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L’arte ha il sapore urbano

Cosenza – L’arte è viva, in continua crescita ed evoluzione, l’arte non è statica ma dinamica, cangiante, è un cantiere sempre aperto; l’arte è un costante ed irrefrenabile work in progress, ha bisogno di vivacità, intuizione, estro e creatività ed è proprio per dimostrare che l’arte si costruisce mattone dopo mattone, tegola dopo tegola che va avanti la rassegna “Art in Progress. Cantieri del contemporaneo” promossa dalla Provincia di Cosenza, dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e dal Comune di Marano Principato.

Il progetto prosegue a gonfie vele con una nuova mostra, curata da David Vecchiato, intitolata “The Urban Superstar Show” che riempirà con le attuali tendenze artistiche la Galleria d’Arte Provinciale Santa Chiara di Cosenza fino al prossimo 17 Marzo.

La mostra, che per due anni si è tenuta al Museo Madre di Napoli e nella Galleria Mondopop di Roma, quest’anno è approdata nella città dei Bruzi riuscendo, anche in questa nuova edizione, a riunire gli esponenti più ragguardevoli del movimento artistico pop grazie ad un intenso programma che prevede laboratori e perfomance dal vivo.

“The Urban Superstar” riunisce così in un’unica sala diversi stili, diverse opere che, messe le une di fianco alle altre, dialogano, comunicano, si scontrano e si incontrano mostrando la varietà del mondo e di ciò che lo compone; le opere hanno il sapore urbano, l’odore acre ed invasivo degli scarichi automobilistici, il colore vivo dei palazzi che dalla loro altezza dominano la città e i suoi passanti, il suono frenetico dei clacson, dei saluti abbozzati, dello scalpitio elettrico, incessante, quasi musicale.

Più di settanta opere, più di settanta punti di vista e sfumature che riportano in auge la cosiddetta “arte pubblica” che non ha lo scopo di modificare, rivoluzionare e rivalutare l’ambiente circostante ma semplicemente la volontà di sfruttarlo a proprio piacimento per darne un commento, un’analisi propria che possa aiutare l’osservatore a volgere lo sguardo verso nuovi aspetti del mondo, nuovi orizzonti ancora tutti da scoprire e da assaporare, nuove mete da visitare, nuove città da immaginare e “colorare”.

Annabella Muraca

Presentato il nuovo libro di Giap Parini, Gli occhiali di Pessoa

COSENZA – Un incontro che è stato un esserci, un ritrovarsi in un luogo fatto di idee e di visioni tra vecchi amici, persone care, sulla molteplicità dell’essere partendo dalla sensibilità eccezionale di Fernando Pessoa. Questo è accaduto ieri al Teatro dell’Acquario in occasione della presentazione del nuovo libro di Ercole Giap Parini “Gli occhiali di Pessoa – Studio sugli eteronimi e la modernità” insieme ai pensieri di Alberto Ventura, Paolo Jedlowski, Michele Giacomantonio e insieme alle immagini di Agostino Conforti girate per le strade impenetrabili di Lisbona, le stesse che hanno tanto ispirato lo scrittore portoghese.

Tutto nasce in un noioso pomeriggio di qualche anno fa, in una piccola libreria di periferia quando Giap Parini incontra le parole de Livro do Desassossego, Il libro dell’inquietudine di Pessoa e decide di scriverne uno tutto suo per tentare di uscire da quelle parole ma nasce anche per fare un po’ di luce su quella che è la solitudine critica e razionale tipica del sociologo fatta di osservazioni, ricerche, statistiche.

L’inevitabile domanda che sorge spontanea è cosa spinge un sociologo ad avvicinarsi alla letteratura, domanda alla quale l’autore risponde con una verità tanto semplice quanto sostanziale noi uomini siamo difficili da interpretare, così provvisori e immobili, tanto da diventare una necessità quasi vitale stringere delle alleanze per capire meglio certi cambiamenti che sono alla base della società e delle relazioni.

