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Maltempo, Occhiuto: “da quando ci sono io in Calabria tolleranza zero su reati ambientali” (VIDEO)

CATANZARO – “Sono molto preoccupato per l’allerta meteo emanata dalla Protezione Civile nella mia Regione. Ci sono Comuni che vedono le strade trasformate in torrenti, ci sono smottamenti, c’è stato un tornado a Crotone.
Purtroppo si tratta di fenomeni a cui assistiamo ormai ordinariamente dopo allerta gialla o fenomeni temporaleschi. Questo tema dei cambiamenti climatici, che per tanti anni abbiamo considerato un fenomeno secondario, quasi un vezzo degli ambientalisti, oggi è invece sotto gli occhi di tutti”.

Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a “Tg2 Post”, su Rai 2.

“Credo che la nostra epoca stia pagando anche le conseguenze di un consumo del suolo fatto dalle generazioni precedenti, e che oggi espone molta parte della popolazione a gravi rischi.
In Calabria ci sono dei fiumi che sono tombati. Il problema è che la natura non sa che quel fiume non c’è più e che al suo posto c’è una strada, e quando piove si trasforma di nuovo in un torrente, in un fiume, trascinando tutto ciò che si trova davanti.

Nella mia Regione da un anno a questa parte, da quando io mi sono insediato, c’è tolleranza zero sui reati ambientali, non sono solo quelli relativi all’abusivismo ma anche quelli relativi alla mala depurazione, agli incendi boschivi.
Siamo stati per la prima volta la Regione che quest’anno ha avuto meno incendi. La tolleranza zero può arrivare anche fino all’abbattimento delle case abusive.

Questo tema della difesa del suolo e della lotta all’abusivismo dovrebbe essere in cima all’agenda politica di tutti i decisori, sia di quelli che partecipano alle scelte del governo nazionale, sia di quelli regionali e comunali.
È davvero importante che ci sia una coscienza collettiva che deve riguardare anche i cittadini, spesso autori degli abusi.
Si dice che occorrono risorse per fronteggiare il dissesto idrogeologico. Ed è vero. Nella mia Regione io, appena insediato, ho trovato 500 milioni di euro da spendere nelle attività per fronteggiare il dissesto idrogeologico, con una progressione della spesa di circa 9-10 milioni all’anno. L’ho raddoppiata, portandola a 20 milioni nel 2022, ma è comunque pochissimo perché se non c’è una struttura capace di metterle a terra queste risorse non producono gli effetti che invece potrebbero produrre.
Presto incontrerò i sindaci per mettere a punto un piano per la difesa del territorio e chiederò loro molta attenzione al presidio. I fenomeni che si sono verificati ad Ischia hanno interessato zone abitate, ma molti dimenticano che nelle Regioni del Sud – dove ci sono paesi montani nei quali non c’è più l’uomo e dove dunque non c’è la manutenzione del territorio – questi fenomeni si verificano più assiduamente”, ha sottolineato il presidente Occhiuto.

Massimo Ranieri torna in Calabria con il suo nuovo tour

CATANZARO – Un altro meraviglioso viaggio nei grandi teatri italiani per Massimo Ranieri che ritorna in Calabria per due tappe del suo nuovo tour “Tutti i sogni ancora in volo” giovedì 16 febbraio, alle ore 21, sul palco del Teatro Cilea di Reggio Calabria e il 17 febbraio al Teatro Politeama di Catanzaro.

 

Ideato e scritto da Edoardo Falcone e dallo stesso Massimo Ranieri, riparte il viaggio del cantautore napoletano – al secolo Giovanni Calone – insieme al suo pubblico, con il nuovo spettacolo. Dopo oltre 800 repliche di “Sogno e son desto” ecco un’ altra straordinaria avventura tra canto, recitazione, brani celebri, sketch divertenti e racconti inediti.

