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Peperoncino Jazz Festival:domani sera il trio “Infinity”

COHEN-VENEZIA-COPPOLA - 7 settembre Diamante 2DIAMANTE(CS)Approdato, dopo aver percorso in lungo e in largo tutta la regione, nel paese che lo ha “visto nascere” nella lontana estate del 2002 e che nelle prime edizioni, prima della sua trasformazione in rassegna itinerante nelle più belle località della Calabria, ha ospitato in modo praticamente esclusivo i suoi eventi, il XIV Peperoncino Jazz Festival prosegue con la “cinque giorni”, inaugurata con le due serate realizzate in collaborazione con il V Mediterraneo Festival Corto ed entrata nel vivo ieri nel segno della musica di Pat Metheny con il concerto dei 4Tunity trasmesso in diretta streaming sul sito www.calnews.it grazie all’agenzia telematica per l’informazione CalNews.Domani alle ore 22, presso la Piazzetta San Biagio, grazie alla collaborazione dell’attivissimo gruppo “Diamante la Grande Bellezza”, il festival musicale più piccante d’Italia vivrà un’intensa serata all’insegna del jazz made in USA, con la presentazione del progetto “Infinity”.Nato nell’autunno del 2012 dall’incontro newyorkese del contrabbassista materano Giuseppe Venezia e del batterista napoletano Elio Coppola,con il nuovo prodigio del jazz americano Emmet Cohen – “Infinity” è il frutto della perfetta intesa musicale tra i tre musicisti.Al termine della serata, ad ingresso libero in quanto fortemente voluta dall’assessore al turismo e spettacolo del Comune di Diamante, Franco Maiolino e da tutta l’amministrazione comunale guidata da Gaetano Sollazzo, e resa possibile anche grazie al fondamentale supporto logistico dell’Hotel Ristorante Riviera Bleu, il pubblico, guidato dai Sommelier professionisti dell’AIS Calabria,potrà degustare i migliori vini calabresi.La “cinque giorni” di concerti a ingresso libero ospitati negli scorci più belli del centro storico della Perla del Tirreno si concluderà, poi, martedì 8 settembre, con un’intensa serata all’insegna del connubio tra musica e letteratura in programma a partire dalle ore 21.00 in Via Galilei.Qui, dopo la presentazione di “Ti ho vista che ridevi”, importante libro sulla cosiddetta “emigrazione matrimoniale” delle donne calabresi negli anni ’60 e ’70 a firma del collettivo di scrittori Lou Palanca con prefazione del fondatore di Slow Food Carlo Petrini, che vedrà la partecipazione di uno degli autori – il catanzarese Nicola Fiorita, presidente di Slow Food Calabria e presidente del corso di laurea unificato di Scienze Politiche e relazioni internazionali dell’Unical – sarà di scena l’affiatato duo composto dalla talentuosa cantante Francesca Calabrò e dal chitarrista Giuseppe Viggiano.L’evento organizzato dall’associazione culturale Picanto sotto la direzione artistica di Sergio Gimigliano – con il contributo della Regione Calabria – Fondi Europei POR CALABRIA FESR 2007/2013 Asse V Linea di intervento 5.2.3.1. – degli Enti Parco Nazionale del Pollino e Parco Nazionale della Sila, di una trentina di amministrazioni comunali, di C.C.I.A.A. e Confindustria Cosenza, AGIS e ANEC Calabria e di importanti sponsor privati e con gli importanti patrocini istituzionali dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America e della Reale Ambasciata di Norvegia – anche quest’anno piazzatosi sul podio del prestigioso Jazzit Award nella categoria “Festival Jazz – Italia, il 12 settembre ritornerà a Paola per il concerto del duo formato dal chitarrista Alessandro Guido e dal trombettista Rocco Riccelli.La XIV edizione di quello che, anche quest’anno, si è confermato come uno degli appuntamenti culturali e turistici più importanti dell’estate calabrese, consacrandosi come il Festival Jazz Internazionale della Calabria si concluderà, poi, nel mese di ottobre, con due attese “cinque giorni” – in programma dall’1 al 5 ottobre a Castrovillari  e dal 6 al 10 a Cetraro – e con la tappa dell’11 ottobre a Reggio Calabria.

