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Fiumi prosciugati, nel cosentino è crisi idrica. Sorical “prelievi non autorizzati”

COSENZA – Prelievi di acqua non autorizzati dai fiumi Lese e Trionto, a Sud Tuccio, unitamente al calo delle sorgenti, stanno mettendo in crisi l’erogazione idrica in diversi Comuni del Crotonese, del Basso Jonio e Presila Cosentina e a Sud della città di Reggio. Questa mattina è prevista una riunione in Prefettura a Cosenza e Sorical, come già segnalato due mesi fa, ribadirà che il ripristino sarà possibile solo attraverso una repressione dei prelievi.

La Sorical, per scongiurare l’interruzione dell’erogazione del servizio idrico in diversi comuni della Calabria, ha interessato diverse Prefetture e  forze dell’ordine della problematica che, solo in alcuni casi, è da mettere in relazione alla siccità e carenza idrica. In molti casi, invece, viene meno la disponibilità di risorsa idrica per i prelievi non autorizzati, documentati dalla Sorical, attuate da alcune aziende agricole che in questo periodo coltivano patate.

In particolare, la crisi degli schemi Lese e Trionto,  destano molta preoccupazione: per molte ore al giorno (dal pomeriggio a tarda sera) manca oltre il 50% di acqua grezza in ingresso agli impianti di potabilizzazione, proveniente dalle opere di prese sui fiumi Lese- Cannavò e Trionto. Al momento, per alimentare i comuni sottesi agli impianti, non ci sono fonti di approvvigionamento alternative. In particolare al potabilizzatore Savelli, che alimenta i Comuni di Savelli, Verzino nel Crotonese, Campana, Scale Coeli, Pietrapaola, Terravecchia, Cariati nel Cosentino, per tutto il pomeriggio manca oltre il 50% dell’acqua disponibile che si riflette sull’erogazione del mattino perché i serbatoi nella notte non si riescono a riempire. Stessa situazione accade, sempre in Sila, all’opera di presa dell’Ipot Trionto che alimenta da un versante Acri, Bisignano, Luzzi e Rose e dall’altro Vaccarizzo Albanese, San Giorgio Albanese, San Cosmo e San Demetrio Corone.

E nei prossimi giorni, si arriverà ad un calo delle forniture anche dei Comuni dello schema Lida Baaidela e Pulitrea- Brigante per il forte calo della sorgente Rigola e Pulitrea che alimentano i comuni di Crotonei, San Giovanni in Fiore, Verzino, Castelsilano, Cerenzia e Caccuri.

Stamattina tornerà a riunirsi la task force in prefettura a Cosenza per dare seguito alle azioni di contrasto e al rispetto della legge che, ricordiamo, stabilisce che gli usi civili e sanitari hanno la priorità su quelli agricoli e idroelettrici. 

A Sud di Reggio Calabria, lo schema Tuccio è in forte calo stagionale rispetto agli anni precedenti: la portata di questa mattina è di 120 litri al secondo rispetto ai 180 litri della portata dello stesso periodo dello scorso anno, mentre la portata negli altri periodi dell’anno è di 280/300 litri al secondo. Sorical nel frattempo sta supplendo la carenza idrica con lo schema della Diga del Menta con il ramo Sud fino ai serbatoi di Pellaro, Ribergo e Nocille.

Sorical “situazione disastrosa”

“Il luogo comune che “la Calabria è ricca di acqua” si infrange di fronte al disastro a cui stiamo assistendo in questi mesi.”, afferma il commissario della Sorical Cataldo Calabretta. “Se si continua con il massiccio utilizzo dell’acqua potabile in modo improprio, difficilmente ne usciremo. Ribadisco, in Calabria manca l’acqua non potabile per irrigare giardini e piccoli orti, nonostante le reti duali siano previste da una legge del 94, ma non sono state previste dai Piani regolatori dei Comuni. Ciò è grave perché la Calabria – ricorda Calabretta – è una regione a vocazione agricola. La prossima Programmazione Comunitaria deve tenere conto di queste esigenze, occorre programmare per tempo invasi e reti idriche, fognarie e depurative efficienti, per consentire alle future generazioni l’accesso all’acqua alla luce di cambiamenti climatici in atto.” 

