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Rende, Manna: «Raggiunti obiettivi importanti. Grazie a tutti gli assessori»

RENDE – In attesa di varare la nuova giunta e della nomina del nuovo presidente del Consiglio, il sindaco di Rende Manna ha voluto fare una sorta di bilancio con alcune dichiarazioni rilasciate a margine del consiglio comunale. «Con questo consiglio comunale abbiamo portato a casa un risultato molto importante che è quello “dell’adesione al principio di consumo suolo zero”. Una buona notizia per le tantissime attività imprenditoriali e commerciali che attendevano questo atto per avviare l’iter amministrativo per la realizzazione delle loro attività. Una vera e propria boccata d’ossigeno per l’economia rendese – afferma il primo cittadino – Molto importante, anche, l’approvazione dell’elenco dei beni che verranno alienati dalla casa comunale per risanare il bilancio e serviranno alla fuoriuscita del predissesto. Poi vorrei ringraziare per il  lavoro svolto fin qui dalla mia giunta. Con loro si è avuta una produzione di atti amministrativi che non ha pari e, a questo punto, dovrà essere superata dalla nuova squadra di governo che avremo tra pochi giorni. Ricordo che il lavoro di questi assessori  ha rimesso in moto una macchina comunale ferma, una macchina comunale dove a capo c’era solo un commissario. Da questo nuovo assetto amministrativo mi aspetto un ritmo ancora maggiore e la macchina comunale dovrà essere molto più efficiente. Sulla legalità si dice che non si ci divide. Il tema invece è molto complesso. C’è un problema di sicurezza dei cittadini e di allarme sociale. Spero presto che venga attraverso anche il nuovo piano di illuminazione possa anche essere supportato da sistemi di videosorveglianza nella città. Abbiamo subito atti di danneggiamento presso la sala del consiglio comunale, ed è per questo che oggi siamo al gelo nella sala consiliare e poi, ancora, atti vandalici subiti nelle scuole e al parco robinson. A tutto ciò si aggiungono i tanti furti nelle abitazioni, fenomeni che richiedono risposte adeguate e soprattutto maggiori sistemi di controllo. L’attività amministrativa di questa giunta è andata ad incidere su fenomeni consolidati di utilizzo di beni comunali senza corrispettivo. Si altresì accentuato il controllo sul consumo del suolo e sull’edilizia. Su questi temi chiediamo il massimo della condivisione. Sui grandi temi quali quello della città unica non ci possono essere barriere di formalismo. Il partito democratico non può trincerarsi dietro mere questioni burocratiche. Il confronto, il dibattito, deve essere posto come base in tutte le sedi, non solo nel consiglio comunale. Cambiare passo significa anche questo».

Rende, domani il consiglio comunale

comune di rendeRENDE (CS) – RENDE (CS) – Convocato per domani, 28 dicembre, alle ore 9,00, il consiglio comunale di Rende. Primo punto all’ordine del giorno la presa d’atto delle dimissioni presentate dalla presidente Anna Maria Artese e l’elezione del nuovo presidente. Anna Maria Artese si è dimessa perché cooptata in giunta dal sindaco Marcello Manna. Al suo posto dovrebbe essere eletto Mario Rausa. Domani dovrebbe essere anche ufficializzato il nuovo esecutivo.

