Archivi tag: Cavalcanti

Arresti Rende, le pressioni di Principe su Cavalcanti

RENDE (CS) –  “Ma pensa a fare il sindaco che stai facendo il procuratore della Repubblica!”. Cosi’ Sandro Principe, agli arresti domiciliari da stamani per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione aggravata per avere favorito la ‘ndrangheta, si rivolgeva al sindaco di Rende Vittorio Cavalcanti quando questi si opponeva alle sue ingerenze nell’attività amministrativa dell’Ente. E’ quanto si evince dalle parole dello stesso Cavalcanti pronunciate in una conversazione – intercettata dai carabinieri e finita nell’ordinanza di custodia cautelare – che l’ex sindaco ebbe con la moglie nel settembre del 2013, tre mesi dopo le sue dimissioni presentate, a due anni dall’elezione, a causa dell'”ingerenza eccessivamente invasiva – ha detto Cavalcanti interrogato dai pm – sulle scelte mie quale sindaco, degli assessori e dei dirigenti da parte di Principe stesso”. Cavalcanti, benché Principe non avesse più alcun ruolo formale in Comune, non poteva prendere alcuna decisione. Confidandosi con un amico, in un’altra conversazione intercettata, racconta di avere ricevuto la visita di una persona che voleva sapere se era possibile attuare un certo progetto. “E quando io – dice – come al solito da coglione ne ho parlato con Sandro lo sai che ha detto? ‘Questo non se ne parla nemmeno! Che glielo dico io, che mo lo chiamo io e glielo dico .. ma come caz.. ti permetti?’ Cioé non aveva, non ha acconsentito nemmeno che uno me ne veniva a parlare di un problema”. In un’altra circostanza, “due licenze” ritenute conformi alla legge erano “state tutte osteggiate – dice Cavalcanti – in maniera violenta da lui” perché una riguardava un imprenditore che aveva votato per un altro esponente del Pd, Carlo Guccione, ed un’altra un costruttore che era all’opposizione. In una circostanza, in occasione di un incontro pubblico, Cavalcanti avrebbe voluto evidenziare le criticità nella gestione della coop che, secondo l’accusa, sarebbe stata in mano alle cosche, ma “avendo anticipato il contenuto del mio discorso mi fu impedito di parlare”.

Arresti Rende, i magistrati: “Minate le regole democratiche”

CATANZARO – “Un sistema fortemente inquinato dalla criminalità organizzata, un’amministrazione pubblica piegata agli interessi del clan”. Così il procuratore facente funzioni di Catanzaro Giovanni Bombardieri ha sintetizzato il quadro emerso dall’inchiesta che ha portato all’arresto di dieci persone tra politici e affiliati alla cosca di ‘ndrangheta Lanzino-Ruà, egemone in provincia di Cosenza. I particolari dell’operazione sono stati resi noti durante una conferenza stampa cui hanno partecipato, oltre a Bombardieri, l’aggiunto Vincenzo Luberto, il comandante provinciale dei Carabinieri di Cosenza, col. Fabio Ottaviani, e il maggiore Michele Borrelli. L’inchiesta, condotta da Luberto e dal pm Pierpaolo Bruni, si è avvalsa di intercettazioni telefoniche e ambientali, dichiarazioni di alcuni collaboratori e racconti forniti da soggetti interni al Comune di Rende, funzionari e politici, sentiti dagli inquirenti come persone informate sui fatti. Ciò avrebbe consentito di ricostruire “la sistematicità di condotte illecite” in un periodo di tempo che va dal 1999 al 2014. I politici coinvolti avrebbero garantito, in cambio di voti, concessioni, appalti e assunzioni agli esponenti del clan Lanzino-Ruà. Al centro del “sistema Rende” vi sarebbe stata la cooperativa “Rende 2000”. “La coop – ha detto Bombardieri – era completamente in mano alla cosca, tanto che parte delle retribuzioni veniva versata nella ‘bacinella’ per le spese del clan”. L’ex sottosegretario al Lavoro Sandro Principe, anche dopo aver lasciato il ruolo di sindaco, avrebbe continuato a “influenzare fortemente l’agire dell’amministrazione”. Vittorio Cavalcanti, che lasciò prima della fine del mandato la poltrona di primo cittadino, “ha riferito – ha detto Bombardieri – delle forti pressioni subite da parte di Principe, che voleva continuare a dirigere l’amministrazione convocando autonomamente i funzionari e addirittura impendo al sindaco in carica di prendere la parola in un dibattito pubblico. Le ‘regole rendesi’ dovevano continuare a essere rispettate”. Bombardieri ha poi citato l’intercettazione in cui Cavalcanti, sfogandosi con la moglie per i continui interventi di Principe, esclama: “Mi dice che devo fare il sindaco e non il procuratore. Vorremmo – ha aggiunto il procuratore – che i sindaci facessero le persone oneste e che si occupassero del bene comune dei cittadini in modo da evitare l’intervento della magistratura”. Di “mercificazione del pubblico” ha parlato Luberto. “Ci sono conversazioni – ha detto – che offrono uno spaccato terribile della frustrazione dell’interesse pubblico. Le assunzioni venivano gestite in collusione con il clan, i manifesti elettorali venivano affissi dai lavoratori socialmente utili delle coop coinvolte nell’inchiesta. Questa è stata la realtà di Rende”. Soddisfazione per l’esito del lavoro investigativo è stata espressa da Ottaviani. “Questa indagine – ha detto – va a svelare l’atto più grave che possa commettere la criminalità organizzata, quello di minare il diritto dei cittadini a governarsi secondo le regole democratiche”.