Fernando Pessoa sentiva il tempo in cui viveva, aveva capito che vivere una sola vita era troppo riduttivo e attraverso gli eteronimi riuscì a moltiplicare le sue identità diventando espressione di una modernità orfana del senso di compattezza dell’esistenza.

La letteratura di Pessoa si configura come strumento indispensabile per capire la realtà, crea un terreno neutro di mediazione tra l’io e il tu, consente di sentire insieme, mette in contatto le anime, riesce a decifrare le infinite contraddizioni che convivono nell’intimo di ognuno, passa attraverso mondi allineati, divisi, vicini e scende nelle profondità più oscure e violente di questi universi scomposti.

Gaia Santolla

Shakespeare “in love”

Cosenza – Quando si parla d’amore puro, casto, passionale, desiderato e allo stesso tempo respinto e contrastato, quando si parla di quell’amore vissuto come unione di anime e corpi, dell’amore perfetto ma osteggiato dalla volontà altrui si pensa immediatamente a William Shakespeare e alle sue tragedie.

Si pensa a Romeo e Giulietta che difendono un sentimento nonostante l’astio bieco e truce che contrappone i Montecchi e i Capuleti, si pensa ad Amleto che ripudia Ofelia per salvaguardarla da nocivi rapporti familiari e ad Otello che, incalzato da Iago, uccide la sua amata Desdemona per un tradimento simulato, inculcato ma mai esistito. Amori che portano sì alla morte ma che, nonostante tutto, continuano anche dopo di essa; amori fatti di “sostanza”, di cuori che si cercano e si uniscono senza aver necessariamente bisogno di corpi; amori che vanno al di là della vita vissuta, della vita terrena e ed effimera.

Ed è proprio su questa scia che si muove il progetto pluriennale “Shakespeare 2016 – Lo spettacolo del mondo” promosso dalla Scuola Dottorale di Studi Umanistici dell’Unical, presieduta dal prof. Roberto De Gaetano. L’iniziativa nasce per ricordare il drammaturgo inglese e per riportare in auge e alla memoria le sue opere, tuttora oseremo dire moderne, attuali, contemporanee, in vista del quarto centenario della sua morte che si celebrerà proprio nel 2016.

Il progetto, inaugurato oggi con il seminario “Shakespeare l’anonimo” tenuto da Nadia Fusini, si protrarrà fino a maggio con laboratori, seminari, lezioni magistrali, produzioni di spettacoli teatrali; il progetto comprende anche un ampio ciclo di proiezioni cinematografiche curate dal prof. Bruno Roberti e che si svolgeranno presso il Cinema Italia-Tieri.

Il progetto ha come scopo quello di riportare all’attenzione di studiosi, studenti, dottorandi e artisti una delle più imponenti figure della cultura occidentale; William Shakespeare è uno dei pilastri più importanti del nostro sapere, del nostro amore per la tragedia e della nostra attrazione/repulsione per i suoi personaggi che più li scomponi e li svisceri e più sembrano dannatamente attuali, maledettamente noi.

Annabella Muraca

“La scuola diventa digitale”: il 2 -3 marzo prossimi Cosenza ospita l’EbookCamp

COSENZA – Mancano ormai pochi giorni alla quarta edizione dell’EbookCamp, l’evento centrato sul dibattito attorno al mondo degli eBook e dell’editoria digitale, che si terrà nella città dei Bruzi i prossimi sabato 2 e domenica 3 marzo presso la Casa delle Culture, nel centro storico di Cosenza. Tema portante di quest’anno “La scuola diventa digitale”, in riferimento a una questione delicata e dibattuta che negli ultimi tempi sta creando non poco fermento, sia a livello culturale ed editoriale, che a livello sociale e politico. Attesi pertanto, oltre ai classici addetti al settore, giornalisti e lettori, i docenti, diretti interessati degli attesi interventi in programma.

