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Discarica di Campolescia, incontro stamane in Prefettura

Castrovillari ( Cs) – “L’Amministrazione comunale di Castrovillari, come anche la Regione Calabria  e l’Arpacal  hanno confermato che i lavori realizzanti riguardano solo ed esclusivamente la messa in sicurezza della discarica di Campolescia, nonché quelle di compensazione ambientale”. Il primo cittadino Lo Polito nella riunione  ha sottolineato il concetto che solo  una forte coesione tra istituzioni pubbliche  e forze sociali  può  affermare la tangibilità del principio di legalità. Il Sindaco , durante l’incontro in Prefettura, ha ribadito che obiettivo prioritario dell’Amministrazione è quello  di chiudere il sito, essendo  una ferita in pieno distretto agroalimentare aperta da ben 14 anni. “Ho affermato con forza- ribadisce in una nota Lo Polito- , però,  che questo  non inciderà sulle tasche dei cittadini. Per cui se si reperiranno all’esterno le risorse necessarie, la discarica verrà chiusa senza il conferimento dei rifiuti. Diversamente l’unica soluzione praticabile sarà quella dell’abbanco di rifiuti non pericolosi e preventivamente trattati in un impianto di selezione sulla base della capacità iniziale, e residuale della discarica” Ovviamente è stato sottolineato dal sindaco che i lavori non si fermano perché trattasi di lavori di “messa in sicurezza” di una discarica sotto infrazione europea. Non si avrà, invece, conferimento perché, ad oggi, non è stata neppure bandita una gara per la gestione. Esiste il tempo per trovare una soluzione. Soluzione che, ad oggi, non è quella suggerita da taluna associazione di categoria, di inoltrare progetto per finanziamento POR, dal momento che la programmazione europea partirà se va bene dopo l’estate. Cosicché la preoccupazione del sindaco è quella di non lasciare una discarica senza gestione per evitare quanto già successo in passato: 2 incendi dolosi. Volere la chiusura significa portare proposte concrete che non comportino maggiori tasse per i cittadini. Ad oggi le proposte si perdono negli slogan.Il Prefetto ha preso atto delle volontà rinviando il Tavolo alla Regione per la verifica tecnica.

Al Pitagora di Castrovillari si discute di ambiente

Discarica CampolescioCASTROVILLARI (CS) – Questa mattina, presso, l’Auditorium dell’Istituto Tecnico e Commerciale per Geometri “Pitagora” si è tenuto un importante dibattito, voluto dall’Amministrazione Comunale, diretto ai giovani per informarli e far comprendere loro in quale ambiente stanno vivendo e come fare per una vivibilità sostenibile. Dunque, molti gli argomenti all’ordine del giorno: dall’impegno profuso dal Comune per fare fronte alle criticità presenti, fino all’annoso problema della discarica di Campolescio, un impianto bisognoso di essere sanato attraverso i lavori di adeguamento alla normativa europea. In particolare, gli esponenti dell’Amministrazione comunale presenti, tra i quali il Sindaco Domenico Lo Polito, l’assessore Pasquale Pace, l’architetto Cavuoto, designato per i lavori di messa a norma della discarica, e il dottor Borzillo dell’Arpacal hanno illustrato, anche attraverso la documentazione adatta, in che modo si sia giunti all’intervento, tramite un finanziamento da un milione di euro di fondi europei arrivati per sanare la discarica, già incendiata nel 2009, per poi utilizzare la capacità residua sino a piano campagna secondo le indicazioni dell’autorizzazione integrata ambientale regionale, che permette di scaricare circa 20 tonnellate d’indifferenziato al giorno e per consentire, mediante un esercizio controllato della stessa, di reperire quei fondi per chiuderla e riqualificare in seguito l’area. A pensiero Discarica Campolesciodell’Amministrazione, tale opera andrebbe a rafforzare la salubrità e l’immagine del territorio, tutelando le capacità impegnate nelle coltivazioni agricole. In tal modo, si garantirebbe altresì una qualità ambientale al momento mancante per il sito di Campolescia.

Tuttavia, non sono mancate le critiche, specificamente da parte del consigliere Ferdinando Laghi, che ha parlato a nome delle Civiche, del Comitato per Cammarata e di più associazioni, ribadendo contrarietà all’opera, più volte segnalata alla magistratura, poiché colmare il volume residuo di abbanco, anche se di 9.303 mc. (cioè quanto, secondo il piano previsto dall’Amministrazione, resterebbe in discarica) costituirebbe una ricaduta d’immagine negativa del Distretto Agroalimentare
E i prodotti d’eccellenza che vi vengono coltivati.