Il consiglio di Sato con il comune di Cassano Ionio: il chiosco non va rimosso

CASSANO ALL’IONIO (COSENZA) – Una decisiva pagina è stata scritta dal Consiglio di Stato nella vicenda del chiosco per la vendita di fiori nell’area del cimitero cittadino di Cassano allo Ionio. Con ordinanza n.482 del 4-5 febbraio 2014, la Quinta Sezione del massimo organo di giustizia amministrativa ha annullato la decisione del TAR della Calabria, che aveva sospeso, senza alcuna specificazione ulteriore, gli atti impugnati. In sostanza, tutti i provvedimenti emessi dal Comune di Cassano Ionio, dalle determine dirigenziali al Piano del Commercio approvato dal Consiglio Comunale, restano pienamente validi ed efficaci.
“Sono particolarmente soddisfatto della decisione del Consiglio di Stato, che ha fatto chiarezza in una vicenda particolarmente complessa, perché è stata confermata la piena legittimità dell’operato dell’amministrazione comunale”; con queste parole il Sindaco Geom. Gianni Papasso ha accolto la notizia comunicata dal difensore del Comune, Avv. Vittorio Cavalcanti.

“Non ho mai dubitato che nel giudizio sarebbero emerse le ragioni per le quali legittimamente ed, anzi, doverosamente, si era proceduto alla rimozione del chiosco. Ricordo che il Piano del Commercio approvato dal Consiglio Comunale, con il quale per la prima volta dopo tanti anni è stato regolamentato in modo completo l’esercizio del commercio su aree pubbliche, aveva stabilito che i chioschi esistenti nel piazzale dovessero spostarsi di pochi metri sul Viale Cimitero; ciò per una migliore sistemazione e per una scelta dell’organo assembleare, adottata sulla scorta delle proposte del Sindaco e della Giunta”.

“ Ringrazio l’eccellente avv. Vittorio Cavalcanti – ha altresì detto il Sindaco – per il buon, onesto e proficuo lavoro svolto attraverso il quale è stato raggiunto l’obiettivo di avere giustizia riguardo ad una vicenda che taluni artatamente hanno voluto che diventasse una questione politica. Nessun intento persecutorio, come pure è stato improvvidamente sostenuto, da parte del Sindaco o dei dirigenti, ma solo l’intento di attuare una scelta amministrativa e di operare nel pieno rispetto della legge e dei regolamenti. Se qualcuno ha pensato o pensa che il Sindaco possa fare un solo passo indietro sulla strada delle regole e della legalità, si sbaglia di grosso”.

L’ordinanza del Consiglio di Stato, ha spiegato il legale del Comune di Cassano allo Ionio, avv. Vittorio Cavalcanti, ha come conseguenza il mantenimento dell’attuale situazione e, perciò, il Piano del Commercio resta pienamente efficace anche, ovviamente, nella parte relativa all’area del cimitero, ove potrà darsi ulteriore corso alle disposizioni che stabiliscono modi e termini per l’assegnazione delle aree pubbliche individuate per accogliere le attività commerciali previste.

