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Riaperto l’antico cinema “Santa Chiara”

Cinema S. ChiaraRENDE(CS)-“La riapertura di un cinema del 1925 rappresenta il senso e la direzione delle nostre politiche culturali. E’ stata una grande emozione salire sul palco e dare il via alla nuova vita del Santa Chiara. Sarà un ricordo che porterò sempre con me”.E’ quanto ha affermato il sindaco di Rende, Marcello Manna, che ieri ha aperto i battenti della cerimonia di inaugurazione del cinema Santa Chiara, il più antico della provincia di Cosenza, che riapre dopo 24 anni.
“Quando riparte un cinema – ha aggiunto Manna – con una storia così importante, ci si trova dinnanzi a un fatto rivoluzionario nel panorama della Settima arte in una terra difficile come la Calabria. E’ uno spazio di dialogo e confronto, in primis con l’Unical. E ringrazio il professor Carlo Fanelli per la sua presenza. Così come ringrazio Italo Costantino e Ignazio Garofalo, grandi continuatori della favola del Santa Chiara. L’inaugurazione di ieri ha dato già il senso di quello che siamo e cosa vogliamo: siamo in cerca di contenuti e idee. Come quelle espresse dal direttore della Lucana Film Commission, Paride Leporace. Anche a Paride sono grato per quanto ha detto e per i consigli di cui faremo tesoro. La lezione della contaminazione fra linguaggio alto e un registro intellettuale più popolare sarà la doppia anima di questo nuovo vecchio cinema”.Il primo cittadino, sottolineando come il ripartire dal centro storico sia sempre stato obiettivo primario della sua giunta, ha affermato che grazie al lavoro di squadra tra assessori e tecnici è stato possibile restituire alla città uno di luoghi storici, fulcro per molti anni della vita sociale e culturale di Rende.“L’Unical voleva essere presente stasera – ha detto Carlo Fanelli, docente di Teorie e tecniche della performance all’Università della Calabria- perché intende proseguire quel progetto di collaborazione avviato con l’amministrazione Manna affinché città e campus continuino a dialogare in maniera proficua”.Serata ricca di proiezioni e discussioni intorno alla settima arte.
Paride Leporace, presidente della Lucana Film Commision, – intervistato da Alfonso Bombini – ha voluto sottolineare l’importanza simbolica della riapertura del cinema: “Abbiamo bisogno di questi momenti di vera e propria resistenza umana in cui la visione collettiva ha una valenza diversa nel riappropriarci  della storia delle immagini ormai scalzata dall’avvento del digitale. Questi momenti sono quindi fondamentali anche nelle scuole e nelle università c’è necessità di educare all’immagine. Riaprire piccole sale cinematografiche è scommessa che ci dimostra la via da intraprendere. Questo cinema è la testimonianza di come dedicarsi alla settima arte oggi sia un atto politico molto significativo”.Il valore simbolico si intreccia a quello storico caratterizzando l’identità collettiva della città: i cinquant’anni di attività del Santa Chiara sono stati al centro dell’intervista della giornalista Simona De Maria a Italo e Orazio Garofalo, famiglia che ininterrottamente, dal 1925 sino al 1979, ha gestito il cinema del borgo antico.
“Ricordo -ha affermato Italo Garofalo- quando per entrare si pagava una lira: era l’epoca del muto e l’orchestrina suonava mentre mia sorella leggeva le didascalie dei film al pubblico in sala. Poi venne l’avvento del sonoro e la sala si riempiva a dismisura. La nostra è stata una vera e propria ossessione per la settima arte che mio padre mi tramandò così come io ho fatto con i miei figli.”.
Ed è stato Orazio Garofalo a proseguire la tradizione in celluloide della sua famiglia: il videomaker ha infatti collezionato più di mille pellicole e nel suo piccolo laboratorio ha avviato un progetto di digitalizzazione filmica.
“La storia di questo cinema -ha detto Garofalo- prosegue a passo coi tempi: la sala sarà infatti attrezzata con le più moderne tecnologie sia a livello sonoro che visivo. Sarà una delle prime sale del meridione ad essere digitalizzata.”.
La serata si è conclusa con la proiezione di “Casablanca” in versione completamente restaurata.
Paride Leporace, intervistato nella trasmissione radiofonica “Hollywood Party” in onda su RadioTre ha voluto condividere la gioia per la riapertura del Santa Chiara in diretta nazionale.
La magia della settima arte continua ad esistere e a resistere: Rende ha di nuovo il suo cinema, il più antico della Calabria.

