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Incontro sul Fiume Oliva

COSENZA – Rafforzare le sinergie nel processo sull’inquinamento del fiume Oliva ed elaborare una strategia comune di più ampio respiro per indurre la Regione Calabria a cambiare le politiche in materia ambientale. Si è sviluppato lungo questi due binari l’incontro tra le associazioni che si sono costituite parti civili proprio nel processo sulla Valle dell’Oliva. La riunione si è tenuta nella sede della Cgil di Cosenza che, caso straordinario in Italia per un sindacato, nelle settimane scorse è stata ammessa tra le parti civili. Al vertice hanno partecipato Giovanni Donato, segretario della Cgil di Cosenza, Massimiliano Ianni, segretario della Camera del Lavoro di Amantea, Gianfranco Posa, del Comitato Natale De Grazia, Francesco Saccomanno, del Forum Ambientalista, Franco Falsetti, del Wwf Calabria, Bruno Pino, del Comitato dei cittadini di Aiello Calabro, l’avvocato Simonetta Bruni, che rappresenta il Comitato De Grazia e la Cgil di Cosenza, l’avvocato Rodolfo Ambrosio, che rappresenta Legambiente.
La discussione è stata aperta dall’analisi dei documenti da preparare in vista della prossima udienza del procedimento, fissata per il 5 novembre. E’ stata poi sollevata la necessità di verificare in maniera più approfondita i danni arrecati all’agricoltura, al turismo e alla pesca. La Cgil e le associazioni hanno convenuto inoltre di chiedere un incontro all’assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pugliano, sulla bonifica del territorio. Dagli interventi, inoltre, è emerso un secco no alla mega discarica in zona Cozzo Giani di Lago, che si trova a monte del fiume Oliva.
Posa, infine, ha illustrato una serie di iniziative in calendario per dicembre. In particolare, il Comitato De Grazia guarda con interesse a documentari e spettacoli teatrali. “Abbiamo scelto dicembre perché ricorrono alcune dati importanti – ha detto Posa -. Il 13 la morte del capitano Natale De Grazia, che è nato il 19 dello stesso mese, il 14 invece si è spiaggiata la Jolly Rosso ad Amantea”.
Donato, a nome della Cgil di Cosenza, si è detto pronto a sostenere le manifestazioni del Comitato De Grazia, come già avvenuto in passato. “Il nostro sindacato è pienamente convinto dell’esigenza di comunicare in maniera nuova, di andare oltre i soliti convegni” ha affermato Donato.

Segreterie Regionali e Provinciali:profonda preoccupazione per i lavoratori di Cosenza

Cosenza,Le Segreterie Regionali e Provinciali di CGIL-CISL-UIL, unitamente alle Federazione territoriali FP CGIL, FP CISL, FPL UIL e alle Segreteria aziendalI e alle RSU esprimono profonda preoccupazione per la vicenda che vede coinvolti i circa 250 lavoratori transitati alla Provincia di Cosenza con la L.R. 34/02 che vivono una situazione di estrema incertezza con il rischio concreto, per come ufficialmente comunicato dall’Amministrazione Provinciale nella riunione svoltasi giorno 5 c.m., di non ricevere gli emolumenti del mese di agosto, a causa dei colpevoli ritardi della Regione nel trasferimento della 2 semestralità 2013. Come tutti ricorderanno, la Provincia di Cosenza, su precise richieste del Sindacato, si è fatta responsabilmente carico di anticipare le risorse del personale e quelle relative all’effettivo esercizio delle funzioni amministrative conferite in applicazione della legge prima richiamata, per far fronte a palesi inadempienze regionali, che hanno portato a diverse iniziative intraprese dalle sigle sindacali e dalla RSU della Provincia, fino alla proclamazione dello stato di agitazione di tutti i dipendenti provinciali. Nel mese di aprile 2013, si è stati costretti, dato lo stato di agitazione, ad adire, tramite la Prefettura di Cosenza, al tentativo di conciliazione, che ha prodotto il riconoscimento da parte della Regione Calabria del debito maturato nei confronti della Provincia di Cosenza per il personale trasferito ai sensi della legge 34/ 02, riconosciuto in un “Verbale di Accordo tra le parti” stipulato e sottoscritto dalle stesse. Alla data odierna, nonostante l’intervento del Prefetto e la firma dell’accordo citato, prendiamo dolorosamente atto che nessuna delle somme riconosciute è stata versata in favore della Provincia la quale, dunque, si trova a dover continuare con l’anticipazione degli importi dovuti per stipendi e spese di funzionamento, compromettendo in questo modo anche l’esercizio delle funzioni amministrative della Provincia.  Del tutto incomprensibile il comportamento del Presidente e della Giunta della Regione Calabria che ritarda l’attuazione dell’accordo rispetto ai crediti, ormai certificati, addirittura davanti al Prefetto, vantati dalla Provincia di Cosenza. Le conseguenze di tale incomprensibile atteggiamento sono l’incertezza perenne con la quale convivono i lavoratori che responsabilmente ogni giorno assolvono ai compiti loro destinati dal trasferimento delle funzioni. Per le scriventi OO.SS. siamo di fronte ad una situazione non più sostenibile che lede i diritti dei lavoratori e che rappresenta chiaramente un pesante vulnus rispetto alla correttezza dei rapporti fra le Istituzioni che devono essere sempre scevri da ogni implicazione politica e da ogni tentativo di penalizzare amministrazioni che devono assolvere alle loro funzioni amministrative. Per queste ragioni, si chiede la immediata erogazione della seconda semestralità onde consentire di dare serenità ai lavoratori rispetto alla corresponsione delle future retribuzioni e nel contempo si chiede di adottare in tempi brevi formale atto amministrativo di approvazione del “Verbale di Accordo tra le Parti”,  frutto del tentativo conciliazione messo in atto dal Prefetto, attraverso la definizione di tempistiche equilibrate e certe di erogazione delle risorse relative al debito accertato, capaci di conciliare le esigenze dei due Enti, in un quadro di cui si è pienamente consapevoli segnato dalla limitatezza delle risorse disponibili per far fronte alle tante emergenze. Da subito le Federazioni di categoria attiveranno un percorso di confronto assembleare con i lavoratori, al fine di individuare ulteriori e più incisive forme di lotta, nel caso di mancato accoglimento delle richieste avanzate che ripetiamo rappresentano null’altro che la richiesta ferma di tenere fede agli impegni derivanti da accordi vincolanti fra Istituzioni.