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Al gruppo GOEL il premio “Buone notizie” del Corriere della Sera

MILANO –  Costruire fiducia, un passo alla volta: all’impegno di GOEL – Gruppo Cooperativo il premio Le economie della fiducia di Buone Notizie del Corriere della Sera. Il comitato scientifico dell’inserto “Buone Notizie – L’impresa del bene” ha infatti deciso di assegnare il riconoscimento alla comunità di GOEL, fatta di cooperative, aziende e singole persone, che dal 2003 opera per il cambiamento ed il riscatto della Calabria attraverso l’etica, l’innovazione ed una ferma opposizione alle mafie. Dall’agricoltura biologica alla moda di fascia alta, dal turismo responsabile ai servizi sociali: sono tanti i settori in cui GOEL applica il proprio metodo, con l’obiettivo di dimostrare come l’etica non sia solo una scelta morale ma l’unica strada percorribile per uno sviluppo economico vero dei territori in cui viene praticata. Un’etica efficace per un’economia umana che ha conquistato l’inserto del Corriere della Sera nato per raccontare l’energia, la professionalità e le soluzioni pratiche del Terzo Settore: il premio è stato assegnato lunedì 24 settembre nell’UniCredit Pavillon di Milano nel corso della festa per i primi 12 mesi dell’inserto che sta riscuotendo grande successo a livello nazionale.

«Questo premio, attraverso GOEL, è dedicato a tutti i Calabresi, singoli e associati, che non si arrendono” ha sottolineato il presidente Vincenzo Linarello durante la cerimonia. “Ai Calabresi che lottano quotidianamente, che malgrado tutto non rinunciano al sogno di una Calabria innovativa, etica e solidale, una Calabria che vuole lasciarsi alle spalle il vecchiume della ‘ndrangheta, delle massonerie deviate e della politica corrotta».

Shakespeare e i 400 anni dalla sua morte. Incontro con Claudia Provvedini del Corriere della Sera

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Reggio Calabria ( Rc) – Le maschere come possibilità dell’individuo per proteggersi o svelarsi,  liberarsi o isolarsi. Negli spazi riservati al laboratorio teatrale del Liceo Scientifico Alessandro Volta di Reggio Calabria, la dirigente scolastica Angela Maria Palazzolo ha accolto con grande trasporto l’incontro con Claudia Provvedini, critico teatrale del Corriere della Sera, dedicato al grande drammaturgo William Shakespeare a 400 anni dalla sua morte. L’iniziativa è stata promossa dalla Compagnia teatrale Scena Nuda nell’ambito del progetto di Residenza artistica Yard Cantiere Creativo e della rassegna teatrale “To be? Or may-be?”. «La scuola è il luogo che per primo diventa terreno fertile per il teatro – ha dichiarato Teresa Timpano, direttrice artistica della rassegna – e siamo qui proprio perché crediamo che l’apporto che possiamo fornire sul tema dell’identità, col filo comune di Shakespeare, possa contribuire a rafforzare un sistema scolastico già molto orientato verso questa forma d’arte». I ragazzi coinvolti nel seminario, infatti, si sono dimostrati molto interessati verso l’esposizione che l’autorevole critica Provvedini ha riservato loro parlando soprattutto di quanto le maschere per il noto drammaturgo siano state strumento di scena e di vita: “Non dovete pensare alle maschere soltanto in accezione scenica – ha sottolineato la giornalista – ma immaginate quanto Shakespeare abbia elaborato questo strumento anche nelle forme meno evidenti: la maschera non è banalmente sinonimo di falsità ma diventa essa stessa un metodo che può prendere forme che si staccano dall’oggetto e dal travestimento, per quanto importanti”. Anche il giovane Francesco Guarnaccia, laureato al Dams di Messina e specializzatosi negli Stati Uniti, ha dato un ottimo contributo all’incontro, sottolineando quanto il tema della maschera sia stato una costante dal teatro classico, per poi passare da Pirandello fino ai giorni nostri. Un appuntamento suggellato dalle domande e dai contributi degli studenti del Liceo che, su stimolo della Provvedini, hanno manifestato il loro profondo coinvolgimento per i personaggi del drammaturgo inglese, da Macbeth a Romeo e Giulietta, aggiungendo quel misto di sogno e passione che la gioventù dona loro; e che Shakespeare sapeva mettere in scena come pochi. L’appuntamento con la rassegna “To be? Or may-be?”, dopo il successo di pubblico della prima giornata, è ora fissato per stasera, domenica 13, alle ore 17.00 al foyer del Teatro Francesco Cilea  con “Le maschere di Shakespeare”, un incontro a cura del Cis Calabria con la stessa Claudia Provvedini. Gli spettacoli inizieranno, invece, alle ore 19:00 al Teatro U. Zanotti Bianco con “To Pray”, danza-spettacolo della compagnia INC InNProgress Collective, seguito alle 19.45 da “L’America dentro” con Carolina Balucani, Premio Nazionale Giovani Realtà 2012 Sezione Bianco e Nero, Udine. Alle 20.30 è previsto l’Aperitivo che anticipa alle 21.30 “Amleto?” a cura della Compagnia Macelleria Ettore.