Cavalcanti su questione rifiuti: Rende pulita perché fa la differenziata. Cosenza segua il nostro esempio

“Il mistero dei cassonetti svuotati” non è un titolo di un libro di Agatha Christie ma è quello che verrebbe da dire leggendo la missiva che il sindaco di Cosenza ha inviato al prefetto ed alla procura della repubblica richiedendo “verifiche” sul sistema di raccolta a Rende.
“Ci dispiace per il sindaco di Cosenza, ma non c’è alcun giallo da svelare, nessuna verità da scoprire – spiega il Sindaco, Vittorio Cavalcanti. A Rende le strade sono pulite, i cassonetti sono stati svuotati perchè – a DIFFERENZA di Cosenza – c’è la dif-fe-ren-zia-ta.
Perchè in due anni dall’inizio del servizio abbiamo raggiungo oltre i 60%.
Rende non ha bisogno di autodefinirsi “prima della classe”, ma forse gli amministratori di Cosenza farebbero bene a prendere esempio proprio dalla buona politica rendese. Risultati concreti, tangibili, documentabili, avvalorati dai costi che si sono ridotti in due anni e che hanno consentito anche la diminuzione della Tarsu per cittadini e aziende. ”
Se Rende oggi è pulita, è proprio perchè è sempre minore la percentuale di rifiuto indifferenziato – cioè quello che va in discarica – perchè è stato avviato un serio ed articolato piano diversificato per zone, via via adeguato e plasmato sulle esigenze dei cittadini. Così ci sono aree interessate da un sistema di porta a porta, altre in cui sono stati posizionati nuovi contenitori stradali. Ora si sta entrando nella seconda fase per cui  attraverso un sistema di lettura ottica si potrà anche sapere la quantità di rifiuto rilasciata da ogni cittadino. Inoltre,  nell’eventuale perdurare della  chiusura  della discarica di San Giovanni in Fiore il comune di Rende ha le risorse economiche e la disponibilità per portare i pochi rifiuti che produce in discarica in altri luoghi fuori regione. È stata già firmata un’ordinanza in questo senso.

“Da cittadino di Cosenza – afferma Cavalcanti – ancor prima che da sindaco chiamato in causa, mi chiedo quale sia stato l’intervento dell’amministrazione comunale di Cosenza in tema di rifiuti, oltre naturalmente ad un efficiente sistema di comunicazione pubblicitaria sui cartelloni stradali.
Probabilmente, come ha fatto notare qualcuno sul web, lo spettacolo che si vede sulle strade della città capoluogo è solo frutto di nuove tecniche di arredo urbano, magari provenienti da qualche metropoli cinese. Cassonetti vintage anni ’50 per le strade, installazioni di buste,cartoni e spazzatura che ormai sovrastano anche i portoni di casa.
C’è davvero poco altro da dire. Il comune di Cosenza sta continuando a spendere 12 milioni di euro all’anno – soldi di tutti i cittadini di cosenza- per un sistema inefficiente e che sta portando la città al collasso. Forse proprio su questo dovrebbe concentrarsi la procura della repubblica:  verificare se i soldi dei cittadini si stanno spendendo con oculatezza e correttamente, soprattutto in un momento in cui – mi dicono – il comune sia in predissesto, così come indagare per capire se queste affermazioni non siano lesive dell’immagine di una città e di un’amministrazione. “

L’ambasciatore dell’Iraq in visita a Rende

Rende (Cs) – L’ambasciatore dell’Iraq, Saywan Barzani, ha fatto visita questa mattina al Sindaco di Rende, Vittorio Cavalcanti, per intrecciare rapporti culturali e commerciali con la nostra città. Ospite dell’Istituto Superiore Calabrese di politiche internazionali, che ha sede a Rende e da tempo promuove scambi culturali con Paesi di tutto il mondo, l’ambasciatore Barzani si è intrattenuto con il primo cittadino valutando la possibilità di avviare partnership e scambi culturali con la città di Rende.

Ieri sera, in un albergo rendese, il sindaco Cavalcanti e l’ambasciatore Barzani, avevano avuto modo di dialogare nel corso di una cena organizzata dall’Iscapi, alla quale hanno partecipato anche rappresentanti dell’università della Calabria.

In particolare si è valutata la possibilità di avviare attività culturali e formative nella zona storia della città di cui l’ambasciatore è rimasto affascinato. Nel centro storico, dunque, grazie alla disponibilità di strutture di proprietà del comune, si potrebbero mettere in capo iniziative che coinvolgano studenti iracheni creando un ponte culturale tra l’Iraq e la città di Rende e, da qui, avviare anche azioni commerciali. L’ambasciatore, infatti, ha manifestato grande interesse anche per la zona industriale di Rende e per la parte nuova della città, all’avanguardia da un punto di vista urbanistico.

Già nel prossimo mese di giugno, assieme ad altre figure istituzionali del territorio interessate ad intrecciare rapporti con l’Iraq, è stato programmato un incontro per definire nel dettaglio gli ambiti d’intervento e pianificare azioni concrete.

