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Campus Antimafia Sociale, studenti Unical alla volta di Scampia

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Sono 50 gli studenti dell’Università della Calabria che parteciperanno al 1° Campus dell’Antimafia sociale organizzato dal 6° Forum della Rete delle R-Esistenze Meridionali che si terrà a Scampia, da domani, venerdì 18,  fino a domenica 20 maggio, presso l’Officina delle Culture Gelsomina Verde.

Il Forum è nato 6 anni fa dalla fusione delle esperienze di Pedagogia della R-Esistenza, progetto scientifico-didattico dell’Università della Calabria, e di (R)esistenza Anticamorra di Scampia, e si pone l’obiettivo di trasformare in prassi, attraverso il confronto con i territori, le nozioni pedagogiche che gli studenti apprendono nei corsi accademici.

Dall’Unical a Scampia a scuola di legalità

Gli universitari di Arcavacata si confronteranno con le locali realtà associative e sociali, alla ricerca di modelli empirici di pedagogia dal basso. La manifestazione, organizzata senza denaro pubblico in continuità con la storia politico-pedagogica degli organizzatori, è articolata in tre giornate, che prevedono mostre fotografiche, incontri, dibattiti, visite del Quartiere e dei suoi presidi di resistenza culturale e territoriale, inclusi i beni confiscati alle mafie e riutilizzati socialmente, come il Fondo Amato Lamberti sito in località Chiaiano e gestito da (R)esistenza Anticamorra. Alle iniziative parteciperanno, tra gli altri, lo scrittore Pino Aprile, e i giornalisti Michele Inserra e Gianfranco Bonofiglio.

«Lanciamo una cultura della cittadinanza attiva»

«Lanciamo l’idea del Campus dell’Antimafia sociale, dichiarano Ciro Corona e Giancarlo Costabile, per lavorare in modo organico e metodico all’affermazione di una cultura della cittadinanza attiva e dei diritti sociali che sono il vero antidoto alla società mafiosa e alla sua pedagogia. La lotta alle mafie, continuano Corona e Costabile, non può nutrirsi di retorica e passerelle: occorre rilanciare il modello di Peppino Impastato che faceva della militanza e della testimonianza i vettori del suo impegno civile. Le R-Esistenze Meridionali, chiudono Corona e Costabile, si pongono come soggetto territoriale dinamico e concreto in grado di farsi incubatore di una pedagogia militante della Costituzione quale strumento di ricostruzione socio-economica del Paese, a partire dal Meridione. Vogliamo essere una narrazione del riscatto meridionale attraverso la lotta, e non del lamento attraverso la rassegnazione».

Pedagogia della R-Esistenza, il 23 aprile Ciro Corona presenterà “R-Esistere a Scampia

RENDE (CS) – Si terrà all’Università della Calabria il prossimo 23 aprile, nell’ambito del progetto scientifico-didattico Pedagogia della R-Esistenza, la presentazione calabrese della storia anticamorra di Ciro Corona, leader delle R-Esistenze Meridionali e fondatore a Scampia della più importante associazione antimafia del quartiere partenopeo.
Il libro narra le tappe fondamentali della vita di Ciro Corona. Un’esistenza intrecciata a quella di un quartiere difficile, disagiato e “occupato”, per anni, dalla camorra. Ma racconta anche il riscatto, l’impegno dal basso e i sogni dell’autore e dei suoi compagni, facendo emergere la voce viva e concreta di chi quotidianamente vive il territorio di Scampia e ne conosce la storia, le dinamiche, i problem e i reali cambiamenti.
In anni d’impegno civile e sociale non sono mancati soprusi e minacce da parte della camorra, sia verso Ciro sia verso l’associazione da lui fondata: consegna di proiettili, danneggiamenti e intimidazioni. Tutte difficoltà che sono servite a costruire una rete territoriale di sostegno formata da magistrati, forze dell’ordine, associazioni, cooperative e volontari. Oggi a Scampia ci sono 120 associazioni che operano tra 80 mila abitanti.
Ciro Corona è la “faccia bella di questa terra”, quella di tante altre persone pulite e sane che lavorano per il territorio. Raccontare la storia di Ciro significa narrare l’altro volto, la vera anima di Scampia, che non ha nulla a che fare con la “leggendaria Gomorra”.
I capitoli seguono alcune tematiche importanti, che si intersecano con episodi e con incontri che Ciro ha vissuto nella sua vita, le storie nella storia: l’infanzia rubata; l’adolescenza al limite; l’essere “cittadini di Scampia” oggi; le ancore di salvezza; i bracci di ferro con la camorra; la rete con le altre (r)esistenze meridionali.