Carenza idrica a Mendicino, consiglieri d’opposizione: «Il Sindaco vada nei quartieri disagiati»

MENDICINO (CS) – «Ormai è quasi una settimana che si registrano forti disagi a causa della mancanza idrica sul territorio. Disservizi che in un primo momento hanno interessato la più volte martoriata via Alessandro il Molosso e nei giorni successivi abbiamo assistito ad una estensione a macchia d’olio del disagio a gran parte di Pasquali e Tivolille». I consiglieri di opposizione di Avanti Mendicino Francesco Gervasi, Raffaele Vena, Francesca Reda e Mariafrancesca Argento puntano il dito contro una gestione di situazione di emergenza idrica (dovuta, secondo le notizie fornite dagli uffici, ad una copiosa perdita) secondo loro «a dir poco dilettantistica».

«Si è intervenuti tardi e in corso d’opera è stata rimossa dall’incarico – spiegano – la Società che gestiva la rete idrica da anni a vantaggio della Società Acque Potabili che non ha nessuna conoscenza del groviglio idrico del nostro territorio. Questo sta provocando ulteriori ritardi sulla pelle di tante famiglie stremate da giorni di totale mancanza d’acqua. Giovedì sera il Sindaco ha diramato una nota su facebook, in cui rassicurava la popolazione che la riparazione era stata completata. Purtroppo, però, a distanza di un giorno, migliaia di cittadini continuano a restare a secco ed a restare privi della possibilità di assolvere alle principali esigenze igienico sanitarie. Oltre ad esprimere vicinanza ai tanti che hanno sollecitato il nostro intervento, nei prossimo giorni, chiederemo agli uffici competenti tutti gli atti necessari per verificare eventuali inadempienze e ritardi ingiustificati e per evitare in futuro che una semplice rottura (ammesso che sia questa la causa della crisi) possa creare una tale crisi idrica».

Il messaggio al sindaco Palermo

«Al Sindaco consigliamo di andare in carne ed ossa nei quartieri i cui cittadini stanno vivendo questi disagi enormi e di seguire personalmente i lavori, come faceva l’ex assessore ai Lavori Pubblici Gervasi, piuttosto che trincerarsi dietro la tastiera del suo smartphone e soprattutto lo invitiamo a dedicare più tempo ai problemi reali della gente e meno ai concerti ed alle feste del suo “giocattolo” Radicamenti che non solo non fa uscire l’acqua dai rubinetti, ma ci costerà ancora una volta migliaia di euro prelevati dalle tasche dei mendicinesi».

Movimento NOI: «La crisi idrica è l’ennesimo fallimento di Occhiuto»

COSENZA – «La crisi idrica di Cosenza, che negli ultimi tempi è peggiorata, non riesce a trovare soluzione. I cosentini, ancora una volta, sono costretti a subire la mortificazione di un’amministrazione comunale inefficiente ed inefficace a risolvere i veri problemi di questa città. I problemi- proseguono gli esponenti del gruppo “Movimento NOI”-spesso vengono peggiorati perché si guarda all’effimero, alle feste, ad apparire i migliori solo perché immersi sempre in una campagna elettorale perenne: le comunali, le provinciali, le politiche, le regionali! Tutte vedono sempre gli stessi candidati, altrimenti destinati ad essere disoccupati; tutte contornate da continue promesse disattese, e intanto i rubinetti dei cosentini restano a secco mentre il sindaco, proprio in queste settimane, pensa a spendere quasi in 1 milione di euro in luminarie e spettacoli natalizi, Capodanno compreso. Non si riesce a capire perché non si investa annualmente la stessa cifra di un Capodanno, per esempio, per riprendere la rete di distribuzione dell’acqua, che è di totale competenza comunale, per renderla più efficiente riparando le centinaia di perdite che causano l’abbassamento della pressione. Non si capisce il perché i serbatoi comunali di accumulo d’acqua di Cosenza, ancora risalgono agli anni cinquanta. Non si riesce a capire come mai non si sia mai pensato a realizzare dei pozzi artesiani che possano sopperire al fisiologico calo stagionale delle portate dell’acquedotto Abatemarco, forse perché questi lavori non sono abbastanza “interessanti” per il sindaco? Soprattutto non si riesce a capire il perché ogni volta che i cosentini sono costretti a lamentarsi vengono etichettati “odiatori”, mentre il sindaco Mario Occhiuto, che sull’acqua ha accumulato l’ennesimo fallimento, grida al complotto politico cercando goffamente di coprire la propria inettitudine. Vorremmo tanto sperare in una inversione di tendenza, ma siamo certi chel’unica risposta che i cosentini daranno a questa amministrazione sarà la sconfitta sonora alle prossime consultazioni elettorali, unico interesse dei politicanti che ci governano, così come hanno già fatto lo scorso 4 marzo, una risposta di cui il sindaco, evidentemente, non è ancora cosciente».

