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Morti sospette in una clinica del cosentino, indagini in corso

COSENZA – Sarebbero due le morti sospette su cui indaga contro ignoti la Procura della Repubblica di Cosenza.

Gli episodi riguardano una stessa struttura sanitaria. Nel primo caso si tratta di un uomo ultraottantenne ricoverato in una clinica dell’area urbana cosentina per seguire una riabilitazione. Negli ultimi giorni l’uomo accusava un malessere associato ad una leggera febbre, probabilmente dovuta ad una infezione. Le condizioni dell’uomo sono però peggiorate.

Caricato su un’ambulanza è stato portato in un’altra struttura privata della città, ma viste le sue gravi condizioni è stato poi trasportato all’Annunziata di Cosenza, dove è deceduto poco dopo. Il tutto, pare all’insaputa dei familiari.

Secondo quanto riferito dalla famiglia l’uomo sarebbe rimasto per diverso tempo in attesa del triage e allo stesso sarebbe stato attribuito un codice bianco. Il paziente ha cominciato a respirare a fatica, condotto in rianimazione il suo cuore ha cessato di battere. Sul suo corpo è stata disposta l’autopsia.

Un altro caso sospetto di malasanità

E ci sarebbe un altro caso di morte sospetta, sempre nella stessa clinica riabilitativa. In questo caso potrebbe essere stato un soffocamento. Pare infatti che all’uomo sia stato dato forzatamente del cibo mentre dormiva e questo ne avrebbe causato la morte. Anche in questo caso indaga la Procura di Cosenza e anche in questa circostanza è stata disposta l’autopsia.

 

 

 

 

 

 

Prestazioni abusive, sequestrata la casa di cura “La Margherita”

REGGIO CALABRIA – La nota casa famiglia “la Margherita” destinata a ospitare anziani, sita nel capoluogo reggino, è stata sottoposta a sequestro preventivo dalla guardia di finanza di Reggio Calabria a seguito di un’ispezione eseguita, su delega della procura della repubblica.

L’articolata attività investigativa – coordinata dal procuratore della repubblica di Reggio Calabria dott. Giovanni Bombardieri e dal procuratore aggiunto dott. Gerardo Dominijanni e diretta dal sostituto procuratore dott. Nunzio De Salvo -, ha consentito di individuare la storica casa famiglia per anziani, che esercitava abusivamente la propria attività, in assenza di qualsivoglia autorizzazione sanitaria e amministrativa.

Durante le attività ispettive, espletate anche con l’ausilio del qualificato apporto degli specialisti dell’A.S.P., nonché di un medico geriatra, è stato rilevato che la suindicata casa famiglia ospitava ben 17 persone anziane, alle quali non veniva offerta alcuna assistenza medica qualificata, nonostante, come emerso dalle attività di riscontro, agli ospiti venissero somministrati, tra l’altro, una serie di farmaci.

All’esito delle attività, rilevata la commissione dei reati di esercizio abusivo della professione, con somministrazione di medicinali senza il possesso delle qualifiche sanitarie necessarie, nonchè la violazione di norme igienico – sanitarie per la somministrazione di cibo e per il sovraffollamento della struttura, la casa famiglia è stata sottoposta a sequestro preventivo d’iniziativa da parte della compagnia di Reggio Calabria, provvedimento, successivamente, convalidato dall’A.G.

Il medico geriatra, inoltre, dopo aver analizzato la situazione clinica di tutti i pazienti, rilevando, per la maggior parte di loro, l’assenza delle cartelle cliniche necessarie per effettuare una compiuta anamnesi, ha consigliato alle rispettive famiglie responsabili di ciascun anziano il trasferimento in strutture idonee a ospitarli.

Nella quasi totalità dei casi, sono state individuate residenze sanitarie assistenziali ovvero, in ogni caso, strutture che potessero garantire un’idonea assistenza sanitaria specializzata.

L’attività condotta rientra nei prioritari compiti della guardia di finanza a tutela della salute e della sicurezza pubblica, anche nell’ottica di garantire alle fasce sociali più deboli l’offerta di un’adeguata e qualificata assistenza socio-sanitaria e, al contempo, di tutelare le famiglie che, inavvertitamente, affidano le cure dei propri cari a strutture che millantano qualifiche e autorizzazioni di cui, invece, non sono in possesso.

Truffa al Sistema Sanitario Nazionale, nei guai residenza psichiatrica

REGGIO CALABRIA – Nell’ambito dell’attività istituzionale in materia di contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica, i Finanzieri del Gruppo di Locri hanno accertato, al termine di una complessa e articolata attività di indagine denominata operazione “Mendacium”, una truffa aggravata in danno del Sistema Sanitario Nazionale perpetrata da una società cooperativa operante nella Locride.

La struttura, accreditata dalla Regione Calabria quale Residenza psichiatrica ad alto trattamento ed elevata intensità assistenziale, è stata autorizzata ad operare nel tempo con un massimo di 10 posti letto.

La disamina della documentazione sottoposta a sequestro all’interno degli uffici della cooperativa e il raffronto con quella acquisita dalle Fiamme Gialle nelle diverse Aziende Sanitarie Provinciali della Calabria ha consentito di appurare un esubero di prestazioni rese dalla struttura senza alcuna preventiva autorizzazione rilasciata dal competente dipartimento dell’ASP. In particolare, la cooperativa ha ospitato nel tempo pazienti in sovrannumero rispetto ai posti accreditati e autorizzati sforando il budget assegnato di circa 2 milioni di euro senza, tra l’altro, garantire i prescritti standard di qualità essendo dotata di una struttura organizzativa ritenuta idonea soltanto per l’assistenza di 10 pazienti.

Tale sforamento del budget è stato facilitato dall’assenza di controllo a livello regionale circa le prestazioni rese dalle singole strutture accreditate/autorizzate nello specifico settore.

Le indagini si sono concluse con il deferimento all’Autorità Giudiziaria della legale rappresentante della struttura per l’ipotesi di reato riguardante la truffa aggravata ai danni del Sistema Sanitario Nazionale. Il risultato conseguito testimonia, ancora una volta, il ruolo fondamentale della Guardia di Finanza nel contrasto degli illeciti che possano ledere gli interessi della collettività, soprattutto in un difficile contesto socio-economico che caratterizza la Provincia di Reggio Calabria.