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Questione idrica, Occhiuto: «Dovrebbero spiegarci gli investimenti fatti dalla Sorical »

COSENZA – Il clima torrido e la siccità che investe tutto il Paese rendono ancora più spinosa la questione idrica. Il primo cittadino di Cosenza la affronta partendo dal provvedimento del Tribunale Superiore delle Acque, «una vittoria che ha sancito la legittimità del provvedimento del 16 gennaio di quest’anno quando avevo intimato alla Sorical di non ridurre la portata dell’ acqua (che da 311 litri a secondo era scesa a 240, con una riduzione di 70 litri di acqua indispensabili per scongiurare i problemi relativi a strutture portanti quali scuole ed ospedali) e di avere la consegna delle chiavi dei serbatoi che erano di gestione della Sorical. Già il 5 maggio del 2012 avevo emanato un’altra ordinanza, legittimata poi dal TAR di Catanzaro , sull’ obbligo dei servizi indispensabili che poi erano stati estesi a tutti i cittadini». La siccità è a livello nazionale, però, « mentre le altre regioni si sono assunte le responsabilità, in Calabria si addossa tutto ai Comuni. Le ingenti risorse messe a disposizione dallo Stato per l’ efficientamento delle reti idriche non sono state correttamente usate dalla Sorical». Le risorse avrebbero dovuto riguardare anche le reti di distribuzione del Comune, però, «non solo le reti non sono sufficienti ad evitare le dispersioni-ricorda Occhiuto- e, soprattutto, qualcuno dovrebbe spiegarci gli investimenti fatti in virtù della dispersione idrica che, dal 67% del 2008, è scesa al 37% grazie ai lavori fatti dal Comune sulle reti di adduzione. In virtù dello spreco, il Comune di Cosenza attuerà un’ azione di recupero delle somme pagate indebitamente negli ultimi 10 anni. Per quanto riguarda la legge regionale del 18 maggio 2017 , i Comuni si addosserebbero un onero finanziario ulteriore lasciando la Sorical come soggetto gestore. Occorre stabilire un principio di verità. Mi auguro che la Sorical prenda coscienza e ottemperi l’ ordinanza erogando ogni giorno la quantità di acqua prevista» . Tocca all’ avvocato Agostino Rosselli sintetizzare ciò di cui si è ampiamente discusso: « Il bene per eccellenza della vita è l’ acqua e non si può pensare di toglierla ai cittadini».

Rita Pellicori