Sanità, a Cosenza approvati due documenti sull’ospedale

COSENZA – Su proposta dei consiglieri Guccione, Fabiano, Ambrogio, Cassano, Covelli, Mauro, Morcavallo e Rende, il Consiglio comunale, presieduto da Pierluigi Caputo, ha votato, al termine del dibattito sull’ordine del giorno relativo al Pronto soccorso dell’Ospedale dell’Annunziata, due distinti documenti, uno proposto dalla maggioranza e l’altro dalla minoranza.
Maggioranza e opposizione, convergenti sulla necessità di realizzare un nuovo Ospedale a Cosenza, pur avendo tentato di arrivare alla stesura e alla conseguente approvazione di un documento unitario, si sono poi divise solo sulla individuazione del sito dove dovrà sorgere la nuova struttura: per la maggioranza dovrebbe sorgere sulla collina che porta dal centro città fino al Mariano Santo; per la minoranza la zona di Vaglio Lise).
Ad essere votato per primo, il documento della maggioranza che è passato con 12 voti a favore. 7 i consiglieri che si sono astenuti. Sul documento della minoranza, 6 i consiglieri favorevoli e 13 gli astenuti.
«Impegna il Sindaco a convocare – si legge nel documento della minoranza – la Conferenza Provinciale dei Sindaci al fine di fare il punto sulla situazione del comparto sanitario a Cosenza e in tutta la provincia. Alla luce di tutto ciò, il consiglio comunale ritiene fondamentale la realizzazione del nuovo Ospedale, tenendo conto delle indicazioni provenienti dallo studio di fattibilità, e delle disponibilità finanziarie già esistenti. La città non può perdere l’occasione di avere un efficiente, moderno e funzionale nosocomio. In attesa della realizzazione del nuovo ospedale devono comunque essere garantiti interventi in grado di affrontare il deficit strutturale dell’Annunziata, favorire il suo potenziamento tecnologico e delle risorse umane attraverso un preciso cronoprogramma. Nel documento della minoranza anche la sollecitazione da parte del Consiglio comunale dell’attuazione del decreto Balduzzi, procedendo alla istituzione di una UCCP su tutto il territorio. Ne serve – si sottolinea nello stesso documento – almeno una per ogni distretto sanitario. Sollecitata, infine, anche la realizzazione delle AFT (aggregazioni funzionali territoriali) per garantire la continuità assistenziale territoriale».
Sulla questione dell’Ospedale, dopo il dibattito che ha fatto registrare gli interventi dei consiglieri Maria Teresa De Marco, nella sua qualità di Presidente della commissione consiliare sanità, di Francesca Cassano, Francesco Cito, Marco Ambrogio, Anna Fabiano, Giovanni Cipparrone, Enrico Morcavallo, Piercarlo Chiappetta e Damiano Covelli, è intervenuto anche il Sindaco Mario Occhiuto.
Non sono un esperto di sanità – dichiara Occhiuto, ma non ci vuole un tecnico per capire che sul pronto soccorso c’è un problema di fondo. Se gli altri ospedali della  provincia chiudono, è chiaro che chi ha bisogno di cure si riversa sulla città». Occhiuto ha proposto di concentrare i servizi negli ambulatori. “Se non ci sono più e non sono più convenzionati – ha detto ancora – vanno tutti al Pronto soccorso». «C’è la necessità di un nuovo polo ospedaliero – prosegue Occhiuto -. Il Comune di Cosenza è l’ente che deve decidere la collocazione dell’ospedale. Dobbiamo avere la capacità di affrontare i problemi da tutti i punti di vista. Abbiamo fatto una proposta gratuita alla Regione, poi è la Regione che deve fare le gare. E’ una proposta molto concreta, fattibile, l’ospedale deve essere un ospedale nuovo, un ospedale parco e deve avere, per quanto riguarda la parte esistente, che deve essere svuotata dalle funzioni ospedaliere per avviare quelle universitarie,  le residenze per gli studenti e i docenti. Bisogna realizzare un nuovo Dipartimento di emergenza e la degenza, secondo il nostro progetto, verrà realizzata a gradoni fino al Mariano Santo che sarà recuperato. Abbiamo anche pensato alla viabilità. A Vaglio Lise si creerebbe uno sbilanciamento della città. Il centro storico e la zona Sud diventerebbero marginali. Sono propenso a discuterne con il Presidente Oliverio e con i cittadini. Se qualcuno mi dimostrerà che ci sono problemi – ha concluso Occhiuto – noi siamo pronti a discutere di tutto. Non fermiamoci all’approccio superficiale. Entriamo nel merito e siamo aperti. Ad oggi non abbiamo cambiato idea, né possiamo negoziare le nostre idee su presupposti che non siano quelli del bene comune». Prima della discussione sull’Ospedale il Consiglio comunale aveva approvato le modifiche alla delibera n.39 del 3 giugno 2016 del commissario straordinario, assunta con i poteri del Consiglio ed avente ad oggetto il riconoscimento dei debiti fuori bilancio e relativa copertura finanziaria riferiti all’esercizio finanziario 2016. Il punto è stato approvato con 15 voti favorevoli e due astenuti (i consiglieri Giovanni Cipparrone e Francesca Malizia), mentre al momento del voto la minoranza aveva abbandonato l’aula e il capogruppo del PD Damiano Covelli aveva chiesto la verifica del numero legale. Le modifiche alla delibera del Commissario straordinario hanno lasciato inalterato il totale dei debiti fuori bilancio, intervenendo solo sull’imputazione della spesa, integrando la delibera stessa, per come richiesto dalla Cassa Depositi e Prestiti, con alcuni punti e cioè: la non disponibilità di avanzo di amministrazione relativo al rendiconto dell’anno precedente a quello di ricorso all’indebitamento, nel rispetto di quanto disposto dall’articolo 187 comma 2 del Testo Unico degli enti locali; l’impossibilità di finanziare il debito con maggiori entrate o riduzioni di spesa corrente; l’inesistenza di proventi derivanti da alienazioni patrimoniali prevedibili e/o destinabili al finanziamento del debito; l’inesistenza di trasferimenti di capitale dallo Stato o da altri enti pubblici destinabili al finanziamento del debito. Ad illustrare la pratica, prima dell’approvazione, l’Assessore al bilancio Luciano Vigna. Il Consiglio comunale ha poi approvato anche il regolamento per la disciplina dei servizi di trasporto pubblico non di linea (servizio taxi e servizio di noleggio con conducente) che era già passato in commissione trasporti.
Il segretario generale Alfonso Rende ha dato lettura in aula, per la presa d’atto da parte del Consiglio, della relazione sui risultati del controllo successivo di regolarità amministrativa, eseguito dal Servizio di Controllo Interno sugli atti di cui al comma 4 dell’art.9 del Regolamento approvato dal Consiglio comunale con deliberazione n.2 del 7 gennaio 2013, adottati nel primo semestre del 2016.