Petrini: serve educazione alimentare

ROSSANO (Cs) – “Il giorno in cui questo paese perderà contadini e artigiani non avrà più storia”. Il Presidente di Slow Food Carlo Petrini, chiude così, con questa citazione di Pier Paolo Pasolini,il suo intervento alla Conferenza internazionale “Il valore dell’Europa”, svoltasi alla Camera dei Deputati il 13 e 14 marzo 2014.

La crisi del mercato e del lavoro alla quale assistiamo – ha detto – non deriva soltanto dalla crisi economica ma è anche frutto di nuove tecnologie che stanno collocando fuori dal mercato migliaia e migliaia di posti di lavoro. E questo – ha scandito – è un elemento di riflessione che è indipendente dalla crisi. Quattro i messaggi importanti ribaditi dal Presidente di Slow Food.

1) Ridare valore al cibo. La grande distribuzione ha messo un cappio al collo dei contadini. Serve un cambiamento di pensiero rispetto al binomio produzione continua e spreco alimentare che ha raggiunto record insostenibili.

2) Ridare valore al lavoro agricolo collegato ai territori. L’Europa ha i territori, è ricca di civiltà agricola. Ed è solo così che creiamo nuova occupazione. Attraverso il ritorno alla terra delle nuove generazioni. Con creatività. Per rispondere alla sovranità alimentare e per difendere i paesaggi.

3) Ridare valore all’artigianato alimentare. Perché è qui che c’è l’economia locale. E se è più forte l’economia locale si fa più bello e appetibile il Paese. I nostri borghi ormai sono pieni soltanto di banche e di stracci e non più di artigiani alimentari. Servono nuove forme di distribuzione. Ed è qui che vedo migliaia di nuovi posti di lavoro. Perché dobbiamo morire tutti nella grande distribuzione? Rispetto a questo pensiero unico dobbiamo ridare valore al lavoro manuale, così come stiamo facendo presso l’Università di Scienze Gastronomiche di BRA.

4) Serve una grande operazione di educazione alimentare diffusa. Oggi in Europa abbiamo soltanto pubblicità alimentare, mentre ci serve educazione ed informazione per la salute dei nostri figli, del nostro paesaggio e della nostra economia.

Parafrasando Pasolini – ha chiosato Petrini – il giorno in cui l’Europa non avrà più contadini e artigiani non avrà più storia. E mi dispiace che la politica dorma su queste cose.

Il Vino Cremisan a ‘Che Tempo che Fa’_INTERVISTA AUDIO

Il Vino Cremisan sarà al Salone del Gusto di Torino, presentato questa sera a ‘Che Tempo Che Fa’ da Carlo Petrini. Ad agosto, durante la due giorni  ‘I popoli che resistono’ tenutasi a Pentone (Cz), Ottoetrenta aveva sentito Patrizia Cecconi (Amici della Mezza Luna Rossa Palestinese) che aveva curato la degustazione dei ‘vini di Betlemme’.

 

Il Vis (Volontariato Internazionale allo sviluppo), avvalendosi di varie collaborazioni, ha valorizzato i vini Cremisan, prodotti con manodopera palestinese, apprezzati tanto da essere presentati al Vinitaly di Verona. Le antiche cantine ‘Cremisan’, presenti nelle terre occupate della Palestina da fine ottocento, sono gestite dai Salesiani.

«Si dirà: i palestinesi non bevono vino. No: gli islamici – e non tutti – non bevono vino – spiegava Patrizia Cecconi durante la degustazione fatta a Pentone ad agosto-  essere palestinese non significa appartenere a una religione, così come essere italiano non significa essere necessariamente cattolico: si può essere palestinesi e musulmani, palestinesi e cristiani, palestinesi ed ebrei o palestinesi e laici».


La presentazione di Patrizia Cecconi

a cura di Rita Paonessa

r.paonessa@ottoetrenta.it