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Pedicini (M5S): «La centrale del Mercure dev’essere smantellata»

COSENZA – Continua la battaglia del M5S contro la Centrale del Mercure dell’Enel che a gennaio scorso ha ripreso l’attività nonostante le proteste dei cittadini e i gravi danni al territorio ricadenti nel Parco nazionale del Pollino tra Basilicata e Calabria. Venerdì scorso si è svolto un convegno a Roma organizzato dai parlamentari del M5S al quale hanno partecipato, tra gli altri, l’eurodeputato pentastellato Piernicola Pedicini e Antonietta Lauria del comitato di cittadini Forum “Stefano Gioia”. Durante l’incontro è stato ribadito che l’Enel deve spegnere e smantellare la centrale a biomasse, perché è illegale e insostenibile per ambiente e salute. La ripresa dell’attività dell’impianto, pur bocciata tre volte da Consiglio di Stato e Tar di Catanzaro, è stata nuovamente autorizzata a dicembre 2015, grazie all’intervento del governo Renzi. Ora, è attesa un’altra sentenza del Tar sul ricorso contro la riattivazione della centrale presentato da comitati cittadini, associazioni ambientaliste e dai Comuni di Viggianello e Rotonda da sempre contrari alla centrale.

«Per fare la mia parte – ha detto Pedicini durante il convegno – ho presentato interrogazioni e emendamenti alla Commissione europea per evidenziare i danni prodotti dalla centrale del Mercure e il mancato rispetto di alcune direttive Ue. Inoltre, con il progetto Punto zero, che ho promosso per monitorare le realtà del Sud a rischio sul piano ambientale, sono state effettuate delle analisi sulla qualità dell’aria intorno alla Centrale del Mercure quando era spenta. Successivamente, verrà fatto un confronto dei dati emersi, effettuando un monitoraggio con l’impianto acceso».

«Abbiamo più volte interrogato il Governo chiedendo un accesso agli atti per poter verificare l’iter autorizzativo ma ci è stato sempre negato – ha dichiarato Paolo Parentela, deputato 5 Stelle calabrese in Commissione agricoltura – Uno scempio nei confronti di un’area di pregio naturalistico dove si trovano anche eccellenze agroalimentari Dop e Igp come la melanzana rossa e i fagioli bianchi». «La centrale del Mercure è un esempio di come sotto il cappello delle bioenergie sono state portate avanti iniziative speculative, cioè solo per ricevere gli incentivi – ha affermato Davide Crippa, portavoce 5 Stelle in Commissione attività produttive – La filiera energetica deve essere sostenibile in termini di costi e benefici calcolando quindi anche i costi ambientali, sanitari e sociali generati da impianti impattanti come la Centrale del Mercure».

Ferdinando Laghi, vicepresidente di Isde, Medici per l’ambiente, e primario all’ospedale di Castrovillari, ha ricordato come la centrale del Mercure «è priva di tutte le autorizzazioni ambientali e che con 41 mega watt è di una potenza circa 20 volte superiore a quella ammessa dal regolamento del Parco nazionale del Pollino. Inconsistenti le misure per la tutela dell’ambiente e della salute considerato che si riducono solo a dieci righe nello Studio sull’impatto ambientale e ad un Osservatorio ambientale finanziato dalla stessa Enel».

Centrale Mercure, avviare una mediazione

POTENZA –  In vista della sentenza del prossimo aprile del Consiglio di Stato le Regioni Basilicata e Calabria chiederanno alla Presidenza del Consiglio di avviare una ”mediazione” nella vicenda della centrale elettrica del Mercure. Questa l’indicazione emersa oggi dopo una telefonata del governatore lucano, Marcello Pittella, al suo collega della Calabria, Giuseppe Scopelliti. Il Presidente Scopelliti domani ne parlerà a Roma con il Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando.

Centrale Mercure sarà riconvertita

POTENZA – La centrale elettrica del Mercure, ai confini fra Basilicata e Calabria, sarà riconvertita: l’accordo quadro è stato firmato questo pomeriggio a Roma, nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico. Lo hanno annunciato Cgil, Cisl e Uil. L’intesa porta le firme del Governo (rappresentato dal Sottosegretario, Claudio De Vincenti), delle Regioni, del Parco del Pollino, dei sindacati, di Enel e di numerosi sindaci della zona. L’intesa prevede per Enel impegni ”vincolanti”.

Soddisfatti i sindacati.

Legambiente chiede aiuto a Clini per dire no alla centrale biomasse del Pollino

REGGIO CALABRIA – ”La centrale del Mercure nel Parco del Pollino e’ assolutamente incompatibile con l’area protetta piu’ grande d’Europa” , per questo motivo, la delegazione per la Calabria di Legambiente chiede al ministro dell’Ambiente Corrado Clini di farsi garante del rispetto della volonta’ dei cittadini, espressa più volte e in maniera democratica fin dal 2009 dalla Comunita’ del Parco e ribadita dal Parco nazionale del Pollino con la non autorizzazione all’impianto del 6 novembre 2012.

