COSENZA – «E’ da più giorni che siamo in attesa dei risvolti dell’esposto alla Procura di Cosenza presentato dal nostro sindaco contro il suo capo segreteria Giuseppe Cirò. Non capiamo il silenzio del primo cittadino, ma soprattutto non capiamo il mutismo politico dell’opposizione: tranne una formale richiesta del consigliere Guccione, nulla è dato sapere alla cittadinanza». Questo quanto si legge in una nota diffusa dal movimento dei Cinque Stelle Meetup Cosenza e Oltre. «Considerata la gravità dell’episodio,- dichiarano ancora- che ben si inserisce nel contesto politico nazionale, ci saremmo aspettati consigli comunali e richieste di chiarimento a ripetizione da parte di chi occupa gli scranni dell’opposizione che ha il diritto/dovere di alzare la voce e di intervenire per fare chiarezza sul corretto svolgimento della macchina amministrativa cittadina, considerato che, comunque, la responsabilità oggettiva ricade sempre sul sindaco. In questo deludente scenario tocca a noi, semplici cittadini, pretendere che venga fatta piena luce e che emergano le responsabilità. A ciascuno il suo!».
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Di Maio a Rende: «Al referendum un voto politico»
RENDE (CS) – Quando si vota per difendere la Costituzione e soprattutto per impedire l’immunità parlamentare ai consiglieri regionali e ai sindaci, è sicuramente un voto politico». Lo ha detto il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, del Movimento 5 Stelle, intervenendo a Rende ad un’iniziativa in vista del Referendum costituzionale. «Penso che il no a questo referendum – ha aggiunto Di Maio – non sia solo un modo per evitare che si stravolga la Costituzione, ma un segnale per bocciare questo modo di fare politica. In tutti questi anni ci hanno detto che dovevano fare governi di scopo per fare queste riforme. Poi abbiamo capito quale era lo scopo dei governi Monti e Letta e infine del governo Renzi: creare un Senato dove mettere gente loro e impedire a noi di votarlo. Hanno fatto l’Italicum e ci impediscono di esprimere una vera preferenza; fanno una riforma costituzionale e ci impediscono di votare il Senato. Quindi quello del 4 dicembre è un voto politico perché serve a difendere il diritto al voto, che è il diritto per cui tutti i popoli si sono battuti. In questo momento – ha detto ancora il vicepresidente della Camera – c’è una sovraesposizione del tema della riforma costituzionale, ma i problemi del Paese non saranno risolti neanche se vincerà il sì. Se vince il sì diamo solo più potere a chi in questi anni ha massacrato il sistema sanitario, i trasporti e le scuole. Li eleviamo a senatori e gli diamo anche l’immunità parlamentare e il lusso di non essere eletti ma nominati. Deve vincere il no per bocciare un modo di fare politica, quello di governi arrivati a Palazzo Chigi con un tweet senza essere votati». Sulla proposta di rinvio del rferendum Di Maio ha aggiunto: «Dovevamo votare già ad ottobre e poi Renzi, in affanno, ha rinviato. Può avvenire che a decidere il rinvio sia il Tribunale, ma non può farlo il governo. Ci ha già’ provato qualche giorno fa Alfano – ha aggiunto Di Maio – a prendere tempo. Ma più parlano e più perdono voti”. Caustico l’esponente dei 5 Stelle nei confronti del Partito Democratico: «Ho visto in tutti questi anni guerre intestine nel Pd, ma mai su leggi serie. Non hanno mai litigato su temi importanti come il reddito di cittadinanza o su una legge che tolga ai politici la possibilità di nominare i dirigenti delle Asp. Mi sarebbe piaciuto vedere il Pd litigare su una legge anticorruzione. E invece questi litigano, e poi si mettono d’accordo, solo su provvedimenti che riguardano le loro poltrone perché il loro obiettivo è garantirsi una poltrona».