Occhiuto senza maggioranza, presto il rimpasto in giunta

COSENZA – Sganciandosi dalle logiche di partito e presentandosi al voto con un gruppo di liste civiche, Mario Occhiuto sperava di poter avere le mani libere nelle scelte amministrative di Palazzo dei Bruzi. Invece il sindaco di Cosenza, eletto con una percentuale bulgara e senza dover ricorrere al ballottaggio, ha già perso la sua maggioranza. Nella seduta del consiglio comunale convocata per votare, tra l’altro, il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, con la minoranza fuori dall’aula, il numero legale è stato garantito da Giovanni Cipparrone e Francesca Malizia. I due esponenti di Pse e Nuovo Centro Destra, eletti nel raggruppamento di Enzo Paolini, si sono astenuti ma con la loro presenza hanno garantito il numero legale, consentendo l’approvazione della pratica. Il dato politico è chiaro: in questo momento Occhiuto non ha una maggioranza propria. Un paradosso, perché all’atto dell’insediamento, in questo suo secondo mandato, poteva contare su 20 consiglieri, contro i 12 del’opposizione. Lungo il cammino ha perso i pezzi. Ad oggi mancano all’appello sei elementi. Si tratta di Michelangelo Spataro, Davide Bruno, Antonio Ruffolo, Francesco De Cicco, Sergio Del Giudice e Francesco Spadafora. I mal di pancia dei cosiddetti dissidenti, erano noti da tempo. L’ultimo consiglio comunale li ha plasticamente certificati. Un po’ di maretta si era già cominciata ad avvertire prima dell’estate, con l’elezione del presidente del consiglio. Per l’assegnazione della prestigiosa carica non si è seguito né il criterio del maggior numero di preferenze riportate, in quel caso il ruolo sarebbe spettato a Francesco Spadafora, né quello dell’esperienza che legittimava Michelangelo Spataro in qualità di vicepresidente uscente. Il secondo motivo di malcontento è legato alla composizione della giunta. Forza Cosenza, la lista con il numero più alto di voti, è rappresentata nell’esecutivo da un solo elemento, Francesco Caruso, ripescato dopo essere rimasto fuori dal consiglio comunale. Però, a determinare l’arroccamento sull’Aventino dei sei dissidenti, sono state soprattutto due scelte di carattere politico non coerenti con il programma elettorale: il ripensamento sulla realizzazione della metro tramvia, su cui il sindaco ha concesso uno spiraglio dopo aver duramente contestato l’opera in campagna elettorale, e l’apertura di un dialogo con Giovanni Cipparrone, tra i firmatari della famigerata mozione di sfiducia, determinante per la fine anticipata della consiliatura. La frattura con i malpancisti è tutt’altro che irreparabile. Probabile l’avvio di un dialogo già nelle prossime ore. Presto potremmo assistere ad un rimpasto di giunta. Tre le poltrone in bilico: quelle di Matilde Spadafora Lanzino, di Fedele Bisceglia e di Vittorio Sgarbi. Da escludere l’ingresso nell’esecutivo di uno dei dissidenti; dovrebbe dimettersi da consigliere rischiando poi di essere messo alla porta. Uno dei nuovi componenti della giunta potrebbe essere Luca Gervasi, vicinissimo al sindaco ed esponente di Forza Cosenza. La sua nomina consentirebbe all’avvocato Carmelo Salerno di tornare tra i banchi del consiglio. Salerno, primo dei non eletti, è figura stimata ed apprezzata dal gruppo dei dissidenti per la sua conoscenza delle procedure consiliari e per le sue qualità diplomatiche. Per gli altri due posti invece, si pensa a due figure da scegliere tra i primi dei non eletti delle altre liste.

