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La Provincia di Cosenza si schiera contro il CETA

COSENZA -La Provincia di Cosenza in difesa dei prodotti tipici calabresi e del “Made in Italy”. Il Consiglio provinciale ha approvato l’Ordine del Giorno di Coldiretti contro l’accordo economico e commerciale tra Ue e Canada, cd. CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), che se ratificato dal Parlamento produrrà delle ripercussioni negative sul mondo agricolo italiano in generale e, in particolare, su quello calabrese.

Sulla questione ha relazionato il consigliere delegato all’Ambiente, Francesco Gervasi, che ha sottolineato le insidie sottese all’accordo, che «se ratificato, porterebbe alla graduale eliminazione della protezione sugli alimenti e quindi della sicurezza pubblica e della difesa dell’ambiente». Un accordo che – secondo Gervasi – «non soddisfa le esigenze di trasparenza e conduce a una competizione transatlantica selvaggia; trasferisce il controllo ad Organi esterni; non salvaguarda i diritti dei lavoratori; non prevede un sistema di regole a tutela del consumatore; fa vacillare le tutele geografiche dei prodotti agricoli; introduce il principio di prevalenza sanitaria, che impedirà nuovi controlli sui prodotti canadesi. Ma, soprattutto, non osserva il principio di precauzione di cui all’art. 191 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (UE) il cui scopo è garantire un alto livello di protezione dell’ambiente grazie a delle prese di posizione preventive in caso di rischio e la cui portata applicativa si estende anche alla politica dei consumatori, alla legislazione europea sugli alimenti e alla salute umana, animale e vegetale».

Proprio sulla base del principio di precauzione, il consigliere Ugo Gravina  ne ha chiesto «l’applicazione agli impianti di elettrodotto già esistenti, in particolare all’Elettrodotto  Laino-Feroleto-Rizziconi che attraversa il territorio comunale di Montalto Uffugo che viola certamente il citato principio precauzionale». Gravina ha quindi chiesto l’interessamento del presidente Iacucci invitandolo «a farsi promotore della riapertura di tavoli di confronto con le società interessate e con gli altri Enti prepost»”. Un invito immediatamente accolto da Franco Iacucci, che si è detto convinto della necessità di un simile confronto a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.

Coldiretti Calabria, l’Assemblea legislativa dice no alla Ceta

COSENZA – «Un ottimo segnale quello giunto dall’ultimo Consiglio Regionale della Calabria che all’unanimità,ha approvato  un ordine del giorno, di iniziativa dei consiglieri Bova e Sergio  che dice no all’accordo commerciale UE-Canadà». È questo l’immediato commento del presidente di Coldiretti Calabria Pietro Molinaro che conferma che secondo loro si tratta di «un accordo scellerato, che condanna la Calabria ultima regione d’Europa e gli effetti che esso può produrre  sono devastanti per il Made in Calabria che è un pezzo importante del Made in Italy; una regione – continua – che basa la sua economia sull’agroalimentare, sulla distintività, qualità e capacità di competere e che può quadruplicare la produzione non può permetterselo. La risposta solerte e autorevole del Consiglio Regionale, che impegna la Giunta regionale ad intraprendere iniziative per sollecitare Parlamento e Governo ad impedire l’entrata in vigore nel nostro Paese del Trattato CETAva nella giusta direzione  – ribadisce –  perché impedisce un livellamento verso il basso della qualità che porta una competizione basata solo su prezzi bassi e rischi per l’ambiente, la salute e perdita di posti di lavoro. Nessun prodotto calabrese – aggiunge – riceverà protezione nel Paese dell’acero. Infatti nell’ elenco, dove figurano 41 nomi italiani rispetto alle 289 denominazioni made in Italy registrate, non troviamo nessuna denominazione della Calabria e la conseguenza è che non siamo protetti dalla contraffazione.  Inoltre -ricorda – con l’opzione dazio zero è assicurato l’ingresso in Italia di grano duro trattato con il glifosato, addirittura transgenico, con agenti chimici vietati in tutto il territorio dell’UE,  questo insieme a ingenti quantitativi di carne trattata con gli ormoni. Abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione che definiamo fino allo spasimo, coinvolgendo le Istituzioni e l’atto dell’Assemblea Legislativa calabrese è la punta avanzata di una battaglia che ha visto pronunciarsi contro l’Accordo CETA anche l’Amministrazione Provinciale di Cosenza e via via lo stanno facendo anche i sindaci. Insomma con l’accordo ci perdono i  consumatori,  produttori, lavoratori e l’economia della Regione e pertanto il no dalla Calabria deve continuare ad essere forte.  Apprezziamo anche – prosegue Molinaro – un emendamento del consigliere Franco Sergio, che ringraziamo, alla proposta di Legge sulla semplificazione e celerità Amministrativa  che innova la L.R. 19/2001. Adesso – conclude – non ci sono più alibi per attuare in tempi veloci l’affidamento ai CAA delle importanti funzioni che possono svolgere per accorciare i tempi delle risposte agli agricoltori e al sistema agricolo».