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Unical, intesa raggiunta tra Caruso (RèF) e Andò

 

CARUSO

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Ieri pomeriggio, il Senatore Accademico Nicola Caruso (RèF) ha ottenuto un incontro con il Prof. Sebastiano Andò, direttore del Dipartimento di Farmacia, per cercare soluzioni alle istanze degli studenti fuori corso. Difatti, l’incontro ha fatto seguito alle richieste degli studenti raccolte da Giuseppe Pulitano (RèF), consigliere di Dipartimento, che a gran voce chiedevano l’istituzione di una sessione straordinaria dedicata agli studenti fuori corso. Pretesa ineccepibile, dato che si richiedeva semplicemente l’osservanza della modifica di regolamento del Senato Accademico portata avanti ad ottobre proprio da Rèf, che richiedeva l’istituzione di due appelli straordinari per i fuori corso. Grazie al lavoro di Caruso e Pulitano, oltre che alla disponibilità del Prof. Andò, questa avrà luogo a partire dal 19 Aprile. Il Senatore Caruso si è detto <<soddisfatto della sinergia subito raggiunta con il Direttore di Dipartimento, che dimostra la capacità di questa Università, laddove ve ne sia la volontà, di andare incontro al cuore di questo Ateneo: gli Studenti>>.

RèF divisa? Tulino è chiaro: «Più solida che mai. Caruso votato da tutte le liste»

RENDE (CS) – A scacciare via ogni voce su venti di tempesta che sanno di divisioni all’interno del gruppo Rinnovamento È Futuro ci pensa il consigliere d’amministrazione e presidente del Consiglio degli studenti Domenico Tulino. «Stiamo leggendo da qualche giorno a questa parte su social, giornali e altri comunicati – dichiara – l’esistenza di una presunta “maretta” dentro la componente RèF dopo le elezioni per il rinnovo dei membri del Coruc. Non solo ci tengo a ribadire l’inesistenza di queste voci ma voglio rimarcare la forte impronta data dal nostro contenitore politico nella tornata che ha visto trionfare il senatore accademico Caruso, proprio di RèF. Per la prima volta infatti un membro dell’Unical è stato votato da 4 elettori su 6 per ricoprire questo ruolo tanto importante. I voti sono arrivati infatti da tutte le componenti in gioco attualmente nell’ateneo, dal senatore Provenzano per Athena, dal senatore Nicoletti per Unidea, e dal CdA Tulino e dallo stesso Caruso per RèF. Gli unici due assenti avevano già presentato al gruppo la propria assenza per motivi prettamente logistici (si trovavano impossibilitati entrambi a raggiungere la sede di voto, Catanzaro) e non politici».

Caruso, Tulino, Leonetti
da sx Caruso, Tulino e Leonetti

Tulino quindi, come già fatto dal senatore Michele Leonetti, rigetta al mittente ogni voce di maretta o scissione: «Chiunque vede o promuove questo genere di pettegolezzi lo fa solo per distrarre l’attenzione dalla forte azione politica che ci ha visti protagonisti negli ultimi mesi, portando alla luce i tanti problemi che vive il campus da ormai troppo tempo». Infine non possono mancare gli auguri di rito a Caruso per il nuovo incarico: «Siamo convinti che il senatore Caruso sarà un degno rappresentante al Coruc, le sue capacità e la sua moralità sono indiscutibili. Una garanzia non solo per RèF ma per tutte le componenti che lo hanno eletto vista la totale condivisione sul suo nome. Sono molto felice infatti che nonostante le divisioni che ci stiamo portando dietro dalla recente campagna elettorale l’intera rappresentanza si sia trovata unita su questa scelta. Questo vuole essere un auspicio per il futuro perché solo attraverso una rappresentanza unita possiamo raggiungere grandi risultati per la componente che siamo stati chiamati a rappresentare».