Amministrative Cosenza, Coscarelli in corsa con l’handicap di una squadra decimata
COSENZA – Quasi settant’anni, un passato da dirigente della Democrazia Cristiana, una lunga attività da libero professionista. Non rappresenta esattamente il nuovo che avanza il candidato a sindaco designato dal Movimento 5 Stelle per le amministrative di Cosenza. Si tratta di Pasquale Coscarelli, scelto a margine del percorso utilizzato dai grillini per selezionare anche gli aspiranti consiglieri comunali. “Ognuno di noi ha una sua storia e d’altra parte la Dc a quell’epoca, parliamo di circa quattro decenni fa, era il partito più popolare perché raccoglieva le istanze della società – dice Coscarelli all’indomani della sua nomina – Sono contento per aver avuto questo riscontro nell’ambito del movimento a cui io ho aderito, condividendone i principi e portando anche, come bagaglio, la mia modesta esperienza professionale, maturata in 45 anni di attività. La cosa importante è che quella parte di cittadini che sono silenti si avvicinino alla politica con maggiori speranze”. La selezione dei candidati per la corsa a Palazzo dei Bruzi, che ha scomodato anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, è comunque decisamente deludente. La lista grillina sarà composta da soli 21 nomi, il minimo indispensabile per partecipare alle consultazioni. Un fallimento ancora prima di presentarsi ai nastri di partenza.
Cosenza, Gustavo Coscarelli candidato a sindaco per i Cinquestelle
COSENZA – L’ingegnere Gustavo Coscarelli è il candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle per le amministrative di Cosenza. E’ stato scelto dagli attivisti, votando in un’urna, con matita e foglietto, come già avvenuto a Milano. Niente voto online dunque, ma una riunione del meetup locale per giungere alla scelta finale. “Coscarelli – ha commentato il senatore Nicola Morra – è un professionista che si è fatto apprezzare dal meetup di Cosenza, in particolar modo per la sua capacità di ascolto e le sue competenze tecniche. E’ anche una persona di esperienza. Obiettivo del Movimento 5 Stelle – ha aggiunto Morra – è voltare pagina, dare nuova linfa alla città”.
MeetUp Cinque Stelle a Cosenza, festa o flop?
COSENZA – Sarà stata anche una festa di democrazia il primo incontro tra cittadini promosso dal MeetUp di Cosenza in vista delle prossime elezioni amministrative, come riportato da un comunicato stampa del Movimento Cinque Stelle. Di certo non è stato un successo di adesioni. Gli aspiranti consiglieri comunali sono solo 30 mentre nella lista di candidati a Palazzo dei Bruzi le caselle da riempire sono 32. C’è anche il rischio che la selezione programmata negli appuntamenti delle cosiddette graticole, riduca all’osso il numero dei papabili consiglieri, con la conseguenza, tutt’altro che remota, che i grillini siano costretti a rinunciare alla corsa ancora prima che cominci la campagna elettorale. Non c’è da stupirsi. Nelle amministrative nostrane il Movimento ha sempre raccolto le briciole. Forse anche a causa dei risultati, praticamente nulli, raggiunti dai rappresentanti cosentini eletti in Parlamento e a Bruxelles. A parte vestire i panni dei camerieri e intasare gli organi delle camere con interrogazioni e interpellanze, la loro presenza alla Camera, al Senato e all’Europarlamento, non ha lasciato tracce sul territorio. I prossimi appuntamenti con le “graticole” sono in calendario sabato 16 e domenica 24 gennaio. Il percorso di selezione previsto dal MeetUp di Cosenza si concluderà il 30 gennaio, giorno in cui si voterà per selezionare quali cittadini entreranno nella lista elettorale del Movimento 5 stelle. E dovranno essere almeno 21, il minimo richiesto dalle norme affinché le candidature siano valide.
Cosenza, amministrative: stato di calma apparente
COSENZA – Vive di fiammate la campagna elettorale per le amministrative di Cosenza. Con momenti di aspro confronto tra le diverse forze politiche ed altre di calma apparente. Sul tavolo, al momento, ci sono due sole candidature ufficiali: quella di Mario Occhiuto e quella di Lucio Presta. La vicenda delle luminarie e dell’acquisizione dei relativi atti da parte della guardia di finanza non ha prodotto particolari scossoni nelle stanze di Palazzo dei Bruzi. Accantonate le schermaglie con il senatore Morra, indicato quale presunto mandante del famigerato servizio trasmesso dal tg1, il sindaco architetto è concentrato a rinsaldare le alleanze e a completare il programma di opere pubbliche che metterà sul piatto della bilancia quando sarà il momento di chiedere il voto agli elettori. Piazza Bilotti e il ponte di Calatrava tanto per citare le più importanti. L’attivismo di Occhiuto fa a pugni con l’immobilismo di Lucio Presta del quale si sono perse le tracce dal giorno della conferenza stampa in cui ha annunciato la sua candidatura. Da allora le attività del movimento Amo Cosenza sono cadute nell’oblio. Il silenzio del manager dello spettacolo fa il paio con l’indecisione cronica del Pd e del centrosinistra che proprio in Lucio Presta intravede la propria ancora di salvezza. Perché risponde all’identikit tracciato da Renzi e perché rappresenta quel candidato di superamento in grado di compattare uno schieramento oggi dilaniato da mille divisioni. Le ambizioni di Enzo Paolini e di Marco Ambrogio sono dunque destinate a rimanere deluse. Il partito democratico però, deve aspettare anche il nulla osta del Nuovo Centro Destra e quello di Giacomo Mancini, i cui consensi sono tali da consentire loro anche la scalata in autonomia. Ci sarà poi un candidato del Movimento Cinque Stelle e una lista, Calabria terra Libera, a cura del senatore Molinari e del deputato Barbanti il quale, commentando i travagli grilllini e la vicenda Corbelli, non ha esitato a definire i suoi ex compagni stalinisti e nazisti.
