in rappresentanza di Mario Oliverio, presidente della Giunta regionale, il capo di gabinetto Gaetano Pignanelli e il coordinatore dello staff Franco Iacucci.  Sul tavolo numerose questioni cruciali per i cacciatori calabresi, rimaste irrisolte. 

In particolare, l’attuazione della Legge Delrio e la riallocazione delle funzioni delle Province alle regioni, tra le quali figurano anche i settori di caccia e pesca, determina l’urgenza di adottare le opportune modifiche alla legge regionale 9/96 che disciplina l’attività venatoria in Calabria.

Si discuterà inoltre del rinnovo dei regolamenti per la caccia al cinghiale, alla lepre e alla volpe, dell’istituzione delle zone di ripopolamento e cattura di selvaggina, dell’avvio dei corsi per la formazione delle guardie venatorie, indispensabili per la vigilanza sul territorio. 

Il dibattito sarà ospitato a Castiglione Cosentino martedì prossimo, 12 gennaio, alle ore 16, presso il Piccolo Teatro. Concluderà la manifestazione Gennaro Giuffrè, presidente Regionale Federcaccia.