 

Unical, l’allarme di RèF: «Politica d’urgenza ostacola rappresentanza»

RENDE (CS) – Continua il braccio di ferro fra i rappresentanti di Rinnovamento È Futuro e la governance dell’Università della Calabria. Sono infatti i senatori accademici Nicola Caruso e Michele Leonetti e il presidente del Consiglio degli Studenti Domenico Tulino (in foto), nonchè consigliere d’amministrazione d’Ateneo a criticare gli uffici del Rettorato per il «costante ritardo nell’invio – si legge in una nota dei tre esponenti in quota RèF – della documentazione afferente agli ordini del giorno delle sedute degli Organi dell’Ateneo». In particolare,i tre prendono ad esempio la comunicazione della documentazione relativa all’approvazione del bilancio consuntivo 2015, avvenuta in Senato il 29 ottobre scorso, pervenuta ai rappresentanti degli studenti solo 4 giorni prima. «Un lasso di tempo eccessivamente ristretto – dichiarano – che non ci ha consentito di appurare alcune incongruenze, come l’ammontare delle entrate per il diritto allo studio di 14 milioni di euro a fronte di soli 9 milioni di uscite, e costringendoci all’astensione». Questa defezione comporterebbe il restringimento eccessivo dei tempi di studio dei provvedimenti e la conseguente impossibilità dei rappresentanti ad arricchire la discussione con eventuali emendamenti. «Questa fattispecie apre – proseguono – una nuova riflessione che rimarca la nostra denuncia, che vede nel Centro Residenziale un organo volto esclusivamente a conseguire obiettivi di bilancio, senza guardare al fabbisogno di un’utenza, quella studentesca (perlopiù calabrese), inserita in un contesto socioeconomico fragile e meritevole di tutela – insistono i tre rappresentanti – polemica che non è potuta proseguire nelle sedi opportune poiché impossibilitati nei tempi offerti a constatare questa grave anomalia». Tutto ciò sarebbe aggravato, secondo Tulino, Caruso e Leonetti, «dalla convocazione delle sedute a ridosso (uno o due giorni prima) di scadenze improrogabili, decidendo sempre in stato di necessità e negando di fatto la possibilità di dibattito e modificazione dei provvedimenti». «Dietro questo status quo, leggiamo una chiara volontà politica – concludono gli esponenti di RèF – quella di bloccare l’operato della rappresentanza, reiterando questa fase di stallo politico che tende solo a danneggiare gli Studenti».

Unical, Cds: «Non siamo strumentalizzati. Portiamo avanti politica del cambiamento»

RENDE (CS) – Le ragioni della richiesta di dimissioni del Pro-Rettore con delega al Centro Residenziale dell’Unical, Luigino Filice, sono state spiegate stamane alla stampa e agli studenti nel corso di una conferenza stampa dai rappresentanti degli studenti eletti nel Consiglio. «Abbiamo sentito il dovere di portare alla luce le problematiche degli studenti che si protraggono da diverso tempo», dichiara il presidente del Consiglio degli studenti, Domenico Tulino, spiegando la votazione favorevole, da parte della maggioranza (4 i voti astenuti dei rappresentanti di UnIdea) della rappresentanza studentesca, al documento che in sostanza boccia la linea politica del Centro residenziale. «Portiamo avanti un’azione politica forte in virtù del mandato che ci è stato conferito dagli studenti per portare avanti le loro istanze – spiega ancora Tulino che a chi gli chiede se dietro alla loro azione ci siano strumentalizzazioni di altro genere, magari anche collegate alle dimissioni del Pro-Rettore D’Ignazio, spiega con fermezza: «La nostra linea è indipendente ma forte e decisa. Rappresentiamo solo gli studenti che ci hanno eletto e la linea politica del cambiamento che abbiamo adottato. Il tempo del dialogo è finito, siamo stanchi di parole e promesse».