Notizie biografiche

Ciro Corona è un figlio di Scampia. Ma di una Scampia diversa. Non di quella che siamo abituati a vedere nelle fiction spettacolarizzate, che narrano solo di boss della camorra violenti e dominatori assoluti delle vite delle persone. Ciro è nato (nel 1980) e cresciuto nel quartiere “famigerato” di Napoli. Non è diventato né un criminale né un affiliato della camorra. Si è laureato in filosofia e ha iniziato a lavorare per il cambiamento di Scampia.
Ha creato lo sportello anticamorra, nel municipio del quartiere, e nel 2008 ha fondato l’Associazione (R)esistenza, della quale è presidente. Tra le varie attività, l’associazione gestisce, dal 2012, il Fondo Rustico Amato Lamberti, bene confiscato alla famiglia camorrista dei Simeoli, il braccio imprenditoriale dei Nuvoletta e Polverino, corleonesi trapiantati a Napoli. In quasi dieci anni (R)esistenza ha compiuto passi importanti. Grazie al lavoro di Ciro e dei suoi compagni, molti ragazzi delle comunità minorili hanno avuto la possibilità di lavorare e di entrare in un circuito economico virtuoso. Nel 2013 Ciro Corona è stato insignito del Premio Borsellino per la legalità e nel 2017 del Premio Società Civile e Cultura per la legalità.

 

Modello Scampia, Ciro Corona ospite all’Unical di Pedagogia della R-Esistenza

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – E’ Ciro Corona, presidente dell’associazione R-Esistenza Anticamorra di Scampia e leader della Rete delle R-Esistenze Meridionali, l’ospite che inaugurerà il 7° anno delle attività scientifiche del laboratorio universitario di Pedagogia della R-Esistenza. L’incontro, che ha come tema la Scampia ribelle e l’antimafia sociale, si terrà lunedì 23 ottobre alle 14.45 presso l’University club (cubo 23/C, 1° piano) dell’Università della Calabria. Dopo i saluti delle Autorità accademiche, saranno il giornalista Michele Inserra e la scrittrice Chantal Castiglione ad introdurre la relazione di Ciro Corona. Il coordinamento dei lavori seminariali è affidato a Giancarlo Costabile, docente di Storia dell’educazione alla democrazia presso l’Ateneo. «In sette anni di lavoro e senza l’utilizzo del denaro pubblico, abbiamo organizzato, afferma Giancarlo Costabile, 81 seminari e 17 laboratori itineranti nelle zone meridionali a maggiore densità mafiosa (Palermo, Scampia, San Luca, Piana di Gioia Tauro, Reggio Calabria e periferia di Cosenza), coinvolgendo più di 200 relatori. Abbiamo dato spazio a tutte le realtà, istituzionali e sociali, impegnate nel contrasto alla cultura mafiosa, attraverso una prospettiva dichiaratamente meridionalista. Le mafie, continua Costabile, sono state un linguaggio del potere centrale con il quale è stato gestito per anni il sottosviluppo economico-civile delle terre meridionali. Oggi sono diventate il volto esplicito della finanza mondiale, e il suo strumento principale per legittimare la società delle disuguaglianze e delle povertà. La nostra azione, in quest’anno  accademico, sarà indirizzata alla decostruzione scientifica e politica delle risposte dell’antimafia borghese al problema criminale, funzionali soltanto al mantenimento dei (lauti) profitti privati di un ceto parassitario di burocrati della parola. L’obiettivo, conclude Costabile, è l’affermazione di un modello pedagogico basato sull’idea chiave della Disobbedienza, secondo l’approccio educativo della Scuola di Barbiana, quale dispositivo teorico-pratico per costruire un’alternativa alla società capitalistica e alla sua economia criminale, attraverso l’organizzazione dal basso di un nuovo concetto di democrazia popolare e sociale.»

