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Occhiuto al Corteo contro la Violenza sulle Donne

COSENZA – In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne il sindaco Mario Occhiuto ha partecipato questa mattina, insieme all’assessore alle Pari opportunità e all’Educazione Matilde Spadafora Lanzino, al tradizionale corteo di sensibilizzazione che la Fondazione Roberta Lanzino promuove a Cosenza ormai da nove anni.

Per squarciare il muro del silenzio, per fare rete, per dire no alla sopraffazione fisica e psicologica sulle donne in quanto donne, donne che hanno il diritto di essere persone libere, consapevolmente decisioniste e stanche di subire, il primo cittadino ha percorso la città sostenendo lo striscione della manifestazione in prima linea insieme a un migliaio di ragazzi. Con lui e con l’assessore Spadafora, che attraverso la Fondazione Lanzino dal 2006 assegna una borsa di studio in memoria della figlia Roberta barbaramente violentata e uccisa alla fine degli anni Ottanta, gli studenti del liceo scientifico Scorza (il liceo che Roberta frequentava e la cui biblioteca porta il suo nome), quelli dell’ITC Monaco e di altri istituti della provincia, hanno colorato di speranza, confronto, dialogo il corteo partito dal liceo Scorza e che si è poi concluso in piazza XI Settembre.

«Oggi vogliamo ricordare tutte le vittime del femminicidio – ha affermato il sindaco Occhiuto – dando a questa giornata il senso della vicinanza e della fiducia nei giovani, perché solo offrendo ai giovani l’esempio di una corretta educazione sentimentale, del rispetto per le donne, del coraggio di isolare i violenti, possiamo pensare di sconfiggere questo tragico fenomeno. Si tratta innanzitutto di una piaga culturale che vogliamo combattere coltivando la gentilezza, la solidarietà, le parole giuste da cui nascono i pensieri e i gesti giusti, e viceversa. Sono contento del coinvolgimento partecipativo di questi ragazzi e ragazze – ha aggiunto – Il percorso da seguire deve essere condiviso con loro».

Locri, partito il corteo per la giornata della memoria delle vittime di mafia

LOCRI (RC) – È partito il corteo con il quale Libera celebra a Locri la XXII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. In testa al corteo ci sono i familiari delle vittime che reggono due striscioni di Libera con lo slogan della Giornata di quest’anno: “Luoghi di speranza, testimoni di bellezza”. Dietro di loro una grande bandiera della pace portata da ragazzi migranti minorenni giunti in Calabria a bordo di barconi nei mesi scorsi. A seguire i gonfaloni, le autorità e migliaia di persone giunte da tutta Italia. Alcuni ragazzi minorenni originari di vari Paesi africani giunti in Calabria nei mesi scorsi a bordo di barconi a portare una grande bandiera con i colori della pace che segue i familiari delle vittime innocenti delle mafie che aprono il corteo di Libera. Ad assisterli il mediatore culturale Franck Mba, camerunense, arrivato a Milano nel 2002 e poi trasferitosi nella locride proprio per aiutare i giovani migranti minorenni.

Cane ucciso, ieri la protesta a Sangineto. Chieste pene severe per chi maltratta gli animali

SANGINETO (CS) – Si è svolto nel pomeriggio di ieri il corteo di protesta in difesa del cane Angelo, barbaramento ucciso la scorsa estate a Sangineto, nell’alto Tirreno cosentino, da quattro giovani. Molte le persone che hanno preso parte alla manifestazione, non solo locali, ma provenienti da ogni parte d’Italia. I presenti hanno dunque accolto l’invito lanciato dalle associazioni animaliste Pae e Noita ad “assediare” Sangineto, esponendo numerosi striscioni in difesa degli animali. Tanti anche i cori in difesa del borgo tirrenico, accusato di scarsa sensibilità nei confronti degli animali: «Sangineto è contro la violenza» gridavano alcuni manifestanti. Non sono mancati, però, momenti di tensione quando un gruppo ha cercato di dirigersi verso la parte alta del paese, bloccato dalla polizia, e successivamente quando è stata bloccata la strada statale 18. Un blocco che è durato pochi minuti. Gli animalisti, in particolare, hanno chiesto alla classe politica l’inasprimento delle pene previste per chi commette abusi sugli animali.

Corteo Contro i Delitti a Cassano: “E Mo’ Bast!”

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Dopo l’omicidio di don Lazzaro, che ha fatto seguito al delitto di Cocò, tre anni, ucciso e bruciato insieme al nonno ed alla compagna di questi, Cassano è scesa in piazza per protestare e dire basta.

“E mo’ basta a essere etichettati solo come terra disperata conosciuta per i morti ammazzati. Noi vogliamo essere altro” è il grido unanime del corteo.

L’organizzatore, Antonio Golia, afferma quanto sia”deludente vedere così poca gente, ma non deve essere motivo di rassegnazione”.