Archivi tag: CONTRABBANDO

Maxi blitz di oggetti di contrabbando: sequestrati accessori da fumo e videopoker irregolari

LAMEZIA TERME – Due diversi interventi delle fiamme gialle di Catanzaro, hanno portato alla denuncia di due imprenditori. In un primo blitz, i finanzieri hanno sequestrato 12.960 confezioni di accessori da fumo, per oltre 795.000 filtri e cartine per tabacco, in completa evasione della relativa imposta di consumo: l’accisa.

I Finanzieri, dopo una mirata attività, hanno individuato un deposito, apparentemente anonimo e non collegato ad alcuna attività commerciale, nel quale erano stipati oltre 33 kg di accessori da fumo illecitamente detenuti e destinati alla vendita.

Nello stesso deposito sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 3.100 blisters di colla “Loctite Super Attak”, 1.000 confezioni di giocattoli di noti personaggi di fantasia della Marvel, tutti contraffatti, e 128 consolle con oltre 59.120 giochi eseguibili, cosiddetti “retrogame” piratati, in violazione della normativa in materia di Diritti d’autore. L’imprenditore, un cittadino di nazionalità cinese, è stato denunciato per contrabbando, contraffazione marchi, duplicazione, detenzione, vendita di copie di opere tutelate dal diritto d’autore.

In un secondo intervento, presso un circolo privato, sono stati scoperti 6 “videopoker” non collegati alla rete telematica nazionale. In particolare, per eludere i controlli, grazie a dei telecomandi, le apparecchiature potevano modificare la schermata di gioco, presentandosi “regolari” a una verifica non approfondita. Il titolare, un cittadino italiano, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme per truffa a danno dello Stato o di altro ente pubblico.

Contrabbando di carburanti, ditta occulta al Fisco oltre 11 milioni di euro

CASTROVILLARI (CS) – I Finanzieri della Compagnia di Castrovillari hanno scoperto una ditta
individuale sconosciuta al fisco, attiva nel settore del commercio all’ingrosso di carburanti per autotrazione che dal 2015 operava senza dichiarare all’Erario i propri redditi, risultando quindi evasore totale. Nell’ambito di indagini di Polizia Giudiziaria, disposte da questa Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore dr. Eugenio Facciolla che avevano fatto emergere un traffico illecito di carburante – per lo più agricolo – i militari della Guardia di Finanza hanno individuato e circoscritto un vero e proprio sistema di frode che originava dall’acquisto del carburante agricolo da parte del titolare della ditta mediante l’utilizzo e l’esibizione di false autorizzazioni – intestate a terzi soggetti ignari – rilasciate da Agenzie delle Dogane e dei Monopoli dislocate sul territorio nazionale. Il carburante così approvvigionato veniva poi solo documentalmente, destinato a distributori che, di fatto, non ricevevano il prodotto, né,
tantomeno, lo avevano mai ordinato. In realtà, invece, il titolare della ditta ritirava il gasolio agricolo per poi rivenderlo ad un prezzo maggiore rispetto a quello di mercato a terzi soggetti e/o imprese che nulla avevano a che vedere con l’attività agricola e che lo utilizzavano per autotrazione, in evasione dell’imposta di fabbricazione e consumo (c.d. accisa). All’esito delle indagini coordinate dal Pubblico Ministero dr. Antonino Iannotta, il titolare della ditta è stato denunciato per contrabbando di prodotti petroliferi ed ora rischia la pena della reclusione da uno a cinque anni. Concluse le indagini di polizia giudiziaria, i Finanzieri hanno avviato una verifica fiscale nei confronti della ditta individuale scoprendo che nel corso  degli anni il titolare non aveva mai presentato dichiarazioni fiscali, né tantomeno pagato imposte.
E’ stato così ricostruito l’intero volume d’affari in particolare attraverso “controlli incrociati” effettuati presso le ditte fornitrici ed accertamenti bancari. A conclusione delle attività è stata rilevata la mancata dichiarazione di ricavi per circa 11 milioni di euro, evasione delle imposte sui redditi per
circa 5 milioni di euro, e di accisa per altri 5 milioni di euro ed IVA per ulteriori 2 milioni di euro. Al termine dell’attività ispettiva, il titolare della ditta, originario del Comune di Altomonte, è stato ulteriormente deferito all’Autorità Giudiziaria per i seguenti reati: “Occultamento o distruzione di documenti contabili” (art. 10 D.lgs. 10 marzo 2000, n. 74), “Omessa dichiarazione annuale ai fini dell’IVA” (art. 5 D.lgs. 10 marzo 2000, n. 74), e “falsità materiale ” (art. 482 C.P.). Prosegue l’attività di questa Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza cosentina, sempre più attive a tutela anche del mercato dei beni e dei servizi che, “inquinati” da frodi perpetrate con comportamenti fraudolenti, vedono intaccare la regolare concorrenza tra imprese oneste, a vantaggio, così, di operatori disonesti e, nella maggior parte dei casi, sconosciuti al fisco (c.d. evasori totali).