Da sx Caruso, Tulino e Leonetti
Da sx Caruso, Tulino e Leonetti

Continui ritardi per l’assegnazione degli alloggi e per l’erogazione delle borse di studio, ma anche i disservizi legati al vivere quotidiano degli studenti alloggiati nel campus sono le problematiche esposte dal senatore accademico Nicola Caruso a cui aggiunge anche  le carenze su lavanderia a gettoni, piattaforme informatiche per i dipendenti e ampliamento del bike-sharing. «La nostra posizione è chiara e netta – si inserisce il senatore Michele Leonetti -, e non è direttamente rivolta verso la persona Filice ma verso la governance politica affinchè si inverta una rotta. Poi è chiaro che se una squadra di calcio non va bene il primo a saltare è l’allenatore». Gli fanno eco Gregorio Crudo (Commissione controllo mensa), i rappresentanti di dipartimento Rotolo e Guaragna e dalle associazioni U.F. e R.D.U. Ferraro e Moccia.

20161006_112848«È tempo di cambiare le cose. Siamo un Campus grandissimo, con risorse innumerevoli che però non vengono messe a disposizione degli studenti negli standard minimi di qualità da garantire», conclude Tulino riferendosi alle recenti classifiche internazionali che pongono l’Unical non distante dai primi posti.

Andreina Morrone

Cosenza, emergenza abitativa. L’Assessore Caruso annuncia un nuovo bando

COSENZA – L’Amministrazione Comunale di Cosenza si appresta ad affrontare il problema dell’emergenza abitativa mediante la pubblicazione di un nuovo bando, di imminente pubblicazione, al fine di aggiornare i requisiti di accesso attraverso una ricostruzione inerente alla realtà della mappa del bisogno  nel territorio della città. Ad annunciarlo l’Assessore alla Riqualificazione e all’Emergenza Casa Francesco Caruso: «Dal mio insediamento, coadiuvato dagli uffici dei servizi sociali e del patrimonio, abbiamo avviato una ricognizione per avere un quadro chiaro e aderente alla realtà dello stato dell’arte, monitorando con attenzione  chi ha fatto richiesta di alloggi e  chi figura tra i beneficiari del contributo fitto casa. In questo modo abbiamo inteso procedere ad un riordino del quadro conoscitivo del nostro patrimonio immobiliare e delle unità immobiliari assegnate all’emergenza casa, operando un vero e proprio controllo incrociato dei dati in nostro possesso. Questo significa aver restituto una fotografia quanto più veritiera e quanto più aderente allo stato di bisogno delle famiglie della nostra città».

Seppure non sarà possibile giungere a una risoluzione definitiva, comunque adottando le nuove misure, le liste di attesa di coloro che aspirano a ottenere un alloggio potranno ridursi sensibilmente: «È di tutta evidenza che non intendiamo creare facili illusioni, nè alimentare aspettative che non siamo in grado di soddisfare completamente. Siamo perfettamente consapevoli che il nuovo bando, frutto di una proficua interlocuzione con l’Assessore al bilancio Luciano Vigna e la dirigente del settore welfare Giuliana Misasi, non potrà dare risposte esaurienti al notevole fabbisogno abitativo del nostro territorio, ma allo stesso modo adotteremo degli accorgimenti che ci consentiranno di fronteggiare in maniera energica le situazioni di difficoltà. È per questo – ha aggiunto Caruso – che stiamo predisponendo nel bando una serie di misure per aggiornare  i requisiti e le condizioni di accesso». Infatti, ha proseguito l’Assessore, «rispetto ai criteri pregressi, dovranno necessariamente essere apportate alcune modifiche che riguarderanno: la durata del sostegno che non potrà essere sine die, ma dovrà essere limitato alla fase emergenziale; l’aggiornamento annuale della graduatoria, salvo inserimento di casi gravi determinatisi in seguito a crolli, sgomberi, sfratti esecutivi; esclusione delle richieste provenienti da nuclei familiari residenti in alloggi popolari; precedenza, in caso di parità di punteggio e di reddito, al nucleo familiare con più componenti. Sarà inoltre opportuno graduare i punteggi in base alla percentuale di invalidità che potrà riguardare alcuni componenti del nucleo familiare, modificare la griglia dei punteggi per i valori ISE, attribuire un punteggio nei casi di alloggio in baracche, roulotte o automobili, escludere, infine, quelle richieste provenienti da nuclei con proprietà immobiliari nel territorio nazionale». Tra le misure da adottare, però, anche l’imposizione, in ogni intervento di trasformazione urbana operato da privati, di una quota minima del 20 da destinare all’edilizia sociale, fermo restando il volere di recuperare quegli immobili di proprietà del Comune che possano essere adibiti ad allogi popolari o anche il ricorso a procedure espropriative o ad azioni di autorecupero da parte degli occupanti.