 

 

Oliverio, «L’acqua è un bene prezioso, basta divisioni»

COSENZA – «L’acqua è un bene prezioso e noi non possiamo assolutamente permetterci di sprecarla o di gestirla male, attardandoci in polemiche inutili e dannose. Compito di ogni amministratore, a qualsiasi livello, quindi, non è quello di ingaggiare duelli che screditano chi li promuove, ma cooperare, lavorare insieme ad un progetto comune, sedendosi intorno ad un tavolo ed individuando soluzioni possibili».

E’ quanto ha affermato il Presidente della Regione, Mario Oliverio, intervenendo ieri sera alla presentazione del libro di Giuseppe Viggiani “La rete idrica di Cosenza. Origine, aggravamento e risoluzione di un problema storico”.  All’incontro, moderato dal giornalista Adriano Mollo, sono intervenuti l’ex Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Unical, prof. Paolo Veltri e l’editore Michele Falco.

Nel corso del suo intervento, il Presidente della Giunta regionale ha illustrato le tappe del lavoro compiuto dal governo regionale.

«In questi anni -ha detto Oliverio- abbiamo lavorato su diversi fronti. Il primo riguarda il problema dell’approvvigionamento idrico e il completamento dei grandi invasi rimasti fino ad oggi sospesi ed incompiuti e su cui sono state investite risorse considerevoli. Finalmente nei giorni scorsi, dopo 35 anni, abbiamo messo la parola “fine” ad una lunga telenovela e abbiamo portato l’acqua del Menta nelle case dei cittadini di Reggio Calabria. Stiamo per sbloccare un altro grande invaso, quello del Metramo, su cui abbiamo aperto un confronto serrato con il Ministero competente ed a cui abbiamo già destinato 26 milioni di euro. Stiamo valutando il recupero della Diga dell’Esaro, un’ altra grande opera incompiuta su cui sono stati investiti fior di quattrini e stiamo lavorando per sbloccare alcuni invasi minori, opere finite e non utilizzate come Redisole, Vutturino, ecc.Il secondo livello su cui siamo intervenuti riguarda la ingegnerizzazione e l’ammodernamento delle reti delle cinque città capoluogo su cui abbiamo programmato e investito risorse cospicue. Il terzo aspetto riguarda il problema della gestione, rispetto alla quale stiamo chiudendo una fase abbastanza impegnativa e delicata che è quello di fare della Sorical, attualmente in liquidazione, un soggetto unico interamente pubblico perché, come ho sostenuto in campagna elettorale e scritto nel nostro programma di governo, io sono per la gestione pubblica dell’acqua. Non a caso sono stato, da Presidente della Provincia di Cosenza, uno tra i più convinti sostenitori del referendum popolare dedicato a questo tema. In questo quadro vanno affrontati i problemi del ciclo integrato dell’acqua, all’interno del quale c’è il problema dell’ammodernamento delle reti. Un’opera il cui scopo è quello di “far pagare tutti per pagare meno” e che dovrà vedere fortemente impegnati gli amministratori locali».

«La Calabria -ha concluso Oliverio- ha nell’acqua un patrimonio importante e non può permettersi di disperderla o di utilizzarla male. Compito di ogni amministratore è quello di alzare l’asticella della responsabilità e della qualità delle azioni che si vanno a mettere in campo non solo per qualificare i servizi, rendendoli sempre più efficienti e più efficaci, ma soprattutto per rendere questa preziosa risorsa produttiva sia per quanto riguarda la produzione di nuova energia idroelettrica che per il suo impiego a scopo irriguo, due aspetti su cui, da circa 30 anni, è mancata la necessaria attenzione. In questa direzione abbiamo lavorato e continueremo a lavorare».

Crisi idrica, Sorical annuncia miglioramenti per l’area urbana di Cosenza

COSENZA – In merito all’atavica crisi idrica dell’area urbana di Cosenza e comuni limitrofi, che negli ultimi tempi è peggiorata, la Sorical ha diffuso una nota stampa che di seguito pubblichiamo:

«La crisi idrica che sta interessando l’area urbana di Cosenza è dovuta al fisiologico calo stagionale delle portate dell’acquedotto Abatemarco. Gli acquiferi che alimentano questo acquedotto sono molto profondi e proprio per tale motivo hanno un ciclo annuale che vede il minimo nei mesi di novembre/dicembre. E’ quindi proprio in queste settimane che si registra il minimo stagionale della portata disponibile. Le piogge, che nelle ultime settimane hanno interessato la fascia jonica della Calabria, non hanno apportato alcun beneficio immediato alle sorgenti che per come detto hanno dei tempi di risposta molto più lenti.