Tra le tante canzoni ci sarà anche il brano vincitore del Premio della critica a Sanremo 2022, “Lettera di la dal mare”. In scaletta bellissimi inediti scritti per Ranieri da alcuni grandi cantautori italiani tra i quali: Pino Donaggio, Ivano Fossati, Bruno Lauzi, Giuliano Sangiorgi e molti altri; brani che fanno parte del suo nuovo album, che ha lo stesso titolo dello spettacolo, uscito il 18 novembre scorso, che porta la firma della produzione musicale di Gino Vannelli. Anche questa volta ci sarà un Massimo al 100%, che offrirà al suo pubblico tutto il meglio del suo repertorio più amato e prestigioso. Lo spettacolo si veste di una nuova veste scenografica, l’organizzazione generale della produzione è di Marco De Antoniis, con una band di musicisti inedita dove possiamo trovare al pianoforte Seby Burgio, alle tastiere e voce : Giovanna Perna, al basso Pierpaolo Ranieri, alla batteria Luca Troll, percussioni di Arnaldo Vacca, alle chitarre Andrea Pistilli e Tony Puja, violino e voce: Valentina Pinto e ai fiati troviamo il sax di Max Filosi e la voce e il sax di Cristiana Polegri.

L’evento è organizzato da GF ENTERTAINEMENT e L’ALTRO TEATRO.

Da lunedì 21 novembre, dalle ore 11, saranno aperte le vendite sul circuito Ticketone e Diyticket.

Legambiente: “La Calabria è tra le regioni più colpite da eventi climatici estremi”

COSENZA – La crisi climatica accelera sempre di più la sua corsa insieme agli eventi estremi, che stanno avendo impatti sempre maggiori sui Paesi di tutto il mondo, a partire dall’Italia. Nei primi dieci mesi del 2022, seppur con dati parziali, sono stati registrati nella Penisola 254 fenomeni meteorologici estremi, +27% di quelli dello scorso anno (intero anno). Preoccupa anche il bilancio degli ultimi 13 anni: dal 2010 al 31 ottobre 2022 si sono verificati in Italia 1.503 eventi estremi con 780 comuni colpiti e 279 vittime. 

È quanto emerge in sintesi dalla fotografia scattata dal nuovo report “Il clima è già cambiato” dell’Osservatorio Città Clima 2022 realizzato da Legambiente, con il contributo del Gruppo Unipol, e sintetizzato nella mappa del rischio climatico,  presentato oggi, nel giorno finale della COP27 in corso in Egitto, per lanciare un doppio appello: se da una parte al livello internazionale è fondamentale che si arrivi ad un accordo ambizioso e giusto in grado di mantenere vivo l’obiettivo di 1.5°C ed aiutare i Paesi più poveri e vulnerabili a fronteggiare l’emergenza climatica, dall’altra parte è fondamentale che l’Italia faccia la sua parte. Al Governo Meloni e al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin l’associazione chiede, in primis, che venga aggiornato e approvato entro la fine dell’anno il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC), rimasto in bozza dal 2018, quando era presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e ministro Gian Luca Galletti. 

Nella lotta alla crisi climatica – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente– da troppi anni l’Italia sta dimostrando di essere in ritardo. Continua a rincorrere le emergenze senza una strategia chiara di prevenzione, che permetterebbe di risparmiare il 75% delle risorse economiche spese per i danni provocati da eventi estremi, alluvioni, piogge e frane, e non approva il Piano nazionale di adattamento al clima, dal 2018 fermo in un cassetto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. È fondamentale approvare entro fine anno il Piano, ma anche definire un programma strutturale di finanziamento per le aree urbane più a rischio, rafforzare il ruolo delle autorità di distretto e dei comuni contro il rischio idrogeologico e la siccità, approvare la legge sul consumo di suolo, e cambiare le regole edilizie per salvare le persone dagli impatti climatici e promuovere campagne di informazione di convivenza con il rischio per evitare comportamenti che mettono a repentaglio la vita delle persone”. 

Focus Calabria

Nel Rapporto Città Clima 2022 la Calabria è tra le regioni più colpite da eventi climatici estremi. Solo nell’ultimo biennio, dal 2020 ad oggi, siamo passati da 65 ad 82 fenomeni di cui, nel complesso, 33 per allagamenti da piogge intense; 17 casi di danni da trombe d’aria; 14 casi di danni alle infrastrutture; 8 frane da piogge intense; 3 esondazioni fluviali; 3 mareggiate; 2 casi di danni al patrimonio storico da piogge intense; 2 casi di danni da siccità prolungata. 