La “non-conferenza” sugli ebook avrà inizio sabato 2 marzo alle ore 14,00 per chiudersi alle 20,00, e riprendere domenica 3 dalle ore 10,00 alle ore 14,00. Gli eventi, ospitati in due delle sale della Casa delle Culture di Cosenza, saranno caratterizzati da una forte connotazione social; sarà la sala “Gullo” a ospitare le conferenze accompagnate da twitter wall, per seguire in tempo reale gli aggiornamenti del social network con possibilità di intervento. Inoltre, è previsto il collegamento via skype per gli oratori che non potranno essere presenti fisicamente alla manifestazione, e il live streaming video degli interventi, trasmesso sul canale web leadtv.it e sul sito dell’Ebook Camp, con tanto di regia multipla e interviste live ai vari partecipanti.

Essendo una non-conferenza collaborativa, all’EbookCamp chiunque avrà la possibilità di “salire in cattedra”: ancora attivo il form per le iscrizioni indispensabile per poter partecipare al dibattito e raccontare, in trenta minuti, la propria esperienza, idee, progetti, novità con a tema il digitale.

Una due giorni che si preannuncia già ricca di interessanti discussioni e dimostrazioni pratiche su quello che oggi è l’editoria digitale italiana, in compagnia degli “addetti ai lavori” ma anche di tanti lettori appassionati e curiosi. Un’occasione importante quella offerta alla città di Cosenza, per fare conoscere la nuova cultura dell’editoria digitale in un territorio che sta dimostrando di essere ormai pronto a cogliere le potenzialità del nuovo modo di fare libri e cultura.

Patrocinato dal Comune di Cosenza assessorato alla “Formazione della coscienza civica, scuola, città a misura di bambino, cittadinanza attiva” e con la collaborazione dell’assessorato all’ “Innovazione, internazionalizzazione, Mediterraneo, università e conoscenze”, l’EbookCamp è organizzato da Simplicissimus Book Farm e Ultima Books – i due giganti della vendita e distribuzione di eBook in Italia – con la collaborazione di Biblon affermata start-up calabrese. Partner per la comunicazione dell’EbookCamp, oltre leadtv.it, il giornale online ottoetrenta.it e l’Ordine degli Architetti della Provincia di Cosenza.

Intervista a Ciccio Rigoli, libraio di Ultima Books e moderatore all’EbookCamp 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PROGRAMMA

Sabato 2 Marzo

ore 14.00/14.30 – Presentazione

ore 14.30/17.30 – Interventi e dimostrazioni

ore 17.30/18.00 – Break

ore 18.00/20.00 – Interventi e dimostrazioni

 

Domenica 3 Marzo

ore 10.00/10.30 – Inizio giornata

ore 10.30/13.00 – Interventi e dimostrazioni

ore 13.00/13.30 – Chiusura evento

 

 

EbookCamp IV: a Cosenza arriva la conferenza “non conferenza” – due chiacchiere con Ciccio Rigoli (Sbf)

COSENZA – I prossimi 2 – 3 marzo il centro storico di Cosenza ospita la IV edizione dell’EbookCamp, una due giornate di dibattiti e dimostrazioni attorno al tema de “La scuola diventa digitale”. Tanto fermento e curiosità attorno a questo evento, seppure ad ospitarlo sia una città ormai avvezza a incontri culturali di ogni genere, continue contaminazioni e vivacità artistica multisettoriale, che trovano il loro centro propulsore nella vicina cittadella universitaria; l’’Ebookcamp, di fatti, sembra distinguersi e attirare l’attenzione per diverse ragioni.

Innanzitutto si parla di ebook. Quel demone o, antiteticamente quell’“uno e trino”, per molti (troppi) celato in maniera indistinta tra un aggeggio tecnologico, un libro digitale, un software per leggere i pdf, che tanto incuriosisce, ma che spesso risulta troppo “impegnativo” da pensare. Questa è la ragione cui, forse, si devono le facce perplesse, ma al contempo illuminate da imbarazzante curiosità nel momento in cui a Cosenza si parla di una conferenza con tema ‘La scuola e il  digitale’.