Se muore il Sud muore l’Italia

E’ un rigido tardo pomeriggio cosentino e i visitatori della città Bruzia passeggia no su Corso Mazzini. Il Natale e il rituale dei regali sono imminenti e perciò, i Natalofili controllano le offerte più belle economicamente (nessuno vuole sfigurare e trasfigurare il binomio prezzo/qualità). Più di venti, fra loro, decideno di entrare nella libreria Feltrinelli. Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo presentano il loro nuovo impegno letterario “Se Muore il Sud”. L’evento sul terreno meridionale non è un unicum. E’ infatti già stato preceduto da incontri controversi e da dichiarazioni avvelenate. Ai due giornalisti del Corriere della Sera  è stato imputato di essere anti-meridionalisti (le parole sono del rettore uscente dell’ Unical Latorre) , di aver scritto falsità e imprecisioni. L’economista Gianfranco Viesti, deluso dall’impostazione generale del testo, sostiene che: il Sud non ha usufruito di una pioggia di fondi, la candidatura di Palermo come paese ospitante delle Olimpiadi non è stata “ridicola”, la Puglia ha visto crescere il tasso di alfabetizzazione dal 20% al 27%, il Corriere della Sera, per interessi meramente imprenditoriali, promuove la chiusura degli Atenei del Mezzogiorno.

Stella e Rizzo arrivano al banco degli ospiti speciali della Feltrinelli con quindici minuti di ritardo, scusandosene immediatamente. “E’ il nostro sindaco che ci ha regalato il blocco del traffico”, afferma un signore in prima fila, volendo subito infervorare il clima natalizio. La presentazione inizia comunque alle 18.28, perché Gian Antonio rilascia un’intervista e i responsabili della libreria devono sistemare video-proiettore e temperatura ambientale. Davanti al pubblico, è anche presente Paolo Pollichieni (Corriere della Calabria), in veste di moderatore. La sua prima dichiarazione conforta i due cronisti del Corriere: “la loro (Rizzo e Stella n.d.r) scrittura è contundente. L’essenza del libro è un pugno nello stomaco, la filosofia del libro un messaggio d’amore. I Calabresi hanno equivocato il voto disgiunto: stimano uno e poi votano un altro.. La teoria leghista è stata rovesciata”.

Trascorso il momento del conforto e dell’elogio, l’ operato di Gian Antonio e Sergio (li chiamo per nome convinto di non offendere la loro suscettibilità), proiettano su un bianco telo una serie di dati deprimenti per il Meridione e soprattutto per l’intera nazione italica (ricordiamoci che, a tutti gli effetti, il Sud è Italia). Siamo scadenti in quasi tutto: alfabetizzazione, innovazione, cura del territorio, gestione rifiuti, efficienza dei trasporti.. Solo sul finire della presentazione, c’è spazio per qualcosa che fa inorgoglire il Sud: l’imprenditore Mimmo Costanzo che ha lavorato su un pezzo della Salerno-Reggio Calabria (poi chiuso), l’Harmont and Blaine, le ceramiche di Grottaglie, il nuovo Boing 787, gli imprenditori Beliso e Petrosillo che vendevano pezzi in carbonio per aeroplani e in seguito hanno costruito la Blackshape.

Il confronto con la platea, durato anche oltre l’orario di chiusura della libreria e suggellato da una dichiarazione amorosa verso il Sud, si è incattivito quando un docente ha obiettato che l’opera ha le sue imprecisioni e si è rattristato quando più di una persona ha ribadito il proprio pessimismo (“la mediocrità ha occupato lo Stato) e l’incapacità degli amministratori (Scopelliti disse addirittura che la ‘ndrangheta non esisteva). Il momento più toccante sono state le parole di Pollichieni: “l’ Università è morta il 12 Gennaio, con un trenta e lode “ordinato” da un boss latitante e attualmente valido”. Il momento più esilarante: la ridicolizzazione dell’ignoranza leghista (il sole delle Alpi non è solo padano, ma anche turco, la Padania è una favola mal raccontata).