Contrabbando di petrolio, blitz della Finanza a Crotone, 21 denunce

CROTONE – Dalla mattina odierna le Fiamme Gialle pitagoriche stanno eseguendo n. 6 ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari e 5 misure coercitive di obbligo di dimora nei confronti di un sodalizio delinquenziale dedito al contrabbando di
prodotti petroliferi. L’inchiesta, diretta dalla Procura crotonese e condotta dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria e della Compagnia di Crotone, conclusa con la denuncia di 21 persone, ha permesso di ricostruire una frode, all’Iva e alle accise, per oltre 1 milione di euro, con conseguente immissione illegale di 1 milione e 400 mila litri di pseudo gasolio. L’indagine è nata grazie al controllo economico del territorio svolto dal Comando Provinciale e, nello specifico, in virtù del sequestro in data 04.04.2016 nei pressi di Cutro, di un’autocisterna polacca che trasportava l’anomalo prodotto petrolifero sulle strade della provincia di Crotone. Successivamente, grazie anche agli strumenti di cooperazione internazionale di cui il Corpo si avvale, agli investigatori del Nucleo sono giunti pregnanti dati che attestavano l’immissione in consumo di ingenti quantitativi di prodotto petrolifero recanti come destinazione in Italia, denominazioni di società ignare o di fantasia. La trasposizione di tali emergenze investigative, unitamente al delinearsi di unastrutturata associazione a delinquere, ha suscitato l’immediato intervento della Procura di Crotone, la quale ha disposto l’avvio di penetranti indagini. L’indagine, svolta nei termini previsti, ha permesso di ricostruire l’articolata frode posta in essere dal sodalizio, articolato su base familiare ma che si avvaleva di altri soggetti con compiti e ruoli ben definiti. Il sistema era alquanto subdolo: per il tramite di fabbriche di prodotti energetici in Polonia, il prodotto petrolifero veniva cartolarmente venduto a società operanti nella Repubblica Ceca; l’associazione criminale era riuscita a predisporre una miscela energetica che fiscalmente, e quindi documentalmente, era assimilabile all’olio lubrificante (prodotto non sottoposto ad accisa) ma tuttavia, avendone le stesse caratteristiche energetiche (e visive), veniva commercializzato come gasolio, senza però essere gravato fiscalmente come quello che ogni cittadino o camionista trova alla pompa, con un costo al consumo oltremodo vantaggioso.
A tessere le fila della rete era un ristretto gruppo con base in Calabria, nella cittadina di Torretta di Crucoli, ma già operante è conosciuta in altre zone d’Italia basti considerare una analoga attività d’indagine svolta dai Finanzieri di Udine. Fondamentale per la ricostruzione dell’organizzazione criminale sono state le attività tecniche come anche i pedinamenti e le osservazioni svolte con la collaborazione di altri reparti del Corpo in tutta Italia e le indagini finanziarie svolte in virtù della contemporanea segnalazione di operazioni sospette che i Finanzieri pitagorici hanno saputo connettere alle emergenze investigative. L’apparente “olio lubrificante” in realtà gasolio per autotrazione, veniva caricato in un altro paese membro dell’Unione Europea, prima di esser distribuito in Italia ad aziende compiacenti, anche attraverso vettori esteri, occultando il prodotto in contenitori di polietilene di forma cubica, cosiddetti “bulk” caricati a bordo di camion telonati e non idonei allo specifico trasporto di prodotti classificati pericolosi. Si è così arrivati in data 14.09.2016 ad un secondo imponente sequestro di un carico intercettato all’interno di una azienda di autotrasporti. Ma nonostante tale attività repressiva, il gruppo criminale ha continuato ad operare incessantemente, intessendo rapporti con imprenditori in altre provincie italiane, come Lucca, Milano, Parma e nella provincia di Barletta – Andria – Trani, ove il monitoraggio posto in essere dagli uomini del Nucleo e della Compagnia, ha consentito ai finanzieri della Compagnia di Andria (BAT), di procedere in data 20.11.2016 ad un ulteriore sequestro di olio lubrificante. Ulteriore riscontro della pervicace capacità delinquenziale dell’individuato gruppo si è avuto con l’ultimo dei sequestri, questa volta operato a Crucoli Torretta, in data 22.11.2016.