Il criminologo Caruso al workshop su “Comunicare il crimine” organizzato da “Giornalisti d’Azione”

COSENZA – Il criminologo Caruso  al workshop su “Comunicare il crimine” organizzato da “Giornalisti d’Azione”: «Quando si scrive di cronaca nera bisogna essere scientifici per non incorrere nella disinformazione».

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«Spesso nei vari casi si cronaca soprattutto nel femminicidio si usa il termine raptus. Ebbene, è assolutamente improprio come vocabolo. Il raptus non esiste, è un termine mediatico. Nulla, infatti, accade per caso, ma vi è sempre una consequenzialità  con segnali di allarme comportamentali del reo già molto evidenti in età evolutiva».  Sergio Caruso è il criminologo calabrese, di Acquappesa, che ha tenuto il workshop su “Comunicare il crimine” che “Giornalisti d’Azione” ha organizzato a Paola. Il suo “j’accuse” verso la disinformazione dovuta ad una certa “ignoranza” da parte della classe giornalistica, non tutta ovviamente, è netto, e lo dimostra coi fatti. «I giornalisti hanno il dovere di essere precisi, scientifici direi, soprattutto quando affrontano casi di cronaca nera. Mi capita spesso, ad esempio, di sentire o di leggere di “amore malato”, un’espressione che non trova nesso scientifico. E’ una contraddizione: il sentimento più bello del mondo rende liberi, ci cambia in positivo, non ci distrugge, crea. E la violenza non può essere accostata all’amore. Si può parlare di violenza psicologica, la peggiora e la più subdola, che molti scambiano per affetto. Molta confusione, poi, viene espressa a proposito della pedofilia, soprattutto quando ci si avventura nel tracciare il profilo del pedofilo con veri e propri luoghi comuni. Come quello che vuole pedofili soprattutto i sacerdoti, riferimento che non trova conferma in letteratura. Oppure quando si scambia con estrema facilità, per rendere più accattivante la notizia, la pedofilia con altre forme di violenza, commettendo errori grossolani”. Insomma, Caruso non ha usato mezzi termini nel “rimproverare” una certa superficialità ai giornalisti di nera. Il seminario ha registrato l’intervento del presidente di “Giornalisti d’Azione” Mario Tursi Prato per il quale “occorre che i giornalisti calabresi, alla stregua di quelli di ogni altra parte del mondo, abbandonino la figura anacronistica del giornalista che si limita ad usare carta e penna, o il solo computer, e decidano di vivere un presente della comunicazione giornalistica fatta anche di videocamera, di conoscenza dei sistemi di montaggio digitale, e dell’uso di smarphone e iphone per filmare gli eventi. Proprio per questo motivo – ha continuato Tursi Prato – riproporremo il corso gratuito su “Il linguaggio delle immagini nel giornalismo televisivo”, che tanto successo ha ottenuto a Catanzaro e a Siderno. Si terrà il 22 ottobre a Cosenza”. Ad introdurre il workshop è stato il Segretario del movimenti di giornalisti, il caposervizio della Tgr Calabria Livia Blasi, che ha sottolineato come sia necessario che i giornalisti si riapproprino del racconto, “a cui i giornalisti troppo spesso rinunciano a favore delle testimonianze, delle “voci” che finiscono col diventare le uniche protagoniste del servizio. Dobbiamo riappropriarci del nostro ruolo e fare in modo – ha detto Blasi – che il racconto ufficiale della notizia sia quello che fa un giornalista che svolge questo lavoro di mestiere».

