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Diritto e intelligenza artificiale: convegno internazionale all’Università della Calabria

RENDE (CS) – Perché il diritto è stato occupato in molti dei suoi settori dall’intelligenza artificiale? In che misura il giurista deve ripensare le sue categorie, i suoi attrezzi culturali, la stessa sua formazione? Quali sono le novità e i cambi di passo che l’IA impone al diritto? Queste e altre le domande che saranno affrontate nel convegno internazionale organizzato in modalità on line dall’Università della Calabria per il 14 settembre, in due sessioni, una con inizio alle 10, l’altra alle 16. Oltre all’Istituto di Studi Penalistici “Alimena”, Centro interdipartimentale dell’Unical, i Dipartimenti promotori sono quelli di Scienze Aziendali e Giuridiche, di Culture, Educazione e Società, e di Matematica e Informatica, di concerto con le Camere penali di Catanzaro, di Cosenza e di Crotone.

Il convegno – accreditato con sei crediti formativi per gli avvocati – vuole offrire spunti di riflessione e contributi al dibattito scientifico sull’utilizzo di tecnologie di intelligenza artificiale nell’ambito delle varie branche del diritto, evidenziandone le potenzialità, ma anche le insidie.

L’auspicio è quello della contaminazione tra ‘saperi’ tradizionalmente e apparentemente lontani, ma ormai sempre più avvinti dalle nuove frontiere scientifiche che stanno profilando all’orizzonte campi applicativi non immaginabili fino a qualche anno fa.

Si pensi alle diverse ipotesi di coinvolgimento di un sistema di IA nella commissione di un reato: come strumento, come autore o come vittima. L’esempio più immediato è dato dalle auto senza conducente coinvolte negli incidenti stradali; oppure dai software che eseguono, in collaborazione o addirittura in sostituzione dell’uomo, compiti sempre più sofisticati, come pilotare un aereo; dai droni che uccidono per le strade cittadine o su fronti di guerra, magari impegnati nella lotta al terrorismo. Si pensi ancora all’uso dell’IA nella medicina. Altro ambito è quello della c.d. polizia predittiva, cioè elaborazioni algoritmiche utili a “predire” chi potrà commettere un reato, o dove e quando potrà essere commesso. Oppure gli algoritmi predittivi impiegati per valutare la pericolosità criminale di un soggetto, che possono essere utilizzati quando si tratta di applicare una misura cautelare, una misura di sicurezza o una misura di prevenzione, compiti che in Italia attualmente sono affidati all’intuito del giudice-uomo, alla sua esperienza, ma che in futuro, come avviene per esempio negli USA, potrebbero essere affidati, in tutto o in parte, a sistemi esperti di IA. Per finire, si pensi all’intelligenza artificiale capace di affiancare o addirittura sostituire il giudice-uomo, in tutto o in parte, nella soluzione di questioni prettamente giuridiche, ossia nell’interpretazione delle norme.

Di queste tematiche – dopo i saluti del prof. Alfio Cariola, Direttore del DISCAG, e del prof. Roberto Guarasci, Direttore del DICES – nella prima sessione ne discuteranno il prof. Enrico Caterini, ordinario di diritto privato, l’avv. Sergio Niger, responsabile protezione dati dell’Unical, il prof. Flavio Ponte, associato di Diritto del lavoro, il dr. Guido Befani, assegnista di ricerca in diritto amministrativo, il prof. Danilo Pappano, associato di diritto amministrativo, il prof. Fabrizio Luciani, ordinario di diritto amministrativo, il prof. Vincenzo Ferrari, ordinario di diritto privato. Nella seconda sessione dedicata al sistema penale, dopo i saluti dell’avv. Valerio Murgano, presidente della Camera penale di Catanzaro, dell’avv. Pietro Perugini, presidente della Camera penale di Cosenza e dell’avv. Romualdo Truncé, presidente della Camera penale di Crotone, sarà la volta degli interventi del prof. Fabio Basile, ordinario di diritto penale nell’Università statale di Milano, dell’avv. Valentina Aragona, dottoranda in diritto penale nella LUISS di Roma, della prof.ssa Juliana Vivar Vera, docente di diritto penale nell’Università di Monterrey (Messico), della prof.ssa Maria Beatrice Magro, ordinaria di diritto penale nell’Università ‘Marconi’ di Roma, del prof. Pere Simón Castellano, docente di diritto penale nell’Università internazionale di La Rioja (Spagna), dell’avv. Diana Zingales, dottoranda in diritto penale nell’Università Kore, del prof. Fausto Santos De Morais, docente di diritto costituzionale nell’università del Passo Fundo (Brasile), del prof. Mario Caterini, direttore dell’Istituto di studi penalistici “Alimena” dell’Unical. I lavori verranno introdotti e moderati dal prof. Gianluigi Greco, Direttore del DeMaCS dell’UniCal.