Palmi, Convegno internazionale su Nicola Manfroce

PALMI – Venerdì 29 e Sabato 30 si svolgerà a Palmi il convegno internazionale di studi “Nicola Manfroce e la musica a Napoli fra Sette e Ottocento”.
In occasione del bicentenario della morte di Nicola Manfroce, compositore calabrese nato a Palmi nel 1791, l’Istituto di bibliografia musicale calabrese, in collaborazione con il comune di Palmi, l’Istituto italiano per storia della musica, l’Istituto storico germanico di Roma – Sezione storia della musica, l’Associazione Amici della Musica “Nicola Antonio Manfroce” di Palmi, la Fondazione “Ottavio Ziino” Orchestra di Roma e del Lazio, con il patrocinio della Società italiana di musicologia, presenteranno l’evento presso la Casa della Cultura “Leonida Repaci” di Palmi.
Nicola Antonio Manfroce esordì a diciassette anni musicando l’azione drammatica di Rossetti “La nascita di Alcide”, eseguita al teatro S. Carlo di Napoli nell’agosto del 1809. L’anno successivo fece il suo ingresso nell’agone melodrammatico con “Alzira”, che fu rappresentata con successo al teatro Valle di Roma. Sempre nella capitale, Manfroce compose la cantata “Armida”, oggi perduta.
Quando nel settembre 1811 ascoltò a Napoli “La vestale” di Spontini ne rimase talmente impressionato da volerne approfondire lo stile e la drammaturgia; studio che lo ispirò nella scrittura della sua opera più famosa, “Ecuba”, commissionata per il S. Carlo e ivi rappresentata nel dicembre 1812.
Come testimoniano le pagine del critico musicale Francesco Florimo, alla sua morte Manfroce lasciò nei contemporanei la consapevolezza di una sua posizione speciale nella storia del melodramma.
L’appuntamento è previsto per venerdì 29 (ore 15:00 – 20:00) e sabato 30 (ore 9:00 – 13:30) novembre.
Nel pomeriggio di venerdì 29 novembre, alle ore 18:00, Carlo Fanelli (docente di Storia del teatro all’Università della Calabria), Agostino Ziino (musicologo e presidente dell’istituto italiano per la storia della musica), e Francesco Paolo Russo (musicologo), presenteranno gli atti pubblicati nel 2012 del convegno svoltosi nel 2004, “Giorgio Miceli e la musica nel Mezzogiorno d’Italia nell’Ottocento” – a cura di Maria Paola Borsetta, bibliotecaria di fondi musicali a Vibo Valentia, e Annunziato Pugliese, presidente dell’IBIMUS calabrese.

 

 

Shakespeare 2016: Il Programma Della Settimana

Martedì 12 Marzo

Ore 20.00 Presentazione del laboratorio verso “La tempesta a cura di Carlo Fanelli, docente di Drammaturgia presso l’Università della Calabria.

Ore 21.00 L’ultima tempesta  (1991) di Peter Greenaway con Erland Josephson, Michel Blanc, John Gielgud, Isabelle Pasco.

Spodestato dal malvagio fratello Antonio, il Duca di Milano, l’anziano Prospero, ha trovato rifugio su di un’isola ove si dedica alle arti magiche. Sono con lui la figlia Miranda e Calibano, tenebrosa e laida creatura, figlia bastarda della strega Sicorax. Servendosi dei suoi poteri, che apprende dallo studio di 24 libri ove tutto lo scibile umano è contenuto, Prospero suscita una tempesta che fa naufragare la nave con a bordo il Re di Napoli, Alonso, il figlio di lui Ferdinando e l’usurpatore Antonio. Smarritosi sull’isola, Ferdinando incontra Miranda e se ne innamora, ma Prospero, per provarlo, lo rende schiavo obbligandolo ad umili servigi. Intanto Ariel, spirito dell’aria liberato a suo tempo da Prospero da un incantesimo di Sicorax, sventa un attentato alla vita di Alonso, e getta Re e seguito in uno stato confusionale ed angoscioso. Frattanto due marinai incontrano Calibano che promette ad uno di loro, Trinculo, il regno di Prospero e Miranda, se lo aiuterà ad uccidere l’incantatore. Infine Prospero libera Ferdinando concedendogli la figlia, perdona al Re restituendogli il figlio, e perdona al fratello imponendogli la restituzione del Ducato. Quanto ad Ariel, egli si è ben guadagnata la libertà, mentre Calibano ed i suoi complici, sconfitti, dovranno rimanere confinati nell’isola come schiavi.

Tutti i film verranno proiettati presso il cams (Centro Arti Musica e Spettacolo) dell’Università della Calabria. L’ingresso è gratuito.