Poker di acquisti per il Corigliano. Domenica derby con il Trebisacce

CORIGLIANO (CS) – È inarrestabile il Corigliano sul mercato. Sono già ben quattro gli ingaggi ufficiali di giocatori pronti a rinforzare l’organico biancazzurro. A cominciare dal giovane centrocampista classe ’97 Adelfio scuola Trapani. Con lui arrivano sulle sponde dello Ionio anche il centrocampista centrale Francesco Calomino, ex Rossanese e Roggiano dove lo scorso anno ha disputato una buona stagione, l’acuto mediano Caruso ex Acri e il foggiano Lombardi, veloce seconda punta ex San Severo. Da valutare, invece, la posizione dell’attaccante Alessandrì, mentre da Agrigento è arrivato in prova anche Dramè. A questi potrebbero aggiungersi ancora altri calciatori da valutare.

Intanto, la squadra di mister Aita, dopo la preparazione estiva svolta al “Santa Maria Ad Nives“ di Schiavonea, è tornata allo stadio “Città di Corigliano” dove sta svolgendo regolare settimana di lavoro in vista della prima giornata di campionato d’Eccellenza. Domenica prossima, alle 15:30, scatterà il nuovo torneo: al battesimo c’è il derby tutto jonico proprio contro il Trebisacce. Prevista già per questo primo impegno e vista la vicinanza tra i due paesi, un ottima cornice di pubblico su entrambi i fronti. Sarà una sfida aperta tra due squadre ancora in fase di preparazione che cercheranno di offrire il meglio agli spettatori presenti. Sia Aita che Malucchi, saranno all’esordio sulle rispettive panchine anche se per il tecnico di Cetraro sarà la terza esperienza in quel di Corigliano. Per l’allenatore del Trebisacce, invece, sarà un ritorno nella squadra della sua città dove vorrà fare bene, avendo già superato il primo turno di Coppa Italia. Sarà una sfida dai tanti ex Granata, Zangaro e Canale su tutti e dove non mancheranno i presupposti per poter iniziare nel migliore dei modi. Skizzati- Group” in fermento e alle prese con i preparativi di una scenografica coreografia. Tifosi e sportivi che si spera numerosi al fianco di nuovi e vecchi beniamini in una prima di campionato che si preannuncia vivace e molto attesa.

Infine è arrivato nelle ultime ore l’ok dalla prefettura per l’iter che sbloccherà i fondi del progetto utili a finanziare il rifacimento del manto in erba naturale del “Città di Corigliano”. Operazioni di restyling che dopo la regolare gara d’appalto prenderanno il via tra ottobre e novembre con il Corigliano che nello stesso periodo dovrà emigrare in campi di paesi limitrofi.

Cristian Fiorentino

Unical, nuovo bando tasse. Tulino, Leonetti e Caruso (RèF) contro la ridistribuzione

Domenico Tulino
Domenico Tulino

RENDE (CS) – In merito al bando per l’anno accademico 2016/2017, dopo varie consultazioni sia in Consiglio degli studenti (che ha votato contrariamente all’unanimità) che con i propri rappresentanti eletti in Senato Michele Leonetti e Nicola Caruso, anche il gruppo Rinnovamento è Futuro esplicita la propria posizione, soprattutto dopo il Consiglio d’amministrazione di ieri.