Sorical, come fa da tempo, alla riduzione delle portate, contestualmente ripartisce la risorsa disponibile proporzionalmente ai 25 Comuni serviti.Da oltre un anno, tra Sorical e Comune di Cosenza, è stato istituito un tavolo tecnico al fine di sperimentare una nuova modalità di erogazione attraverso accumuli notturni presso il serbatoio regionale di Cozzo Muoio e il rilascio il mattino successivo. Da 11 mesi tale sperimentazione ha prodotto notevoli benefici per i cittadini. Un miglioramento ulteriore, nei prossimi mesi, può arrivare con il completamento dei lavori di ingegnerizzazione e nuova modellazione della rete idrica di Cosenza finanziata della Regione Calabria.

Quindi l’impegno di Sorical, del Comune e della Regione, per migliorare il servizio è alto e non può essere strumentalizzato a fini politici».

 

Crisi idrica, protestano i rappresentanti di CIA Calabria Nord

ROCCA IMPERIALE (CS) – A seguito della manifestazione organizzata dalla CIA Calabria Nord, nel fine settimana appena trascorso, contro il Consorzio di Bonifica per la crisi idrica che sta colpendo il vasto comprensorio di Rocca Imperiale – Trebisacce, il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, nella serata di ieri, presso la Cittadella regionale, ha voluto incontrare i rappresentanti di tutte le associazioni di categorie per trovare una soluzione definitiva all’atavico problema. Presenti al tavolo tecnico: Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri, il presidente dei Bacini Ionici cosentini, il Commissario della Sorical Luigi Incarnato ed il Sindaco del Comune di Rocca Imperiale. Il Governatore di Regione Calabria si è detto disposto a risolvere il problema nell’immediatezza. Oliverio, inoltre, ha riferito di voler progettare a lungo termine e realizzare una condotta parallela che risolva definitivamente la questione.

Nel corso della riunione, CIA Calabria, ha sollevato un’altra importantissima problematica, ovvero, quella legata alla gestione dei consorzi in Calabria, sottolineando l’immediata necessità di un tavolo tecnico che rimoduli la legge regionale n°11 del 2003 che abbia la finalità di evitare l’accumulo di debiti.
I rappresentanti della CIA hanno chiesto al Presidente della Giunta regionale un intervento immediato in virtù del fatto che i consorzi sono linfa vitale per tutta l’agricoltura calabrese. Altrimenti, conclude la Cia, gli agricoltori si vedranno costretti a scendere in piazza in massa.

Sorical e gestione crisi idrica, a Cosenza nuova sperimentazione in corso

CATANZARO – «Sorical ha supportato il Comune di Cosenza per la gestione della crisi idrica a seguito della grave siccità che ha colpito le sorgenti regionali (Abatemarco e Bufalo) e Comunali (Timpafusa e Merone).

Imprese della Sorical hanno effettuato riparazioni di alcune perdute sulla rete comunale e riattivato un pozzo comunale dismesso in località Mussano». Questo quanto si legge in un comunicato stampa diffuso dalla società di gestione delle acque in Calabria. 

Una nuova sperimentazione di gestione del sistema idrico

«Sorical e Comune di Cosenza, inoltre, dal 4 dicembre 2017, hanno sperimentato una nuova modalità di alimentazione idrica nel Centro città, storicamente interessato da erogazione discontinua e, in alcuni quartieri, limitata a poche ore al mattino. La sperimentazione ha previsto l’accumulo notturno nel serbatoio regionale di Cozzo Muoio (quello di maggiore capacità) e la cessione del volume accumulato verso i serbatoi minori solo a partire dalle prime ore del mattino. In precedenza, la portata disponibile veniva erogata con continuità anche nelle ore notturne, ma con benefici limitati a causa della rete parzialmente svuotata. La nuova tecnica ha permesso di mantenere la rete del Centro in pressione (ossia con acqua disponibile per tutte le utenze) fino al tardo pomeriggio/sera – circostanza mai registrata in passato».

Buoni i risultati raggiunti finora

«I risultati- si legge ancora-  assumono particolare rilevanza in considerazione del fatto che sono stati ottenuti in piena crisi idrica per siccità. Pertanto, in accordo con il Comune di Cosenza, si prevede di protrarre e perfezionare la sperimentazione in atto. Inoltre, con l’incremento della portata disponibile nel periodo invernale e primaverile, si attendono ulteriori miglioramenti dell’erogazione alle utenze.