Legambiente auspica un intervento del ministro presso la Regione Calabria affinche’ la contrarieta’ espressa dal Parco nazionale del Pollino venga presa in considerazione nel giudizio finale che la Conferenza dei servizi si appresta a formalizzare, e anche in seno al Consiglio dei ministri nel farsi promotore di rivedere l’assurda decisione della Regione Calabria di autorizzare la riattivazione della centrale del Mercure.

Cosenza, Cisl: stop alla centrale del Mercure


Quando sembrava tutto pronto per la riattivazione della centrale termoelettrica Enel del Mercure a Laino Borgo, come un fulmine a ciel sereno, è arrivato lo stop del Consiglio di Stato per un errore formale nell’iter procedurale. Il segretario della Cisl di Cosenza, Tonino Russo esprime forte preoccupazione per tale decisione e pieno sostegno e solidarietà per le famiglie dei quattro lavoratori che sono saliti per protesta sul tetto dell’impianto ad un’altezza di quasi 70 metri. “Dopo aver passato – afferma – tutti gli esami autorizzativi e ambientali, e la Regione Calabria, ha dichiarato che la centrale è a norma di legge, in questo mese di ottobre ci si aspettava l’avvio della produzione, che consentirà l’occupazione di decine di unità lavorative senza considerare l’indotto. La centrale di Laino, si trova in un’area protetta a dimostrazione della non pericolosità per l’ambiente, e sarebbe la prima in Italia gestita dall’Enel a produrre energia elettrica da cippato di legno. Riteniamo, che il Mezzogiorno e la Calabria abbiano una grande occasione da sfruttare con la produzione di energia in un’ottica federalista, utilizzando in loco parte dei ricavi degli insediamenti energetici. Pertanto, come Cisl, lanciamo l’ennesimo appello alle istituzioni ai vari livelli affinché nel più breve tempo possibile sia fatta chiarezza una volta per tutte sulla riattivazione della centrale, (sono ormai trascorsi 10 anni) perché l’energia può generare sviluppo, in un momento di crisi generale diffusa, per creare nuove occasioni di lavoro e contribuire ad arginare la continua perdita di posti. Come sindacato, – spiega Tonino Russo – ne siamo talmente convinti, che nella piattaforma del 13 ottobre a Catanzaro nella manifestazione regionale unitaria di Cgil, Cisl e Uil viene individuato come tema prioritario un Piano regionale per il lavoro che difenda la presenza industriale di tutte le realtà in crisi (Italcementi, Centrale del Mercure, Phonmedia, ecc..) e tuteli i redditi dei i lavoratori in mobilità, i cassintegrati ed i percettori di ammortizzatori sociali in deroga, mobilitando ogni risorsa ordinaria e comunitaria per aggredire la precarietà e la disoccupazione giovanile e femminile anche con l’attivazione di nuove politiche di reimpiego. Saremo in ogni caso presenti con le altre sigle sindacali – continua il segretario Cisl – al tavolo convocato dal Prefetto di Cosenza per martedì 9 ottobre con la Regione.

Scesi da ciminiera operai centrale

Cosenza – I quattro lavoratori che erano saliti su una ciminiera della centrale Enel del Mercure hanno sospeso la protesta. La decisione e’ stata presa dopo che il Ministero dell’Ambiente ha autorizzato il Parco del Pollino a valutare anche il contesto socio-economico del territorio in cui sorge l’impianto. I lavoratori, comunque, mantengono l’attenzione sugli sviluppi della vicenda anche in attesa dell’esito della riunione convocata per martedì dal prefetto di Cosenza, Cannizzaro.

 

(ANSA)

Anche stanotte operai su ciminiera

 

Cosenza – Hanno trascorso la notte sulla ciminiera della centrale Enel del Mercure i quattro operai che ieri avevano iniziato la protesta per chiedere garanzie sul loro futuro occupazionale. L’impianto, al momento, e’ chiuso in attesa di essere riconvertito. Gli operai ricevono cibo, acqua e generi di conforto dai parenti e dai colleghi che presidiano il luogo della protesta. I lavoratori hanno riferito di s
tare bene e di essere intenzionati a proseguire ancora la protesta.

 

(ANSA)

Centrale Mercure, sindacati: lavoratori pronti a ricorrere a Capo dello Stato

Catanzaro – ”’Se i supremi giudici del Consiglio di Stato avessero riconosciuto un motivo tecnico che rendeva non compatibile la Centrale con l’ambiente, ce ne saremmo fatta una ragione, ma bloccare tutto per un vizio di forma e’ proprio difficile, se non impossibile, da accettare”.

Le segreterie regionali di Filctem Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil intervengono sulla vicenda della centrale del Mercure, la cui riconversione e’ bloccata dal Consiglio di Stato.

”I lavoratori elettrici, ma anche quelli delle ditte appaltatrici e quelli della filiera del legno .- avvertono – sono pronti a ricorrere al Capo dello Stato per chiedere di non perdere questa speranza per quel lembo di territorio che e’ la Valle del Mercure. Non sara’ certamente il periodo estivo e vacanziero a distrarci – concludono – da questo pericolo che incombe sulle teste e sulle famiglie dei lavoratori che gia’ da oggi sono in Stato di Agitazione”.