Cosenza, il Meetup: “cittadini chiedono confronto, ma il Sindaco Occhiuto si chiude nei palazzi”
Giornata per i dispersi in mare 3/Il momento conclusivo e la richiesta di ulteriori ricerche
SIMERI CRICHI (CZ) – La giornata dedicata ai dispersi in mare dal 27 luglio scorso, Giuseppe Parrò, Francesco Rania e Angelo Tavano, si è conclusa nella piazzetta di Porto D’Orra, dopo la S. Messa presieduta dal Vescovo di Catanzaro (le parole del Vescovo) e la fiaccolata.
Nella piazzetta è stato proiettato un video che ha ricostruito il fatto e la battaglia di Rosetta Tarantino. Nei mesi scorsi, la donna e i suoi figli, tramite il loro legale (Maria Costa), hanno chiesto di fare ulteriori ricerche dei corpi tramite un’operazione della Marina militare nello specchio d’acqua compreso tra Simeri Mare, Sellia Marina e Cropani. In questa zona, infatti, secondo le prime indagini, è stato emesso l’ultimo segnale del cellulare di Giuseppe Parrò. Inoltre, nella stessa zona, poco più a nord, è stata trovata la barca, ripescata per caso da un peschereccio a strascico (25 agosto scorso). Perciò, familiari chiedono l’intervento della Marina militare: “la Marina è solita fare questo tipo di esercitazioni – ci hanno spiegato in questi mesi insieme al loro legale – svolgerla in quella zona non comporterebbe costi aggiuntivi”.
La richiesta è stata indirizzata al Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, alla Marina Militare, alla Guardia Costiera, alla Procura di Catanzaro. Ad oggi, secondo quanto appreso di recente dal legale Maria Costa, «in seguito alla richiesta della Guardia Costiera, la Procura della Repubblica di Catanzaro ha autorizzato ogni operazione utile al rinvenimento dei corpi, quindi sono venuti meno gli ostacoli indicati dal Ministro della Difesa».
Rosetta Tarantino, nel video proiettato questa sera, ha ricordato il marito: “faceva parte del coro, andava a Messa tutte le domeniche, amava la famiglia prima di sé stesso, altruista”. La donna ha concluso: “in questi giorni vivo fortemente questa amarezza che condivido con le persone a cui voglio più bene e che mi sono accanto: i miei figli. Per loro avrei voluto una storia diversa, un papà ancora presente e uno Stato più giusto. Ho portato avanti una battaglia e non mi arrenderò”.
I senatori 5 stelle si sono dimostrati vicini alla donna. Bruno Marton e Vincenzo Santangelo, membri della Commissione Difesa, hanno presentato tre interrogazioni parlamentari, una a ottobre indirizzata al Ministro della Difesa, due presentate proprio oggi, al Ministro della Difesa e al Ministro della Infrastrutture. Inoltre hanno fatto sapere di aver fatto avere nelle mani del presidente Mattarella la lettera di Rosetta Tarantino.