    

Crisi idrica, soffrono anche le sorgenti del Merone

COSENZA – La crisi idrica non sembra dare tregua all’area urbana. Ai centri serviti dall’Abatemarco si aggiungono quelli del Merone  e di altri acquedotti. Una situazione tragica lungo la direttrice Piano Lago-Donnici, soprattutto al mattino e nel primo pomeriggio, situazione che tende a normalizzarsi in tarda serata. Stessa situazione a Badessa dove, in seguito alle proteste dei cittadini, l’erogazione idrica si è normalizzata. «L’erogazione idrica ridotta di 25 litri al secondo» è la risposta che si sentono dare i cittadini. Intanto la città vecchia soffre: dalle 8 di sera senza acqua i rioni dello Spirito Santo, Massa e Casali, acqua che ricompare dopo 12 ore.

Mendicino, PD: «No a strumentalizzazioni sulla crisi idrica, si faccia chiarezza»

MENDICINO  (CS) – «In merito al problema della crisi idrica che ha investito anche la nostra città ed alla luce delle proteste e delle strumentalizzazioni che taluni soggetti stanno perpetrando per delegittimare il buon lavoro svolto fino ad ora dalla squadra di governo che amministra la comunità mendicinese e che, ricordiamo, è trainata dal costante impegno dei nostri rappresentanti Gervasi, Ricci e Caputo, ci sentiamo in dovere di rispedire al mittente le accuse che stanno uscendo in questi giorni e di esprimere solidarietà al Sindaco e all’assessore Gervasi che, sin dal suo insediamento, lavora senza sosta al miglioramento del nostro sistema idrico.
E’ innegabile che la crisi idrica, dovuta innanzitutto ad una siccità che non si registrava a tali livelli da oltre 70 anni, stia avendo ripercussioni negative causando notevoli disagi in alcuni quartieri del nostro territorio ed è pur vero che tutto è criticabile e migliorabile ma, un conto è la giusta e dura critica costruttiva ben altro conto sono il sarcasmo, il dileggio e le offese personali. Alcune persone, sfruttando l’anonimato di un profilo su un social network, cercano di cavalcare un reale disagio dei cittadini al solo fine di delegittimare l’operato di una parte politica a loro avversa.

Come non riconoscere il fatto che tali disagi siano drammaticamente emersi a causa di una rete di distribuzione idrica logora e vetusta che non risponde a nessun modello idraulico e che non ha visto interventi di adeguamento mentre lo popolazione cresceva negli anni? Come negare che tale crisi idrica abbia investito tutta la Regione e non si tratta di un problema circoscritto a Mendicino? Come negare che uno dei primi progetti proposti dall’assessore ai Lavori Pubblici Gervasi sia stato, ad inizio consiliatura nell’estate del 2014, quello relativo all’efficientamento e miglioramento della rete idrica con la captazione di nuove sorgenti? Come non riconoscere che proprio grazie a questo progetto si è riusciti ad ottenere una prima tranche di finanziamento per un importo di 350 mila euro, grazie alla quale si sta finalmente mappando la rete e presto inizieranno i lavori per il suo adeguamento?
Nei prossimi giorni organizzeremo un’assemblea aperta a tutti i cittadini per fare chiarezza sulla questione idrica e per aprire una discussione che possa portare stimoli e contributi fattivi all’annosa questione».

Crisi idrica, ulteriore riduzione dell’erogazione e possibili disservizi

RENDE (CS) – Crisi idrica persistente in Calabria: la Sorical, la società che gestisce la fornitura dell’acqua, ha appena annunciato la riduzione dell’erogazione idrica di almeno dieci litri. Il provvedimento interessa il territorio della provincia, in particolare potrebbero esserci problemi nella distribuzione idrica nelle aree di Rende e di Castrolibero (soprattutto Andreotta). Il problema, di interesse nazionale, si è ulteriormente aggravato a seguito della persistente siccità di questi mesi estivi, determinando un’ennesima situazione di emergenza. Allo stato di disagio già conclamato, bisogna ora aggiungere il ritorno degli abitanti nelle città dopo l’esodo estivo, che determina l’incremento della criticità. La società Acque Potabili SII informa gli utenti del territorio interessato dalla riduzione che si sta lavorando al meglio per arginare il disservizio, collaborando con tutti gli attori istituzionali del territorio.