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Tartarughe depongono uova in spiaggia a Diamante

DIAMANTE (CS) – Hanno scelto un tratto di spiaggia di Diamante alcuni esemplari di tartaruga Caretta Caretta per deporre le loro uova. L’area, in prossimità della spiaggia denominata Riviera Blu, è stata delimitata dalla Polizia locale. «L’evento naturalistico ambientale – è scritto in una nota – è di notevole valenza e testimonia la pulizia e la vivibilità del nostro mare secondo quanto assicurano gli esperti di tale specie. Un ringraziamento va sicuramente rivolto ai titolari delle strutture ricettive della zona, agli uffici comunali e a alla Polizia Locale, alla Capitaneria di Porto, alle associazioni ambientalistiche e a tutti quei cittadini che con cura e amore hanno segnalato e tutelato la preziosa scoperta. L’augurio, nella certezza di una comune sensibilità di residenti e turisti, è che la stessa attenzione sarà garantita da tutti nel periodo che precederà la  schiusa delle uova».

Caretta caretta liberata a Le Castella

CROTONE – Questa mattina nuova liberazione di una tartaruga Caretta caretta a Le Castella dal Centro Recupero tartarughe marine dell’AMP “Capo Rizzuto”.20160413_112724

La tartaruga è stata rimessa in libertà dall’Assessore all’Ambiente della Regione Calabria Antonella Rizzo, che ha aderito con entusiasmo all’invito dell’AMP, ed alla presenza degli alunni delle scuole materne ed elementari di Le Castella. La liberazione è stata coordinata dallo staff dell’AMP, autorizzato alla manipolazione ed al trasporto di tartarughe marine in deroga al DPR n. 357/97, con il prezioso supporto dei volontari del gruppo del WWF Provincia di Crotone e del Centro Sub di Le Castella che, in data 06/12, ha recuperato la tartaruga ferita.

Con questo episodio il Centro dell’AMP, coordinato dal medico – veterinario Dott. Domenico Piro e supportato dal personale tecnico della MISER ICR, si conferma come riferimento importante per le attività di soccorso delle Caretta caretta in Calabria, specie protetta dalle principali convenzioni internazionali ed inserita nella “lista rossa” dello IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) quale specie a rischio.

La Cupola di San Pietro si trasforma in un’ Arca di Noè

foto di David Doubilet
foto di David Doubilet

 A pochi mesi dall’uscita dell’Enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco, e dopo la solenne apertura della Porta Santa, a “celebrare l’apertura del Giubileo” la proiezione sulla Cupola di San Pietro di alcune delle immagini più belle della natura: pinguini, balene e altri cetacei, tartarughe, pesci, panda, felini che, con i loro giochi, hanno trasformato la Cupola vaticana in un’enorme Arca di Noè. Fra le immagini proiettate c’è anche una Caretta Caretta, tartaruga marina che nidifica pure Calabria. Le immagini proiettate sono di alcuni dei più celebri fotografi del mondo, che con il loro scatti (molti apparsi su National Geographic), sono andati a catturare la “Grande bellezza delle Natura”. Da Joel Sartor con il suo progetto Photo Ark: ritratti di animali rari o esotici ospitati negli zoo di tutto il mondo (molti dei quali già estinti o a rischio di estinzione) a Yann Arthus Bertrand, Howard Hall, Greg Huglin, David Doubilet, Paul Nicklen, Steve McCurry, Sebastião Salgado, Chris Jordan, Shawn Heinrichs. Tutto il meglio della fotografia e cinematografia dedicata all’uomo, alla terra, alla natura, alla vita. A dare il titolo a questa sinfonia visuale le parole con cui ha inizio la creazione nel Libro della Genesi “Fiat Lux: illuminare la nostra casa comune”. Attraverso le immagini un racconto iniziato dal Cantico delle Creature fino ad arrivare ai temi ambientali e sociali che hanno ispirato l’enciclica di Papa Francesco Laudato sì. Un messaggio visivo per lanciare la sfida alla conservazione del pianeta, proprio mentre a Parigi è in corso la Conferenza sul clima che potrebbe segnare una svolta nella lotta al riscaldamento globale.

Fiat Lux è stata curata da Louie Psihoyos, storico fotografo e documentarista di National Geographic e regista del documentario Racing Extinction, e Travis Threlkel, fondatore di Obscura Digital, la società che produce l’evento. Promossa da una partnership tra la Vulcan Inc. di Paul Allen, dalla Li Ka Shing Foundation e da Okeanos in collaborazione con la Oceanic Preservation Society fondata dallo stesso Psihoyos.

