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[Retrospettive] LucasArts in Breve

lucas-yodaDiciamoci la verità, mancano pochi giorni alla prima del dell’episodio VII di Star Wars e l’hype è maledettamente alto, pensate che sto scrivendo questo articolo vestito da Jedi tenendo in mano una spada laser di plastica, nonostante questa mi impedisca di muovermi come si deve.

Visto che ancora manca qualche giorno al fatidico 16 dicembre, perché non fare una mini-retrospettiva, questa volta concentrandoci sulla LucasArts, la parte videoludica di LucasFilm che ha dato vita a numerosi capolavori, legati a Star Wars e non.

1982, Una Nuova Speranza e L’impero Colpisce Ancora sono già stati un grosso successo mondiale, questo però a George Lucas non bastava, in qualche modo il solo mercato cinematografico incominciava a stargli stretto, così stretto che decise di buttarsi su qualcosa di nuovo e in quel periodo rivoluzionario, i videogiochi.

Purtroppo al papà di Star Wars non interessava lo sviluppo di videogiochi ma solo l’aspetto finanziario, per questo tutto lo sviluppo artistico venne lasciato completamente a quelli che sarebbero diventati in seguito dei giganti dei videogiochi.lucas arts

I due primi giochi, nati da una collaborazione fra la casa e l’Atari, Rescue on Fractalus! e Ballblazer, uscirono su Atari 5200 arrivarono nel 1984, anche se dei prototipi furono rubati prima dell’uscita e distribuiti illegalmente.

Nel corso degli anni gli sviluppatori concentrarono le loro forze per lo più su simulatori di volo, con qualche eccezione degna di nota come Habitat, uno dei primi MMORPG della storia sviluppato per Commodore 64 e commercializzato solamente negli U.S.A.

Per veder nascere la vera LucasArts, quella amata e ricordata per le sue splendide avventure grafiche, dobbiamo aspettare il 1986, anno di uscita di Labyrinth, gioco tratto dal film omonimo interpretato tra l’altro da David Bowie.

lucas gameIl titolo non è direttamente collegabile a questo genere per l’approccio ibrido, ma butta le basi per il loro prossimo titolo, Maniac Mansion.

Ideato da Ron Gilbert e Gary Winnick questo titolo faceva uso dello SCUMM (Script Creation Utility for Maniac Mansion) engine estremamente versatile per la creazione di avventure grafiche programmato dallo stesso Gilbert con l’aiuto di Chip Morningstar e di Aric Wilmunder, quest’ultimo fu il principale sviluppatore delle versioni successive dell’engine.

Da qui in poi per questo genere la LucasArts dominò letteralmente il mercato rilasciando un capolavoro dopo l’altro, a partire dai due Monkey Island fino ad arrivare a titoli come Loom e Sam & Max Hit the Road sempre innovativi e pieni del loro humor mai dissacrante, tratto distintivo presente in quasi tutti i loro titoli.

Ma ora vi chiederete: “e Star Wars?”

Giusto…

Nel corso degli anni la casa ha prodotto molti titoli legati al franchise e in tantissime salse a partire dai Jedi Knight, serie di sparatutto in prima persona che ha introdotto uno dei personaggi più amati dell’universo espanso, Kyle Katarn, alla serie X-Wing che permetteva al giocatore di simulare le battaglie sulle numerose astronavi che abbiamo imparato a conoscere grazie ai film, per finire con quelli più bizzarri come Star Wars: Behind the Magic  un disco interattivo che mostrava lo sviluppo della prima trilogia della saga e, perché no, un picchiaduro con Star Wars: Masters of Teräs Käsi.grim fandango

Vanno ricordati inoltre i giochi legata alla saga di Indiana Jones, che hanno ottenuto nel corso degli anni ottimi riscontri dal pubblico.

Purtroppo dopo il loro ultimo grande successo nelle avventure grafiche con l’uscita del 1998, Grim Fandango, per la LucasArts iniziò un lento declino visto che il mondo delle avventure grafiche finì per diventare ancora più di nicchia, visto che i giocatori sempre più giovani si spostarono su console e su generi più pragmatici.

La casa continuò a produrre giochi, sopratutto legati al brand di Star Wars, fino al 2013, anno in cui la Disney, dopo aver acquisito il gruppo LucasFilm, decise di terminare ogni attività dell’azienda decretandone la fine.

Ad oggi questo genere è stato riscoperto grazie anche a Indiegogo e a Kickstarter che hanno permesso a piccoli team emergenti o a grandi nomi dell’industria, come Ron Gilbert e Tim Schafer, di riportare alla ribalta questo genere grazie a titoli originali come Broken Age o Thimbleweed Park o a remake di titoli storici come Grim Fandango e Day of the Tentacle.

La LucasArt ci ha regalato momenti di divertimento fra humor e enigmi sempre impegnativi e che spesso richiedevano anche giorni per superarli. Inoltre, qualcuno di voi ha trovato il modo di usare la motosega in Maniac Manson?