Da Scampia a Cosenza la Cassa del Mezzogiorno e i prodotti dell’economia legale confiscati alle mafie

COSENZA – Sarà presentata anche a Cosenza, domani, la Cassa del Mezzogiorno, prodotto dell’economia legale dell’Officina delle Culture Gelsomina Verde di Scampia. Alle ore 12 presso la sede del Centro servizi per il volontariato, sita in viale Mancini 77/F, il leader di R-Esistenza Anticamorra Ciro Corona racconterà lo sforzo produttivo che, dal basso, la rete delle associazioni anticamorra di Scampia sta compiendo per creare in loco un sistema di economia legale sui beni confiscati ai clan di mafia. La Cassa del Mezzogiorno è sia una provocazione culturale sia una sfida sociale, perché nasce come rottura radicale con il tradizionale modo di concepire il Sud: da luogo di assistenza ad incubatore di un nuovo modello di economia sociale; da terra della passività e rassegnazione, a terra di speranza e riscatto.

L’iniziativa è organizzata da Pedagogia della R-Esistenza, progetto scientifico-didattico dell’Università della Calabria, nel quadro della Rete delle R-Esistenze Meridionali nata a Scampia, insieme a Network pubblicità del gruppo Telespazio, Calabria Tv, Calabria news 24. All’incontro, moderato dal giornalista di Calabria news 24 Paolo Talarico, parteciperanno, oltre a Ciro Corona, il docente Unical Giancarlo Costabile, Michele Inserra, caposervizio della Redazione cosentina de Il Quotidiano del Sud, Gianfranco Bonofiglio, direttore della vocedellacalabria.it, Gianni Romeo, presidente provinciale del CSV-Volontà solidale.

 

Nasce R-Esistenze Meridionali: Unical e R-Esistenza Anticamorra Scampia unite per promuovere una nuova educazione nel Meridione

SCAMPIA (NA) – Dall’unione di R-Esistenza Anticamorra Scampia e Pedagogia della R-Esistenza Università della Calabria, percorso scientifico-didattico ideato da Giancarlo Costabile, R-Esistenze Meridionali 2docente di Storia dell’educazione presso l’Ateneo di Arcavacata, nasce R-Esistenze Meridionali. Coordinatore del progetto sarà Ciro Corona, leader della storica associazione anticamorra di Napoli. Questo nuovo progetto, che si pone lo scopo di costruire una nuova educazione militante, decolonizzatrice e di coscientizzazione per tutto il popolo meridionale, è nato nell’Officina delle Culture “Gelsomina Verde” di Scampia, a pochi metri dalle Vele.

«L’Officina delle Culture “Gelsomina Verde” di Scampia – hanno dichiarato Ciro Corona e Giancarlo Costabile – vuole diventare il più grande laboratorio sociale di cittadinanza attiva del Meridione. È arrivato il momento di mettere in discussione la sovrastruttura ideologica dell’Italia duale: quella che ha legittimato il modello della subalternità economico-civile del Mezzogiorno nei confronti del Nord del Paese. Il progetto R-Esistenze Meridionali è l’incubatore di un nuovo modello di democrazia partecipativa e sociale che il Sud vuole affermare per cambiare la struttura di potere che regge il Paese, e di cui proprio l’antimafia dei palchi e dei salotti, pagata dalla politica con il denaro pubblico, rappresenta una delle sue peggiori articolazioni di dominio territoriale. Non è più accettabile vedere le nostre terre ridotte ad un deserto tartaro, dal quale si fugge per disperazione. Ci sono le condizioni per costruire una nuova rete sociale che stimoli dal basso il cambiamento della società meridionale, e faccia del nostro Paese una nazione unita in modo omogeneo da Nord a Sud».