Vincenzo Santangelo, dopo aver mandato un abbraccio a tutti i familiari, ha spiegato quanto fatto per la vicenda. “Pretendiamo che i cittadini tutti abbiano gli stessi diritti – ha affermato – abbiamo chiesto al Ministro di utilizzare e se intende utilizzare gli stessi mezzi che si stanno utilizzando nel Canale di Sicilia e qui in Calabria” [per le tragedie dei migranti, ndr]. Ha aggiunto: “ci hanno raccontato perché il Ministro scrive ai familiari e non ai parlamentari, perché hanno probabilmente l’imbarazzo di poter dire un no”. Bruno Marton ha precisato che, come senatori, non hanno fatto nulla di eccezionale, ma il loro dovere e ha chiesto anche alla comunità di stringersi intorno a Rosetta Tarantino (“mi pare che sia stata abbandonata non solo dallo Stato, ma anche dalla comunità”). Nicola Morra ha voluto dare un messaggio di forza e di speranza: “mi piacerebbe far sentire la vicinanza di una comunità che ritenga un dovere sacrosanto prestare attenzione ai più deboli, che hanno la necessità di sentire la nostra presenza. La signora Tarantino ci ha ricordato che cosa significa essere Stato: Stato significa essere avvolti da un reticolo di doveri e di relazioni”.
Il Presidente della Pro Loco, Franco Canino, ha espresso la propria gratitudine ai parlamentari per l’interessamento, pur pensandola diversamente da loro. Per il presidente “la politica è molto in ritardo rispetto ai tempi in cui avvengono i fatti. La Pro Loco si è voluta collegare al pianto di dolore di queste tre famiglie”.
Ha concluso Maria Costa, legale della famiglia Parrò-Tarantino, che ha fatto notare l’assenza di tante autorità invitate e si è detta arricchita dall’amicizia con Rosetta Tarantino. “La burocrazia non è altro che una scusa per chi non vuole fare il proprio dovere oppure per chi si vuole lavare le mani dalle proprie responsabilità – ha detto – E noi siamo incorsi proprio in questo: per ottenere una risposta da un Ministro [della Difesa, ndr] abbiamo dovuto aspettare cinque mesi. E peraltro non è entrato nel merito della questione: ha semplicemente detto: la competenza non è di questo Ministero, ma di altro Ministero”.
Altri momenti della fiaccolata
L’ avvocato Molinari contro la gestione della Polistena
ROMA – All’Ospedale Santa Maria degli Ungheresi a Polistena il diritto alla salute dei cittadini è a forte rischio : un rischio particolarmente odioso, trattandosi dei piccoli pazienti del Presidio. Come abbiamo potuto constatare in una nostra recente visita – grazie all’interessamento dei nostri attivisti di Polistena e Villa San Giovanni che in ciò ci hanno stimolato – la situazione della struttura è a dir poco preoccupante sin dall’ingresso al Presidio, le cui strade d’accesso sono più simili ad un percorso da esercitazione militare che ad un luogo di cura : una situazione logistica vergognosa che si trascina da lungo tempo. Quello che nel disastro sanitario regionale – che continua ad essere portato avanti da Scopelliti tra chiusure ed accorpamenti interessati e mostruosi piani di rientro fatti pagare ai calabresi – doveva rappresentare il Presidio Ospedaliero al centro di un bacino d’utenza importantissimo per demografia e posizione, con più reparti di tutta la Piana, vive uno stato di precarietà che sconfina in un colpevole abbandono.
La struttura, infatti, giusto il richiamo dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani Emergenza Area Critica (AAROI-EmAC) registra l’assenza di un Servizio di guardia di anestesia notturna ed è assente un reparto di Terapia Intensiva Neonatale per un U.O. di Ostetricia e Ginecologia che ha un punto nascite da 700 parti/anno con una concreta impossibilità di gestione dell’emergenza per le madri ed i loro bambini (vista l’assenza di un servizio di guardia di anestesia notturna). Un’ingiustificabile carenza di organico alla quale l’ASP di Reggio Calabria – pur sollecitata – non ha ancora posto rimedio e che pone di fronte a scelte imbarazzanti gli operatori medici e paramedici, impossibilitati a dividersi tra le varie emergenze, mettendo così a grave rischio non solo la salute dei pazienti ma anche loro stessi, per l’aumento esponenziale dell’esposizione ad eventuali errori e quindi a successive azioni legali per responsabilità.
Noi, cittadini del Movimento 5 Stelle, non possiamo tollerare che questo stato di cose continui; abbiamo perciò avanzato al Senato un’interrogazione al Ministro Lorenzin per sapere se questo Governo ha intenzione di trovare il tempo per occuparsi dei piccoli cittadini della Calabria – già potenzialmente svantaggiati prima di venire al mondo – oppure se preferirà far finta di nulla, come da tempo fa la classe dirigente calabrese : quello alla salute dovrebbe essere uno dei diritti fondamentali dell’uomo, Calabria compresa.
Avvocato Francesco Molinari (Movimento Cinque Stelle)