La Calabria è anche una delle regioni maggiormente in sofferenza relativamente all’erosione costiera che incide pesantemente sugli ecosistemi regionali. Dal 1970 ad oggi, in Italia, i tratti di litorale soggetti ad erosione sono triplicati e riguardano il 46% delle coste sabbiose, con picchi del 60% nella nostra Regione, ed una perdita media di 23 metri di profondità di spiaggia. Tra le 40 aree urbane costiere che rischiano di subire rilevanti danni e di scomparire con l’innalzamento del livello dei mari, nel Report troviamo Gioia Tauro e Santa Eufemia. 

La Calabria è stata interessata anche da lunghi periodi di siccità, provocando gravi danni a settori chiave come quello agricolo. Anomalie delle temperature e del numero delle notti tropicali si sono verificate soprattutto nelle città di Catanzaro e Reggio Calabria. Dal 1999 al 2022 sono stati 1109 gli interventi richiesti in Calabria, 863 i milioni di euro di finanziamento per diverse opere, eppure continuiamo ad assistere ad alluvioni e distruzione di interi territori consapevoli che si possa fare molto di più per mitigare il rischio e le conseguenze su popolazioni, attività produttive e infrastrutture.

I dati dell’ultimo rapporto Città-clima 2022 sono chiari quanto molto preoccupanti – rileva Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria -. L’aumento esponenziale, nella nostra Regione, di fenomeni meteorologici estremi rende evidente l’urgenza di mettere in campo interventi diretti a  mitigare gli effetti della crisi  climatica. L’impatto dell’aumento delle temperature avrà effetti enormi : basti pensare alla risorsa idrica ed al conseguente impatto sull’agricoltura e sulle nostre vite. In Calabria servono le giuste infrastrutture per mettere in sicurezza cittadini, territori ed economia locale. Senza una reale consapevolezza da parte delle Istituzioni, tradotta in azioni concrete nell’interesse della collettività, siamo destinati a subire le inevitabili catastrofi ambientali che si verificheranno”.  

Grosse quantità di droga in Calabria smistata nelle piazze di spaccio palermitane: 15 arresti

PALERMO – Le indagini sono partite nel 2019 e questa mattina è scattata l’operazione dei carabinieri tra Palermo e Africo Nuovo (Rc) per l’esecuzione di 15 ordinanze di custodia cautelare, 10 in carcere e 5 ai domiciliari. Le accuse sono di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, di avere agevolato l’attività mafiosa ma agli indagati vengono contestati anche vari episodi di detenzione, in concorso, di stupefacenti ai fini di spaccio.

L’indagine ricostruisce l’attività di spaccio nei mandamenti mafiosi palermitani di Porta Nuova, Brancaccio, Tommaso Natale e San Lorenzo. L’organizzazione si riforniva di grosse quantità di droga in Calabria che finivano poi nelle diverse piazze di spaccio.

Al vertice dell’associazione ci sarebbero boss e, già definitivamente condannati, delle famiglie mafiose di Palermo Centro e di Partanna Mondello, che, con altri affiliati del mandamento di Brancaccio, già sottoposti a misura cautelare in un altro procedimento, avevano contatti con i fornitori di droga di Campania e Calabria e con spacciatori palermitani, incaricati di rivendere al dettaglio i chili di stupefacenti. Secondo quanto accertato dalle indagini i soldi del traffico di droga servivano per il mantenimento delle famiglie dei detenuti per mafia.

Nel corso dell’inchiesta sono stati arrestati otto corrieri e sequestrate complessivamente 185 chili tra cocaina, hashish e crack e 52 mila euro in contanti. In un’abitazione di Pollenna Trocchia (Na) i carabinieri hanno sequestrato 255 chili di hashish.

Sanità “Faremo ricognizione del debito, risultati già dalla prossima settimana”

