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Dopo oltre 15 anni di abbandono, la nuova vita delle case di cura di Mottafollone

MOTTAFOLLONE (CS) – Mottafollone, piccolo borgo di circa mille abitanti, ha voluto dare alla comunità un segnale di ripresa e di speranza contro l’abbandono di grandi opere e lo sperpero di fondi pubblici che in questo caso sono costate circa 6 miliardi di vecchie lire.

Grazie alla caparbietà del sindaco del Paese cosentino, Romeo Basile (foto

foto sindaco Mottafollone
Sindaco Mottafollone

), al consenso della regione Calabria, al sostegno di imprenditori locali e alla collaborazione dei sindaci della Valle dell’Esaro, tre anni fa è stato possibile dare il via all’apertura di due strutture in abbandono da oltre quindici anni. Proprio il primo cittadino ha sottolineato che «la volontà di aprire questi edifici è data dal fatto che non si poteva più assistere a questo stato di degrado e abbandono su cui queste strutture versavano, nonostante molti anziani e disabili hanno sempre più bisogno di un’adeguata assistenza sanitaria».

Certo non sono mancate le difficoltà  burocratiche, prima di aprire le strutture, ma dopo tanti sacrifici da tre anni a questa parte queste strutture svolgono il loro lavoro a servizio della popolazione.

Le due strutture sono una RSA (residenza  sanitaria assistenziale ) e una “Casa comunale per anziani e disabili”

Entrambe sono gestite da istituzioni pubbliche e imprenditori calabresi. La RSA, gestita dall’azienda sanitaria provinciale e da un imprenditore locale, conta 60 posti letto  a servizio di anziani e disabili, all’interno è presente una palestra, una sala riabilitazione, mense, sale di fisioterapia e naturalmente uno staff di medici e paramedici qualificati. La “Casa comunale per anziani e disabili”, ora gestita da Domenico Barbieri, stava vivendo una situazione drammatica, perciò sono stati necessari lavori di ristrutturazione, con una spesa di oltre 100,000 euro prima di poterla rendere agibile. Anche questa struttura offre all’interno una serie di servizi utili e indispensabili per una regolare attività di assistenza.

Grazie all’apertura di queste strutture si è dato vita a nuovi posti di lavoro fra personale medico e operatori competenti.

Il sindaco definisce questo traguardo una grande risorsa per tutta la comunità: «Vogliamo riemergere e dare lavoro ai giovani senza che essi siano per forza costretti ad abbandonare il loro territorio e non vogliamo lasciare soli chi ha bisogno di assistenza e cure. Gli anziani si trovano benissimo, anzi non vogliono ritornare nelle loro abitazioni perché sono circondati da affetto e cure costanti».

Il sogno di Romeo Basile è quello di far eccellere queste strutture affinchè diventino un esempio in tutta la Calabria.

Maurizio Logozzo