Morano Calabro, il Consiglio approva tutti i punti all’ordine del giorno

MORANO CALABRO (CS)- Il Consiglio comunale, riunitosi giovedì scorso in seduta straordinaria, ha approvato tutti i punti all’ordine del giorno.  Dopo la consueta lettura e ratifica dei verbali relativi alle sedute precedenti, l’emiciclo ha discusso a lungo di una variazione di bilancio resasi necessaria per una serie di maggiori entrate, complessivamente 276.967,17 euro, riguardanti, nella fattispecie: il finanziamento del progetto Kidea, proveniente dal Co.S.S.Po, e afferente alle politiche sociali (assistenza domiciliare – contributi a famiglie disagiate che detengano nel proprio nucleo malati gravi per la cura dei quali si rendano indispensabili pesanti esborsi monetari – borse lavoro); i fondi di solidarietà; gli oneri di urbanizzazione; i contributi e i trasferimenti di Stato, Regione e altri Enti pubblici; le entrate extra tributarie; un finanziamento per la realizzazione di un centro di aggregazione nel convento dei frati cappuccini di Morano, sede di noviziato. L’argomento è stato archiviato con successo, ma con i soli voti della maggioranza e dopo un confronto spigoloso, che ha portato l’opposizione ad esprimere voto contrario. Pesanti le considerazioni del primo cittadino a riguardo: «Stigmatizziamo con forza l’atteggiamento della minoranza – ha dichiarato De Bartolo. Non riusciamo a comprendere come, pur non condividendo il Bilancio, ci si possa opporre a una variazione di esso, determinata da consistenti maggiori entrate; risorse destinate, peraltro, in parte ad alleviare il disagio sociale in parte a foraggiare un progetto avviato nel lontano 2008 e poi inspiegabilmente abbandonato, che interessa la fraternità cappuccina del posto».Passa invece ad unanimità lo schema della convenzione di Tesoreria. La cronaca segnala l’accettazione da parte della maggioranza, di una proposta dell’opposizione concernente l’aumento del punteggio di valutazione, già contenuto nel documento presentato dall’Esecutivo, per quegli Istituti bancari che manifestino la volontà di aprire uno Sportello in loco. Articolata anche la disamina di un’altra bozza di accordo, inerente, questa, alla gestione in forma associata della raccolta dei rifiuti urbani. Ha informato in merito l’assessore Biagio Angelo Severino, il quale ha fatto rilavare come la convenzione sia utile al miglioramento del servizio e all’abbattimento dei costi di esercizio. Inoltre, grazie a questo accordo, la municipalità acquisisce titolo per partecipare ai bandi di finanziamento specifici, riservati ai centri con popolazione oltre i cinquemila abitanti e/o a quelli che consorziandosi superino tale soglia. Morano – ha riferito Severino – è stato individuato quale ente capofila dagli altri comuni aderenti (Civita, San Basile, Frascineto).  Il punto passa con i soli voti della maggioranza e il “no” della minoranza.Tutti d’accordo, invece, per il partenariato riguardante la partecipazione associata alla Misura 7.1.1 del PSR Calabria e altre opportunità offerte dai Fondi di Investimento Europei (SIE). L’intesa tra municipalità diverse – Morano, Civita (capofila), San Basile, Frascineto – è funzionale al raggiungimento dei requisiti fondamentali per poter concorrere agli avvisi di sovvenzione che saranno indetti nell’arco temporale 2014/2020. Ultima problematica in agenda: riconoscimento di un debito fuori bilancio derivante dalla sentenza n° 144/2015, ai sensi e per gli effetti dell’art. 194 del D. Lgs 267/2000 – Delibera C.C. 22/2016 – Integrazioni. La maggioranza archivia con l’astensione di Progetto Morano.