CATANZARO – “La volontà di fare la ricognizione del debito del settore sanitario è più forte di qualsiasi interesse. Per 12 anni i commissari non hanno avuto la possibilità o la capacità di fare la ricognizione. Noi, invece, stiamo procedendo anche molto velocemente, con la Guardia di finanza che ci dà una mano, a valutare tutti i titoli di credito”. Così  Roberto Occhiuto, a margine della presentazione del libro “Amara verità” di Carlo Guccione, ex consigliere regionale del PD e responsabile Sanità per il Mezzogiorno del partito, che si è tenuta nella Cittadella regionale. “Dimostreremo – ha aggiunto Occhiuto – che la sanità in Calabria può essere governata e può avere i conti in chiaro. Il lavoro produrrà dei risultati già a partire dalla prossima settimana”.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, Occhiuto ha negato che ci sia stata una scarsa adesione da parte dei fornitori, come sostenuto da più parti, all’iscrizione come debitori alla piattaforma creata dalla Regione proprio ai fini della ricognizione del debito. “Quando avremo i dati – ha detto il Presidente – tutti si renderanno conto che non c’è una scarsa adesione. Ad oggi hanno risposto 730 fornitori. Mancano le società di factoring che hanno acquisito gran parte dei crediti, ma tutto procede secondo le previsioni. Ci sono fornitori iscritti nei bilanci delle Aziende sanitarie, come debitori delle aziende stesse, i quali, poiché abbiamo specificato che la ricognizione sarà fatta insieme alla Guardia di finanza, hanno comunicato alla piattaforma di non avere alcun credito nei confronti della sanità. Il fatto che ci siano 730 società iscritte alla piattaforma dimostra che molti hanno capito che in Calabria è passato il tempo in cui chiedeva di essere pagato anche chi non doveva avere nulla dal sistema sanitario”.

Per quanto riguarda la sentenza della Corte costituzionale riguardo la possibilità di intraprendere azioni esecutive a carico degli enti del servizio sanitario regionale, Occhiuto ha detto di avere “chiesto al Governo ed al Parlamento di intervenire. E credo che questo sarà fatto già nei prossimi giorni in sede di conversione del ‘Decreto Calabria’. C’è un emendamento che fissa il termine al 31 dicembre 2023. Un termine che non lede le prerogative dei creditori, ma ci consente di valutare anche il contenzioso. Molti non si sono iscritti alla piattaforma, ma hanno avuto decreti ingiuntivi pagati, spesso, due o tre volte. Oltre a fare, una valutazione sui titoli di credito, quindi, faremo con la Guardia di finanza una valutazione, con i dati del tesoriere, anche sulle somme pagate per decreti ingiuntivi. Se una clinica privata ha fatturato X, deve essere pagata X. Ma se ha ricevuto X più Y più Z, significa che qualcosa non ha funzionato”. Temi in sinergia con quelli trattati nel libro di Carlo Guccione, secondo il quale “parliamo di un disavanzo e di un debito sanitario che producono una sottrazione delle risorse destinate a curare i calabresi. Risorse che in realtà vengono utilizzate per pagare doppie o triple fatture e interessi di mora. Poi ci sono i casi delle gare in proroga. Ciò che ne scaturisce è un debito che rischia anche di fare fallire il Pnrr. Io ho apprezzato l’approccio del presidente Occhiuto di risolvere le difficoltà con la collaborazione della Guardia di finanza. Perché se non si quantifica il debito non si capirà mai la reale situazione della Calabria sotto questo aspetto. Fatto questo, capiremo chi ha prodotto il debito, chi ci ha guadagnato e chi ha tenuto la Calabria in queste condizioni. Perché c’è qualcuno che non vuole che si quantifichi il debito. Un sistema che non conviene solo alla Calabria, ma anche a pezzi dello Stato”.

«Senza programma operativo no Tavolo Adduce»

“Ho avuto modo di parlare a lungo dei problemi complessivi della Sanità con il ministro Schillaci. Col ministro Giorgetti, che conosco da 15 anni, no. In ogni caso, né con l’uno né con l’altro ho parlato del Tavolo Adduce. Spero, comunque, che i funzionari che compongono l’organismo ministeriale ci restituiscano entro qualche settimana, con la loro approvazione, il Programma operativo per la sanità che abbiamo elaborato e presentato come Regione”.

“In caso contrario – ha aggiunto Occhiuto – parlerò con Schillaci e Giorgetti per dire loro che il Presidente della Regione Calabria e Commissario della Sanità non è più disponibile a sedere al Tavolo Adduce. A quel punto si dovrà sostituire il presidente della Regione e commissario della Sanità della Calabria o i funzionari del Tavolo Adduce”.