A ciò si aggiunge un ulteriore curiosità celata dal nome stesso della manifestazione, che riguarda le modalità in cui si terrà la manifestazione, ovvero secondo il principio del “barcamp”.

Ebbene si: niente interventi organizzati, con ospiti invitati ad hoc, niente scalette da rispettare tassativamente e, soprattutto, niente gerarchie; bensì una “non conferenza” collaborativa, fondata sul principio della libera adesione, con libero intervento. Scandito in sessioni della durata di trenta minuti ciascuna, il barcamp, si strutturerà in maniera spontanea “emergendo” a partire dalle riflessioni degli oratori e dai dibattiti che da queste potranno scaturire.

Scopo del barcamp è quello di favorire il libero pensiero, la curiosità, la circolazione di idee e perché no, la presentazione di problematiche da risolvere insieme, in un nuovo modo di incontrarsi e confrontarsi. Esperti del settore, ma anche giornalisti, docenti, lettori, editori, curiosi e chi più ne ha più ne metta: il barcamp pensato dallo staff di Simplicissimus Book Farm è fatto per essere aperto a tutti coloro che vogliono condividere e imparare; e bisogna ammettere che proprio l’apertura e il pluralismo sono i suoi maggiori punti di forza.

Per la prima volta quest’anno un tema da seguire, ovvero “La scuola diventa digitale”, topic che, d’altronde – per certi versi inaspettatamente – ha infiammato già la III edizione dell’Ebookcamp, quella di Loreto dello scorso settembre, durante la quale un solo intervento che ha interessato la scuola è bastato ad accendere i dibattiti di un’intera giornata. “Quali saranno gli sviluppi futuri di questo settore? Come cambierà il modo di insegnare attraverso l’introduzione delle nuove tecnologie nella scuola?” Queste solo alcune delle riflessioni attorno a cui attesa si creerà discussione.

Unico punto fisso in questa pubblica piazza dei “non interventi”, il (non) moderatore, colui che regolerà la scansione e il susseguirsi dei partecipanti; l’unico elemento “tradizionale” per questo incontro ‘in’convenzionale; stiamo parlando di Ciccio Rigoli, meglio come conosciuto come libraio del fortunato store online “Ultima Books” che, forte dell’esperienza delle scorse edizioni, ma nuovo al barcamp in terra calabra, ci ha lasciato qualche impressione.

Qual è il ruolo del “non moderatore”? Che bagaglio ti porti dalle precedenti “non conferenze”?

In realtà ho cominciato a lavorare con Simplicissimus proprio a un EbookCamp, quindi diciamo che a mia storia come libraio digitale parte proprio da qui. Lavoravo in una casa editrice, ho portato la mia presentazione all’EbookCamp 2010, la prima edizione “corsara” che abbiamo fatto in uno stabilimento balneare, abbiamo capito di pensarla allo stesso modo e quindi mi sono ritrovato a lavorare per Simplicissimus. Nonostante negli anni l’EbookCamp sia cresciuto e sia diventato più importante, non ha mai perso l’aria informale che lo rende più interessante di tanti convegni sull’editoria digitale nei quali si ripetono più o meno gli stessi argomenti. In più, vista l’aria informale, il momento delle domande diventa sempre molto interessante.

Chi partecipa alla “non conferenza”? E chi non vi partecipa? Sulla base della tua esperienza ci aiuti a costruire il profilo dell’”oratore” tipo?

Non esiste un oratore tipo. Negli altri EbookCamp abbiamo visto editori, appassionati di editoria digitale, giornalisti, insomma, poiché il programma viene deciso in autonomia dagli oratori, visto che tutti possono proporre un proprio intervento, non si può tracciare il profilo di un oratore tipo. Devo dire però che fino a oggi non ho mai sentito un intervento noioso. Contrariamente a tanti convegni istituzionali, non ho mai avuto la tentazione di addormentarmi.