Cerisano, Consiglio Comunale “Finalmente regole chiare per accesso agli atti”

 

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CERISANO (CS) – <<Finalmente regole chiare e prestabilite per l’accesso agli atti del Comune. E poi l’enorme sacrificio per cercare di regolarizzare e far tornare alla normalità il nostro paese. Un solo esempio: negli ultimi anni addirittura la corrente elettrica non veniva pagata ed oggi siamo costretti a pagare quasi il doppio>>. Questi i pensieri del sindaco Lucio Di Gioia che sintetizzano il Consiglio comunale svoltosi ieri a Cerisano. Dieci punti approvati durante l’assise condotta dal presidente Ernesto Marino. <<E’ indispensabile, al fine di ottemperare alle esigenze degli uffici e garantire una regolamentazione degli stessi – ha spiegato il Vicesindaco, con delega, tra le altre, al Personale e agli Affari Generali Francesco Santelli, annunciando uno dei punti previsti – che vengano applicate delle regole, tali per cui si potrà avere accesso agli atti amministrativi del Consiglio Comunale solo nei tempi e nei giorni stabiliti. Una decisione resasi necessaria per tutelare non solo il principio della trasparenza, ma assicurare una maggiore pianificazione del lavoro all’interno delle stanze comunali>>. E se per il consigliere di minoranza Rosario Belmonte vi è i atto <<una manovra restrittiva nei riguardi della minoranza stessa che limita l’attività politica dei consiglieri>> per Di Gioia e lo stesso Santelli << il principio di democrazia sarà alla base di ogni nostra azione di governo. Siamo qui per rimediare, con molta fatica, ad una pesante eredità>>. Annosa la questione relativa alla “Variazione al bilancio 2016-2018. <<Ci vediamo costretti – ha detto l’Assessore al Bilancio Roberto Muoio- a gestire una situazione al collasso. Incameriamo contribuiti regionali che puntualmente sono destinati alle spese correnti. Il consumo di energia elettrica, non debitamente corrisposto, ci vede inseriti nel regime di salvaguardia. Siamo passati dunque dal dover corrispondere una somma di denaro di trecentomila euro a fronte di una somma iniziale di centotrenta mila euro. E’ bene che i cittadini sappiano che il Comune sta pagando debiti derivanti da una gestione scellerata e inadeguata dei soldi dell’Ente. Per non parlare degli indennizzi da corrispondere non ad uno, bensì a due commissari straordinari>>. <<Ci siamo visti costretti ad intervenire in molte zone del paese – ha poi spiegato il Sindaco – per garantire azioni di ordinaria amministrazione, divenuta poi straordinaria gestione a causa della negligenza di chi ha governato prima di noi. E’ opportuno che demagogia e populismo lascino il posto alle sane pratiche del buon governo. Siamo stati eletti per non commettere gli stessi grossolani errori di chi ha ricoperto prima di me la carica di Sindaco>>. Poi la questione del DUP, il Documento Unico di Programmazione: <<In cinque mesi – ha dichiarato Muoio- abbiamo ridotto l’anticipazione di cassa di seicentomila euro, a fronte del milione e centomila euro iniziali. Al 31 Dicembre 2018 il Comune non avrà più alcuna anticipazione di cassa. Una manovra non semplice considerato che le manchevolezze della vecchia amministrazione hanno lasciato un debito di sessantamila euro per bollette telefoniche, alcune delle quali ubicate nel comune di Pomezia. Siamo in grado, grazie alla nostra oculata gestione, di rispettare il pagamento di tutti gli stipendi dei dipendenti comunali, di adempiere, nei termini stabiliti con i fornitori, a scadenze a breve termine che ci consentono di avere maggiori sconti su beni e servizi>>. E se l’ex sindaco Mancina ha indorato la pillola addossando ai tagli apportati dal governo centrale le cause della grave situazione di dissesto in cui versa il Comune, il Vicesindaco Santelli ha rincarato la dose, <<noi ci stiamo quotidianamente preoccupando di sollevare le sorti del paese tentando di ripristinare quei servizi di ordinaria amministrazione, dall’ambizioso progetto di programmazione economica, alla riapertura della mensa comunale e alla messa in funzione, dopo anni di rinunce, del servizio Scuolabus. Interventi resi possibili grazie all’attività dell’Assessore Pellegrino che lavora assiduamente per garantire tutti quei servizi a supporto della scuola, fino ad oggi inesistenti>>. Il Consiglio Comunale ha poi affrontato, tra i punti all’ordine del giorno, l’Approvazione del regolamento sul servizio idrico. <<Riteniamo- ha ancora spiegato l’Assessore Muoio – dover adottare un nuovo regolamento che vada a regolarizzare le acque potabili e le acque reflue. Il nuovo regolamento idrico sarà strumento indispensabile per poter applicare tutta una serie di norme tecniche fondamentali per assicurare un uso corretto del servizio idrico>>. Nel corso della seduta consiliare sono stati approvati anche la “Revoca della deliberazione consiliare n.2 del 21-06-2012 avente ad oggetto Recesso dal Consorzio Valle Crati di Rende”, la “Modifica all’art. 32 del regolamento comunale per l’applicazione dell’imposta unica comunale”, la “Rideterminazione delle indennità degli amministratori ai sensi dell’articolo 1 comma 136 della legge 7 aprile 2014 n.56, la “Comunicazione di utilizzo del fondo di riserva” e lo “Scioglimento convenzione segreteria comunale con il Comune di Pietrafitta