Covid, 285 contagi e zero vittime. Tasso di positività in calo

CATANZARO – Sono 285 i nuovi contagi da Covid in Calabria nelle ultime 24 ore con i decessi che restano fermi a 3.095. Il tasso di positività scende decisamente, passando dal 17,24 all’11,69%. Negli ospedali, nel saldo tra ingressi e uscite, crescono di 4 i ricoverati in area medica (124) e di 1 in terapia intensiva (4). I casi attivi sono 7.105 (-86), gli isolati a domicilio 6.977 (-91) ed i nuovi guariti (285). I dati sono comunicati dai Dipartimenti di Prevenzione delle Asp della Regione Calabria. In Calabria, ad oggi, il totale dei tamponi eseguiti è 3.954.970 con 588.337 positivi.

– Catanzaro: CASI ATTIVI 1818 (14 in reparto, 3 in terapia intensiva, 1801 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 99660 (99269 guariti, 391 deceduti).

– Cosenza: CASI ATTIVI 2947 (67 in reparto, 0 in terapia intensiva, 2880 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 170817 (169461 guariti, 1356 deceduti).

– Crotone: CASI ATTIVI 192 (4 in reparto, 0 in terapia intensiva, 188 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 56994 (56725 guariti, 269 deceduti).

 

 – Reggio Calabria: CASI ATTIVI 1480 (28 in reparto, 1 in terapia intensiva, 1451 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 196430 (195560 guariti, 870 deceduti).

  – Vibo Valentia: CASI ATTIVI 430 (9 in reparto, 0 in terapia intensiva, 421 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 50368 (50178 guariti, 190 deceduti).

L’ASP di Catanzaro comunica TOTALI POSITIVI ODIERNI 41 DI CUI 1 POS. F.R. E ZERO GUARITI F. R. .

Covid, 688 i nuovi contagi e 3 vittime. Calano tasso e ricoveri

CATANZARO – Sono 688 i nuovi contagi da Covid 19 in Calabria dove si registrano anche 3 vittime, con il totale da inizio pandemia che arriva a 3.058. Il tasso di positività sale lievemente passando dal 16,05% di ieri al 17,54%. Nel saldo tra ingressi e uscite, calano di 5 i ricoverati in area medica (132) e di 1 in terapia intensiva (4). I casi attivi sono 9.791 (-1), gli isolati a domicilio 9.655 (+5) ed i nuovi guariti 686. I dati sono comunicati dai Dipartimenti di Prevenzione delle Asp della Regione Calabria. Ad oggi il totale dei tamponi eseguiti è di 3.898.909 con 579.151 positivi.

In Calabria, ad oggi, il totale dei tamponi eseguiti sono stati 3898909 (+3.922).

– Catanzaro: CASI ATTIVI 2141 (19 in reparto, 3 in terapia intensiva, 2119 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 97017 (96632 guariti, 385 deceduti).

 

– Cosenza: CASI ATTIVI 4378 (75 in reparto, 0 in terapia intensiva, 4303 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 165718 (164383 guariti, 1335 deceduti).

 

– Crotone: CASI ATTIVI 375 (8 in reparto, 0 in terapia intensiva, 367 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 56445 (56177 guariti, 268 deceduti).

 

 

– Reggio Calabria: CASI ATTIVI 2015 (22 in reparto, 1 in terapia intensiva, 1992 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 193784 (192921 guariti, 863 deceduti).

 

– Vibo Valentia: CASI ATTIVI 628 (7 in reparto, 0 in terapia intensiva, 621 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 49518 (49330 guariti, 188 deceduti).

 

L’Asp di Cosenza comunica 241 nuovi soggetti positivi di cui 3 fuori regione .

Traffico internazionale di droga, blitz contro i narcos calabresi

REGGIO CALABRIA – Ventiquattro le persone arrestate di cui 15 in carcere e 9 ai domiciliari nell’ambito del blitz avvenuto nelle province di Reggio Calabria, Catania, Messina, Vibo Valentia, Salerno, Milano e Pavia. Tutte sarebbero coinvolti in un traffico internazionale di droga.

L’attività, che ha visto coinvolti oltre duecento militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dello Scico, sotto il coordinamento della procura antimafia dello stretto, costituisce lo sviluppo dell’operazione denominata Magma che avrebbe consentito di destrutturare un noto casato di ‘ndrangheta attivo nella provincia reggina, conclusa nel novembre 2019 con l’esecuzione di 45 misure cautelari personali.

 

Nel dettaglio l’operazione avrebbe confermato la forza e la capillarità, sia su scala nazionale che internazionaledei narcos calabresi, che continuano a porsi quali interlocutori privilegiati con le più qualificate organizzazioni mondiali, garantendo una sempre maggiore affidabilità.