Si parla di scuola e di digitale. Il fatto che per questa IV edizione l’Ebookcamp abbia un tema definito farà secondo te qualche differenza rispetto all’”apertura” prevista dal barcamp?

Non credo, anzi, in questo caso può darsi che si amplierà la platea. Fino a oggi agli EbookCamp hanno partecipato soprattutto gli appassionati di editoria digitale, stavolta sarà interessante ascoltare gli interventi degli insegnanti, categoria molto bistrattata ma che credo abbia degli argomenti interessanti da proporre.

Quale appeal ti aspetti dal tema centrale?

All’ultimo EbookCamp l’intervento sulla scuola è stato il più dibattuto, anzi, è stato l’unico nel quale sono dovuto intervenire per calmare gli animi. C’è stato uno scontro quasi fisico tra editori di scolastica, insegnanti e redattori che lavorano in questo settore. Non dico che mi aspetto di dover calmare qualcuno con del sedativo, ma mi aspetto una bella discussione.

Quest’anno per il primo anno, l’Ebookcamp “emigra” al Sud. Cosa ti aspetti da questa edizione? Che tipo di ricezione stai riscontrando, quali i pronostici sulla partecipazione?

Sono molto contento. Poi tra l’altro sono calabrese, anche se abito a Milano, quindi diciamo che giocherò “in casa”. Ci sono già diversi interventi stabiliti, quasi certamente altri se ne aggiungeranno prima di sabato, e credo anche che la partecipazione del pubblico sarà buona.

Quali sono state (fin qui) le difficoltà nel “mettere in moto” questo evento lontani da Loreto? E, lontani dai grandi centri del Paese?

Qualcuno ha detto “E come mai a Cosenza?”, come se fosse una cosa assurda. Io credo invece che, soprattutto oggi, cominci a perdere senso la forza dei grandi centri. Non dimentichiamo che Simplicissimus ha base a Loreto, nelle Marche, quindi già di base partiamo come lontani dai grandi centri, ma al tempo stesso ci stiamo estendendo in Europa. In più l’ebookcam sarà anche in streaming, quindi che si svolga a Cosenza, a Milano oppure a Canicattì, in ogni caso tutti potranno seguirlo.

Farei un grosso in bocca al lupo a tutti, e spero che siano due belle giornate. E anche che ci sia il bel tempo, per far vedere che nella mia regione splende sempre il sole, nonostante tutto (le previsioni meteo, ahimè, non sono molto d’accordo con Ciccio, ndr).

 

Giovanna M. Russo

 

 

 

Giovedì Inaugurazione al Convitto Nazionale della Mostra Foto-Documentaria sulla Nave Asilo “Caracciolo”

COSENZA – Una mostra veramente singolare. E’ quella che sarà inaugurata giovedì 28 febbraio, alle ore 11,00, al Convitto Nazionale, per iniziativa dell’Assessorato alla formazione della coscienza civica e alla scuola del Comune di Cosenza.

Si tratta della mostra foto-documentaria “La nave degli scugnizzi – l’esperienza della Nave Asilo Caracciolo”, a cura di Monia Valeriano.

La mostra, che resterà aperta fino al prossimo 9 marzo, nasce dall’intento di ripercorrere, attraverso le immagini in bianco e nero, la straordinaria esperienza educativa di centinaia di bambini di strada divenuti marinaretti nell’arco di un quindicennio, dall’aprile del 1913 fino al 1928. Sono stati oltre settecento i minori a rischio di delinquenza sottratti alla strada che hanno vissuto a bordo della Nave Asilo “Caracciolo” insieme a Giulia Civita Franceschi: una donna dalla grande vocazione e intuizione che aveva al centro del suo sistema pedagogico il riconoscimento del valore e della specificità dell’età infantile.

Le foto e i documenti che compongono la mostra raccontano, appunto, la straordinaria esperienza educativa maturata a bordo dell’antico veliero dove centinaia di bambini che non ne avevano avuto una, hanno trovato una casa e una famiglia.

