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Consorzi di bonifica, la Ferrara punta il dito contro il presidente di Coldiretti

BRUXELLES – «Il Presidente regionale della Coldiretti non perde occasione di difendere il  sistema dei Consorzi di Bonifica calabresi -dichiara Laura Ferrara, deputata europea del M5S – dove i suoi associati hanno la maggioranza negli organismi di gestione. Ed infatti Confagricoltura e Cia  hanno manifestato in un convegno pubblico a Corigliano Calabro, posizioni critiche sul tema Consorzi e sui risultati della riforma». La superficie amministrativa dei Consorzi di Bonifica ammonta in Calabria a circa 1.027.732 Ha ma la superficie attrezzata ed interessata dalle opere pubbliche di bonifica e di irrigazione è  di circa 80.000 HA, l’8% (dati INEA)  della superficie consortile. A pagare non sono solo i proprietari che rientrano in quell’ 8%, ma tutti.  «Molinaro non ha mai pronunciato una parola – continua Laura Ferrara – sulle proposte di legge di iniziativa popolare, una sottoscritta da 8000 cittadini calabresi, un’altra presentata da diversi Comuni, dirette a correggere i criteri di imposizione dei tributi che attualmente colpiscono qualsiasi terreno ricadente in un comprensorio consortile, anche in assenza di effettivi benefici da opere ed attività di bonifica. Le Commissioni Tributarie sono intasate di ricorsi e l’attuale imposizione del tributo 1H78 avviene da anni non sulla base di piani di classifica regolarmente approvati e sui criteri e benefici indicati dall’Intesa Stato-Regioni del 2008 che egli cita, ma in base  alla sola lett. a), art. 23 L.R. n. 11/2003, che si riferisce invece alle spese istituzionali per il mantenimento dei Consorzi, indipendentemente dal beneficio. Invito il Presidente Molinaro a leggere i piani di classifica,  nella parte che riguarda il “Riparto delle spese”. Ad essere citato è infatti proprio l’ art. 23, L.R. 11/2003, attualmente in vigore e di cui i cittadini chiedono la modifica. I piani di classifica in attesa di approvazione  sono accusati di essere inadeguati e risultano essere in buona parte un copia incolla di un piano della regione Lazio risalente al 1999. Molinaro dovrebbe spiegare anche secondo quali criteri viene assunto il personale nei Consorzi, quale è la sua strategia per il pagamento dei debiti che gli attuali Consorzi hanno ereditato da quelli soppressi   e per contrastare il crescente disavanzo dei bilanci la cui voce preponderante riguarda gli stipendi.  Ci dica anche come evitare che ex commissari nominati dalla politica si ritrovino, come nel caso del Consorzio di Cosenza, a ricoprire la carica di Presidente, in quota Coldiretti. In Calabria c’è chi l’agricoltura la fa dietro una scrivania e chi la fa andando sui campi, con sacrificio e pretendendo servizi efficienti. Noi non tuteleremo – conclude Laura Ferrara – i primi a scapito dei secondi».

Consorzi di bonifica, Ferrara, “Il nostro è un sistema fallimentare con tributi illegittimi”

BRUXELLES – «La Regione continua a chiudere gli occhi di fronte alle innumerevoli criticità del sistema fallimentare dei Consorzi di bonifica – dichiara Laura Ferrara, deputata europea del M5S -, un sistema che, oltre a presentare un’allarmante situazione debitoria ed una scarsa o nulla trasparenza nell’uso delle risorse, continua a vessare agricoltori e cittadini calabresi con l’imposizione di tributi illegittimi (cod 1H78), perché dovuti anche nel caso in cui i terreni non ricevano alcun beneficio da opere o attività di bonifica».Il 28 febbraio, davanti alla IV Commissione del Consiglio regionale, si terrà l’esame sulla proposta di legge di iniziativa popolare con l’audizione del delegato all’agricoltura Mauro D’Acri. Proposta presentata nel 2013 e a lungo insabbiata sia dalla amministrazione Scopelliti che dall’attuale Oliverio (che conferma ancora una volta di governare la Regione Calabria senza soluzione di continuità con il passato). Nonostante lo Statuto della Calabria preveda infatti che le proposte di legge di iniziativa popolare vadano esaminate e discusse dal Consiglio Regionale entro 3 mesi dalla loro presentazione, quella sulla modifica dell’art. 23 della L.R. 11/2013, sottoscritta da 8.000 cittadini, giace ancora nella IV Commissione. E oltre il danno, la beffa. “E’ trapelata la notizia di un compromesso consistente nell’approvazione contestuale da parte del Consiglio regionale della proposta di legge di iniziativa popolare e dei piani di classifica. Se ciò dovesse accadere, si verificherebbe una ulteriore beffa per i cittadini calabresi. I piani di classifica attualmente bloccati, infatti, sono stati redatti in base all’art. 23, L.R. n. 11/2003, di cui si chiede la modifica proprio con la proposta di legge popolare. Dovrebbe dunque essere prima modificato l’articolo 23, L.R. n. 11/2003, e successivamente dovrebbero essere riscritti i piani di classifica escludendo dal pagamento dei tributi gli immobili che non ricevono benefici. «Agire diversamente -conclude Laura Ferrara- significherebbe prendere in giro i cittadini e gli agricoltori calabresi, perpetrando l’attuale imposizione che ha come scopo quello di mantenere in vita le fallimentari strutture consortili calabresi a prescindere dalla ricezione, da parte dei cittadini, di reali benefici».