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A Rossano la presentazione del libro dedicato a Cesare Rizzo Corallo

CORIGLIANO- ROSSANO – “Il rossanese illustre, dott. Cesare Rizzo Corallo”. L’iniziativa, volta a ricordare la figura del grande professionista scomparso – è a lui che si deve la scoperta dell’Antimalarine, un farmaco per combattere la malaria,  è stata promossa dal Circolo Culturale di Rossano e si è tenuta nei giorni scorsi alla presenza degli autori del volume, Antonio Guarasci e Mario Massoni, del prof. Francesco Filareto e della dottoressa Maria Fontanella nopote di Cesare Rizzo Corallo.

Di seguito il ricordo del prof. Rizzo Corallo nelle parole del prof. Filareto

«Noto come Cesarino, per distinguerlo dal nome del padre, nasce a Rossano il 2/6/1875, il padre è un piccolo commerciante d’olio, già volontario garibaldino, dal 20/8/1860 fino alla battaglia sul Volturno (1-2/10/1860) e alla conclusione dell’ impresa dei 826/10/1860. Sostenuto dallo zio paterno, Giovanni, titolare di una delle prime farmacie della città, si laurea a Napoli in Farmacia e Chimica ad appena 21 anni (22/12/1896). Quindi, fa una scelta radicale di vita: decide di ritornare nella sua terra e tra la sua gente, mentre è in corso un forte flusso migratorio verso le Americhe (dalla sola Rossano vanno via 5.621 concittadini su una popolazione di 13.354 abitanti). Eredita dallo zio la Farmacia e la dirige.  Poi, in qualità di “Farmacista preparatore” si dedica alla ricerca scientifica tesa a cercare una terapia efficace, preventiva e curativa, per una devastante malattia febbrile, che da secoli, è endemica nel territorio e in tante parti d’Italia: la malaria, causata dalle zanzare anopheles, proliferanti nelle zone paludose (pantani). E inventa l’ “Anti-malarina” (in compresse, fiale, sciroppo), la produce, la commercializza, la pubblicizza: essa si rivela più efficace del chinino e tollerata anche dai bambini.  L’invenzione gli procura, nei primi anni del sec. XX, riconoscimenti e premi in Italia (con medaglie d’oro alle Esposizioni campionarie internazionali di Palermo, Roma, Firenze Torino) e all’estero. Nella sua dinamica e infaticabile attività di ricercatore inventa pastiglie pettorali per affezioni bronchiali e polmonari, una sorta di pasta dentifricia battezzata “Avorina”, un ricostituente a base di china e genziana (“Fert”), vaccini, sieri etc. Instancabile, diventa imprenditore commerciale con l’apertura di un emporio (“la Drogheria”) e industriale con la creazione di una fabbrica di mattonelle artistiche e l’installazion e gestione della prima rete telefonica di Rossano e dei paesi vicini. Sperimenta personalmente per la movimentazione l’uso della bicicletta e dell’automobile (la seconda di Rossano). In qualità di Consigliere della Camera di Commercio provinciale promuove l’allungamento della banchina del borgo marinaro di Sant’Angelo e la dota di una gru per il carico/scarico delle merci per navi di piccolo cabottaggio. Non dimentico della scelta di vita del padre di donare una parte di sé agli altri, parte, da volontario, con un gruppo di amici per Reggio Calabria e i paesi vicini, devastati dal terremoto/maremoto di Reggio-Messina (28/12/1908, con 200.00 vittime), il 31 dicembre e, in quei luoghi di morte, si ferma per 14 giorni, portando medicinali e viveri, seppellendo i morti, soccorrendo i superstiti, a proprio rischio e pericolo e a proprie spese. Va verso l’ “oltre” e verso l’ “altra” nella città che ha amato contro ogni convenienza il 20/6/1959. Cesare Rizzo Corallo resta vivo nella memoria storica collettiva della propria comunità rossanese, calabrese, meridionale come una bella testimonianza di genialità, di multiformità di interessi, di versatilità, di iper-dinamismo, di operosità, di carica innovativa e visionaria, di modernità».

 

                                                                                                        Prof.   Francesco  Filareto