Cosenza, la riqualificazione del centro storico al centro del dibattito

COSENZA – La riqualificazione del centro storico è stato il principale argomento dibattuto nel corso della seduta del consiglio comunale di Cosenza, partecipato anche da una nutrita delegazione di abitanti della città vecchia. Articolato l’intervento del consigliere Carlo Guccione il quale, nell’invitare alla collaborazione i rappresentanti di maggioranza ed opposizione, ha informato dell’esistenza di consistenti risorse disponibili per avviare un piano di recupero dell’intera area. «La strategia di sviluppo urbano sostenibile ci può venire in aiuto attraverso i fondi Pac e Fers della Regione Calabria, quale quadro di riferimento finanziario su cui coinvolgere altre istituzioni – ha detto Guccione – Circa 35 milioni di euro sono previsti per l’asse urbano Cosenza-Rende. Le risorse ci sono e Agenda urbana può essere lo strumento per ripartire. Poi bisogna andare ad un riutilizzo degli immobili non occupati e alla loro riqualificazione, che rappresenta anche un’occasione per le imprese locali per misurarsi con la sperimentazione di nuove tecniche e nuovi materiali eco compatibili. Il centro storico – ha aggiunto l’esponente de “La Grande Cosenza” – può diventare il distretto culturale della conoscenza. Nuove imprese possono trovare una nuova dislocazione. L’esempio del polo di cyber security rappresenta un esempio di buon utilizzo dei fondi comunitari. Va fatta una scelta politica – ha precisato Guccione – Nei prossimi cinque anni si deve trovare il modo di avviare un percorso certo per messa in sicurezza e riqualificazione del centro storico. Oltre ai 35 milioni dell’Agenda Urbana si può attingere ai fondi della Legge Abruzzo per la sicurezza da rischio sismico, con oltre 30 milioni ancora disponibili». L’intervento di Guccione ha dato il via ad un vivace dibattito che ha coinvolti esponenti di tutti i gruppi politici rappresentati a Palazzo dei Bruzi. Nel concludere i lavoro il sindaco Mario Occhiuto ha ricordato l’impegno della sua amministrazione per il centro storico. «Non siamo riusciti a risolvere i problemi in soli 5 anni – ha detto il primo cittadino – Ma abbiamo fatto molto: abbiamo ristrutturato immobili pubblici e riaperto luoghi e monumenti. Sul piano dell’emergenza sociale mi sono assunto la responsabilità di requisire immobili privati da destinare ai bisognosi. Abbiamo così anche sanato situazioni di occupazioni abusive nel centro storico. Ora bisogna pensare alle case private che crollano, oggi come vent’anni fa. I disastri di oggi – ha spiegato Occhiuto – sono frutto delle scelte urbanistiche del passato». Sulle risorse da impiegare Occhiuto ha ricordato che «La Calabria è la penultima regione per spesa di fondi comunitari 2014/2020. Ci sarà un motivo perché siamo sempre ultimi. Allora dico: questi soldi dateli a noi. Abbiamo già utilizzato 180 milioni di fondi strutturali. Siamo in grado di spendere  le risorse a disposizione. La Regione ci dia i fondi. Possiamo impegnarci sugli edifici privati, facciamo le schedature, convegni e tutto quanto necessario. Ma facciamo anche gli interventi, anche sul privato. Le case vanno recuperate perché producano una rendita e ci sia sempre interesse a curarle». Chiarito anche il ruolo di Vittorio Sgarbi: «Non serve che stia a Cosenza, ha un’altra funzione, non quella di andare a vedere i crolli o la povertà che vediamo già noi. Abbiamo bisogno di qualcuno che promuova la città, le attività culturali. Questo è l’obiettivo. Noi vogliamo portare avanti, già entro Natale, demolizioni di case private a danno dei proprietari. Nello stesso tempo favorire contributi per quei proprietari che vogliono intervenire». Sciorinati poi i programmi di riqualificazione: contratti di quartiere, Museo Alarico, collegamento con ovovia da bocs art alla Villa, parcheggi per accessibilità, e così via. «Ci serve la collaborazione dei cittadini – ha insistito Occhiuto – Attraverso questo tavolo e anche al di fuori i cittadini dovranno partecipare direttamente e darci una mano. Sì a una delegazione di polizia municipale nel centro storico, per dare maggiore senso di sicurezza ai cittadini; sì anche ai programmi di produzione culturale. Vi chiedo di credere in questa politica di promozione turistica della città. E’ importante per tutto il resto. E attenzione a non spostare altre funzioni importanti come l’Ospedale dal centro storico, una scelta che sarebbe incomprensibile rispetto a quanto stiamo dibattendo anche rispetto alle politiche del passato che ci dicono che il centro storico non può essere svuotato di funzioni. Non esistono città storiche della valenza di Cosenza. Sono convinto che riusciremo a fare molto».