 

La disponibilità di ingenti capitali di provenienza illecita e la spiccata capacità di gestione dei diversi segmenti e snodi del traffico hanno permesso all’organizzazione investigata, che sarebbe stata promossa e diretta da un membro di vertice del citato casato reggino, di consolidare un ruolo rilevante nel narcotraffico internazionale servendosi, tra l’altro, di preferenziali e collaudati canali di approvvigionamento esteri. Il gruppo criminale, che per comunicare faceva uso di telefoni cellulari criptati, ovvero di cabine telefoniche pubbliche, si interfacciava con differenti organizzazioni aventi le proprie basi operative in Albania e in Brasile.

Covid, il report: Calabria sopra la soglia di allerta in area medica. Rt risale a 1,30

ROMA – Sale, questa settimana, il numero delle Regioni che superano la soglia di allerta del 15% rispetto all’occupazione da parte di pazienti Covid dei reparti ordinari ospedalieri. Le Regioni e Province autonome (PA) oltre la soglia di allerta sono infatti 6 rispetto alle 4 della scorsa settimana. Si tratta di Calabria (al 16%), Friuli Venezia Giulia (17,5%), PA Bolzano (23,6%), PA Trento (17,2%), Umbria (26,6%) e Valle d’Aosta dove si registra il valore piu’ alto pari a 56,7%. Lo evidenzia la tabella sugli indicatori decisionali allegata al monitoraggio Iss-ministero della Salute sul Covid-19, che l’Ansa ha potuto visionare.

Sale nuovamente Rt, sopra la soglia epidemica

I casi Covid in Italia tornano sopra 500 su 100mila abitanti. L’incidenza settimanale a livello nazionale sale a 504/100mila nel periodo 7-13 ottobre, rispetto al dato di 441/100mila del periodo 30 settembre-6 ottobre. In salita anche l’indice di trasmissione ancora sopra la soglia epidemica. Nel periodo 21 settembre-4 ottobre, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,30 (range 1,15-1,38), in aumento rispetto alla settimana precedente (1,18) e superiore al valore soglia. Lo riporta il monitoraggio Covid di Istituto superiore di sanità e ministero della Salute.

Pedopornografia e sfruttamento di minori: 12 denunce e un arresto anche in Calabria

TORINO – Smantellata una rete di utenti che, su una nota piattaforma di messaggistica, scambiava materiale pornografico realizzato mediante sfruttamento di minori. Le indagini della polizia postale e delle comunicazioni di Torino ha concluso una complessa operazione di contrasto alla pedopornografia online, che ha condotto all’esecuzione di 12 decreti di perquisizione e alla denuncia di altrettanti soggetti, di cui 4 minorenni, responsabili di detenzione e diffusione di contenuti realizzati mediante sfruttamento di minori di anni 18.

Tra questi, 3 sono tratti in arresto in Campania, Calabria e Lombardia e sequestrati migliaia di file.

L’attività, diretta dalla Procura di Torino, ha interessato tutto il territorio nazionale, coinvolgendo altri Uffici della specialità, quali i compartimenti Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia e Veneto.

 

L’indagine è partita da un’attività sotto copertura svolta nell’ambito del contrasto alla diffusione di materiale pedopornografico attraverso la rete e, in particolare, su una piattaforma di messaggistica che garantisce ampio anonimato agli utenti. Gli operatori sotto copertura sono entrati in contatto con gli utenti che, apertamente, sulla chat di gruppo, dichiaravano di possedere o pubblicavano materiale pedopornografico, proponendo di scambiarlo con altri internauti.

Per identificarli, dopo aver carpito la loro fiducia gli investigatori sono risaliti alle tracce informatiche che hanno consentito l’individuazione dei partecipanti e, in particolare, dell’amministratore di un canale dove reperire materiale illegale definito “particolare”, previa iscrizione e pagamento di 25 euro.

L’uomo, su cui hanno trovato elementi sia a polizia postale di Torino che di Napoli, è stato arrestato in Calabria per commercio di materiale pedopornografico aggravato, per avere utilizzato strumenti per impedirne l’identificazione. A suo carico, oltre a numerosi supporti informatici, sono state sequestrate carte di debito e di credito e un portafogli elettronico. Il procedimento penale, ricorda la polizia in una nota, è nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.