Infine, Amedeo Santosuosso, Direttore scientifico del Centro di Ricerca Interdipartimentale European Centre for Law, Science and New Technologies dell’Università di Pavia, presenterà il terzo volume dei Quaderni dell’Istituto di studi penalistici “Alimena”, dal titolo Il sistema penale ai confini delle hard sciences. Percorsi epistemologici tra neuroscienze e intelligenza artificiale, a cura di F. Basile, M. Caterini e S. Romano, recentemente pubblicato per i tipi della Pacini giuridica.

Convegno internazionale “Insegnare Saussure, Studiare Saussure” al Campus di Arcavacata il 14 e 15 marzo 2013

COSENZA – Il 22 febbraio 1913, a soli 55 anni, moriva Ferdinand de Saussure, conosciuto e rimpianto in quel momento come linguista che si era occupato della storia e comparazione delle lingue indoeuropee, in particolare con il suo capolavoro, scritto a 20 anni, – il Saggio sul sistema primitivo delle vocali in indoeuropeo.
Tre anni dopo, due allievi ginevrini redigono un montaggio degli appunti degli studenti dalle sue lezioni di Linguistica generale, tenute a Ginevra nel 1907-1911, e lo pubblicano a suo nome: è il Corso di linguistica generale, che cambia l’orientamento delle scienze dell’uomo nel Novecento, diventando il riferimento dello strutturalismo e del post-strutturalismo.
Molte iniziative scientifiche hanno ricordato e ricorderanno questo centenario. Lo hanno fatto Ginevra e Parigi, e a Ginevra lo si farà di nuovo a luglio nel quadro del 19mo Congresso internazionale dei linguisti, e altre iniziative sono previste per l’autunno. Ora tocca all’Italia.
L’Università della Calabria (dove si svolgono numerose tesi di dottorato di ricerca su Saussure, anche in cotutela con Parigi e Ginevra) e l’Istituto Svizzero di Roma hanno organizzato un ciclo di iniziative che si aprirà il 14 marzo alle 9 presso l’University Club di Arcavacata. Come tema generale del ciclo sono state prese due nozioni forti: “Istituzione” e “Differenza”, su cui interrogare oggi il pensatore svizzero può essere fruttuoso: quando parliamo di “crisi delle istituzioni”, siamo sicuri che questa crisi non sia anche nel modo in cui le guardiamo e le pensiamo? E le differenze che attraversano le nostre società, hanno come unico sbocco il conflitto, o ne è possibile una dialettica che valorizzi le differenze anziché metterle in opposizione? Come si ripercuotono questi aspetti sui problemi della formazione scolastica e della ricerca oggi e qui?
Il ciclo comprenderà ancora quattro eventi a Roma, dalla lezione magistrale di Tullio De Mauro il 12 aprile, fino a una tavola rotonda conclusiva il 17 maggio (http://www.differenzadesaussure.istitutosvizzero.it/).
L’apertura è affidata al convegno del 14-15 marzo che si tiene all’Università della Calabria e che ha il compito di tracciare una mappa di dove e come, in quali sedi e con quali programmi si insegna e si studia oggi Ferdinand de Saussure, sia all’estero, sia soprattutto in Italia.
Il 14 pomeriggio, durante il Convegno, sarà inaugurata una mostra bibliografica della Biblioteca di Area Umanistica sulla sua Collezione saussuriana.
Queste iniziative non resteranno un momento isolato: si avvicina infatti un prossimo centenario importante, quello del Corso di linguistica generale, nel 2016.