Il metodo pedagogico della Franceschi, definito in seguito sistema Civita, fu osservato da esperti quali Maria Montessori, Edouard Claparède ed Enrico Ferri e da tanti altri numerosi studiosi provenienti dalle varie parti del mondo che visitarono la Nave al fine di conoscere il risultato di ciò che lei stessa definiva una “educazione naturale”.

Quello della Nave Asilo “Caracciolo” non fu l’unico esempio in Italia. A Genova esistevano, infatti, navi destinate ad ospitare giovani che dovevano scontare pene carcerarie, come la Nave Officina “Garaventa”, già attiva dal 1883. A Venezia, invece, la Nave “Scilla” si occupava degli orfani dei pescatori dell’Adriatico. Ciò nonostante, la peculiarità della Nave Asilo “Caracciolo” era quella di prediligere i fanciulli abbandonati nelle vie della città partenopea.

“Questa iniziativa – afferma l’Assessore alla scuola Marina Machì che l’ha promossa – non solo ci mette in relazione con una pagina della nostra storia che non tutti conoscono e che vale veramente la pena ricordare e rinverdire, ma offre anche l’occasione di riscoprire uno spazio molto suggestivo, come il Convitto Nazionale, dove la mostra sarà ospitata, che non sempre viene valorizzato al meglio.”

La mostra sarà visitabile, dal 28 febbraio al 9 marzo, tutti i giorni, compresa la domenica, dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 15,30 alle 18,30. L’ingresso è gratuito.

L’Assessore Machì ha annunciato che saranno calendarizzate per l’occasione delle visite per gruppi di studenti delle scuole medie della città.

Ponte sul Fiume Surdo: Si Lavora alle Fondamenta

RENDE (CS) – Proseguono secondo la tabella di  marcia i lavori per la costruzione del Ponte sul Fiume Surdo.  Si lavora senza sosta e da qualche giorno sono iniziate le operazioni per la creazione delle profonde fondamenta del ponte.
Costante e quotidiana la presenza del direttore dei lavori, Arch. Ernesto Lupinacci, coadiuvato dal direttore operativo Ing. Aurelio Perugini e dal collaudatore Ing. Francesco Azzato, sul cantiere per assicurarsi che tutto proceda secondo quanto stabilito e venga rispettato il crono programma stilato a dicembre, dopo lo stop dei lavori causati da una serie di inconvenienti e problematiche emerse nel corso dell’avvio, non tutte imputabili all’amministrazione comunale.
Nonostante le ultime settimane di pioggia, con il terreno ammorbidito e l’impossibilità per la ditta vincitrice dell’appalto di lavorare a pieno regime, i lavori ora procedono speditamente. Entro il prossimo mese, le fondazioni del nuovo ponte saranno concluse e si potrà procedere con l’inserimento dei piloni di sostegno del ponte.
Anche il Sindaco Vittorio Cavalcanti, che ha richiesto allo staff tecnico una presenza costante ed assidua sul cantiere proprio per verificare ogni piccolo intervento ed assicurarsi che non ci siano altri intoppi tecnici, non perde occasione per recarsi sul cantiere e verificare di persona lo stato dei lavori. Proprio questa mattina ha effettuato un nuovo sopralluogo.  «Il buon andamento dei lavori – ha spiegato il Sindaco, Vittorio Cavalcanti –  ci rassicura sulla consegna dell’opera che, secondo quanto stabilito, sarà conclusa nella prossima estate, al massimo entro settembre 2013. Non vogliamo creare ulteriori disagi ai commercianti ed ai residenti della zona, perciò auspichiamo che i lavori siano conclusi nel minor tempo possibile e nei tempi stabiliti».

Porcellum, vinti e sconfitti

COSENZA – Perdiamo occasioni ogni giorno e l’Italia in questo è imbattibile, gli italiani possono, se calati all’interno di determinate circostanze, rivelarsi fottutamente sorprendenti.