Michele Leonetti
Michele Leonetti

«Abbiamo convenuto di esporci in maniera negativa» spiega Domenico Tulino – d’intesa con Leonetti e Caruso – consigliere d’amministrazione e presidente del Consiglio degli studenti, che poi continua: «Il suddetto bando creerà un redistribuzione dei pagamenti sulla seconda rata a svantaggio dei due terzi della componente studentesca. La motivazione che ci ha spinto a fare ciò è la seguente:  Dopo aver accettato positivamente il decreto che adegua i nostri indicatori ISEE a € 23,000 e ISPEU €50,000 al livello nazionale, abbiamo ricostruito l’andamento delle soglie interne all’Ateneo. Su un totale di 27,145 studenti ben 11,544 sono fuori corso e pertanto non candidati alla borsa di studio, inoltre gli stessi avranno da normativa nazionale un aumento del 5% sulla seconda rata proprio per essere fuori corso. A questi dobbiamo aggiungere gli studenti in corso, che rappresentano 15.601 di cui 5,036 con reddito >= €23,000 e 10,565 con Iseu inferiore a €23,000. Ovviamente cumulando gli 11,544 fuori corso e i 5,036 che non rientrano per reddito ci ritroviamo con un totale di 16,580 studenti che andranno a pagare ben il 16% in più rispetto all’anno 2015/2016 cosi da coprire le borse di studio dei potenziali 10,565. Ci teniamo a precisare “potenziali” perché a questi dovranno essere esclusi chi no raggiungerà i crediti e chi superare la soglia dell’ispeu di €50,000. Di per se il ragionamento originario non è del tutto sbaglio, ossia ‘’chi ha di più darà a chi ha di meno’’, pero dobbiamo dire che di quei 11,544 studenti fuori corso ben 7,362 hanno reddito inferiore a €23,000! Da questo ultimo dato, si può comprendere parte del nostro disappunto. Inoltre ci teniamo ad aggiungere che il modus operandi è opinabile, ci saremmo aspettati da parte della Governace una graduale accantonamento in bilancio messo a riserva cosi da non gravare esclusivamente sulla tasche delle famiglie degli studenti. A ciò va aggiunto un criticità sul metodo, oggi assistiamo ad una continua proporzione che non si può accettare. A rigor di logica, riteniamo che l’aumento delle tasse debba essere correlata al massimo ad una migliore offerta formativa e maggiori servizi, di certo non alla copertura di borse di studio che dovrebbe essere a carico dello Stato come sancito all’interno della Carta Costituzionale all’art. 34 c. 2 e 3 ‘’I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso’’.

Nicola Caruso
Nicola Caruso

Per fare un paragono aziendalistico se si aumentano i costi del prodotto e lo stesso prodotto non migliora in qualità, il cliente non sarà incentivato a comprare il prodotto proprio perché le regole del mercato lo rendono poco competitivo». «L’aumento delle tasse – concludono la loro interrogazione i tre rappresentanti di RèF – non può essere correlata alla copertura delle borse, perche cosi facendo ci taglieremmo fuori dal mercato e di conseguenza daremmo vita a un precedente che non ci possiamo permettere di votare e vedere favorevolmente per il nostro Ateneo. Quindi, non si possono far carico altri studenti di inefficienze statali e di conseguenza non accettiamo in nessun modo che gli studenti si ritrovino in condizioni di difficoltà economica. Detto ciò, crediamo che l’adattamento ministeriale debba gravare non solo sugli studenti ma su tutte le anime che popolano il nostro Ateneo, perché riteniamo che i nostri colleghi siano la risorse da tutelare e far crescere con politiche virtuose attraverso un incremento dell’offerta formativa e servizi che possano portare non solo alla laurea ma ad un miglioramento nel nostro tessuto socio-economico incentrato sul territorio. In conclusione ci auguriamo di poter trovare una soluzione condivisa che non vada a sorreggersi solo sulle facoltà contributiva degli studenti che animano il nostro Campus perché correlata da un andamento negativo delle iscrizione sia delle triennali e delle specialistiche che ci ha portato ad avere sempre meno iscritti».