Francesca Mazzotti

Liberata a Crotone la tartaruga Caretta Caretta: nuovo intervento dell’ Amp sulla salvaguardia delle specie protette

foto 5 (1)E’ stata liberata quest’oggi, una nuova tartaruga Caretta caretta a steccato di Cutro (Porto Kaleo) grazie all’intervento del Centro di Recupero di tartarughe marine dell’AMP “Capo Rizzuto”.

Il Centro dell’AMP, coordinato dal medico – veterinario Dott. Domenico Piro e supportato dal personale tecnico della MISER ICR, si conferma come riferimento importante per le attività di soccorso delle Caretta caretta in Calabria, specie protetta dalle principali convenzioni internazionali ed inserita nella “lista rossa” dello IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) quale specie a rischio. Alla liberazione hanno partecipato lo staff dell’AMP e alcuni dei volontari di Libera e del gruppo del WWF Provincia di Crotone.

Considerato la valenza mediatica e promozionale dell’evento, le attività di divulgazione per la tutela ed ilsoccorso delle tartarughe Caretta caretta sono state inserite nell’ambito del progetto dell’AMP “Capo Rizzuto” approvato nell’ambito del FEP (Fondo Europeo per la Pesca) – Asse IV – Flag “CostiHera”, che sarà presentato giovedì 30 luglio alle ore 11,30 presso i locali della Lega Navale di Crotone.

Caretta Caretta recuperata da pescatori, si salverà? FOTO e VIDEO

LAMEZIA TERME – Una domenica mattina passata al mare nei pressi del pontile ex Sir. Due pescatori – uno è accompagnato dalla famiglia – avvistano un elemento in acqua: è una tartaruga. Una Caretta caretta, specie protetta. È ferita da un amo, sul guscio presenta della mucillagine. La tartaruga viene recuperata, nel frattempo viene chiamata la Guardia costiera. L’animale viene idratato, invano si cerca di liberarlo dall’amo che mette a repentaglio la sua vita. Sul posto giungono La Gamba, maresciallo della Guardia Costiera, Stefania Giglio, biologa del Centro Studi Cetacei Onlus, Battista Bonello e Antonio Romanello, veterinari dell’Asp – area C di Lamezia Terme. La tartaruga è stata chiamata Marti, è un piccolo di circa 5 anni del quale non è stato possibile individuare il sesso. E’ stata portata nel centro di recupero di Isola Capo Rizzuto: deve essere operata urgentemente altrimenti rischia di non sopravvivere.

Non è la prima tartaruga ritrovata sul Tirreno: negli ultimi due mesi si contano fino a tre esemplari al giorno ritrovati sulle coste tirreniche. Nel 90 % dei casi si tratta di animali morti. Le cause di una simile moria sono ancora sconosciute, le analisi per individuarle sono in corso. Quanto agli animali vivi, il più delle volte sono intrappolati dai fili delle lenze.

Quando viene avvistato un animale, è molto importante segnalarne la presenza. Si attiverà così la rete d’intervento per gli spiaggiamenti degli animali acquatici, individuata con DPGR – CA n. 104 del 29 Luglio 2013. Ne fanno parte le Asp (Azienda Sanitaria Provinciale), le sezioni degli IZS (Istituto Zooprofilattico Sperimentale) e, tra gli altri, le Capitanerie di Porto e il Centro Studi Cetacei Onlus che opera a titolo gratuito e volontario.

 

 

Il video

 

 

 

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Rita Paonessa

Caretta Caretta recuperata da pescatori, si salverà? FOTO e VIDEO

LAMEZIA TERME – Una domenica mattina passata al mare nei pressi del pontile ex Sir. Due pescatori – uno è accompagnato dalla famiglia – avvistano un elemento in acqua: è una tartaruga. Una Caretta caretta, specie protetta. È ferita da un amo, sul guscio presenta della mucillagine. La tartaruga viene recuperata, nel frattempo viene chiamata la Guardia costiera. L’animale viene idratato, invano si cerca di liberarlo dall’amo che mette a repentaglio la sua vita. Sul posto giungono La Gamba, maresciallo della Guardia Costiera, Stefania Giglio, biologa del Centro Studi Cetacei Onlus, Battista Bonello e Antonio Romanello, veterinari dell’Asp – area C di Lamezia Terme. La tartaruga è stata chiamata Marti, è un piccolo di circa 5 anni del quale non è stato possibile individuare il sesso. Ora è stata portata nel centro di recupero di Isola Capo Rizzuto: anche se è domenica, dovrà essere operata urgentemente altrimenti rischia di non sopravvivere.