Pasquale De Rose

Convegno nazionale “Star bene a scuola 2”

LAMEZIA TERME (CZ) – Giovedì 26 febbraio 2015 dalle 8.30 alle 12.30 presso il teatro Umberto di Lamezia Terme, in via San Domenico di Nicastro, si terrà la seconda edizione del Convegno nazionale “Star bene a scuola 2”, regolarmente riconosciuto dal Miur come corso di aggiornamento e formazione, per a affrontare il tema dello stress da lavoro correlato anche in vista della proposta di riforma “la buona scuola” del Governo. L’evento è organizzato dalla Federazione Gilda Unams – Gilda degli Insegnanti della regione Calabria, in collaborazione con il Centro Studi Gilda e l’Associazione Nazionale Docenti Art. 33.

Il prof. Antonino Tindiglia coordinatore regionale della Federazione dichiara:“l’argomento è molto importante e di attualità anche se ancora non si vuol riconoscere che insegnare è un lavoro usurante, soggetto a malattie più importanti del mal di gola che intaccano la sfera psichica. Abbiamo organizzato l’evento a Lamezia perché è il luogo naturale a far confluire tutta la Calabria e, per agevolare la partecipazione, assieme al convegno è stata indetta anche un’assemblea sindacale regionale di 4 ore. In teoria, potrebbe confluire personale scolastico da tutt’Italia. Quindi un problema logistico, non certamente perché qui ci siano più problemi che altrove.” E aggiunge: “Una riforma – quella della “Buona Scuola” –  “fatta solo per fare cassa. Con la buona scuola, si sta incidendo profondamente sul personale con aumento delle ore di lavoro (si chiede di recuperare anche il tempo non lavorato per fatti non imputabili all’insegnante es. le vacanze di Natale con la costituzione della banca delle ore) e, ancor più grave, si diminuisce lo stipendio non corrispondendo più gli scatti di anzianità ma trasformandoli in scatti di merito confondendo progressione economica con progressione di carriera che gli insegnanti non hanno in quanto sono sempre e soltanto insegnanti. Intanto del lavoro sommerso fatto a casa per aggiornarsi, preparare le lezioni, correggere i compiti, ecc. non se ne parla”.

D’altronde il continuo stare sotto i riflettori mediatici e una riforma infinita che il Governo di turno propone senza una base scientifica e un obiettivo di qualità, ma solo per “fare cassa” cioè risparmiare, “schiacciano sempre di più il ruolo del docente in una posizione di lavoro impiegatizio non più di professionista dell’istruzione, mortificando la funzione docente tutelata dalla Costituzione.”

Al convegno nazionale che, per i docenti partecipanti avrà valore di seminario di formazione e aggiornamento, interverranno il professor Antonino Tindiglia, coordinatore regionale della Calabria per la FGU-Gilda degli Insegnanti, che tratterà la tematica sullo “stress da lavoro correlato” con particolare riferimento alla situazione in Calabria, il professor. Gianluigi Dotti Responsabile del Centro Studi Nazionale della Gilda degli Insegnanti che, dal canto suo, tratterà la specifica tematica “#laBuonaScuola e la professione docente” e il dott. Vittorio Lodolo D’Oria, medico specialista esperto in patologie professionali degli insegnanti, che parlerà del documento di valutazione dei rischi (DVR) che ogni scuola deve predisporre anche per prevenire patologie correlate con lo stress professionale. Per quest’ultimo, esperto in malattie professionali, non ci sono solo i disturbi vocali. Insegnare, vuoi anche per la scarsa considerazione sociale ed economica, può risultare usurante: quella del docente è una “professione usurante” tanto da poter “far impazzire anche i più sani”. Una professione “particolarmente esposta ad usura psicofisica”, tanto da farne un mestiere “helping profession”, per il quale la normativa vigente per la sicurezza (D. Leg.vo 81/2008, art.28) prevede che siano “individuati e contrastati i rischi specifici della professione e lo stress da lavoro correlato”.

Per Lodolo D’Oria che era presente come relatore anche lo scorso anno per il convegno “Star bene a scuola” organizzato dalla Gilda insegnanti a Lamezia nel mese di maggio 2014, non ci sono solo “insegnanti eroici”, innamorati della loro professione e alla quale dedicano “anima e corpo” da poter essere considerati un po’ “folli” agli occhi dei più; accanto a questi, per Lodolo D’Oria c’è la categoria dei prof “stressati, logorati, se non addirittura impazziti” per mille problemi e quella dei docenti che, invece, risultato “affetti da una vera e propria psicopatologia”: il 2,4% affetti da vere e proprie psicosi e il 12 per cento che presenta disturbi depressivi. Una problematica, quella dello stress da lavoro correlato molto importante, quindi, ma che, come lo stesso prof. D’Oria ha spiegato durante il precedente convegno, non sempre sono conosciute dai dirigenti scolastici che rappresentano, per la vigente normativa, il “datore di lavoro”.

Incurante del fatto che gli stipendi dei docenti italiani sono già tra i più bassi d’Europa, dopo aver persino ipotizzato di portare a 36 ore di lavoro l’orario settimanale dei docenti, il Governo, con la proposta di riforma della buona scuola, anziché valorizzare la categoria, svilisce dignità e il ruolo stesso degli insegnanti, la cui considerazione sociale è ai minimi storici, bloccando a tutti gli scatti fino al 2018 per “condannarli” al salario minimo d’ingresso.

Le conclusioni del convegno saranno a cura del prof. Rino Di Meglio, Coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti e della Federazione Gilda-Unams. Al termine seguirà un dibattito con i docenti e con la stampa che sarà intervenuta.