La prima attività del nuovo progetto R-Esistenze Meridionali sarà la promozione di una scuola di formazione permanente alla cittadinanza attiva e all’economia legale tra il quartiere della città partenopea e l’Università della Calabria, denominata “Agorà: democrazia bene comune”, che sarà presentata nel mese di luglio prossimo a Scampia attraverso una iniziativa dedicata alla nuova Questione Meridionale.

«La sfida che lanciamo – concludono Corona e Costabile – è ricostruire lo Stato a Sud di Roma facendoci noi stessi Stato, quello della Costituzione per intenderci, puntando sui comportamenti e i doveri di cittadinanza, per dimostrare a tutti che il Meridione è in piedi e ha frantumato per sempre quella condizione di minorità che ha relegato la nostra gente a vivere inginocchiata e silente».

 

Pedagogia della R-Esistenza: parte a Cosenza il V^ anno del progetto

COSENZA – Rompere con l’Antimafia dei palchi e dei salotti. Oltrepassare lo sterile sociologismo che ha ridotto ad un mero esercizio intellettuale ogni tentativo di contrasto alla cultura mafiosa. Costruire dal basso una pedagogia della liberazione in grado di farsi compiutamente prassi etica ed educativa di emancipazione delle terre meridionali. Trasformare l’Università da luogo di adattamento alle logiche alienanti della società dei consumi, a cantiere dell’inclusione sociale e dell’innovazione culturale. Queste in sintesi le linee guida del V^ anno del progetto scientifico-didattico Pedagogia della R-Esistenza che prenderà avvio domani, venerdì 12 marzo, con una serie di lezioni all’aperto nelle periferie del Mezzogiorno d’Italia. Si partirà dal Quartiere di Via Popilia a Cosenza – alle ore 9.30 presso la Delegazione municipale di Via Giovanni Amellino – per chiudere a Scampia il 20 maggio con il 4° forum delle R-Esistenze meridionali contro le mafie, organizzato presso l’Officina delle Culture Gelsomina Verde, presidio di cittadinanza attiva fondato e gestito dall’Associazione Resistenza Anticamorra, presieduta da Ciro Corona. Al forum parteciperà il Procuratore Capo della Direzione Nazionale Antimafia, Franco Roberti.

Pedagogia della R-Esistenza è un percorso formativo del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione dell’Università della Calabria – nato il 23 maggio del 2011 nell’anniversario della strage di Capaci -, che ha come finalità la ri-fondazione della pratica educativa in senso milaniano e freireano. “La Pedagogia – scrive il docente responsabile del progetto Giancarlo Costabile – non può continuare ad essere la scienza della complicità al potere delle mafie e della corruzione. È scienza del cambiamento sociale, e non della conservazione. È potere popolare, e non strumento delle lobby finanziarie per sterilizzare la forza dell’azione educativa. Pedagogia della R-Esistenza – continua Giancarlo Costabile – è un tentativo di disarticolare e destrutturare le metodologie tradizionali della Pedagogia accademica, storicamente aderente alle verità dello status quo attraverso l’esercizio della funzione di cinghia di trasmissione classista dell’ideologia dominante. Le strade delle periferie meridionali, abbandonate dallo Stato e bagnate dal sangue del potere mafioso, sono il vero laboratorio per una scienza pedagogica che vuole rispondere concretamente ai bisogni collettivi dei territori, diventando in tal modo strumento di inclusione e di democrazia. All’Italia delle mafie, l’educazione popolare deve opporre l’Italia della Costituzione e della Resistenza partigiana. Da Via Popilia a Scampia – conclude – attraverseremo il Sud: quello che soffre ma anche quello che lotta”.