I PROVVEDIMENTI

I provvedimenti giudiziari, hanno riguardato i seguenti soggetti: CELSI Francesco detto “u’ Baron”, CELSI Giovan Pietro detto “Gianpiero” con i ruoli di promotori e capi dell’associazione a delinquere, MADEA Vincenzo detto “Mandarino” quale
“rappresentante” del prodotto con il compito di piazzarlo e di intessere affari con altri soggetti, SPROVIERO Mario la “testa di legno” delle società, nel tempo fittiziamente destinatarie del prodotto, ma dai cui conti partivano bonifici per i fornitori esteri per centinaia di magliaia di euro; CELSI Simone, CARVELLI Massimo, GAROFALO Nicola, ESPOSITO Giulio, BOSSO Emilio, ANASTASIO Giuseppe e MANETTA Cosimo, ciascuno con ruolo di partecipante e con mansioni coadiuvanti gli organizzatori del sodalizio criminale, fornendo il loro contributo alla realizzazione del programma delinquenziale. Le conseguenti attività di natura fiscale che i finanzieri si apprestano a svolgere, come altre già in passato svolte a carico della famiglia Celsi, permetteranno di ristabilire un sistema di concorrenza leale, gravemente minata dalla presenza sul mercato di soggetti che, in forza dell’attività illecita, erano in grado di vendere prodotti a prezzi inferiori rispetto a quello praticato dagli imprenditori onesti.

Sigarette di contrabbando intercettate dai finanzieri nell’Alto Jonio cosentino

MONTEGIORDANO (CS) – La Guardia di Finanza di Montegiordano, nel corso degli ordinari controlli su strada ha tratto in arresto, in flagranza di reato, un uomo di nazionalità albanese e sequestrato circa 14 kg di tabacchi lavorati esteri di contrabbando. I militari, sulla Strada Statale 106 Jonica, nel comune di Roseto Capo Spulico, hanno sottoposto a controllo un automezzo, verificando che all’interno dei bagagli erano state abilmente occultate 28 stecche di sigarette di contrabbando, per un peso complessivo di circa 6 chili. Di concerto con il Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, è stata quindi immediatamente eseguita una perquisizione domiciliare nel luogo di residenza del conducente albanese, sito nelle campagne di Tursi, in provincia di Matera. Qui sono stati rinvenuti ulteriori 8 chili di sigarette di contrabbando. Tutti i tabacchi lavorati esteri di contrabbando rinvenuti, delle marche Marlboro, Winston, Merit, L&M, Karelia, sprovvisti del prescritto contrassegno di Stato, sono stati sequestrati e l’uomo, responsabile dei reati di “contrabbando di tabacchi lavorati esteri” e “ricettazione” è stato tratto in arresto.

Contrabbando di sigarette e detenzione di armi. Due denunce

SAN FERDINANDO (RC) – Avevano in casa sigarette clandestine e un caricatore di pistola. Due persone sono state denunciate dai carabinieri a San Ferdinando con l’accusa di contrabbando di sigarette e detenzione abusiva di armi. I carabinieri della compagnia di Gioia Tauro e della stazione, a seguito di una perquisizione nell’abitazione dei due hanno trovato 68 stecche di sigarette di varie marche senza il bollino dei Monopoli di Stato e un caricatore per pistola di cui non si conoscono la marca, il calibro e il modello. Tutto il materiale e’ stato sequestrato