Possono ricordare senza alcun dubbio che agli ottavi di finale di Italia 90 la Cecoslovacchia ha battuto il Costarica 4 a 1, ma dimenticano facilmente che alcune, certo non tutte, delle persone che ancora una volta hanno deciso di candidarsi sono state al centro di indagini per concorso esterno in associazione mafiosa, abuso d’ufficio, falso in bilancio, corruzione.

Possono arrivare a esultare quando un premier decide per il bene del paese di rassegnare le proprie dimissioni, ma basta qualche mese di assenza purificatrice per riconsegnarli nuovamente il paese in mano.

Queste si prospettavano come le elezioni del cambiamento ma poco è cambiato, la crisi dei partiti è vero si è acuita al punto da far diventare il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo il primo partito alla Camera ma determinando di fatto l’ingovernabilità del paese vista l’attuale legge elettorale, in compenso Silvio Berlusconi risorge sempre più sorridente dalle sue ceneri, Pieluigi Bersani pur aggiudicandosi il premio di maggioranza rimane fermo e indifferente, l’austero Mario Monti è in netto declino e Antonio Ingroia è il simbolo di un impietoso risultato che diventa sintesi visiva di una fine inarrestabile.

E’ evidente anche il bilopolarismo è entrato in crisi, il Pd e il Pdl da sempre sono stati abituati all’alternanza governativa oggi però sono costretti a fare i conti con un Movimento che seppur in maniera eccessiva è riuscita a parlare ai giovani speranzosi, ai vecchi delusi, ai nuovi indecisi che per avere la bozza di un futuro si sono lasciati trascinare dalle parole urlate piene di rabbia e dal sarcasmo pregno di populismo nei confronti di una vecchia politica incapace di dare risposte appena credibili.

Recuperare le coordinate in questa nuova baraonda non sarà facilissimo, i cittadini si sono espressi ora gli esponenti della politica tradizionale e i giovani grillini candidi e privi di esperienza dovranno imparare a collaborare, fornendo delle certezze, dando buoni esempi, trovando soluzioni preferibilmente non urlate ma precise in modo che tutti possano comprenderle per ritornare a credere che il domani non sia già morto.

Gaia Santolla

Ai domiciliari il rapinatore del Conad di Rimini

COSENZA – Oggi dopo articolate indagini il personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto, Zaffonte Giuseppe, 25 anni, pregiudicato. L’uomo è stato sottoposto alla detenzione domiciliare emessa dal GIP presso il Tribunale di Rimini, perché ritenuto responsabile, in concorso con alcuni complici al momento non identificati, della rapina consumata il 25 maggio scorso ai danni del supermercato “Conad” in via Pintor a Rimini.

Il titolare del citato supermercato, nel corso della denuncia sporta presso la Questura di Rimini, forniva agli Agenti il numero di targa di un’autovettura utilitaria sulla quale erano stati visti salire gli autori della rapina nel momento in cui si dileguavano dalla zona.

In seguito ai primi accertamenti svolti sull’intestatario dell’autovettura, le indagini venivano delegate a questa Squadra Mobile, che, immediatamente, dava il via ad una serie di riscontri a ritroso, finalizzati a verificare gli effettivi utilizzatori dell’autovettura segnalata, poi accertato essere tutti diversi dall’intestatario.

 

Politiche 2013: i dati definitivi sull’affluenza

COSENZA – Chiusi alle ore 15.00 i seggi elettorali, i dati definitivi dell’affluenza alle urne nella città di Cosenza sono i seguenti:

65,4 % pari a 36.563 elettori per la Camera

64,9 pari a 33.284 elettori per il Senato.

Rispetto alle ultime elezioni politiche del 2008 si registra un calo di poco superiore ai 3 punti percentuale.

Ufficio Elettorale preso letteralmente d’assalto. Sono state ben 1812 le tessere elettorali rilasciate da venerdì a lunedì.

Le ultime due alle 14.45.