RENDE (CS) -In attesa della edizione 2019 del festival, in programma il prossimo ottobre, l’associazione Meme insieme agli ideatori e promotori dell’evento, venerdì 28 giugno 2019 alle ore 18 presentano il Catalogo Cap 18, Comunicare al presente.
Il volume, edito da Rubbettino Editore, raccoglie tutti gli spazi di dialogo e condivisione professionale, scientifica, tecnica e relazionale costruiti durante le giornate di Cap 18 e rappresenta un’ulteriore restituzione a quella comunità di professionisti, artisti e artigiani, studiosi e intellettuali, operatori della formazione, istituzioni e imprese che a vario titolo quotidianamente promuovono ed animano il dialogo intorno ai temi della comunicazione.
È questo lo spirito che muove CAP e i suoi promotori: restituire voce al mondo dei designer, mettere in mostra uno spaccato di belle eccezioni e di belle storie, partendo dal dialogo, dal confronto, dall’approfondimento, e attraverso il design, la cultura del progetto, la comunicazione visiva contribuire a raccontare il territorio e il mondo in cui viviamo.
La presentazione del catalogo CAP 18 sarà anche occasione per preannunciare temi e struttura del prossimo festival che ruoterà intorno proprio alla più che attuale domanda: come vogliamo vivere assieme, quali sono le prospettive di confronto e scambio tra esperienze e culture diverse, come rintracciare quelle radici comuni che sono premessa indispensabile di riflessione sull’identità e sul rapporto con l’altro.
L’appuntamento è per venerdi 28 giugno alla Libreria Ubik di Cosenza dalle ore 18 per sancire insieme il passaggio da un CAP all’altro!
ROMA – Dal 2006 al 31 ottobre 2014 gli atti di ostilità nei confronti dei giornalisti sono stati 2.060. Nei primi 10 mesi del 2014 si è registrato un nuovo picco, con 421 atti di violenza o di intimidazione, quasi tre ogni due giorni. I dati sono stati riportati nella relazione della commissione Antimafia sui giornalisti minacciati dalle mafie. A oggi, i giornalisti ora sotto scorta sono 20, mentre 11 sono stati quelli uccisi dalle mafie e dal terrorismo. Difficile fare informazione libera in Calabria e Sicilia.