Cosenza, sul centro storico un tavolo interistituzionale Regione-Comune-cittadini

COSENZA – E’ un documento presentato da un gruppo di cittadini del centro storico e di altri quartieri periferici, quello su cui si è ritrovato oggi il Consiglio comunale –maggioranza e opposizioni- con voto unanime.

Nel documento, che è stato letto in aula da una rappresentante dei cittadini,  si rivendica un ruolo attivo per i residenti  e si chiede un tavolo inter-istituzionale che veda la presenza del Comune di Cosenza, della Regione Calabria e di una rappresentanza degli abitanti, allo scopo di utilizzare finalmente in maniera decisa tutti gli strumenti possibili per portare a soluzione problemi strutturali e sociali, tra i quali i più importanti sono la precarietà e il degrado delle strutture, le situazioni di povertà e disoccupazione, la carenza di servizi di welfare.

Intanto, in aula, nel settore riservato al pubblico, è entrata, fermandosi pacificamente dietro le transenne, una delegazione di cittadini con uno striscione “Dignità per il centro storico”. Su richiesta della consigliera Alessandra De Rosa, è stata pertanto anticipata la discussione sul punto analogo, già all’ ordine del giorno per iniziativa dei consiglieri di opposizione.

Il Presidente Pierluigi Caputo ha consentito la lettura del documento da parte della cittadina e subito dopo si è aperto un ampio dibattito, durante il quale maggioranza ed opposizione in diversi interventi, pur con sfumature e prese di posizione diverse,  hanno concordato sulla necessità di lavorare all’unisono, vista la serietà ed urgenza delle problematiche, e di farlo con il nuovo elemento estremamente positivo e stimolante della partecipazione attiva dei cittadini. Ha concluso il Sindaco e infine c’è stata la votazione all’unanimità sul documento, mentre non non è passata la richiesta di Carlo Guccione, sostenuta da altri componenti della minoranza, di votare una integrazione che impegnasse sui contenuti che dovrà trattare il tavolo tecnico.