Il Comune di Rende celebra l’otto marzo incontrando le donne

RENDE – Domani, otto marzo, in occasione della festa della donna, il Sindaco Vittorio Cavalcanti, omaggerà tutte le dipendenti comunali di un mazzetto di mimosa.  Alle ore 11.00 in sala giunta, al primo piano del Municipio, il sindaco consegnerà personalmente un bouquet del fiore simbolo di questa festa a tutte le dipendenti, intrattenendosi con loro. Un piccolo gesto nei confronti delle dipendenti comunali che simbolicamente il Sindaco estenderà a tutte le donne della città.

Successivamente, alle ore 12.00, Il Sindaco porterà i suoi auguri alle donne ospiti del Centro anziani. Infine alle ore 13.00 il primo cittadino sarà alla Casa di Roberta, sita in via Verdi, nei pressi dell’ex Cud. Una visita a cui il sindaco Cavalcanti tiene molto e che ha voluto fare proprio in questo giorno, non a caso. In un momento in cui il “femminicidio” è diventato un’emergenza sociale e le strutture rifugio vivono la mancanza di finanziamenti certi e costanti da parte delle istituzioni, la Casa di Roberta è un luogo dove le donne vengono accolte e seguite, grazie all’aiuto di volontari e giovani del servizio civile e all’instacabile lavori della fondazione Lanzino.
Il sindaco Cavalcanti incontrerà i genitori di Roberta, Franco e Matilde Lanzino, i giovani volontari, gli operatori e le tante donne ospiti della struttura e che hanno vissuto sulla propria pelle la violenza maschile, alle quali donerà un bouquet di mimosa.

Ripresi a Rende i lavori del Ponte sul fiume Surdo

RENDE – Sono ripresi i lavori nel cantiere del Ponte sul fiume Surdo. Un periodo di stop – quello che ha interessato il cantiere – causato  da una serie di inconvenienti e problematiche emerse nel corso dell’avvio, non tutte imputabili all’amministrazione comunale. A metà dicembre il nuovo avvio dei lavori dopo una serie di documentazioni prodotte tra cui la perizia di variante del progetto, approvata dalla Regione Calabria e dalla Provincia di Cosenza.

La ditta vincitrice dell’appalto per la costruzione del ponte, la Impresa Calabria Strade di San Demetrio Corone, dopo qualche giorno di fermo obbligato a causa del terreno ammorbidito dalle recenti piogge,  ha ripreso i lavori che ora procedono speditamente da diversi giorni.  Al momento si sta procedendo con le attività di scavo e di impianto delle strutture di fondazione del ponte. Ieri il sopralluogo del sindaco di buon mattino assieme al nuovo direttore dei lavori, Arch Ernesto Lupinacci e per verificare di persona l’andamento dei lavori. Il Sindaco Vittorio Cavalcanti ha richiesto al nuovo staff tecnico una presenza costante sul cantiere per assicurarsi che i lavori procedano nel rispetto del nuovo crono programma e che l’opera sia consegnata nel minore tempo possibile alla cittadinanza, consapevoli dei disagi dell’intera comunità, dei tanti residenti e operatori economici di Via Verdi.

Dal nuovo staff tecnico la rassicurazione sul rispetto della consegna dell’opera che, considerato la buona ripresa dei lavori, sarò conclusa nella prossima estate, al massimo entro settembre 2013.

 

Metro leggera: ieri incontro tra Cavalcanti e Gentile

RENDE – Nessuna variazione sostanziale del progetto definitivo già approvato dalla Regione Calabria così come dai consigli comunali di Cosenza e Rende, ma solo delle migliorie tecniche che non andranno comunque a modificare il tracciato già individuato e che resta quello originario.
E’ quanto emerso dall’incontro avvenuto ieri mattina tra il Sindaco di Rende, Vittorio Cavalcanti, e l’Assessore regionale ai Lavori Pubblici Pino Gentile. All’incontro erano presenti anche i tecnici del Comune di Rende nonché il dirigente regionale Responsabile del progetto, Antonio Capristo e il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Regionale, Salvatore Siviglia.
Il progetto della metropolitana leggera, dunque, resta quello ampiamente valutato, approvato e condiviso dalle amministrazioni interessate e non subirà modifiche dell’ultima ora. Semmai saranno previste delle migliorie in fase di bando, nel pieno rispetto dei limiti di legge ed in linea con quanto stabilito nel progetto definitivo.
Fugato ogni dubbio su una paventata rimodulazione del progetto, col rischio di perdere il finanziamento previsto di 160 milioni di euro, l’Assessore regionale Pino Gentile ha assicurato al sindaco Vittorio Cavalcanti il pieno rispetto dei tempi e l’avvio, nei termini stabiliti, delle procedure di appalto dell’opera.