L’ora dei calciofili, “Ex. Storie di uomini dopo il calcio”, la presentazione sabato 7 maggio

( Cosenza ( Cs) – Cosenza ore 11: l’ora dei calciofili, verrebbe da dire incrociando scherzosamente i titoli di due vecchi film. Infatti nel capoluogo bruzio è in programma per sabato 7 maggio alle ore 11.45 un incontro che si annuncia molto interessante per vari motivi. L’appuntamento mattutino promosso dalla Libreria Mondadori avrà luogo nel Salone delle conferenze del Coni (Piazza “G. Matteotti) dove sarà presentato “Ex. Storie di uomini dopo il calcio” (Baldini e Castoldi) di Matteo Cruccu, giornalista sportivo del Corriere della Sera. A conversare con lui ci saranno Ugo G. Caruso, studioso di cultura di massa, già docente a contratto presso la cattedra di Storia sociale dello Sport dell’Università di Teramo, collaboratore della prima ora della rivista trimestrale “Lancillotto e Nausicaa”, nonchè fondatore a Roma del ludico “Club dei calciofili metafisici” ed Enzo Paolini, avvocato, presidente del prestigioso Premio Sila, membro del consiglio nazionale della Federazione Italiana Rugby, già militante del Partito Radicale, oltre che consigliere comunale uscente e leader del Pse, formazione politica locale alla guida di una vasta coalizione per la quale è oggi candidato a sindaco della città di Cosenza.
A loro si aggiungerà, seppure solo in streaming, l’indimenticato ex centravanti del Cosenza, Riccardo Zampagna, protagonista di uno dei ritratti contenuti nel libro.
Ciascuna delle storie raccontate da Cruccu ha una sua sorprendente esemplarità. Si va da Osvaldo “Schopenhauer” Bagnoli, come lo chiamava affettuosamente Gianni Brera che lo stimava molto, milanese della Bovisa, milanista degli anni ’50, allenatore del Verona campione d’Italia nel 1985 e poi del Genoa che battè il Liverpool a Marco Ballotta, il portiere emiliano che non vuole saperne di smettere, l’highlander che dopo Bologna, Cesena, Parma, Inter, Lazio, Reggiana, Brescia  e varie altre squadre minori anzichè indossare giacca e cravatta ha scelto di allenare il Castelvetro.
E ancora: Francesco Flachi, l’erede di Baggio, l’enfant du pays, travolto dalla duplice accusa per calcioscommesse e per doping, Fernando De Napoli, lo scudiero di Maradona nel centrocampo del Napoli scudettato e poi avversario nella fatale semifinale contro l’Argentina as Italia ’90, Diego Fuser, cuore granata l’uomo dalle tante maglie (Torino, Milan, Roma, Lazio, Parma), la cui carriera fu accorciata dal terribile evento della morte del figlio, Alberto Malesani, veronese  col mito di Rivera che esulta in panchina con la foga scomposta di un  calciatore, Moreno Torricelli, “Geppetto” secondo il nomignolo appicficatogli da Baggio perchè come in una favola approda alla Juventus da un fabbrica di mobili brianzola dove faceva il falegname, Pasquale Bruno, leccese, “o animale”, rifugiatosi in Inghilterra alla ricerca di un calcio che non c’è più e Gianni Comandini, romagnolo che gira per il  mondo dopo aver appeso le scarpette al chiodo in anticipo, a soli 29 anni, preferendo il rock e la tavola da surf all’eredità impossibile della maglia numero 9 di Van Basten. Ed infine Riccardo Zampagna, ternano, estrazione operaia, capace a Cosenza come a Messina o a Bergamo di catturare l’affetto dei tifosi per i suoi gol impossibili e il suo saluto a pugno chiuso,  mosca rossa in un ambiente conformista e non schierato. Dieci ritratti, dieci storie, dieci vite che potrebbero essere lo spunto per altrettanti romanzi.