I lavori sono poi stati sospesi per consentire una riunione dei capigruppo. Alla ripresa, si è convenuto di rinviare il Consiglio al 7 novembre prossimo alle 15,30.

Il Sindaco di Rende si è espresso sui temi della metropolitana leggera e l’ospedale

RENDE (CS) – Il sindaco di Rende Marcello Manna, all’interno del consiglio comunale straordinario, si è espresso sui temi della sanità e della metropolitana leggera. Un ragionamento in ottica dell’area urbana, perché costituiscono argomenti importanti da condividere sia con Cosenza sia con la Regione, ed è per questo motivo che Manna ha affermato che «In questo momento il Comune di Rende deve far provare a far dialogare la regione con il comune di Cosenza. Non giova a nessuno che si creino barriere e fraintendimenti. Ci sono delle criticità? Vanno affrontante insieme senza nessun tipo di polemica. Noi abbiamo un nuovo modo di far politica. Ospedale e Metropolitana Leggera sono argomenti portati avanti da anni, ma è arrivato il momento di realizzare i servizi per i cittadini. Stop alle parole. E lo dirò in modo chiaro anche al presidente alla Regione Calabria.  La nostra è una politica concreta di realizzare le cose». E poi ancora Manna nello specifico: «Metropolitana leggera – sanità:  una è a fine corsa, l’altra con la costruzione di un ospedale pubblico. Il fine corsa pone dei problemi: la conoscenza delle cose. E noi in questo momento – continua Manna – dobbiamo rispettare un atto amministrativo già avviato. Poi vedremo se ci saranno problemi formali, ma di certo la gara è stata vinta e assegnata.  Possiamo stringerci le spalle sul come sarà, ma se l’atto amministrativo è avviato non so se in questo momento si può fermare il tutto, anche perché poi andrebbe a danno dei cittadini. Ci sono penali da pagare».
Manna si è soffermato sull’inizio corsa, quella dell’ospedale pubblico. «L’Ospedale da costruire deve servire a tutta l’area urbana e soprattutto deve essere ben servito sotto il punto di vista della viabilità. Ho appena ricevuto una bella notizia dall’assessore D’Ippolito, cioè che lo svincolo di Settimo verrà finanziato. Perché non può essere costruito l’ospedale vicino alla nostra Università? Si dovrebbe discutere anche di questo».

 

Fabbricatore sul caso Arena «nessun adempimento può essere richiesto al comune di Acri»

ACRI (CS) – «Alla luce di quanto deciso dai vari organi giudiziari, nessun adempimento può essere richiesto all’Ente Comune di Acri.» E’ quanto sostiene  il presidente del consiglio comunale, Cosimo Fabbricatore, dopo il parere espresso dall’Anac sulla vicenda che riguarda Vincenzo Arena. Fabbricatore ha inviato una nota non solo al diretto interessato ma anche al Prefetto ed all’Anac. «Il parere espresso dall’Anac – dice Fabbricatore – rappresenta una pura consulenza, seppure autorevole, ma non ha alcuna portata vincolante per l’Amministrazione Comunale.» I fatti risalgono all’agosto del 2013. Arena, eletto nelle fila dell’Udc, è a capo del distretto sanitario Pollino-Esaro. Nella seduta consiliare del 21 agosto del 2013, il consiglio comunale, lo fa decadere, con i soli voti della maggioranza, perché ritiene incompatibile i due ruoli, quello di consigliere comunale e direttore di un distretto sanitario, applicando, così, il decreto legislativo dell’aprile 2013 che riguarda le incompatibilità tra amministratori e dirigenti di enti pubblici. Arena dapprima si rivolge al Tribunale di Cosenza e poi alla Corte di Appello. In entrambi i casi, il suo ricorso viene rigettato. « Quello dell’Anac –  continua Fabbricatore – è solo un parere che non può certo sostituire una sentenza. Anzi, quando quest’ultima passa in giudizio, il suo effetto è quello di obbligare le parti ad osservare quanto stabilito dal giudice. Per il sottoscritto – conclude Fabbricatore – e per l’intero consiglio comunale, non vi sono preclusioni nei confronti di nessun consigliere comunale ma solo la volontà di applicare le norme in materia.» Il Comune è stato difeso dal legale, Stanislao De Santis.