Non è la prima tartaruga ritrovata sul Tirreno: negli ultimi due mesi si contano fino a tre esemplari al giorno ritrovati sulle coste tirreniche. Nel 90 % dei casi si tratta di animali morti. Le cause di una simile moria sono ancora sconosciute, le analisi per individuarle sono in corso. Quanto agli animali vivi, il più delle volte sono intrappolati dai fili delle lenze.

Quando viene avvistato un animale, è molto importante segnalarne la presenza. Si attiverà così la rete d’intervento per gli spiaggiamenti degli animali acquatici, individuata con DPGR – CA n. 104 del 29 Luglio 2013. Ne fanno parte le Asp (Azienda Sanitaria Provinciale), le sezioni degli IZS (Istituto Zooprofilattico Sperimentale) e, tra gli altri, le Capitanerie di Porto e il Centro Studi Cetacei Onlus che opera a titolo gratuito e volontario.

 

 

Il video

 

 

 

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Rita Paonessa

Tartaruga in Difficoltà Salvata dalla Guardia Costiera

CARIATI (CS) – I militari della Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro hanno salvato una tartaruga Caretta Caretta, che non riusciva più ad immergersi, grazie alla segnalazione di un diportista che l’ha notata all’imboccatura del porto di Cariati.

La tartaruga è stata affidata al centro di recupero del Wwf di Policoro (Matera) e presto verrà trasferita nella clinica veterinaria dell’Università di Bari. L’esemplare ha il carapace di 85 centimetri e largo 50 e pesa 35 chili.

Le tartarughe, come tutti i rettili, hanno sangue freddo che le porta a prediligere le acque temperate. Respirano aria, essendo dotate di polmoni, ma sono in grado di fare apnee lunghissime; trascorrono la maggior parte della loro vita in mare profondo, tornando di tanto in tanto in superficie per respirare.

Al termine delle cure, che le consentiranno di riprendere le normali funzioni vitali, la Caretta caretta recuperata a Cariati potrà quindi riprendere il mare e tuffarsi nuovamente nelle acque blu dello Jonio cosentino.

Cariati: manca poco alla schiusa delle uova di tartaruga

CARIATI (CS) – Tartaruga Caretta Caretta, siamo agli sgoccioli dalla schiusa delle uova. Il termine massimo previsto è la prima decade di agosto. È stata creata una barriera protettiva e un corridoio, quest’ultimo utile anche per i visitatori, in modo da favorire l’ingresso in mare ai piccoli. Così facendo li si protegge dalla luce artificiale. È questo quanto fa sapere l’assessore alla comunicazione e alle politiche ambientali Sergio Salvati che proprio oggi (mercoledì 1) insieme al sindaco Filippo Sero si sono recati sul posto a dare un aiuto. Siamo tutti in attesa – dichiarano il sindaco Sero e l’assessore Salvati– perché un evento del genere è davvero più unico che raro. Ci auguriamo che tutto vada per il meglio. La partecipazione e comprensione dei cittadini di questi mesi – continuano –  è stata apprezzabile e per questo motivo li ringraziamo. Il corridoio creato oggi – concludono Sindaco e assessore al city marketing – è stato realizzato ad hoc per dare la possibilità di assistere ai visitatori al momento spettacolare e naturale che ci apprestiamo a vivere tra qualche giorno. Insieme agli amministratori, anche il Dott. Urso stretto collaboratore del Professor Antonio Mignozzi del dipartimento di ecologia dell’UNICAL, responsabile del progetto TARTACARE e, la Dott.ssa Elena Madeo biologa dell’area marina protetta di Isola Capo Rizzuto. Tanti sono stati anche i cittadini volontari che hanno dato il loro contributo alla realizzazione del corridoio.

Messo in sicurezza a Cariati il nido della Caretta Caretta

Cariati –  Il maltempo dei giorni scorsi ha fatto temere per la sicurezza del nido di un esemplare di tartaruga Caretta Caretta che circa un mese fa era approdata sulle coste di Cariati scegliendo il lungomare per deporre la sue uova. Tempestivo l’intervento delle autorità che stanno seguendo da vicino il singolare evento: il sindaco Filippo Sero è costantemente in contatto con il Professor Antonio Mingozzi del dipartimento di ecologia dell’Unical, responsabile del progetto Tartarecare. I due hanno predisposto il posizionamento di sacchi di sabbia attorno al nido allo scopo di proteggerlo dalle avverse condizioni climatiche. Sul posto, ne giorni scorsi, oltre al Primo Cittadino, si sono subito recati anche il vicesindaco Leonardo Montesanto, il dirigente dell’ufficio tecnico Tonino Dell’anno accompagnato da due operai del servizio manutenzione.Insieme agli amministratori e i tecnici, hanno collaborato anche alcuni cittadini della zona i quali vigilano costantemente il nido.