Stella e Rizzo, fortunatamente, non hanno svolto il compito dei soliti diffamatori. Hanno ammesso che la questione meridionale è anche colpa dello Stato Italiano (distratto, avido), di pessimi amministratori e di criminali che deturpano ogni ricchezza. Hanno poi voluto raffreddare ogni spirito anti-unificazione, calcolando che Garibaldi e i Mille non erano dei santi ma nemmeno degli assassini seriali (è spiacevole però, che quei massacri e quei saccheggiamenti siano snobbati da due personalità così intelligenti). Utilissimo è stato l’incitamento di una ragazza del pubblico, rivolto ai Meridionali, a non vivere con il complesso della vittima e a rimboccarsi le maniche, nonostante il governo centrale sia un padre assente.

Da questo confronto si ritorna a casa, a comprare regali, ad organizzare piccole cene, con il dubbio che gli intellettuali odierni siano abili a criticare ed impreparati nel formulare proposte. Bisogna cambiare la cultura, la mentalità dell’ intero popolo Italia (più memoria storica, più coraggio e meno pregiudizio) e poi ? Nessuno sente il dovere di formulare proposte, per esempio di rafforzare il turismo, l’artigianato, di istituire corsi sulla legalità e l’ambiente ? Nessuno fa i nomi degli eroi quotidiani che si sacrificano per mandare i figli a scuola e denunciare i corrotti e si innervosisce perché vengono sbattuti nell’oblio ? Chi ammonisce i mezzi di comunicazione che sottostimano i malanni del Sud (ingigantendo i furti a Napoli) ? Sognare è un gran bell’esercizio (lunga vita al sogno), ma quando siamo svegli abbiamo bisogno di pragmatismo.

Cristo, a pensarci bene, si è fermato prima di Eboli.

Il Corriere della Sera dedica due pagine alle attività culturali della Provincia di Catanzaro.

CATANZARO – 21 DIC 2012 – Il Corriere della Sera nell’edizione odierna ha dedicato due pagine alle attività culturali della Provincia di Catanzaro. “Legami ancestrali” è il titolo dell’apertura a firma di Melisa Garzonio dedicato alla mostra dedicata ad Angelo Savelli, il “maestro del bianco”, da poco inaugurata al museo provinciale Marca. Dall’approfondimento sull’importante evento artistico, le pagine culturali del Corriere tracciano, attraverso le righe di Carlo Macrì, un percorso sulle eccellenze culturali, artistiche e naturalistiche della provincia di Catanzaro, le “sorprese del territorio tra i due mari”, dai canyon delle Valli Cupe ai dipinti di Mattia Preti, senza trascurare lo splendido Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro. Quindi Francesca Bonazzoli approfondisce il tema dei “giardini d’arte”, del collezionismo artistico “fatto per essere condiviso e goduto da tutti” e cita ad esempio il Parco Internazionale della Scultura  “Marca Open”, il museo di arte contemporanea all’aperto realizzato dalla Provincia di Catanzaro all’interno del Parco della Biodiversità, inserendolo in un percorso storico che parte dall’Acropoli di Atene e passa per il Belvedere di Papa Giulio II, il giardino di Boboli, il parco di Bomarzo, il giardino di San Marco e la Logga dei Lanzi in piazza della Signoria a Firenze, fino ad arrivare alle stazioni d’arte della nuova metropolitana di Napoli. Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, che ha evidenziato come “quella di puntare sull’arte contemporanea e su eventi di grande qualità si è rivelata una scelta vincente. Lo dimostrano – ha detto Wanda Ferro – il rilievo internazionale e il successo di pubblico, di critica e di evidenza mediatica ottenuto della rassegna Intersezioni al parco Scolacium e dalle esposizioni al Museo Marca, oltre che della mostra permanente del Parco. Catanzaro può dirsi ormai una vera capitale dell’arte contemporanea, ed è evidente come questo può rappresentare un autentico volano di crescita e sviluppo per il nostro territorio. L’approfondimento delle pagine culturali del Corsera è la prova di come una mostra di grande importanza come la retrospettiva dedicata ad Angelo Savelli, in una logica di sistema, può consentire di accendere le luci sono solo sulla nostra realtà artistica e culturale, ma anche sugli itinerari che consentono di scoprire le tante meraviglie naturali e paesaggistiche offerte dal nostro territorio, dando impulso alla nostra capacità di attrarre turismo e quindi mettendo in moto una significativa economia che si traduce in opportunità di occupazione e in crescita sociale e culturale”.